Patricia McKillip - L'erede del mare e del fuoco

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L'erede del mare e del fuoco: краткое содержание, описание и аннотация

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La terra di Hed, è risaputo, non è mai stata una fucina di eroi. Tutti i suoi abitanti — compresi i principi che la reggono — sono contadini, ed anche Morgon, Signore di Hed, è un contadino. Ma non solo questo. Perché in un mondo da cui la magia è misteriosamente scomparsa in un remoto passato, e nel quale il sapere esoterico è affidato ai Signori degli indovinelli, Morgon può essere considerato un adepto, il miglior allievo della scuola di Caithnard, unico risolutore di un indovinello rimasto inspiegabile per oltre settecento anni. E poi Morgon ha tre stelle in fronte, identiche a quelle incise su un’arpa che solo lui può suonare e sull’elsa di una spada che solo lui può impugnare. Così, senza volerlo, il principe di Hed viene coinvolto in un viaggio fantastico e in un’avventura misteriosa, nel viaggio verso la montagna di Erlenstar assieme all’arpista del Supremo, per cercare risposta a una domanda che neppure lui ancora conosce. Con l’aiuto di Raederle, la donna che ama e per la quale ha vinto una sfida, Morgon affronterà un difficile cammino esistenziale e avventuroso, cercando la soluzione dell’enigma che lega passato e futuro, e combattendo Ohm, il mago corrotto che vuole alterare gli equilibri del mondo.

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Lyra si alzò. D’impulso abbracciò il comandante, rischiando di strappargli il berretto dalla testa con la punta della lancia. — Vi ringrazio. Dite a Mathom che è stata tutta colpa mia.

Lui si raddrizzò il berretto, arrossì un poco e sorrise. — Dubito molto che questo gli farà impressione, signora.

— Avete sentito qualche notizia che riguardi lui, qui? — domandò Raederle. — Qualcuno sa se è tornato a casa?

— Nessuno sembra saperlo, signora. Ma… — Tacque, aggrottando le sopracciglia, e lei annuì.

— Sono trascorsi quasi due mesi. Non ha più alcun voto a cui adempiere adesso, dal momento che Morgon è vivo. E se non torna ad An prima che scoppi una rivoluzione, non avrà più nessuna casa a cui tornare.

Le guardie girarono l’angolo, arrivando a cavallo sul molo in doppia fila. Kia teneva per le redini il morello di Lyra, e lo portò accanto a lei. Raederle e Tristan si alzarono, e Lyra le abbracciò entrambe brevemente e con forza.

— Arrivederci. E andate a casa. — Prima di lasciare Raederle tenne gli occhi un poco in quelli di lei, e ripeté sottovoce: — Vai a casa.

Si girò, balzò agilmente in sella, e li salutò tutti militarmente protendendo la lancia. Quindi fece voltare il cavallo, prese posto accanto a Trika alla testa della colonna, e condusse al trotto le guardie fuori dal porto di Hlurle senza mai voltarsi indietro. Raederle le seguì con lo sguardo finché l’ultima delle cavallerizze scomparve oltre l’angolo di un magazzino. Poi si volse con aria depressa e mise un piede sulla passerella. Salì a bordo lentamente, e trovò Tristan e Corbett che appoggiati alla murata guardavano anch’essi nella direzione in cui Lyra e le guardie s’erano allontanate. Corbett sospirò.

— Sarà un viaggio silenzioso, senza nessuno che usi la porta della mia cabina per il tiro al bersaglio. Appena avremo a bordo i viveri, che ho pagato con l’ultimo dei vostri anelli, faremo vela direttamente per Caithnard. E stavolta ci terremo — aggiunse con una smorfia, — il più al largo possibile della costa di Ymris. Dopo lo scherzo che abbiamo fatto ad Astrin Ymris, preferirei essere inseguito da vostro padre con un coltello che vedermi fissato da quell’occhio bianco.

Durante il lungo viaggio verso Caithnard non incrociarono nessuno, a parte una nave mercantile che teneva anch’essa una rotta prudente al largo della poco tranquilla costa di Ymris. Più a sud invece il traffico era maggiore, e all’occasione accostarono dei vascelli per scambiarsi notizie. Quella riguardante una nave di An che aveva vagato su ogni costa del reame aveva fatto il giro di tutti i porti. I mercanti dissero loro sempre le stesse cose: la guerra di Ymris s’era allargata in Tor e nell’est di Umber, nessuno sapeva dove fosse Morgon, nessuno aveva sentito niente di Mathom di An. E inoltre c’era una novità stupefacente: l’antichissima Scuola dei Maestri degli Enigmi aveva chiuso i battenti, rimandando a casa tutti gli studenti.

La monotona navigazione ebbe infine termine un pomeriggio, allorché la marea aiutò l’ormai stanca nave ad attraccare nel porto di Caithnard. Sui moli si destò una certa agitazione mentre le vele sporche e appesantite dal salmastro venivano ammainate, e si levarono commenti e saluti gridati da voci allegre. La nave scivolò verso un ormeggio libero, e i marinai gettarono i canapi ai colleghi di terra che già urlavano domande e battute pesanti. Bri Corbett ignorò quel chiasso con la pazienza di chi è costretto ad avere pazienza, e si accostò a Raederle. — Dobbiamo rinnovare la scorta d’acqua e di viveri, ma lo scafo ha bisogno di alcune piccole riparazioni prima di ripartire per Anuin. Ci vorrà un giorno o due, forse. Volete che vi trovi un alloggio in città?

