Volodyk - Paolini3-Brisingr

Здесь есть возможность читать онлайн «Volodyk - Paolini3-Brisingr» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Старинная литература, на русском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Paolini3-Brisingr: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Paolini3-Brisingr»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Paolini3-Brisingr — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Paolini3-Brisingr», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Gli ci volle un momento per capire ciò che vide.

La strega che Eragon era stato sul punto di attaccare giaceva davanti a lui, uccisa da un solo colpo di spada. Gli spiriti che lei e i suoi compagni avevano evocato non si vedevano da nessuna parte. Lady Lorana era ancora seduta nella sua poltrona. Saphira si stava faticosamente rialzando, dall'altro lato della stanza. E l'uomo che prima sedeva sul pavimento, fra gli altri tre stregoni, ora stava in piedi accanto a lui, e teneva Arya per la gola.

Il colore aveva abbandonato la pelle dell'uomo, lasciandolo bianco come un osso. I suoi capelli, prima castani, adesso erano di un vivido color rosso sangue, e quando lo guardò e sorrise, Eragon scoprì che anche gli occhi erano diventati rossi. L'uomo aveva gli stessi tratti e lo stesso fare di Durza.

«Il nostro nome è Varaug» disse lo Spettro. «Tremate.» Arya scalciò, ma i suoi colpi non parvero avere effetto su di lui.

La pressione bruciante della coscienza dello Spettro attanagliò la mente di Eragon, cercando di abbattere le sue difese. La potenza dell'aggressione lo paralizzò: riuscì a stento a respingere i tentacoli della mente dello Spettro, figuriamoci camminare o brandire una spada. Per chissà quale ragione, Varaug era persino più forte di Durza, ed Eragon non sapeva quanto avrebbe potuto resistergli. Si accorse che anche Saphira era stata aggredita: era seduta rigida e immobile davanti al balcone, il muso contratto in un ringhio.

Le vene sulla fronte di Arya si gonfiarono e il suo volto divenne rosso, poi viola. Aveva la bocca aperta, ma non respirava. Con il palmo della mano colpì il gomito serrato dello Spettro e gli ruppe l'articolazione con uno schianto secco. Il braccio di Varaug si abbassò e per un momento le punte dei piedi di Arya sfiorarono il pavimento, ma poi le ossa nel braccio dello Spettro tornarono a posto e lui la sollevò ancora più in alto.

«Morirai» ruggì Varaug. «Morirete tutti per averci imprigionati in questa fredda corazza di argilla.»

La consapevolezza che le vite di Arya e Saphira erano in pericolo privò Eragon di qualsiasi altra emozione che non fosse una feroce determinazione. Con la mente affilata e trasparente come una scheggia di vetro, si avventò contro la coscienza incandescente dello Spettro. Varaug era troppo potente e gli spiriti che lo possedevano troppo diversi perché Eragon riuscisse a sopraffarlo e a controllarlo, così tentò di isolarlo. Circondò la mente di Varaug con la propria: ogni volta che Varaug cercava di allungare la coscienza verso Saphira o Arya, Eragon bloccava il suo raggio mentale, e ogni volta che lo Spettro cercava di spostarsi, Eragon vanificava il suo tentativo muovendosi a sua volta.

Combattevano alla velocità del pensiero, scambiandosi affondi e parate lungo il perimetro della mente dello Spettro, un paesaggio così confuso e incoerente che Eragon temette d'impazzire se lo avesse guardato troppo a lungo. Mentre duellava con Varaug, cercando di anticipare ogni sua mossa, Eragon capì che lo scontro avrebbe potuto concludersi soltanto con la propria sconfitta, malgrado gli sforzi immani che stava mettendo in campo. Per quanto veloce, la sua mente non poteva superare le numerose intelligenze contenute nello Spettro.

Alla fine la sua concentrazione vacillò e Varaug approfittò dell'occasione per insinuarsi ancora di più nella sua mente, intrappolandolo, immobilizzandolo, sopprimendo i suoi pensieri finché Eragon non poté far altro che fissare lo Spettro con una rabbia silenziosa. Un atroce formicolio gli attraversò il corpo mentre gli spiriti lo invadevano, scivolando in ogni suo nervo.

«Il tuo anello è pieno di luce!» esclamò Varaug, spalancando gli occhi per il piacere. «Meravigliosa luce! Ci nutrirà per molto tempo.»

Ruggì di rabbia quando Arya gli afferrò il polso e glielo spezzò in tre punti. L'elfa si divincolò dalla sua stretta prima che lo Spettro avesse modo di guarirsi e cadde a terra boccheggiando.

Varaug le sferrò un calcio, ma lei lo schivò rotolando di fianco e tese una mano verso la spada che le era caduta.

Quando Eragon tentò di liberarsi della presenza soffocante dello Spettro, prese a tremare in tutto il corpo.

