E poi lo stavano facendo anche i loro capi. Improvvisamente questa divenne una sorta di dichiarazione pubblica della forza inaspettata della loro società. Era ovvio che violassero le regole ogni persona sana di mente stava facendo lo stesso, era a quello che servivano tutti quegli sforzi. Era ovvio che il direttore del laboratorio stesse facendo del sesso bollente con il politico dal corredo genetico difettoso. Greta era la loro Giovanna d’Arco, la sposa rivestita dell’armatura delle guerre scientifiche.
Le persone ci scherzavano perfino sopra. Le barzellette venivano fedelmente riferite a Oscar da Fred Dillen, uno degli ultimi membri della sua krew a essere rimasti con lui, uno di quelli convinti che le barzellette politiche potevano rivelarsi molto utili.
Fred raccontò a Oscar una delle barzellette che avevano come protagonisti lui e Greta.
«Allora, Greta e Oscar se lo sono battuta di nascosto in Louisiana per fare sesso al centro di una palude. E così noleggiano una barca e remano fino al centro del nulla, dove non ci sono spie o dispositivi di sorveglianza. Oh, allora iniziano a darci dentro come matti, ma Oscar si eccita troppo, cade nell’acqua e non torna più a galla.
«A questo punto Greta torna remando da sola e tenta di farsi aiutare da qualche cajun delle paludi, però di Oscar nessuna traccia. E così aspetta un’intera settimana e alla fine i cajún vanno di nuovo da lei. ‘Be’, dottoressa Penninger, abbiamo una buona notizia e una cattiva’.
«‘Ditemi prima quella cattiva ‘.
«‘Be’, abbiamo trovato il suo ragazzo, il mostro genetico, ma temiamo che sia annegato’.
«‘Oh, ma questa è una notizia terribile. Si tratta dì una notizia davvero terribile. È tremendo. È la notizia peggiore che potevate darmi’.
«‘Be’, non è poi così cattiva; quando lo abbiamo tolto dal fango, abbiamo anche pescato due sacchi di enormi granchi azzurri!’
«‘Bene, almeno avete trovato la sua povera salma… Dove avete messo il mio fidanzato?’
«‘Be’, ci perdoni, signora, ma non abbiamo mai preso tanti granchi prima di adesso, e così abbiamo pensato di lasciarlo a mollo un altro giorno in più!’»
Era una bella barzelletta politica per una comunità tanto piccola — specialmente se si analizzavano i suoi sottintesi. Come molte barzellette politiche, esprimeva un’aggressività deviata; in quel caso, l’aggressività contro di lui veniva data in pasto ai granchi. La barzelletta divenne molto popolare e questo era molto significativo. E poi la battuta finale era molto chiara: Oscar era apprezzato. Le persone non lo temevano o lo odiavano quanto temevano od odiavano Huey. Lui era sia un politico che un mostro, eppure la gente era giunta a simpatizzare per lui in maniera strana, sotterranea.
Oscar aveva raggiunto il massimo della sua reputazione pubblica. La prova fu quando al presidente venne chiesto un parere sullo scandalo — e sul ruolo di Oscar all’interno dei consiglio nazionale per la sicurezza. Era l’occasione buona per gettarlo fuoribordo e darlo in pasto ai granchi: ma il presidente scelse di comportarsi diversamente. Fece notare — abbastanza correttamente — che un uomo non poteva farci nulla se era un prodotto di un laboratorio genetico illegale messo su dalla mafia Colombiana. Il presidente aggiunse che gli sembrava un’ipocrisia pretendere che un uomo del genere dovesse attenersi a standard restrittivi di comportamento sessuale, specialmente quando altre personalità pubbliche avevano scelto deliberatamente di farsi manipolare il tessuto cerebrale. Infine il presidente dichiarò che anche lui era un ‘essere umano’ e che, ‘in quanto essere umano’, quando vedeva due innamorati perseguitati, lo spettacolo gli faceva ‘saltare la mosca al naso’.
Subito dopo la conferenza stampa ritornò alla questione più scottante, la guerra contro gli olandesi, ma la battuta del presidente ebbe un ottimo effetto. Alcuni segmenti demografici stavano allarmandosi per le tattiche violente e la feroce caccia politica agli avversari interni del presidente. Quella improvvisa rivelazione di un lato sentimentale di Two Feathers costituì un’eccellente mossa tattica.
