UNA RAGIONE PER UCCIDERE
(UN MISTERO DI AVERY BLACK—LIBRO 1)
B L A K E P I E R C E
Blake Pierce
Blake Pierce è l’autore della serie di gialli best seller RILEY PAGE, che include i thriller IL KILLER DELLA ROSA (libro #1), IL SUSSURRATORE DELLE CATENE (libro #2), OSCURITÀ PERVERSA (libro #3), e IL KILLER DELL’OROLOGIO (libro #4). Blake Pierce è anche l’autore delle serie di gialli MACKENZIE WHITE e AVERY BLACK.
Avido lettore e da sempre fan di romanzi gialli e thriller, Blake apprezza i vostri commenti, quindi non esitate a visitare www.blakepierceauthor.comper saperne di più e rimanere in contatto.
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LIBRI DI BLAKE PIERCE
SERIE MYSTERY DI RILEY PAIGE
IL KILLER DELLA ROSA (Libro #1)
IL SUSSURRATORE DELLE CATENE (Libro #2)
OSCURITÀ PERVERSA (Libro #3)
IL KILLER DELL’OROLOGIO (Libro #4)
I MISTERI DI MACKENZIE WHITE
PRIMA CHE UCCIDA (Libro #1)
UNA NUOVA CHANCE (Libro #2)
SERIE MYSTERY DI AVERY BLACK
UNA RAGIONE PER UCCIDERE (Libro #1)
UNA RAGIONE PER CORRERE (LIBRO #2)
INDICE
PROLOGO
CAPITOLO UNO
CAPITOLO DUE
CAPITOLO TRE
CAPITOLO QUATTRO
CAPITOLO CINQUE
CAPITOLO SEI
CAPITOLO SETTE
CAPITOLO DIECI
CAPITOLO UNDICI
CAPITOLO DODICI
CAPITOLO TREDICI
CAPITOLO QUATTORDICI
CAPITOLO QUINDICI
CAPITOLO SEDICI
CAPITOLO DICIASSETTE
CAPITOLO DICIOTTO
CAPITOLO DICIANNOVE
CAPITOLO VENTI
CAPITOLO VENTUNO
CAPITOLO VENTIDUE
CAPITOLO VENTITRE
CAPITOLO VENTIQUATTRO
CAPITOLO VENTICINQUE
CAPITOLO VENTISEI
CAPITOLO VENTISETTE
CAPITOLO VENTOTTO
CAPITOLO VENTINOVE
CAPITOLO TRENTA
CAPITOLO TRENTUNO
CAPITOLO TRENTADUE
CAPITOLO TRENTATRE
CAPITOLO TRENTAQUATTRO
CAPITOLO TRENTACINQUE
CAPITOLO TRENTASEI
CAPITOLO TRENTASETTE
CAPITOLO TRENTOTTO
CAPITOLO TRENTANOVE
CAPITOLO QUARANTA
Per Cindy Jenkins era quasi impossibile lasciare la festa di primavera della sua sorellanza all'Atrium. Nell'enorme attico erano stati installati luci stroboscopiche, due bar ben forniti e una magnifica strobosfera che scintillava sulla pista da ballo affollata d’invitati. Per tutta la notte aveva ballato con tutti e con nessuno. I partner si erano succeduti, e Cindy aveva scosso la chioma ramata e rivolto un sorriso perfetto e un limpido sguardo blu a qualsiasi ballerino le era apparso davanti. Quella notte era per lei, non solo una celebrazione dell'orgoglio Kappa Kappa Gamma, ma anche per i lunghi e duri anni in cui aveva lavorato sodo per essere la migliore.
Il suo futuro era assicurato, ne era certa.