La mano di Arya si strinse intorno all'elsa della spada. Un urlo di belva sfuggì dalle labbra esangui dello Spettro. Si avventò su di lei e rotolarono avvinghiati sul pavimento, lottando per impossessarsi dell'arma. Con un grido selvaggio, Arya lo colpì alla tempia con il pomolo della spada. Per un momento Varaug si afflosciò e Arya indietreggiò sui gomiti e sui calcagni, poi si rialzò di scatto.

Senza pensare alla propria incolumità, Eragon riprese l'attacco contro la coscienza dello Spettro, con l'unico intento di trattenerlo per qualche altro istante.

Varaug si alzò su un ginocchio, poi, quando Eragon raddoppiò gli sforzi, vacillò.

«Ora!» urlò Eragon.

Arya fece un affondo, i neri capelli svolazzanti sulle spalle.

E colpì lo Spettro dritto al cuore.

Eragon trasalì e si districò dalla mente di Varaug proprio mentre lo Spettro indietreggiava, staccandosi dalla lama di Arya. Aprì la bocca ed emise un prolungato lamento, così acuto e stridente che i vetri della lanterna appesa al soffitto esplosero in una miriade di schegge. Barcollò verso Arya con le braccia tese, poi si fermò e la sua pelle cominciò a sbiadire fino a diventare trasparente, rivelando le decine di spiriti luccicanti intrappolati nella sua carne. Gli spiriti pulsarono e s'ingrossarono; la pelle di Varaug si lacerò lungo i rigonfiamenti dei muscoli. Con un'ultima esplosione di luce, gli spiriti lacerarono il corpo di Varaug e lasciarono la sala della torre attraversando i muri, come se la pietra fosse priva di consistenza.

Mentre le pulsazioni del suo cuore rallentavano, Eragon, sentendosi molto vecchio e molto stanco, raggiunse Arya, che era in piedi, aggrappata allo schienale di una poltrona, le spalle curve, una mano sulla gola. L'elfa tossì, sputando sangue. Dato che sembrava incapace di parlare, Eragon posò la propria mano su quella di lei e disse: «Waíse heill.» Gli cedettero le gambe quando perse energia per curarla, e dovette reggersi anche lui alla sedia. «Meglio?» le chiese, quando l'incantesimo si dissolse.

«Meglio» sussurrò Arya, e lo ringraziò con un fievole sorriso.

Indicò il punto dove prima si trovava Varaug. «Lo abbiamo ucciso... Lo abbiamo ucciso e siamo ancora vivi.» Sembrava sorpresa. «Pochi sono riusciti a uccidere uno Spettro senza morire.»

«Perché hanno combattuto da soli, non insieme, come noi.»

«Già, non come noi.»

«Tu mi hai aiutato nel Farthen Dûr, e io ti ho aiutato qui.»

«Sì.»

«Ora dovrò chiamare te Ammazzaspettri.»

«Lo siamo entrambi...»

Saphira li spaventò lanciando un lungo, acuto grido di dolore. Tra i gemiti, graffiò il pavimento con gli artigli, scheggiando la pietra. La sua coda si agitava da una parte all'altra, sfasciando i mobili e gli arcigni ritratti sulle pareti. Se ne sono andati! disse. Se ne sono andati! Se ne sono andati per sempre!

«Saphira, che cosa succede?» chiese Arya. Quando Saphira non rispose, ripeté la domanda a Eragon.

Vibrando di odio per le parole che era costretto a pronunciare, Eragon disse: «Oromis e Glaedr sono morti. Galbatorix li ha uccisi.»

Arya barcollò come se avesse ricevuto uno schiaffo. «Ah» disse. Strinse lo schienale della poltrona con tanta forza che le si sbiancarono le nocche. Le lacrime le riempirono gli occhi obliqui, poi si riversarono sugli zigomi alti e le inondarono il volto. «Eragon.» L'elfa allungò una mano e gli afferrò la spalla, e quasi per caso lui si ritrovò a stringerla fra le braccia. Sentì gli occhi invadersi di lacrime. Serrò la mascella nello sforzo di mantenere un contegno. Sapeva che se avesse cominciato a piangere non si sarebbe più fermato.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Paolini3-Brisingr»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Paolini3-Brisingr» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Christopher Paolini - Eragon
Christopher Paolini
Christopher Paolini - Brisingr [en]
Christopher Paolini
Christopher Paolini - Eldest [en]
Christopher Paolini
Christopher Paolini - Inheritance
Christopher Paolini
Christopher Paolini - Eragon [en]
Christopher Paolini
Anatole Velitchko - Quatre mots
Anatole Velitchko
Oluwafunmilayo Inemesit Adewole - Validación Vil
Oluwafunmilayo Inemesit Adewole
Rachael Thomas - Valdez's Bartered Bride
Rachael Thomas
Отзывы о книге «Paolini3-Brisingr»

Обсуждение, отзывы о книге «Paolini3-Brisingr» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x