Elia Benamozegh - Storia degli Esseni
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Ma ecco, o signori, nella parte più queta, nella regione più silente della città rumorosa, pacifico presentarsi e maestoso abituro. Qui un alternarsi di silenzio e di canto. Qui l’ordine, qui la regola, qui la misura presiedere ad ogni atto, e tutta la interna e la esterior vita informare. Qui le tempeste muggono alle porte incatenate; qui si frangono impossenti i marosi delle civili discordie; qui l’animo si leva a quelle alture in cui le nubi, come accade sulla cima dei monti, ti si addensano ai piedi anzichè sulla testa, e quasi partecipe della gloria di Dio, l’uomo assunto a tanta altitudine cavalca le nubi e calpesta le folgori. Qui si maturano i grandi pensieri, qui si elaborano le grandi dottrine, che esciranno salve ed illese dal gran naufragio. – Che casa è questa, o signori, che gente è cotesta che l’abita? È cielo questo, è questa anticipazione di Paradiso? Sono angioli cotesti, sono mortali? – … Sono gli Esseni . – Esseni! nome nuovo, inaudito forse per alcuni di voi. – Nome che l’Ebreo non dovrebbe mai obbliare, come a delitto imputeriasi al Greco Platone disconoscere e l’Accademia; come all’Italo, Pitagora e gli Stoici; come ad ogni popolo la più grande gloria, e il prisco vanto intellettuale de’ suoi proavi.
Gli Esseni! – Venerando nome per tutti quelli appo i quali sono in onore Sapere e Virtù. Nome carissimo per noi figli, per noi eredi di loro fama. Nome, lasciatemi aggiungere, nome santo per chi in essi vede, come io già veggo, come voi spero tra non poco vedrete, negli antichi, nei venerandi Esseni il fiore, il Patriziato, il Grado supremo nella Gerarchia Farisaica; – Il Farisato rivolto alla speculazione del sommo vero e alla pratica del sommo bene; la falange, come la Macedone, degli Immortali 2 2 Udremo fra non molto Plinio, qualificare gli Esseni col nome di gente che non muore mai, e tra cui niuno nasce .
che tra le fila si reclutava della comune farisaica milizia. – Io so, o miei giovani, che sì dicendo, io proclamo cosa che il mondo non era usato sin qui ad udire; so che, come ogni idea nuova, avrà pregiudizj, errori e rispettabili convinzioni da combattere. Io so, o signori, che grave debito io mi assumo di somministrare a questa mia teoria, carte e diplomi in regola per viaggiare pacificamente per il mondo. Per ora mi contento di un salvo condotto . La identità dell’Essenato col Farisato negli ultimi e supremi suoi stadj, sarà, spero, frutto di una continua dimostrazione nel corso di questa istoria; anzi, la storia stessa ne sarà la più concludente dimostrazione. Epperò, appunto, egli è questo tema siffatto, a cui troppo disconviene tempo e spazio ristretto. Il suo tempo, è tutto quello che noi spenderemo intorno gli Esseni. Il suo spazio, tanto si allargherà, quanto lungi andranno di questa storia i confini. – Per ora, il nostro passo dee procedere regolato e metodico. Noi abbiamo pronunziato un nome bello, un nome onorando, e, se mel permettete, dirò ancora onorante. Ma che vuol dire questo bel nome? Che significa la gran parola di Esseni? – Il suo significato logico, dottrinale, storico, provvidenziale, non ha che una sola possibile definizione. – La storia stessa della bella scuola , così da or innanzi la chiameremo. Il significato però che adesso cerchiamo è quello più ristretto del vocabolo stesso; il significato gramaticale, filologico della parola, il valore suo puramente etimologico. Questa è la definizione che noi andiamo cercando. Ma questa, qualunque essa sia, non è tale che non debba necessariamente colla prima connettersi; che anzi, l’armonia tra le due definizioni, è tale criterio, che la verità dee porre in sodo dei nostri resultamenti. Noi cerchiamo la definizione del vocabolo, ma questa, per essere vera, dee armonizzare colla definizione della setta, che è l’istoria. Una definizione gramaticale che non fosse la natia espressione, e quasi lo invoglio naturale della definizione logica, un nome che non esprimesse lo Essere, sarebbe improprio, sarebbe supposto, sarebbe falso. – Il nome è il Corpo, l’esteriorità dell’Idea, come il Corpo è l’esteriorità dello Spirito. – Ecco il criterio che noi dobbiamo a guida proporci nelle ricerche che saremo per fare sul nome di Esseni, nella cerna che fare dovremo degli infiniti supposti, delle origini multiformi a quel nome assegnate.
