Giuseppe Bertini - Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 1
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- Название:Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 1
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- Издательство:Иностранный паблик
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Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 1: краткое содержание, описание и аннотация
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L' Eximeno poi più che ogn'altro, nell'eccellente sua Opera dell' Origine e delle Regole della Musica , impegnossi a provare che la Musica non ha correlazione colla Mattematica: che le corde della Musica possono bensì misurarsi, e con queste misure formarsi molte ragioni: ma che tali ragioni sono accidentali all'armonia, e che per ottenere questa non bisogna regolarsi con quelle. Egli munito di profondi studj sulle mattematiche attacca le formole algebraiche, colle quali l' Eulero fa della Musica un nuovo trattato di Algebra, e con ragioni di geometria e di fisica impugna quanto vi ha di vano e d'ingannevole intorno a queste materie, nel tanto celebre una volta e tanto discreditato oggidì sistema del Sig. Rameau . Ecco come del buon successo di quest'Opera parla l'elegante insieme e sensato Bettinelli : “Un bravo spagnuolo fatto romano di gusto anche in musica con alla mano un principio semplicissimo, che è la sola maniera di scandagliare e di urtar le gran macchine, fece man bassa non sol su la teoria del P. Martini, ma su tutte l'altre, quasi un nuovo Galileo per le qualità aristoteliche, e un nuovo Newton pei vortici Cartesiani di questa scienza, e d'ogni sistema eziandio fondato su le basi mattematiche credute sempre inviolabili e sacre . Io non ho ancor trovato, chi dopo quella lettura non ne sia persuaso.” ( Risorgimento d'Italia ec. Part. II, cap. 4. Musica, p. 168.) 16 16 Terminiamo questa materia con l'autorità di un altro dotto spagnuolo, e filosofo-musico: egli è l'ab. Requeno. “Un altro pregiudizio, egli dice, non solo è stato comune a' grandi ed a' piccioli professori, ma a tutte eziandio le persone di studio e fin anco alla plebe; ed è, che, per parlare a fondo della Musica antica o moderna, fosse di bisogno la Matematica, la scienza del numero pel calcolo delle corde armoniche: contro della quale preoccupazione ardente e coraggioso si dichiarò il primo a ragione lo spregiudicato Eximeno , da cui è dimostrata nella moderna armonia l'insufficienza del calcolo. Noi, per dimostrarla nell'antica, ci rimettiamo a' più rispettabili de' greci armonici, in cui non è bisogno d'altro calcolo oltre quello di saper contare sino a dodici, come faremo palese nel proprio luogo ec.” Saggi sul ristabilim. dell'Arte armonica de' greci, ec. Prefaz. Tom. I. p. XXVIII.
L'applicazione, che si è tentato di fare alla Musica della Fisica , e della Geometria , o di ambedue insieme ha prodotto un'infinità di sistemi misti, e di teorie acustico-musicali, che da noi annoverate verranno in varj articoli del Dizionario. La cognizione e lo studio di tali opere servir può al dilettante e al professor di quest'arte per metterli in istato d'intendere tutte le questioni di tal genere, e di valutare il grado di utilità, che da questa sorta di ricerche può derivar loro ed all'arte medesima 17 17 “Noi non dubitiamo punto di asserire, dice il dotto Mr. Choron , che questo prurito di applicare la fisica e la geometria alla musica , e di pretendere dedurne le regole d'un'arte unicamente fondata sull'organizazzione e la natura dell'uomo, non sia il più caratteristico contrassegno dell'ignoranza e falsità di spirito . Non già che la cognizion della fisica o della geometria sia del tutto inutile al musico; ma fa d'uopo di molto discernimento per conoscere precisamente l'uso che farne conviene.” (V. art. Rameau ) Egli promette ancora di mostrar ciò con più estensione, e con argomenti i più decisivi, in un trattato che è presso a dare al pubblico.
.