Oscar stava toccando il culmine della propria carriera. Il presidente aveva giocato pubblicamente la sua carta. Riflettendo sulla faccenda, Oscar capì cosa significasse davvero: ormai era bruciato. Aveva avuto il suo momento di gloria in quel giro di poker, era stato calato — come una carta non molto alta — sul tavolo da gioco. Se fosse stata giocata di nuovo, sarebbe stata segnata. Era tempo di rientrare nel branco.
E dunque: hic et non ultra. Il letale sottinteso della dichiarazione del presidente glielo aveva fatto capire molto chiaramente. Oscar era un uomo utile, perfino simpatico. Ma, a un livello più profondo, non ci si poteva fidare di lui. Non sarebbe mai diventato un pilastro dello Stato americano.
A Buna, Oscar ricopriva un ruolo sempre meno importante. Era stato un agitatore, un istigatore e un’eminenza grigia, ma non avrebbe mai potuto diventare un re. Adesso Greta poteva sfruttare la sua fama. Aveva lanciato un appello pubblico per avere aiuto e soccorso, e il suo grido di aiuto suscitò un moto popolare a livello nazionale. Bombe o non bombe, Huey o non Huey, presidente o non presidente, Buna divenne la prima metropoli dell’effetto serra, si trasformò in un magnete intellettuale per ogni specie di sognatori, fachiri, studenti falliti, tecnici disoccupati, emarginati; per ogni guru, ogni tizio strambo in costume, teorico eccentrico e collezionista di insetti; per ogni maniaco delle intercettazioni, costruttore di modellini di razzo o goffo simulatore; per ogni pirata informatico dalla mente annebbiata dal troppo codice, per ogni architetto; per tutti coloro che, in breve, erano stati retrocessi, dimenticati ed esclusi a causa della disgustosa imposizione della loro società che costringeva le loro meravigliose idee a essere per forza sfruttabili da un punto di vista commerciale.
Con tutto quel lievito intellettuale, perfino la terra sarebbe cresciuta. Alcuni di coloro che arrivavano erano nemici. Alcuni piromani diedero fuoco alla cintura verde che circondava la città; i pini ricchi di linfa bruciarono come fiammiferi e un’orribile nube di fumo inquinò il Texas per molte miglia sottovento. Ma quando le fiamme si spensero, la nuova società andò sugli acri anneriti e li consumò completamente. Nei dispositivi biotecnologici dei nomadi, gli alberi venivano digeriti meglio se erano parzialmente bruciati. La cenere conteneva sostanze minerali vitali. Una foresta bruciata e annerita era come il nido della fenice per la prima genuina società del dopo effetto serra.
Le navi della marina americana giunsero al largo delle coste dell’Olanda. La guerra aveva raggiunto il punto cruciale. Tanto per fare qualcosa, la flotta annunciò un blocco navale da e per i porti di Rotterdam e Amsterdam; poiché ampie porzioni di quelle città erano già sommerse, non si trattò di una minaccia particolarmente grave.
Tuttavia, sembrava che la flotta potesse fare ben poco oltre a questo. Le navi non trasportavano le truppe o i carri armati con cui sarebbe stato possibile invadere fisicamente l’Olanda. Erano dotate di cannoni a lunga gittata, con cui avrebbero potuto facilmente devastare le grandi città olandesi, ma sembrava impensabile che gli Stati Uniti potessero uccidere dei civili di una nazione che non opponeva alcuna resistenza militare.
E così, dopo un’incredibile operazione mediatica, la guerra calda contro l’Olanda si stava rivelando come una guerra fasulla. Il presidente aveva eccitato lo spirito guerresco della nazione, aveva rafforzato il proprio potere e aveva posto fine all’emergenza. Aveva trasformato i suoi prolet in tanti Robespierre in miniatura che brandivano telefoni cellulari. Era un elenco di risultati davvero impressionante, era più di quanto chiunque avesse osato sperare. Adesso tutti scommettevano che la cosa più probabile era che la guerra sarebbe stata rimessa ben presto in soffitta.
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