Egli è perciò, o signori, che prima meta ci proporremo nelle nostre ricerche il nome di Esseni . Stabilita di questo nome la definizione, discorreremo delle origini dell’Essenato; cercheremo di stabilire una data almeno approssimativa del suo nascimento, di additare le fasi più cospicue della sua esistenza, di seguirne le vestigia più o meno sensibili pel corso dei secoli. Determinata degli Esseni la origine e la Istoria , parleremo delle loro istituzioni e di tutto quello che queste concerne, delle leggi loro costitutive, della loro organizzazione, del loro genio, delle lor costumanze, insomma, o signori, della loro vita sociale. – Dopo la vita sociale, altra vita non meno della prima preziosa, sarà subbietto delle indagini nostre; voglio dire, o signori, la loro vita intellettuale; le loro credenze , i loro dogmi , i loro principj . Qui è, o signori, ove meno pienamente potremo appagare la nostra sete di cognizioni; qui è ove una grande lacuna romperà in gran parte il filo coerente della nostra esposizione; qui è dove chiaro apparirà negli effetti quel sistema prediletto agli Esseni di sottrarre agli sguardi curiosi parte almeno delle dottrine più riservate. Qui è ove noi, giunti alla soglia del tempio, dovremo se non indietreggiare sconfortati, certo non più che pochi e timorosi passi avanzare nel recinto del Santo, e solo, a così dire, di sbieco gettare di tratto in tratto qualche sguardo furtivo per entro alla cortina, che la piena ed intera fruizione ci contende degli inviolati misteri. Esaurito, o signori, il Dogma, narrata quanto meglio si può la vita intellettuale degli Esseni, quella prenderemo a descrivere che pratica o, come dire vogliate, rituale si appella, ove i riti, la forma del loro culto, il numero, l’indole delle loro osservanze tutte, l’esercizio pratico delle loro credenze, tutti in bell’ordine ci si offriranno dinanzi schierati. Noi avremo allora tutta intera ricostituita la personalità degli Esseni. — Esistenza , Pensiero , Azione , tre sommi indivisibili elementi di ogni Ente morale, che nella Origine , nel Dogma e nel Culto , ogni volta si convertono che di Setta o religioso Sodalizio è discorso.
Per ora, o signori, del nome degli Esseni. – Una falange di dotti si contenderà la gloria di averne l’appellazione decifrata. Voi ascoltateli con quella riverenza che si deve all’ingegno, e col rispetto che esigono le loro fatiche spese a restaurare una gloria che a voi, giovani israeliti, più che ad ogni altro appartiene. A noi, il falso dal vero discernere, a noi raccorre gli elementi del vero disseminati talvolta per entro i falsi sistemi; a noi il rintracciare in tanta distanza, in tanto pugnare di ostili pareri, il primitivo e genuino senso del vocabolo Esseni . – E dove a noi il cielo arrida propizio, potrò dir di me stesso, come per Laura il Petrarca:
Forse avverrà che il bel nome gentile
Consacrerò con questa stanca penna.
LEZIONE SECONDA
Vi promisi, o signori, che subbietto della presente conferenza saria stato la origine, il significato di questo nome di Esseni , di quel nome col quale venne la scuola presente invariabilmente contraddistinta. Aggiunsi, o signori, che molte sono, che sono discordi le congetture che di questo nome furono in tutti i tempi proposte. Io vengo ad adempire la mia promessa, vengo a schierarvi in bell’ordine innanzi le moltissime congetture che nella presente disquisizione il primato contendonsi. – Uomini celebri ci hanno trasmesso delle loro meditazioni il portato; nomi cari e venerati alla scienza non esitarono disputare lungamente intorno l’origine di questo vocabolo. Saremo noi rispetto ad essi più avari di attenzione, di quello ch’essi il furono verso di noi di lucubrazioni e di veglie? Io dico, o signori, per voi che nol saremo. – Levino, dunque, la voce e ci dicano dei loro studi il portato. Ci dica per primo il Salmasio in qual guisa egli giunse a credere il nome di Esseni da quello derivato di una città e regione che questo nome portava di Essa . Ci dica poi il Basnage su qual fondamento egli la opinione del Salmasio negava, affermando a dirittura, nulla traccia averci l’antica geografia tramandato della esistenza della supposta regione. Ci dica, infine, la buona critica tra il Salmasio che afferma e il Basnage che dinega, chi meglio al vero si sia apposto. Cel dica, o signori, la Rabbinica Enciclopedia, e in particolare il Talmud. Cel dica, in secondo luogo, il deposto degli antichi geografi e l’autorità dei viaggiatori. Cel dica e la paziente disamina dei