cuore della grande piramide ed è del tutto simile ai condensatori elettrici moderni. E’ come un traliccio ad alta tensione.
Lo Zed e la vasca del sarcofago sono in granito, sappiamo che questo materiale conduce elettricità perché contiene una alta concentrazione di cristalli di quarzo, esattamente come i Menhir che hanno proprietà piezoelettriche.
Lo Zed pare sia servito come mezzo di comunicazione (molti gli esperimenti di Tesla al riguardo) cosi come pure per l’arca della alleanza.
L’Arca dell’Alleanza era contenuta nel sarcofago della grande piramide e lo Zed ne amplificava tutta l’energia.
Leonardo d a Vinci pare nascondere il segreto in due sue opere: "L'annunciazione" e " La Vergine delle Rocce" utilizzando un codice geometrico armonico cosi come chiarito dallo studio dell'Ing. Alfonso Rubino del 2017
( https://www.slideshare.net/alfonsorubino/sarcofago-della-grande-piramide-arca-della-alleanza-leonardo ).
Il sistema energetico risulta cosi composto:
Arca dell’Alleanza (generatore), Zed (amplificatore), piramide(trasmettitore). Probabilmente l’energia veniva raccolta da un apparato ricevete (Wirless) chiamato lampada di Dendera. Lo Zed, piramide, Arca erano la centrale elettrica, gli Zed delle lampade erano i ricevitori. Nikola Tesla per la sua torre ha usato una forma ottagonale coperta da una mezza sfera (cupola). La forma ottagonale ha caratteristiche d’onda molto speciali. L’ottagono è il simbolo dell’equilibro cosmico e di vita eterna il numero 8 e l’ottagono è molto importante nella storia umana e soprattutto nell’arte cristiana. Le fonti battesimali hanno forma ottagonale, poggiano su otto pilastri. L’ottagono è il simbolo della resurrezione, evoca la vita eterna, è il numero delle direzioni cardinali unito alle direzioni intermedie, l’ottavo giorno succede ai sei giorni della creazione e al sabato,
annuncia la futura era eterna, la resurrezione di Cristo e dell’uomo, annuncia la beatitudine del secolo futuro, l’ottavo giorno è il simbolo della trasfigurazione. L’uomo del macro cosmo è governato dal n.8 nel meccanismo della generazione e nella struttura del corpo (scheletro con 8 articolazioni) nella creazione e nell’ ordine di tutto ciò da cui dipende la sua sussistenza. Il numero 8 capovolto è simbolo dell’infinito. Come il cerchio che è immagine di Dio cosi è l’elemento ottagonale un doppio quadrato detto quadratura del cerchio. L’ottagono a livello cristiano rimanda all’immagine delle “otto beatitudini” e perciò la croce ottagonata del Sovrano Ordine di Malta è immagine del discorso della montagna, un cammino da seguire per migliorare nello zelo e nella condotta morale l’ascesa a Dio. Inoltre l’immagine ottagonale è anche la chiusura perimetrale della croce greca da tutti e quattro i lati, è la rimarcazione dell’immagine della croce, della passione e della morte però sconfitta dal Salvatore Cristo risorto! Quindi Vittoria sugli inferi mediante la resurrezione.
Morto e risorto l’ottavo giorno. Spesso nell’architettura cristiana troviamo cattedrali a pianta centrale perché Gesù’ era visto come il Sole. Il motivo di una struttura ottagona si può far risalire perciò al n.8, la numerologia e l’organizzazione dello spazio sono i principi delle arti e delle scienze. Nei numeri c’è il principio dell’essere unico il Dio invisibile = 0; la volontà di Dio = 1. L’intelligenza nasce dall’uno ed è 2, dal 2 nasce l’anima che è 3 da cui nascono varie nature che generano corpi composti, perciò si deduce che una cosa non può essere conosciuta se non si conosce cosa viene prima di essa. L’anima vien prima della natura e grazie ad essa la natura può venir conosciuta. L’intelligenza vien prima dell’anima, ed è grazie ad essa che l’anima può essere conosciuta. L’intelligenza conduce a ciò che le è superiore cioè a Dio. Il quadrato indica il mondo “ fenomenico” i due quadrati sovrapposti fenomenico ed umano; la stella a 8 punte simboleggia il ritmo continuo positivo (+) e negativo (-). I templari adottarono la forma ottagonale o rotonda per la costruzione delle loro chiese rafforzando l’importanza di questo simbolo. I templari si qualificavano come i difensori del tempio di Salomone in quanto tempio di Cristo.
