La marchesa divenne una maschera di porcellana, neppure un’ombra di colore le rimase in viso, ma Lady Olivia non le prestò attenzione, continuando ad esprimere le proprie obiezioni. “Non ho alcun desiderio di sposare una sconosciuto.”
Il padre girò intorno alla scrivania, con le guance in fiamme. “Il duca non è un estraneo. Vi conoscete dall’infanzia e siete fidanzati da allora.”
“Consentitemi di non essere d’accordo. No ho ricevuto nemmeno una lettera negli ultimi quindici anni. Non conosco affatto il duca.” Lady Olivia strinse le labbra e guardò William di sbieco. “E non ho alcun desiderio di sposarlo.”
William si avvicinò ad Olivia e disse, “Ha ragione.”
Lord e Lady Pemberton si girarono verso di lui a bocca aperta. Il primo a riprendersi fu Lord Pemberton. Posò una mano sul braccio della moglie, ma mantenne gli occhi fissi su William, mentre diceva, “Sicuramente non intendete…”
“Quindi avremo un’ intera vita per correggere la mia svista”, aggiunse William interrompendo il marchese. Rivolse nuovamente l’attenzione verso Lady Olivia, offrendole quello che sperava fosse un sorriso rassicurante. “Intendo onorare i desideri dei miei genitori. Ho ottenuto una licenza speciale, così potremo sposarci rapidamente. In seguito, potremo passare tutto il tempo che vorrete a conoscerci meglio.”
Olivia alzò gli occhi, mentre le pagliuzze color rame si oscuravano. “Desiderate sposarmi subito?”
“Certamente”, rispose William.
Lady Olivia indietreggiò e rivolse a suo padre gli occhi pieni di panico. “Sicuramente, aspettare che sia letto l’annuncio non è chiedere troppo.”
“Mia cara”, suo padre le si avvicinò e le prese le mani. “Siete fidanzati e alla fine vi sposerete, che differenza fa se la cerimonia avviene stasera o tra tre settimane?”
“Moltissima differenza.” Rivolse a William uno sguardo implorante. “Per favore. Possiamo aspettare l’annuncio?”
“Se è quello che desiderate, lo rispetterò.”
William sorprese se stesso più che chiunque altro con quelle parole. Non sapeva perché avesse acconsentito, ma qualcosa nel modo in cui lei lo aveva implorato, gli aveva colpito il cuore.
Non voleva affatto renderla infelice, quello non era mai stato il suo scopo. In effetti, sperava che nel tempo avrebbero provato affetto l’uno per l’altra. In ogni caso, desiderava essere un buon marito. Forse non l’aveva scelta, ma non l’avrebbe fatta soffrire per quello.
Se aspettare la lettura dell’annuncio la faceva stare meglio, allora era quello che avrebbero fatto. Nel frattempo, William si sarebbe sforzato di conquistarla.
Olivia avrebbe voluto prendersi a calci, o ancora meglio, prendere a calci lui. Lo aveva veramente implorato? Si sentì le guance in fiamme, sapendo di averlo fatto veramente. Ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per rimandare il matrimonio. Almeno adesso avrebbe avuto tre settimane per trovare una scappatoia.
Il duca di Thorpe le si avvicinò, guardandola negli occhi. “Se dobbiamo usare il tempo ottenuto nell’attesa che vengano fatti gli annunci per conoscerci meglio, non vedo alcuna ragione di posticipare il risultato sperato. Volete unirvi a me per una passeggiata in giardino?” Sua Grazia le offrì il braccio.
Olivia si prese un momento per osservarlo. Doveva ammettere che era cambiato molto dall’ultima volta che lo aveva visto. Il suo viso non sembrava più cicciottello e la sua parte centrale non sporgeva. Inoltre, era molto più alto, anche se c’era da aspettarselo. Ma quello che l’aveva veramente colta di sorpresa, era quanto fosse diventato attraente.
I capelli color sabbia tagliati all’ultima moda gli incorniciavano il viso e una ciocca ribelle che gli accarezzava la tempia attirò l’attenzione di Olivia sui suoi occhi. Aveva dei luminosi occhi blu, del colore del cielo d’estate, che la attiravano e nello stesso tempo le facevano sentire un campanello di allarme.
Per amor del cielo, non avrebbe dovuto trovarlo attraente.