Negli ultimi due anni aveva fatto il praticantato in un importante studio legale della città; di recente le avevano offerto un lavoro come contabile junior. Lo stipendio iniziale le sarebbe bastato per comprarsi un nuovo guardaroba elegante e per permettersi un appartamento a poca distanza dal lavoro. I suoi voti erano i più alti della classe. Certo, avrebbe potuto prendersela con calma fino alla laurea, ma Cindy non sapeva il significato della parola ‘calma’. Metteva tutta se stessa, tutti i giorni, in qualsiasi cosa stesse facendo. Lavorare duro e divertirsi alla grande, ecco il suo motto, e quella notte voleva divertirsi.
Un altro bicchiere di "Dreamy Blue Slush" un drink altamente alcolico, un altro brindisi alle Kappa Kappa Gamma e un altro ballo, e Cindy non riusciva a smettere di sorridere. Sotto le luci stroboscopiche si muoveva al rallentatore. I capelli gettati all'indietro e il nasino all'insù arricciato verso un ragazzo che desiderava baciarla da anni, lo sapeva. Perché no? pensò. Solo un bacetto, nulla di serio, niente che avrebbe messo in pericolo la sua relazione, solo quanto bastava per dimostrare a chiunque fosse alla festa che non era sempre una ragazza secchiona e santarellina che seguiva le regole.
Gli amici la notarono e la acclamarono in segno di approvazione.
Cindy si allontanò dal ragazzo. Alla fine il ballo, l'alcol e il calore ebbero la meglio su di lei. Ondeggiò leggermente, continuando a sorridere, e si tenne al collo del ragazzo per non cadere.
“Vuoi venire a casa mia?” chiese lui.
“Ho un ragazzo.”
“Dove è?”
Giusto, pensò Cindy. Dove era Winston? Lui odiava le feste delle sorellanze. Sono solo un mucchio di ragazze spocchiose che si ubriacano e tradiscono i loro ragazzi, diceva sempre. Beh, pensò lei, credo di potergli dare ragione, alla fine! Baciare un ragazzo, avendo già un fidanzato, era probabilmente la cosa più audace che avesse mai fatto.
Sei ubriaca, si disse. Vai via di qui.
“Devo andare,” farfugliò.
“Un altro ballo?”
“No,” rispose lei, “davvero, devo andare.”
Controvoglia, il ragazzo accettò la sua decisione. Con uno sguardo adorante alla popolare studentessa dell’ultimo anno ad Harvard, si allontanò tra la folla e le fece un cenno di saluto.
Cindy si spinse una ciocca di capelli sudati dietro l'orecchio e uscì dalla pista da ballo, con gli occhi bassi e il volto illuminato dalla felicità. Cominciò la sua canzone preferita e lei ondeggiò e piroettò ai bordi della folla.
“Noooo!” si lamentarono i suoi amici quando videro che stava cercando di andarsene.
“Dove stai andando?” volle sapere qualcuno.
“A casa,” insistette lei.
La sua migliore amica, Rachel, si spinse in mezzo al gruppo e prese Cindy per le mani. Bruna, bassa e tracagnotta, non era la più carina né la più intelligente del branco, ma la sua natura sensuale e aggressiva la metteva spesso al centro dell'attenzione. Indossava un succinto abitino argentato e a ogni movimento sembrava che il suo corpo fosse sul punto di esplodere dall'indumento.
“Tu non-puoi-andare!” le ordinò.
“Sono davvero ubriaca,” supplicò Cindy.
“Non abbiamo neppure fatto lo scherzo del Pesce d'Aprile! È il momento clou della festa! Dai, rimani ancora un po'?”
Cindy pensò al suo ragazzo. Stavano insieme da due anni. Quella notte si sarebbero dovuti vedere per un appuntamento a tarda notte nel suo appartamento. Gemette dentro di sé per l’atipico bacio sulla pista da ballo. E quello come lo spiego? si domandò.
“Davvero,” ripeté, “devo andare,” e facendo appello alla natura esageratamente erotica di Rachel, lanciò un'occhiata verso il ragazzo che aveva baciato e aggiunse, ironica: “Se rimango, chissà cosa potrebbe succedere?”
“Oh!” esplosero i suoi amici.
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