Filologi, e la scienza talmudica (e nello invitarvi a bere con me a questo fonte, nel potere ad autorità invocare il libro che tanti e tanti ebbero ed hanno in dispetto, difendere io non mi so da un innocente sentimento di orgoglio, che il rigoroso ascetismo del Passavanti non temeva qualificare di santa superbia ): cel dica il Talmud in quei tanti e concludentissimi passi da me con grande studio raccolti, ove, ad onta dell’asserzione del Basnage, la esistenza di una regione così chiamata vien posta in splendidissima luce. Cel dica il trattato di Sanhedrin , ove di due Dottori si narra che, a determinare le Neomenie e le feste, convenivano insieme a moltissimi altri, in una spezie di concilio che una città vedeva allor celebrare, la quale il nome reca veramente di עסיא Asia : cel dica ivi stesso, ove di un altro Dottore si narra R. Meir, il quale in altra congiuntura si recava nella stessa אסיא Asia all’effetto medesimo. Cel dica nel trattato di Mesiha , ove invitando un Dottore alla fuga, onde all’obbligo sottrarsi di ministrare a certi offici edilizj, Tuo padre , così gli dicono, rifugiossi in Asia, e tu cerca riparo in Laodicea . Che più, o signori? Cel dicano quei passi ove, volendo far comprendere ai contemporanei a quali popoli, a quali terre corrispondono i popoli, le terre nel Genesi rammemorati, ci offre il più curioso ed interessante spettacolo dei primi degli iniziali conati che la scienza etnografica andava facendo per organo dei Dottori, e nuovo lustro e nuovi raggi aggiunge se è possibile alla loro corona. Il Talmud babilonico – il gerosolimitano, il Comento perpetuo che si chiama Medrasce , opera pur essa Palestinese, la Parafrasi di Gerusalemme, tutti, o signori, i primi albori ci offrono della Etnografia nascente, cresciuta, come sapete, ai nostri tempi gigante; e tutti della presenza attestano della contesa עסיא Asia . L’attesta il Babilonico in Batra , laddove ingegnandosi tradurre con nomi nuovi l’antico Cheni , Chenizi , Cadmoni , da Dio ad Abramo promessi nella sua discendenza, ci offre nel secondo di questi nomi il desiderato Asia . L’attesta il Talmud di Gerosolima, laddove a Cheni sostituisce Asia , – a Chenizi Apamea , – e Damasco al Cadmoni . L’attesta il Medras alla sezione 44, ove si riproducono i nomi stessi se non l’ordine istesso del Gerosolimitano. L’attesta infine il Parafrasta di Gerusalemme, ove il nome istesso ci porge di Asia, in ciò solo però dagli altri discorde, che lo equivalente egli ne fa dello antico Aschenaz . Innanzi, o signori, a questo bello e generoso adoprarsi dei Dottori a far convergere al luminoso centro delle Scritture tutti i rai dello scibile, due pensieri l’animo mio tutto intero si assorbivano. Io dissi da principio: È egli possibile, dopo tanti e solenni esempj, più a lungo il divorzio protrarre tra la scienza e la fede; e protrarlo (lo che è a dismisura più enorme) sull’autorità fondandosi e sull’esempio degli stessi dottori? Ripiegando poi l’animo mio verso il subbietto in discorso, io dissi a me stesso: Volle il Salmasio il nome Esseni da quello di Essa originare. – Lo negò il Basnage, e solo il Talmud parve al primo dei due consentire. Dovrà ella la questione rimanere in pendente? Dovremo noi la sola autorità del Talmud opporre al Basnage, a costo di udirci intimare solenne declinatoria? Immaginate voi, o miei giovani, l’ansia che assalisce il viatore quando, dopo mille disinganni, qualche caro pronostico gli ripromette la terra vicina? Or bene, tale io mi feci nella ricerca di una rovina, di una memoria, anzi di un vocabolo solo. Questo nome, o signori, finalmente spuntò. Non solo Tolomeo asserisce essere stato il nome di Asia particolarissimo alla Frigia, ma l’autorità eziandio mi soccorse ben tosto di nomi, di autorità ben altrimenti sonori, che non è in oggi l’esautorato Tolomeo. Egli fu il celebre orientalista Klaproth , che mi mise il primo sulla buona via. Egli, nella Cronaca caucasiana da esso pubblicata, mostra lo stabilimento in quelle regioni sino da epoche remotissime di un popolo detto Osi , o meglio Asi , come piuttosto crede il suddetto Klaproth. Non basta. Il Dubois era più esplicito; egli, nel suo Voyage autour du Caucase , questo formalmente ci fa sapere, cioè che il nome di Asia ha esistito in epoca remotissima, qual denominazione locale particolarissima della parte settentrionale della catena caucasiana. 