Di malavoglia, posò la mano sul braccio che le veniva offerto. Olivia fu nuovamente sorpresa dalla massa di muscoli che scoprì nel farlo. Sembrava che fosse cambiato veramente molto. Sarebbe stato veramente difficile negare che lui fosse diventato un bell’uomo.
Eppure, non voleva sposarlo.
Non avrebbe mai voluto diventare sua moglie.
Incrociò lo sguardo di sua madre mentre il duca la conduceva fuori dalla stanza. Sicuramente sua Madre non aveva intenzione di lasciare che lui la trascinasse via senza un’accompagnatrice, eppure…”Madre?”
“Sì?”
Olivia le rivolse un sorriso amichevole. “Non dovrei avere un’accompagnatrice?”
“State per sposarvi, cara. In queste situazioni non c’è bisogno di una chaperonne.” Sua madre scosse la testa, come se Olivia avesse detto una vera stupidaggine.
Olivia trasse un sospiro di frustrazione nel varcare la soglia.
Il duca la condusse lungo il corridoio prima di chinarsi e portare la bocca vicino al suo orecchio. “Vi prometto di non rapirvi…a meno che voi non lo vogliate.”
Un brivido di piacere la percorse, mentre il calore del respiro le solleticava l’orecchio. Ignorando quella strana sensazione, mantenne il passo fermo e l’attenzione sul sentiero di fronte a lei. Cosa diamine non andava in lei? Non voleva trovare piacevole niente di lui. Né il suo calore, né il suo corpo muscoloso, certamente non il suo flirtare osceno ed assolutamente non il suo bell’aspetto peccaminoso.
Forse una delle sue amiche avrebbe potuto invaghirsi di lui? Follia, quell’unica parola le attraversò la mente. Madame Zeta aveva detto che lei avrebbe trovato l’amore sulle ali della follia. Forse se avesse cercato di fare unire una delle sue amiche con il duca, si sarebbe liberata di lui.
L’idea aveva senso, visto che Juliet sembrava desiderare abbastanza diventare una duchessa. Inoltre, era bella. Sicuramente, se avessero avuto l’opportunità di incontrarsi ed un po’ d’incoraggiamento, quei due avrebbero potuto innamorarsi. In quel momento Olivia decise di farlo realizzare.
Con quell’idea in testa, si sentiva molto più rilassata, mentre il duca la conduceva in giardino. Non aveva ancora un piano, ma sarebbe arrivato al momento opportuno. Per ora, si sarebbe aggrappata a quella decisione ed avrebbe trovato un modo. Se si fosse sforzata abbastanza, era sicura che avrebbe funzionato.
Rivolse un’occhiata al duca mentre passavano oltre una siepe, con il sole che brillava luminoso su di loro. “Perché ora?” Quella domanda le uscì dalla bocca prima che avesse il tempo di riflettere. Nel momento in cui le sfuggirono quelle parole, desiderò potersele rimangiare.
Cosa le importava del perché era venuto, se tutto quello che voleva era liberarsi di lui? Ciò nonostante, non poté fare altro che attendere la sua risposta, rivolgendo l’attenzione ad una siepe vicina.
“Mi trovo ad avere la necessità di una moglie.”
Quella semplice risposta le fece sorgere nuove domande nella mente, e all’improvviso desiderò delle risposte. Le meritava, dopotutto… l’aveva lasciata ad aspettare per un periodo considerevole. Non aveva il diritto di conoscerne il motivo? Certamente. Molte altre donne avrebbero rotto il fidanzamento già da molto tempo. Eppure lei non lo aveva fatto ed ora aveva il diritto di sapere cosa lo aveva tenuto lontano.
Lo guardò, quindi si chiese perché non lo avesse annullato. Avrebbe potuto rivolgersi a suo padre. Cercare di ragionare con lui. Qualsiasi cosa sarebbe stata meglio che starsene seduta tranquillamente ad aspettare…sperando che lui non arrivasse.
Che assurdità, Olivia sapeva perfettamente perché non aveva agito. Il duca di Thorne sembrava tranquillo, visto che la ignorava completamente. Lei non aveva alcuna ragione di pensare che avrebbe tenuto fede all’accordo, mentre ne aveva molte per sentirsi libera. Se avesse rotto il fidanzamento, suo padre si sarebbe aspettato che lei trovasse un marito e quella era l’ultima cosa che Olivia desiderasse.
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