Volodyk - Paolini2-Eldest
Здесь есть возможность читать онлайн «Volodyk - Paolini2-Eldest» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Старинная литература, на русском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Paolini2-Eldest
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:5 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 100
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Paolini2-Eldest: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Paolini2-Eldest»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Paolini2-Eldest — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Paolini2-Eldest», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
Mentre Eragon e Saphira giravano intorno a Tronjheim, videro un gruppetto sparuto di persone nel cono di luce gettato dalle lanterne nei pressi del cancello di legno. Fra loro c'erano Orik e Arya. Il nano si dondolava impaziente da una tozza gamba all'altra; la benda bianca avvolta intorno al braccio dell'elfa spandeva deboli riflessi sui suoi capelli corvini. Eragon si sentì pervadere dallo strano brivido che provava ogni volta che vedeva l'elfa. Arya guardò lui e Saphira con un fugace scintillio negli occhi verdi, che subito tornò a rivolgere nella direzione da cui doveva arrivare Ajihad.
Grazie all'intervento di Arya, che aveva infranto Isidar
Mithrim - l'immenso Zaffiro Stellato largo venti iarde, tagliato a forma di rosa -, Eragon aveva potuto uccidere Durza e vincere così la battaglia; ma i nani erano furiosi con l'elfa perché aveva distrutto il loro tesoro più prezioso. Si erano rifiutati di rimuovere i frammenti sparpagliati dello zaffiro, lasciandoli in un ampio circolo all'interno della camera centrale di Tronjheim. Eragon aveva camminato fra le schegge scintillanti e condiviso il dolore dei nani per la loro bellezza perduta.
Lui e Saphira si fermarono accanto a Orik, lasciando vagare lo sguardo sulla piana deserta che circondava Tronjheim e si estendeva per un raggio di cinque miglia fino alla base del Farthen Dùr. «Da che parte arriverà Ajihad?» domandò Eragon.
Orik indicò un grappolo di lanterne che illuminavano l'imboccatura di un tunnel, a due miglia di distanza. «Dovrebbe essere qui a momenti.»
Eragon aspettava paziente insieme agli altri, rispondendo con garbo alle domande che gli venivano rivolte, ma rifugiandosi spesso nella quiete della mente per conversare con Saphira. Nel suo attuale stato d'animo, il silenzio che regnava nel Farthen Dùr gli era più congeniale.
Dopo mezz'ora, scorsero del movimento nel tunnel. Un gruppo di dieci umani uscì allo scoperto, poi si volsero per aiutare altrettanti nani a emergere dal sottosuolo. Uno degli uomini - Ajihad, con tutta probabilità - alzò una mano, e i guerrieri si disposero alle sue spalle in due colonne compatte. A un suo segnale, la formazione cominciò a marciare fiera e decisa verso Tronjheim.
Non avevano percorso più di cinque iarde, però, che il tunnel dietro di loro si animò di attività frenetica, mentre altre figure sciamavano all'esterno. Eragon strizzò gli occhi, incapace di distinguere bene da quella distanza. Sono Urgali! esclamò Saphira, il corpo teso come la corda di un arco.
Eragon non ne dubitò nemmeno per un istante. «Urgali!» gridò, e balzò in groppa a Saphira, rimproverandosi di aver lasciato Zar'roc, la sua spada, in camera. Nessuno si era aspettato un nuovo attacco, ora che l'esercito degli Urgali era stato respinto.
Saphira levò le ali azzurre e le riabbassò con forza per levarsi in volo; il contraccolpo provocò a Eragon una nuova fitta di dolore lungo la schiena. Mentre la dragonessa acquistava quota e velocità, sempre di più a ogni battito d'ali, sotto di loro Arya sfrecciava verso il tunnel, riuscendo quasi a tenere il passo con Saphira. Orik arrancava dietro di lei insieme a un folto drappello di uomini, mentre Jòrmundur tornava di corsa alle caserme.
Eragon fu costretto ad assistere impotente all'aggressione degli Urgali alla retroguardia di Ajihad; non era in grado di esercitare la magia da quella distanza. I mostri sfruttarono il vantaggio della sorpresa per abbattere subito quattro uomini, costringendo il resto dei soldati, umani e nani insieme, a radunarsi intorno ad Ajihad nel tentativo di proteggerlo. Le due compagini entrarono in contatto, facendo risuonare il metallo delle spade e delle asce. Uno dei Gemelli scagliò un lampo di luce, e un Urgali cadde, stringendosi il moncherino di un braccio reciso. Per un minuto parve che gli assaliti ce la facessero a resistere agli Urgali, ma poi la scena cambiò all'improvviso, trasformandosi in un turbinio confuso, come se i combattenti fossero stati avvolti da una leggera coltre di nebbia. Quando si diradò, non restavano in piedi che quattro guerrieri: Ajihad, i Gemelli e Murtagh. Gli Urgali si avventarono su di loro, ostacolando la visuale di Eragon che osservava la scena con orrore crescente.