3 3 A quai paesi corrisponde la nordica regione del Caucaso? Se io non vado errato, ai paesi anticamente conosciuti sotto i nomi di Frigia e Bitinia. E questi paesi che nomi recano nella Santa Scrittura? Null’altro, dice il Bochart, e dopo di esso autori parecchi, che quello di Aschenaz. E per quanto Askenaz suoni diverso nella lingua ultima dei Rabbini, e nel valore che l’uso da lungo tempo gli annette, quello cioè di Germania; nonostante, ai Dottori, organi veri, legittimi di tradizione, non mai avvenne usare per Germania Askenaz . Che dico? Sono essi per contro che il suggello appongono alla Interpretrazione del Bochart, e tutto il peso vi aggiungono del numero e della tradizione. Abbiamo detto, non è molto, il Parafrasta di Gerusalemme tradurre Aschenaz per Asia: ora non è egli solo che all’uopo ci ajuti. Egli è il Rabba , che l’ Askenaz della Scrittura ci presenta in Asia. Egli è altresì il Talmud di Gerusalemme, che Asia egualmente sostituisce ad Askenaz . Non basta: ma, cosa più sorprendente, vi ha un nome d’un popolo tra i figli di Jafet e tra i popoli Giapetidi, che il nome reca di Tubal. Ora, o signori, che cosa è Tubal? Bitinia , vi risponde aperto il Talmud Jerosolimitano; Essenia , vi risponde aperto egualmente il Medras. Duplice asserzione che a vicenda si rischiara, che a vicenda s’illustra, che ci rimena col pensiero alla Bitinia, che, secondo Tolomeo, il Klaproth e il Dubois, fu specialmente contrassegnata col nome di Asia . Egli è, insomma, quel cumulo maggiore di prove che sia lecito desiderare onde mettere in sodo la esistenza di una particolare regione denominata Asia, e per giustificare il Talmud.
Perchè tanto studio a rivendicare la esistenza di tale sconosciuta regione? Forse, o signori, perchè io soscriva interamente alla origine dal Salmasio immaginata? Il processo del mio dire vi mostrerà che così non è veramente. E perchè? Perchè niuno, che io mi sappia, antico, originario legame il nascimento della Setta congiunge colle province dell’Asia minore. Ora, o signori, chi non lo sa? egli è proprio delle sètte quel nome assumere che più aperto n’esprima il genio, e il principio nativo, in quella guisa istessa che ognuno di noi quel nome porta con sè chè recò in sul nascere. E tanto esser dee avvenuto per quel degli Esseni. E poi, o signori, quante altre e potentissime ragioni non avversano la ipotesi del Salmasio! L’avversa il costume che ebbero, sto per dire generale, tutte quante le Sette, di tôrre a preferenza quel nome o che il fondatore ricordasse, o che più alla mente pingesse l’indole, il carattere, il genio ideale, anzichè il luogo, la patria, il paese ove prima ebbe i natali. Così voi dite, o signori, Platonismo, Epicureismo tra i pagani, e voi leggete tra le cristiane eresie i nomi di Ario e Nestorio, le dottrine del Triteismo e del Monoteismo, e tra le filosofiche scuole voi usate rammemorare l’Idealismo, il Sensualismo, il Panteismo. 4 4 Si dice, è vero, Scuola eleatica , cirenaica ed itala ; ma non si dice, od appena, eleati , cirenaici ed itali .
L’avversano, o signori, tutte quelle buone e salde ragioni che ci consigliano, come in seguito vedrete, a preferire diversa sentenza; e finalmente, l’avversa la più seria, la meno oppugnabile difficoltà che si potria contro un sistema suscitare. E sapete qual’è? – La prova del contrario. Invero, che dicono, le più antiche memorie della setta? Ove per la prima volta lo storico con gli Esseni s’imbatte, ove li trova, ove ne nota la prima presenza, i primi atti, la prima dimora? Altro che Frigia o Bitinia o altra qualsivoglia gentilesca contrada! E’ sarebbe come chi cercasse fuor di Roma il Campidoglio, l’Acropoli fuori di Atene, e il cuore umano fuori del centro vivificatore ove ha stanza ed imperio. La patria naturale, dirò anzi, necessaria dell’Essenato, è Palestina ; e Palestina registra veramente la istoria qual primo teatro della loro storica apparizione. A Palestina aderirono costantemente gli Esseni, in quella guisa istessa che la più nobile parte di noi al frale aderisce per conservarlo in vita sin dove il militar le fu prescritto . Egli n’era l’anima, il genio personificato, condensato, ristretto; quindi tanto più espressivo: genio nazionale e religioso, ma religioso e ieratico sovra tutto, per i tempi volgenti a politico sfacelo, e pel predominio da lungo tempo avverantesi negli ordini ebraici dello spirito sulla materia, del generale sul particolare, dell’eterno sul temporaneo, del Cielo sopra la terra. Egli è quindi nel giro della patria Palestinese che l’origine e il significato dobbiamo cercare del nome di Esseni.
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