Nanetta
Se non ti è proibito, comincia col togliermi questa spolverina. (Svoltandosela già sulle spalle) Articolo primo della galanteria: «L'uomo deve togliere la spolverina alla donna».
Enrico
(preoccupato) Mi proverò.
Nanetta
Animo, cuginetto, chè pericoli non ce ne sono!
Enrico
(goffamente, cerca di eseguire.)
Nanetta
Aspetta, che mi laceri qualche cosa. Ciò non è prescritto dal codice della galanteria. Anzi! Divieto assoluto di lacerare!.. Pianino pianino… Bravo!.. Così!..
Enrico
(soddisfatto) Devo togliere altro?
Nanetta
Ah, no!.. Togliere altro, no! E adesso, tu mi inviti a sedere, e io seggo: io t'invito a sedere, e tu siedi.
Enrico
(resta lì, immobile, attento, a guardarla, tenendo la spolverina, delicatissimamente, come se fosse una preziosa ragnatela, con la punta delle dita.)
Nanetta
Non hai inteso?
Enrico
(scotendosi) Ho inteso, sì! Ecco… (D'urgenza, pone la spolverina sul canapè, afferra una sedia e gliela offre.)
Nanetta
(siede) Benissimo. (Indi, con i gesti, gli dice di pigliare un'altra sedia e di sedere presso di lei, dirimpetto.)
Enrico
(obbedisce.)
Nanetta
Benissimo! (Pausa. E, d'un subito, assillata da un'impellente curiosità, vivamente comincia) Sicchè… (Ma s'interrompe e si trattiene per non rivelarsi.)
Enrico
Sicchè?..
Nanetta
Di che cosa vogliamo discorrere, cuginetto?
Enrico
A vostro piacere.
Nanetta
Discorriamo un po'… discorriamo un po'… del signor Corrado. Eh?
Enrico
Discorriamo un po' del signor Corrado.
Nanetta
Qui, in campagna, lo vedete spesso, voialtri?
Enrico
Assai spesso lo vediamo. Egli è di casa. E poi il villino suo è attaccato alla nostra villa. I due parchi ne formano quasi uno solo. Non li divide nemmeno una siepe.
Nanetta
(arzigogolando per conto suo, tace.)
(Un silenzio.)
Enrico
(per prolungare il discorso) Se non m'inganno, una volta, anche quel villino apparteneva a noi: alla famiglia Carmineti… E, una ventina d'anni fa, egli deve averlo comprato dal mio babbo, di cui era intimo amico… Perciò i due parchi…
Nanetta
No, vedi, di tutto questo non me ne importa niente.
Enrico
(con semplicità) Discorrevo del signor Corrado per accontentarvi.
Nanetta
(irrequieta, bisbetica) Te ne ringrazio, ma… passiamo oltre. Basta di lui! Sì, basta, basta! Perchè non ci occupiamo di te, invece? Ne so così poco! Desidero saperne un tantino di più.
Enrico
(con una certa emozione) Non ne vale la pena…
Nanetta
(canzonandolo graziosamente) O cielo! Com'è modesta Sua Eminenza!.. (Mutando) Ma sai che quanto più ti guardo più mi sembri diverso da tuo fratello primogenito? Siamo stati insieme, a Napoli, parecchie ore, di recente. Posso far bene il raffronto. Nessuna rassomiglianza tra voi due. Nessuna! E io preferisco te. Egli, si capisce, ha i vantaggi che gli dànno l'uniforme d'ufficiale di marina e il suo tenore di vita brillante. In complesso, intendiamoci, è un amore di giovanotto. Ma in te c'è più fondo: c'è un non so che di più intrinseco. Ho l'occhio esperto, io!.. È proprio un peccato che ti sei fatto prete!
Enrico
Cioè… cioè… mi farò prete. Non lo sono ancora.
Nanetta
A vederti si direbbe di sì.
Enrico
Ce ne vuole del tempo prima ch'io sia in grado d'ordinarmi in sacris . Per ora, sto chiuso in seminario.
Nanetta
Io t'ho trovato qui. Hai l'ubiquità di Sant'Antonio?!
Enrico
Ho avuto una licenza per ragioni di salute.
Nanetta
Per ragioni di salute!.. Povero figliuolo!.. Di che sei malato?
Enrico
Non saprei… Lì, in seminario, avevo dei turbamenti, dei capogiri, degl'incubi…
Nanetta
Oh, che brutta storia è questa!.. Ma di' a Nanetta, ragazzo: in sostanza, te la senti o non te la senti la vocazione?
Enrico
Quale?
Nanetta
Dio benedetto, la vocazione del sacerdote!
Enrico
Me la sento, me la sento.
Nanetta
In coscienza?
Enrico
In coscienza.
Nanetta
La mia impressione è che quella non sia una faccia di sacerdote.
Enrico
A poco a poco, lo diventerà.
Nanetta
Lo diventerà se ti truccherai, come fanno gli attori. Ma, sotto la truccatura, ci resterà sempre una faccia destinata… a tutt'altro.
Enrico
A che?
Nanetta
Auff!.. Che domanda oziosa!
Enrico
Io non capisco.
Nanetta
Neanche approssimativamente?
Enrico
(abbassando gli occhi) E come potrei capire, cugina?
Nanetta
(con un lieve sgarbo, alzandosi) Vai, vai!.. Vedo che in seminario ti hanno già inoculati… i semi della finzione!
Enrico
(mostrando un improvviso rammarico) Non dovete, per un nonnulla, formarvi un cattivo concetto di me.
Nanetta
È inutile. La finzione non mi garba, non mi piace. È inconciliabile col mio temperamento. Guarda: io ero felice del nostro incontro come se avessi ritrovato, dopo una lunga lontananza, un fratellino fatto grande; e quel tuo contegno di monacella al confessionale mi guasta tutto.
Enrico
(per giustificarsi) Eppure, cugina… se voi vi metteste nei miei panni…
Nanetta
Sarei un seminarista alquanto sospetto in seminario!
Enrico
No, non scherzate su questo!.. Se vi metteste nei miei panni, intendereste voi stessa che qui dentro (accenna agli abiti che porta) si finge un po', è vero, ma si finge inconsciamente…
Nanetta
E, per giunta, ti ostini a darmi del voi , il che mi riesce opprimente!.. Come si fa a dare del voi a una cugina?.. E poi, è così bello il tu ! È così buono! Aiuta a diventare schietti, a diventare leali…
Enrico
Ma non è rispettoso e il dover mio è di rispettarvi.
Nanetta
Obbligatissima! Non voglio essere rispettata. Il rispetto mi accresce gli anni. Ne ho già abbastanza.
Enrico
Vorrei averli io gli anni che avete voi!
Nanetta
Perchè tu, con gli anni che ho io, saresti per lo meno vescovo; ma io non lo sono. (Con burlesca imperiosità) Insomma, poche chiacchiere: se da oggi innanzi non mi dai del tu , ti abolisco come fratello!
Enrico
(animandosi, levandosi) «Da oggi innanzi» avete detto?.. (Correggendosi e ripetendo per abituarsi:) «hai, hai detto», «hai detto».
Nanetta
Da oggi innanzi: precisamente.
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