No! No! No!
Prima che Saphira fosse in grado di raggiungere il luogo dello scontro, il manipolo di Urgali sciamò di nuovo verso il tunnel e scomparve sottoterra, lasciandosi alle spalle soltanto figure inerti.
Non appena Saphira toccò terra, Eragon si slanciò dalla sella, poi esitò, sopraffatto dal dolore e dalla rabbia. Non posso. La sua mente evocò le immagini di quando era tornato alla fattoria e aveva trovato lo zio Garrow moribondo. Con un immane sforzo di volontà, ricacciò indietro la paura e cominciò a cercare i superstiti.
La scena era fin troppo simile al campo di battaglia che aveva ispezionato poco prima: ma in questo caso il sangue era fresco.
Al centro del massacro giaceva Ajihad, con il pettorale di metallo squarciato in più punti, circondato da cinque Urgali che lui stesso aveva ucciso. Il respiro gli usciva in rantoli spezzati. Eragon s'inginocchiò al suo fianco e abbassò il capo perché le lacrime non cadessero sul torace martoriato del capo dei Varden. Nessuno era in grado di guarire quelle ferite. Arrivò anche Arya, che si fermò di colpo con il viso trasfigurato dall'angoscia nel constatare che Ajihad non poteva essere salvato.
«Eragon.» Il nome esalò dalle labbra di Ajihad come il più lieve dei sussurri.
«Sì, sono qui.»
«Ascoltami, Eragon... Questa è la mia ultima volontà.» Eragon si protese su di lui per cogliere le parole dell'uomo morente. «Devi promettermi una cosa: promettimi che non... lascerai che i Varden precipitino nel caos. Loro rappresentano l'unica speranza di combattere l'Impero... Devono restare uniti. Promettimelo.»
«Lo prometto.»
«Che la pace sia con te, Eragon Ammazzaspettri...» E dopo un ultimo sospiro, Ajihad chiuse gli occhi, distese i nobili lineamenti e spirò.
Eragon chinò il capo. Si sentiva la gola stretta in una dolorosa morsa che lo faceva respirare a fatica. Arya benedisse Ajihad con un delicato mormorio nell'antica lingua, poi aggiunse con la sua voce melodiosa: «Ahimè, la sua morte scatenerà aspri conflitti. Ajihad ha ragione: tu dovrai fare di tutto per evitare una lotta per il potere. Io ti assisterò, dove possibile.»
Senza dire una parola, Eragon scrutò il resto dei cadaveri. Avrebbe dato qualsiasi cosa per trovarsi da un'altra parte. Saphira annusò uno degli Urgali e disse: Non sarebbe dovuto accadere. È una sciagura terrìbile, ancora più nefasta perché è capitata quando avremmo dovuto sentirci sicuri e vittoriosi. Esaminò un altro corpo, poi volse la testa da un lato e dall'altro. Che fine hanno fatto Murtagh e i Gemelli? Fra i morti non ci sono.
Eragon passò in rassegna i cadaveri. Hai ragione! Pervaso da un'improvvisa euforia, corse verso l'imboccatura del tunnel. Negli avvallamenti consumati dei gradini di marmo rilucevano, simili a tanti specchi neri, pozze di sangue denso, come se qualcuno avesse trascinato dei corpi feriti sulle scale. Devono averli presi gli Urgali! Ma perché? Di solito non fanno prigionieri né ostaggi. Eragon ripiombò nella più cupa disperazione. Non importa. Non possiamo inseguirli senza rinforzi, e comunque tu non riusciresti mai a passare per quel varco.
Potrebbero essere ancora vivi. Hai intenzione di abbandonarli?
Cosa ti aspetti che faccia? I tunnel dei nani sono un labirinto sconfinato! Di sicuro mi perderei. E non posso inseguire gli Urgali a piedi, anche se forse Arya ne sarebbe capace.
Allora chiedilo a lei.
Arya! Eragon esitò, combattuto fra il desiderio di agire e il rifiuto di metterla in pericolo. Eppure se c'era una persona fra i Varden che potesse affrontare gli Urgali, quella era lei. Con un sospiro afflitto, le spiegò che cosa avevano scoperto. Arya corrugò le sopracciglia oblique. «Non ha senso.»
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Paolini2-Eldest»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Paolini2-Eldest» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Paolini2-Eldest» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.