L’ottagono nasce dall’unione di due quadrati intersecati chiamato doppio quaternario uno rappresenta l’attivo, l’altro il passivo. Rappresentano il concetto di creazione dati dal contrapposto maschile e femminile, unione tra livello terreno e divino. Rappresenta l'inizio del percorso spirituale di ogni cristiano oltre che la purificazione. Dall’unione dei due quadrati ha origine la croce templare, il quadrato doppio incrociato che forma la stella ad otto punte, in passato era assimilato ad una divinità femminile, col passare del tempo i cristiani l’hanno attribuita alla vergine Maria trasformandola nella Stella Polare che vediamo sullo stemma del Papa. L’attribuzione è dovuta al legame con il pianeta Venere, considerato femminile, il quale si trova in congiunzione inferiore con la terra ogni 1,6 anni questo periodo si chiama periodo sinodico di Venere. Durante ciascuna congiunzione inferiore la posizione di Venere rispetto al cerchio zodiacale non è la stessa quindi finché Venere e Terra tornino esattamente nelle stesse posizioni
inferiori è richiesto un periodo di otto anni. Durante questo periodo, seguendo la posizione di Venere sul cerchio zodiacale, si ottengono i vertici di un pentagramma regolare stellato. Per questo il pentagramma, stella a cinque punte è un simbolo femminino sacro. Il periodo di otto anni (octaeteride ) coincide quasi perfettamente con il ciclo delle fasi lunari (99 lunazioni). La similitudine con la Luna, di natura femminile, ha influenzato anche Venere. Per questo inizialmente Papa Francesco nel suo stemma ha utilizzato la stella a cinque punte per rappresentare Maria Vergine poi mutato a quella a otto punte. La stella a 8 punte si può ricondurre all’ordine Draconis, ordine crociato a totale servizio del Papa e del Sacro Romano Impero. L’otto è universalmente considerato il numero dell’equilibrio cosmico. La forma ottagonale è usata anche nei templi buddisti imperniati su colui che fa girare la ruota del centro stesso dell’universo. In Giappone il numero otto è considerato sacro, rappresenta la qualità innumerevole, immensa ma non indefinibile. Le otto forze della natura sono risultato dell’interazione cosmica di Yin e Yang che insieme formano gli otto trigrammi del Bagua o Pakua e combinate danno origine ai sessantaquattro esagrammi dell’ I Ching.
Otto è il numero degli immortali della mitologia cinese. Negli scacchi, la scacchiera ha otto colonne e ogni giocatore ha otto pedoni, il pavimento a scacchiera è spesso presente in molte cattedrali e logge massoniche.
La stella a otto punte forma la ruota solare pagana, ruota del Dharma, in ogni culto pagano associato presso i babilonesi e fenici al “Dio sole Baal” e alla “Grande Madre Astarte”.
La croce de Baal (croce templare) la troviamo inserita nella ruota delle stagioni di origine celtica e nella ruota del “Dharma Chackra” uno dei più famosi simboli della religione buddista. Nella cui tradizione il Buddha Sakyamuni rivelando ai suoi discepoli le quattro nobili verità mette in moto la ruota del Dharma. Nella iconografia indiana, questa ruota è un’arma sacra usata dal Buddha per colpire gli errori, gli ostacoli, gli attaccamenti che impediscono all’uomo di raggiungere il Nirvana. Il Dharmacackra è costituito da otto raggi che rappresentano il nobile ottuplice sentiero.
In Cina l’ottagono è uno dei più grandi simboli della corrente taoista, viene denominato bagua o pa-kua (ba=8, gua=numero bagua = otto numeri) di solito rappresentato con il Jaijitu contorna da 8 tigrammi dell’I Cing allineati ciascuno ad un punto cardinale formando un ottagono. Le linee che costituiscono i tigrammi sono di due tipi: Linee intere= polarità positiva (yang) Linee spezzate=polarità negativa (yin) . Simboleggiano i flussi di energia che attraversano il mondo e che possono condizionare la vita umana. La credenza vuole che utilizzandolo come amuleto il simbolo tenga lontano gli spiriti maligni. In Islanda veniva utilizzato un simbolo che ricorda una ruota ad otto raggi chiamato Egishalmur inciso all’interno degli elmi dei guerrieri. Secondo la tradizione questo conferiva invincibilità in battaglia, aumentando forza e il
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