Giuseppe Bertini - Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 3

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Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 3: краткое содержание, описание и аннотация

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Latilla (Gaetano), maestro di cappella in Venezia, nacque in Napoli circa 1710. Giovane fu il rivale di Jommelli e di Galuppi nelle sue composizioni da teatro: ma conservò poi più che essi la maniera semplice e seria dell'antica scuola. Gl'Italiani l'hanno in conto de' migliori moderni contrappuntisti. Il d. Burney lo rincontrò in Venezia nel 1770. Egli era zio del cel. Piccini.

Latre (don Thomas-Sebastian), consigliere di stato di S. M. Cattolica, e suo secretario, nato circa 1740, e morto nell'anno 1804, faticò con successo alla riforma del teatro della sua nazione spagnuola. Egli è autore d'un' Istoria del teatro greco e romano, in 3 vol. in 4º, Madrid 1804 , scritta in sua lingua, dove molte notizie egli raccoglie intorno alla musica di queste due nazioni. Il dotto Signorelli nella sua Storia de' Teatri antichi e moderni , l. 3, c. 6, parla con elogio del patriottismo di Latre per la riforma del teatro nazionale.

Lavalle (Raffaele). Palermitano, costruttore celebre di organi, di cui molti ve n'ha di sommo pregio in più città della Sicilia, e tra' quali per la sua grandezza, per la qualità del suono e per la quantità dei registri è con ispezialità rimarchevole quello della Cattedrale di Palermo, comecchè nel trasporto, che ne fu fatto dopo la riedificazione della medesima, sia deteriorato alquanto per la negligenza e poca capacità di coloro, che per adattarlo al nuovo sito, ne sminuirono le canne, ed altre ne sostituirono non lavorate con quell'arte ed industria, in cui primeggiò sempre questo valentuomo. La fama di sua celebrità in quest'arte giunse in Roma sino a Paolo V; che lo invitò a portarsi colà per fabbricarvi de' nuovi organi: ma glielo impedì la sua morte avvenuta a dì 7 aprile del 1621 all'età di 78 anni. Questo grand'artista fu onorevolmente sepolto dinanzi al grand'altare della chiesa di S. Maria Maggiore, cui la sua pietà ricolmato aveva di doni, col seguente epitafio: Raphaeli Lavalle Punorm. organario eminentissimo, ob artis peritiam Romam a Paulo V S. P. evocato; de majoris Pan. ecclesiæ illustribus editis operibus opt. merito. liberorum pietas grati animi monumentum posuit, et. ( Mongit. MS. ap. Bibl. Senat. p. 399 ).

Laugier (l'ab. Marc-Antonio) di Provenza, fu da prima gesuita, ma lasciò quest'ordine per alcuni disgusti che ne ricevette, e si rivolse alle belle arti, e alle lettere. Il primo giornale di musica, che sia comparso in Francia, fu da lui pubblicato con questo titolo: Sentiment d'un armoniphile sur différens ouvrages de musique , Lyon 1756. Quest'opera non fu poi continuata. Egli scrisse ancora contro M. Rousseau, Apologie de la Musique Française , a Paris 1754, con quest'epigrafe: Nostras qui despicit artes – Barbarus est . Questo scritto dell'ab. Laugier può riguardarsi come il migliore tra tutti quelli, che comparvero in quella crise musicale, cosichè è stato inserito nelle opere del filosofo di Ginevra, tom. 2 dell'edizione di Neuchâtel 1764. Vi si trovano delle ottime riflessioni sulla musica in generale ed eccellente n'è lo stile. L'ab. Laugier è morto nel 1769.

Lavigna, maestro napoletano de' nostri tempi, ha composto per lo più la musica di opere buffe secondo il moderno gusto. Nel magazino musicale del Ricordi in Milano si trova di lui impresso, l' Impostore avvilito .

Lavit (J. B.), antico allievo della scuola politecnica di Parigi, nel 1808, ha dato quivi al pubblico: Tableau comparatif du système harmonique de Pythagore et du système des modernes .

Lebeuf (Giov.), dell'accademia delle iscrizioni, morto in Parigi nel 1769 pubblicò più opere di erudizione, tra le quali un Traité historique et pratique sur le chant ecclésiastique , a Paris 1741, in 8vo, pieno di ricerche curiose ed istruttive sopra questa materia.