Da tutto ciò ben si vede che questa Teoria essenzialmente differisce dalla Didattica , la quale consiste nel dar le regole della pratica, ovvero nello sviluppare i dettagli pratici della Composizione, e che ella medesima, come più avanti si è detto, forma da se una scienza particolare. Egli è ben vero che si è tentato di combinarle insieme, il che si è fatto con più o meno di successo; ma questo tentativo medesimo non autorizza a confonderle, come è sovente avvenuto, e come ve ne ha più esempj nelle teorie miste di moltissimi autori da noi riferiti nel presente Dizionario 18 18 Tale è il sistema o la teoria di Rameau , della quale così ragiona Mr. Framery uno degli autori della nuova Enciclopedia metodica. “La più parte delle sue regole, egli dice, in contraddizione con la pratica, producono almanco tante eccezioni quanti sono i casi, ai quali si applicano, e quindi non servono che ad inviluppare lo spirito. Questa difficoltà di accordare la pratica col suo sistema ha trascinato Rameau in molti errori.” ( Préf. à l'Encycl. method. de la Musique, a Paris 1791, in 4º. ) Tale è il sistema del per altro pregevolissimo Tartini , il quale per testimonianza medesima del suo intimo amico il P. Colombo, ignorando fin anco l'aritmetica semplice, volle ciò non ostante fare gran pompa di calcoli, e darsi così l'aria di un profondo teorico. Gran violinista, eccellente compositore, ma niente geometra; debole fisico e più cattivo logico, ebbe la smania, come Rameau, di fare un sistema così involuto ed oscuro, che nè il lettore, nè potè egli stesso nulla intendervi: non era in fatti possibile, se non a forza di oscurità il dare un'apparenza di realità a siffatte chimere (Veggansi Forkel, Musikalisk Almanac ; e Scheibe, Tratt. di Composiz. ) Bastino questi due esempi come de' più celebri per giudicare del resto.
, che meno adatti son perciò divenuti a guidar lo studente nei sentieri della pratica.
Di tutte le parti della Musica la più importante è senza dubbio la Composizione . L'Autore del Dizionario di Musica diffinisce la Composizione “l'arte d'inventare e scriver de' canti, e di accompagnarli con conveniente armonia.” Ma siffatta diffinizione è troppo particolare. Essa conviene bensì allo stile libero, in cui canta una sola parte, e tutte le altre sono d'accompagnamento; ma non già conviene allo stile severo o obbligato, nel quale tutte le parti egualmente cantano, e niuna serve d'accompagnamento. Sulzer nel suo Dizionario delle belle arti, per una di quelle omissioni che gli sono ordinarie, trascura di definire la Composizione, e par che voglia confonderla col Contrappunto , che solo ne è un ramo. Bisogna starsene dunque alla diffinizione che di sopra ne abbiam data, come la più semplice e la più generale.
Ma in che consiste quest'arte, e quale è il suo metodo? Secondo gl'insegnamenti di tutti i maestri e di tutti i tempi bisogna sapere che in ogni Composizione si ricerca il soggetto, senza il quale si farebbe nulla , come dice il Zarlino ( Istit. armon. 3, part. cap. 26 ). Ciò posto, la Composizione è l'arte di trattare un soggetto, il che può farsi secondo due modi o sistemi, ossian stili diversi: cioè lo stile severo o ideale . Ma poichè quest'ultimo non è se non una modificazione, ed un caso particolare dell'altro, e che s'egli forma un ramo distinto, ciò è piuttosto a cagione della sua importanza e delle frequenti sue applicazioni, anzichè a motivo della sua natura, ne deriva perciò che qualsivoglia Composizione effettivamente riducesi allo stile severo . Questo stile è quel che si chiama Contrappunto , e la ragione di tal nome è ben nota a tutti coloro, che alcun poco iniziati sono nella storia di quest'arte.
Che che sia di ciò, quest'Arte ha molti gradi: il primo consiste nel determinare quali sono gli altri suoni che debbono essere intesi insieme con ciascuno di quelli, dai quali è formato il soggetto. Cotesta determinazione si fa a norma di certe regole che costituiscono quel che dicesi l' arte dell'accompagnamento . Chiamansi Accordi quelle riunioni di suoni che possono farsi sentire insieme, e si chiama Armonia la scienza che tratta delle proprietà di questi Accordi. Si sono moltiplicati i sistemi intorno a questa materia, secondo i diversi punti di vista sotto i quali si è ravvisata, e secondo i pregiudizj o gli errori che si sono adottati. Che diremo del sistema del Basso-fondamentale e de' rivolti del Sig. Rameau ? Il primo a rovesciarlo in Italia fu l'illustre spagnuolo Eximeno: quindi il dotto geometra Conte Giordano Riccati 19 19 Il primo di costoro nell'eccellente Opera dell'Origine ec. nel cap. V, del I libro: e l'altro nell' Esame del sistema musico di Mr. Rameau , stampato nel 1779. V. il Gior. de' Letter. d'Italia in Modena, tom. 21.