— Non importa. — Poi Raederle cercò di schiarirsi le idee e si corresse: — Sì, anzi. Per favore. E avrò bisogno del mio cavallo.

— Benissimo.

Tristan si schiarì la gola: — E io del mio.

— Come volete. — L’uomo la scrutò. — Perché? Se volete cavalcare da qui a Hed, dovrete aspettare una marea maledettamente bassa.

Lei non rise. — Non andrò a Hed. Ho deciso. — Esibì una faccia impassibile allo sguardo stupito di lui. — Andrò a quella città… la città dei maghi. Lungold. Io so dov’è, l’ho visto su una vostra mappa. La strada va dritta attraverso…

— Per le pupille strabiche di Hedgis-Noon! Ragazza, non vi è rimasto neanche un’unghia di buonsenso? — esplose Corbett. — Quello è un viaggio di sei settimane lungo una terra di nessuno. Se non avessi una fessura che fa filtrare acqua nella stiva vi porterei dritta filata a Tol. Lungold! Con Morgon, Deth, il Fondatore, e chissà quanti maghi tutti diretti laggiù come spettri usciti da ogni dannata tomba di Hel, quella città si spaccherà in due come una mela piena di vermi!

— A me non importa. Io…

— Voi, invece…

Entrambi si azzittirono di colpo. Tristan aveva spostato lo sguardo oltre le spalle di Corbett, facendo un passo indietro. Raederle si volse. Un giovanotto robusto dal viso stanco, teso, e vagamente familiare, stava salendo per la passerella. Qualcosa nel suo abito semplice, nell’atteggiamento esitante con cui avanzava sulla nave di Corbett, risvegliò un ricordo nella mente di Raederle. Gli occhi di lui indugiarono qualche attimo sul suo volto, quindi si spostarono su quello di Tristan.

Si fermò, chiuse gli occhi, e dopo un lungo sospiro disse: — Tristan, bisogna proprio che tu vada a casa, prima che Eliard parta da Hed per cercarti.

Qualcosa nella muta ostinazione dello sguardo di lei parve sciogliersi. — Lui non lo farebbe mai.

— Lo farà. Vuole farlo. Un mercante arrivato da Kraal ha visto questa nave a Hlurle, e ha riferito che stavi tornando a sud. Eliard era già pronto a partire, ma noi… io ho dovuto discutere un pezzo per convincerlo, e infine ha detto che se io fossi tornato a Hed senza di te sarebbe partito senz’altro. È preoccupatissimo per te, e non gli resta neppure un filo di pazienza. È diventato impossibile vivere sulla stessa isola con lui, ubriaco o sobrio che sia.

— Cannon, io volevo tornare a casa, ma…

Mastro Cannon si appoggiò alla murata accanto a loro. — Allora dovrò metterla a questo modo: io te l’ho chiesto con tutto il rispetto che ti devo, e adesso te lo chiedo una seconda volta. Ma la terza volta non mi limiterò a chiedertelo.

Tristan lo fronteggiò a testa alta. Bri Corbett si permise un sogghigno d’approvazione che increspò il suo volto rude. Tristan aprì la bocca per replicare; poi, sotto il peso dello sguardo tormentato ma implacabile di Cannon, cambiò visibilmente tattica.

— Cannon, io so dov’è Morgon, o almeno dove sta andando. Così basta soltanto che tu dica a Eliard di aspettare un po’ e…

— Diglielo tu. L’altro giorno gli ho detto che era una bella mattinata e lui mi ha scaraventato addosso un secchio d’acqua sporca. Adattati a quest’idea, Tristan: quando Morgon avrà voglia di tornare, allora tornerà. Senza alcun aiuto da parte nostra. Proprio com’è riuscito a sopravvivere finora. Sono sicuro che apprezzerà molto il tuo tentativo di ritrovarlo, e quanto hai fatto fino ad oggi.

— Volendo, potresti venire con me…

— Mi sento già male come un cane al pensiero di starmene qui, con tutta quest’acqua fra me e Hed. Se tu vuoi che ritorni, allora vieni a Hed. In nome del Supremo, dagli qualcosa a cui ritornare; dagli la sua casa con quelli che lui ama.

Tristan restò in silenzio, fissando l’ombra dell’albero maestro stesa sul tavolato del ponte, mentre le onde mormoravano contro il molo. Infine disse: — E va bene. — Fece un passo avanti, poi si fermò. — Andrò a casa, tanto per far vedere a Eliard che sto benissimo. Ma non prometto che ci resterò. No, questo non lo prometto. — Si volse a Raederle e la abbracciò strettamente. — Abbi cura di te — mormorò. — E se vedi Morgon, digli… digli tutto. E chiedigli di tornare a casa presto.

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