Leblond (l'abate), intimo amico dell'illustre ab. Arnaud, e suo confratello all'accademia delle Iscrizioni, ha pubblicato les Mémoires pour servir à l'histoire de la révolution musicale opérée en France par le chev. Gluck , Paris 1781, in 8vo. Non è questa che una collezione molto interessante di più pezzi de' migliori scrittori, che presero parte allora a quella guerra musicale o in contro, o in pro della musica di Gluck.

Leboeuf, organista nella badia di S. Genovefa a Parigi, fece imprimere l'anno 1768, un'opera col titolo: Traité d'harmonie et règles d'accompagnement, suivant le système de M. Rameau , in 8vo.

Lebrun, eccellente suonatore di corno di caccia, nel 1785 era in Parigi, dove facevansi i più grand'elogj del suo talento. Egli è autore dell'articolo Cor nella parte musicale dell'Enciclopedia metodica. Sua moglie Francesca Danzy era celebre nell'arte del canto, e nella composizione. La sua voce sorpassava d'una terza il fa più alto del cembalo, e tutte le sue inflessioni aveano un'indicibil grazia. Nel 1771 cominciò a farsi ammirare sul teatro di Manheim sua patria; alquanti anni dopo venne in Milano, e cantò nell' Europa riconosciuta di Salieri: era ella nel fior degli anni, ed i suoi talenti, e le sue grazie le meritarono gli universali applausi a gran dispetto della Balducci, allora prima donna in quello stesso teatro. Cantò colla stessa gloria in Londra da prima-donna nel 1783, e quattr'anni dopo in Napoli nelle opere di Paesiello. Vi ha anche di Mad. Lebrun tre sonate pel forte-piano con violino, impresse a Offenbach nel 1783, che vengono stimate moltissimo.

Leclerc (M.), dell'Istituto nazionale di Francia, pubblicò nel 1798 in Parigi, Essai sur la propagation de la musique en France . V. Memoir de l'Instit. Litterat. etc. tom. 1.

Ledran (M.) nel 1765, diè al pubblico un'opera nella quale propone de' nuovi segni per notar l'armonia sul basso continuo. Il di lui sistema è così complicato che si sono dovute preferir le cifre già usate.

Leduc (Pier-Ant. Augusto), ha in Parigi, insieme con alquanti socj, una casa di commercio de' più considerevoli di quella gran città, e che singolarmente è assai commendevole agli occhi degli artisti pei servigi, che ella ha reso all'arte musica. Se le dee, oltre a più oggetti, la pubblicazione de' Principj di composizione delle scuole d'Italia , l'opera più ragguardevole che sia comparsa nel commercio di musica, e nella quale l'incisione sottomessa alle forme della tipografia, offre una nitidezza ed un'eleganza, di cui non vi era ancora verun modello ( V. l'art, di M. Choron, nel 2º t. ). Se le deve inoltre la Collezione dei classici musici , che forma la continuazione di que' Principj ; una collezione delle sinfonie di Haydn in partitura; un'edizione delle opere di musica di Marpurg , la più bella e la meglio disposta di tutte, coll'aggiunta d'un trattato del contrappunto semplice del medesimo autore; ed una serie di opere, la più elegante e la più compiuta che possa desiderarsi su tutte le parti della composizione. Questa casa possiede oltracciò una bellissima biblioteca di trattati e d'opere di musica , di cui ne ha formato un gabinetto di lettura; ed è questa l'unica in cui si trovino in ogni tempo tutte le notizie possibili intorno a tutte le opere antiche e moderne; nazionali, o estere di musica, e relative a quest'arte. Con tai mezzi, e colla comodità d'una così ricca biblioteca di musica accessibile a chiunque, reca pur meraviglia come ne abbia tratto così poco profitto M. Fayolle per il suo Dizionario, non presentando egli che notizie assai superficiali e sterili delle opere e degli autori.

Legipons (Olivieri), benedettino del monastero di Rayhraden nella Moravia, godeva di gran rinomanza per la sua rara erudizione. Nelle sue Dissertationes philologico-bibliographicæ, in quibus de adornandâ Bibliotecâ ac musices studio , ec. ch'egli pubblicò a Norimberga in 4º nel 1746 si trova una Dissertazione de musicâ, ejusque proprietatibus, origine, progressu, cultoribus et studio bene instituendo , di cui fa grandi elogj il dottor Forkel.

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