Andrzej Budzinski
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Introduzione
L'uomo confuso
L'allenamento della motivazione
Ricerca della motivazione perfetta
Il pilota automatico
La vita la vediamo come siamo
L'abitudine fondamentale
“ Vita sana” continua.
Un buon segno.
Il segno più buono ancora è che la leggi.
Sarebbe più buono ancora se la meditassi.
E ancora più buono se la mettessi in pratica.
Sarebbe ancora più buono se portasse i frutti nella tua vita.
Sarebbe ancora più bello se ti portasse un po' di felicità.
Ecco!
Lo scopo sarebbe questo! Trovare un po' di felicità!
Un po'?
Penso sia troppo poco un po'!
Desidero tanta felicità!
Tutta quella che è possibile!
Ed alla fine o all'inizio [1] , felicità eterna.
C'è una scena nel Vangelo che sempre mi fa pensare:
“In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli? Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me” [2] .
Nei tempi di Gesù i bambini non erano considerati dagli uomini adulti. Non potevano esprimere le loro opinioni. Avevano soltanto due, tre, quattro, anche cinque, se volete anche 1000 possibilità di esprimersi:
stare zitti ed ascoltare
o
stare zitti ed ascoltare
o
stare zitti ed ascoltare
o
stare zitti ed ascoltare
Potevano scegliere una delle possibilità. Non cambiava niente, però almeno facevano finta che potevano decidere qualcosa. Per Gesù non è così, sicuramente il Suo insegnamento sconvolge gli Apostoli. GESÙ METTE LORO COME UN ESEMPIO UN BAMBINO DA IMITARE!
Perché proprio un bambino?
Perché i bambini hanno:
La forza di vivere.
La gioia di vivere.
La semplicità di vivere.
La sincerità di vivere.
La capacità del ricupero delle forze.
La fiducia.
La verità ecc ecc
Possiamo dire tante cose dei bambini. Certamente quando Gesù dice che dobbiamo diventare come loro non ci propone la regressione nel comportamento.
Non dobbiamo mettere i pannolini, bere biberon e quando ci scappa usare il vasino. Non dobbiamo balbettare. Sarebbe assurdo e inaccettabile! Anche io non vorrei così! Sono diventato adulto per essere adulto! Però, nello stesso tempo non dimenticare che Dio è mio Padre.
Gesù vuole darci un buon consiglio, cioè che dobbiamo essere aperti e pronti ad imparare, anche dai più piccoli dai cosiddetti “non considerati”, i quali non contano niente nella società. Rifiutati dalla società. Emarginati. Come i lebbrosi nel tempo di Gesù. Impuri.
Mi ricordo, qualche tempo fa, andavo abbastanza spesso a Verona, ogni tanto incontravo un barbone. Mi piaceva parlare con lui perché era barbone soltanto fuori, ma il suo cuore era pieno di saggezza. Una volta mi ha detto una cosa che mia ha colpito e mi è rimasta fino ad oggi e spero che mi rimarrà per sempre:
“ noi barboni siamo la coscienza del mondo... tu pensi che offrendomi 5 euro stai aiutando me? Invece no! Io sto aiutando te, ti do una possibilità di fare il bene. Può essere che questi cinque euro ti aprono il cielo”.
Sentendo quello che mi diceva sono rimasto senza parole. Ha toccato la mia coscienza e mi ha aiutato a vedere la vita in modo diverso. Beato incontro. Beato “barbone”. Di fronte alle sue parole mi sentivo come un barbone. Lui mi aiutava. Lui era mio benefattore! Strano!?
Cosa pensate?
Aveva ragione?
Lo so, è difficile accettare che “un barbone” può aiutarci, che può essere nostro benefattore. Noi siamo abituati a pensare in modo diverso: SE OFFRIAMO QUALCOSA AGLI ALTRI NOI SIAMO BENEFATTORI. SI’ ANCHE QUESTO È VERO.
Però!
LA VERA VERISSIMA VERITÀ è che nello stesso momento siamo
BENEFATTORI E BENEFICIARI.
OFFRIAMO E RICEVIAMO!
E' UN ARRICCHIMENTO RECIPROCO.
Però! Più vantaggioso per noi!
Facciamo due conti:
NOI OFFRIAMO 5€! = RICEVIAMO LA VITA ETERNA [3] !
Chi riceve di più?
Noi o il barbone?
Penso che non è difficile fare i conti. Il barbone può comprare la buona colazione – una volta però! Noi invece possiamo godere la vita eterna – però per sempre!
Veramente un buon affare!
Che cos'è più facile fare? Dare o chiedere?
Non è facile rispondere. Penso che dovremmo essere capaci di dare e ricevere con umiltà e generosità. Sarebbe l’ideale.
Per qualcuno è più facile dare, perché è generoso, ma è difficile chiedere, perché gli manca l'umiltà. Per un altro è più facile chiedere, perché è umile, ma è difficile, dare perché non è generoso oppure non ha niente da dare [4] .
Il mio “amico barbone” mi ha insegnato una cosa importante:
non importa chi dice MA CHE COSA DICE!
Dobbiamo essere aperti e pronti ad ascoltare le voci che arrivano a noi. Possiamo imparare anche da un asino [5] :
Nella vita di san Antonio di Padova si racconta un prodigio singolare. C’era nella città di Rimini un uomo non credente per la cui conversione il Santo aveva speso innumerevoli esortazioni, moniti e preghiere. Lo scoglio più difficile da superare era, per lui, il mistero della Santissima Eucarestia. Un giorno egli fece questa proposta al Santo: «Per credere a quello che tu mi dici, ho bisogno di un segno. Ebbene, io ti invito a questa prova: terrò il mio giumento a digiuno per tre giorni, passato i quali lo condurrò nella pubblica piazza, vicino a un mastello di biada. u porterai ciò che dici essere il Corpo di Cristo. Se il mio giumento farà riverenza a te, trascurando la biada, anch’io diventerò credente». Il Santo accettò la sfida. Il giorno stabilito fece preparare per la celebrazione Al termine della Santa Messa uscì con tutto il popolo portando le Specie Eucaristiche. L’asino, appena lasciato libero, si accostò al Santo e s'inginocchiò davanti all’ostia consacrata. Di fronte a questo prodigio, anche il padrone dell’asino cadde in ginocchio accanto al suo giumento.
LA VERITÀ E' QUESTA: SE VOGLIAMO, POSSIAMO IMPARARE DA TUTTI E DAPPERTUTTO! SE VOGLIAMO!
VOGLIAMO?
COME SI DICE: VOLERE E' POTERE!
https://it.wikipedia.org/wiki/Miracolo_eucaristico_di_Rimini
[1] Dipende come la mettiamo, la fine della terra è l'inizio della vita eterna. A me personalmente piace pensare che la morte non è la fine ma l'inizio... l'inizio della vita eterna... la morte è il passaggio all’eternità...
[2] Mt 18,1-5
[3] Mt 25,40 “Tutto quello che avete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”
[4]Mi ricordo una scena di un film “Maria di Nazareth”. Maria con Gesù si trovavano davanti alla tomba di Giuseppe.... era suo funerale... In certo momento Maria dice a Gesù: noi non potevamo darti niente perché siamo poveri... ti abbiamo dato soltanto amore! Gesù le risponde: MAMMA TI SEMBRA POCO? Ecco, sempre abbiamo qualcosa da dare.
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