, e un pò dopo il P. D. Giovenale Sacchi scrittore dottissimo di Musica. “Che giova, dice costui, insegnarmi, e pormi dinanzi agli occhi tanti modi, in cui ciascuno accordo diretto può rivoltarsi, se poi nè il rivolto al diretto, nè l'uno all'altro rivolto generalmente si può sostituire? Per queste ragioni a me sembra, che il novello sistema de' rivolti sia affatto ingannevole . A primo aspetto per l'autorità degli Scrittori 20 20 “Rameau, dice Mr. Choron , ebbe in Francia assai comentatori del tutto stranieri per l'arte, ma che ebbero il talento di persuadere il pubblico, ch'egli era il creatore d'una scienza di cui ne rovesciava i principj.” ( V. Esquisse historique des progrès de la Composition, pag. 29. ) Ben può a lui applicarsi quel che di Ronsard disse Boileau: … par autre méthode Réglant tout, brouilla tout, fit un art à sa mode. Art. Poet.
, che lo favoriscono, per l'opinione della novità che lo accompagna, molto più per certa apparenza non so se io dica di filosofia o di misterio, sotto di cui ci si presenta, quasi in un ricco e nobil manto inviluppato, e coperto impone altrui; e dà molto a sperare di se medesimo. Ma considerato che sia da vicino, e tanto quanto ricercato nel suo interno, si scopre non esser solido, e la illusione svanisce.” Rapporta quindi molte ragioni in prova di ciò, e così conchiude. “Queste sono le mie difficoltà contro la celebre opinione del Sig. Rameau , il cui peso io non dubito che gli ammiratori e seguaci suoi sentiranno assai bene 21 21 Nel tempo stesso in cui i Francesi impazzavano per il sistema di Rameau , le scuole più celebri dell'Italia e della Germania non ne fecero verun conto, e conoscendone i difetti e l'inutilità insieme, si accinsero a confutarlo. Venuto meno col progresso del tempo in Francia l'entusiasmo e lo spirito di partito, cadde ancora colà. Ecco come ne ragiona uno Scrittore classico di questa nazione. “Rameau, egli dice, non ostante tutti i suoi sforzi, è a ciascun passo in contraddizione con la pratica della scuola: ed altro risultato non produce che l'avere introdotto nell'atto della composizione la considerazione assai disagiosa e per altro del tutto inutile dei rivolti d'armonia. Quest'è la ragione per cui il suo sistema, che mai è stato ricevuto nè in Italia, nè in Alemagna, è oggidì universalmente rigettato fin anco in Francia. ” ( Choron, Princip. de Composit., a Paris 1808. ) E pure chi il crederebbe? un recente scrittore sedicente filarmonico, che forse non sortì altro dalla natura che uno sterile amore per l'armonia, in una delle sue lettere , o per dir meglio in una delle sue rapsodie misarmoniche vuol darci a credere che fosse il Rameau un altro Prometeo che furò a Giove il fuoco dal cielo, e furando egli medesimo le stessissime parole dell'Alembert e d'altri entusiasti francesi ci ripete la vecchia loro nenia, cioè che “prima del celebre Rameau una cieca esperienza era l'unica bussola degli artisti: e ch'egli il primo ha fatto divenir la Musica una scienza degna di occupare i filosofi, ec.” Ma chi non sa che sommi uomini prima di Rameau fatto avean della Musica una scienza che meritevole la resero dell'attenzion de' filosofi? Tali furono e Galileo, e Doni, e Cavalieri, e Gassendi, e Mersenne, e Cartesio, e Wallis e cento altri. Risum teneatis amici? Dopo così smodati elogj profusi al suo caro Rameau, pretende sin anco inbeccarci il di lui sistema del basso fondamentale e de' rivolti, come esatto e facile e nuovo e 'l migliore che sia possibile. Quel ch'è peggio, si è che al dir di Boileau, Un sot trouve toujours un plus sot qui l'admire
.”
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