Sollevando la testa Raederle avvertì nell’atteggiamento di lei inquietudine e frustrazione. I suoi movimenti, troppo controllati, erano quelli di un animale selvatico a disagio fra le sbarre della civiltà. Tornare coi pensieri alla loro situazione le costò uno sforzo.
— Penso che Bri Corbett si lascerà persuadere a far rotta a nord, quando usciremo dall’estuario, a patto che si trovi il modo di rimandare Tristan a casa sua. Ma, Lyra, non so cosa potrebbe convincere Astrin Ymris a lasciarci andare.
— La decisione riguarda noi. È una cosa in cui Ymris non ha alcun motivo d’impicciarsi.
— Non sarà facile persuadere di questo Hereu o Astrin.
Lyra si scostò bruscamente dalla finestra e cominciò ad andare avanti e indietro davanti al caminetto spento. — Potremmo trovare un’altra nave. No. Perquisiscono tutte quelle che escono dal porto. — Parve sul punto di afferrare qualche oggetto e scaraventarlo nel muro. Poi i suoi occhi saettarono d’un tratto in quelli di Raederle. — Cosa c’è che non va? Sembri preoccupata.
— Lo sono — fu costretta ad ammettere Raederle. Chinò il capo, stringendo forte la pietra in pugno. — Astrin… Astrin dice che secondo lui Morgon è vivo.
Lyra non riuscì a reprimere un ansito. Sedette di colpo accanto a lei, afferrando il davanzale di pietra con entrambe le mani. Era pallida. Quando riuscì a parlare la sua domanda suonò come una supplica: — Che cosa… che cosa glielo fa credere?
— Ha detto che Morgon stava cercando delle risposte, e che la morte non poteva essere una di quelle. Ha detto…
— Questo vorrebbe dire che ha perso il governo della terra. E non c’era cosa che temesse altrettanto. Ma nessuno può togliere da un uomo quell’istinto, se non il Supremo. Nessuno… — Tacque. Raederle udì lo scatto con cui chiuse i denti; si appoggiò stancamente allo schienale, con la pietra che luccicava come una lacrima sul palmo. La voce di Lyra assunse un tono nuovo, piatto, spassionato: — Lo ucciderò per quello che ha fatto.
— Chi?
— Ghisteslwchlohm!
Raederle fece per dir qualcosa, ma attese che il brivido causato in lei dal suo tono freddo si placasse. Poi mormorò: — Dovrai prima trovarlo. Questo potrebbe non esser facile.
— Lo troverò. Morgon saprà dov’è.
— Lyra… — Ma il volto della bruna bloccò il richiamo alla prudenza nella gola di Raederle. Abbassò gli occhi. — Per prima cosa cerchiamo di andarcene da Caerweddin.
La luce dura che gliela rendeva estranea scomparve dagli occhi di Lyra, e il suo tono tornò ansioso: — Non dir niente di queste cose a Tristan. Non possiamo prevedere le sue reazioni.
— D’accordo.
— Non c’è qualcosa che tu possa fare per noi? Non dobbiamo tornare indietro. Non adesso. Puoi chiamare un vento che spinga via le navi da guerra? O creare un’illusione di noi che andiamo a sud e…
— Per chi mi prendi, per un mago? Credo che neppure Madir sapesse fare cose di questo genere. — Nella strana pietra brillò una goccia di sole, ed ebbe un fremito. — Aspetta. — Sollevò l’oggettino fra il pollice e l’indice, girandolo come per fargli catturare la luce. Un riflesso balenò negli occhi di Lyra, che sbatté le palpebre.
— Ehi! Che cos’è quello?
— Una pietra che Astrin ha trovato a Pian Bocca di Re, nella città dei Signori della Terra. L’ha data a me.
— Ma che stai facendo? — Di nuovo distolse lo sguardo per evitarne i riflessi, e Raederle la riabbassò.
— Lampeggia come un pezzo di specchio… Tutto ciò che ho imparato dalla guardiana dei porci ha attinenza con le illusioni, come le cose piccole che sembravano aumentare di volume: una ciotola d’acqua che diventa uno stagno, un ramoscello che appare come un tronco caduto, o pochi ramoscelli spinosi che si trasformano in una siepe di rovi. Se io potessi… se riuscissi ad abbagliare gli uomini delle navi da guerra con questo, facendolo brillare nei loro occhi come il sole, non si accorgerebbero quando facessimo rotta a nord, e non sarebbero capaci d’inseguirci.
— Con quella pietruzza? Non è grossa neppure quanto metà del mio pollice! E inoltre… — Si accigliò, a disagio. — Non sai neppure cos’è. Una ciotola d’acqua è una ciotola d’acqua. Quel frammento lì invece tu non sai di cosa faceva parte, dunque come puoi sapere con precisione cosa potrebbe diventare?
— Se non vuoi che ci provi, non proverò. È una decisione i cui effetti ci riguardano tutte. Ma è l’unica cosa a cui riesco a pensare.
— Tu sei quella che dovrà lavorarci sopra. Come puoi indovinare il nome che i Signori della Terra avevano messo su quell’oggetto? Non è per noi o per la nave che temo, ma per la tua mente…
— Sono forse io che vengo da te a chiedere consiglio? — la interruppe Raederle.
— No — ammise Lyra, riluttante. — Ma quando io faccio qualcosa so ciò che sto facendo.
— Certo. Stai per essere ammazzata da una stregoneria. Ma io mi tiro forse indietro?
— No, ma… — sospirò lei. — E va bene. Ora non resta che dire a Bri Corbett dove andrà la nave, perché pensi a come procurarsi le provviste. E dobbiamo rimandare Tristan a casa sua. Tu riesci a immaginare un buon modo per farlo?
Le due ragazze restarono lì sedute a pensarci sopra. Un’ora dopo Lyra scivolò senza farsi vedere fuori dal palazzo, raggiunse il molo e informò Corbett di prepararsi a far rotta verso il nord; Raederle andò in sala del trono per parlare a Hereu Ymris.
Lo trovò circondato dai suoi nobili e occupato a discutere la situazione che s’era sviluppata a Meremont. Sulla soglia del vasto locale esitò, incerta, ma appena il Re notò la sua presenza si alzò e sfoggiando una doverosa cortesia s’affrettò a raggiungerla. Incontrando il suo sguardo limpido e diretto Raederle rifletté che Lyra aveva intuito giusto: sarebbe stato più facile ingannare lui che Astrin. E fu lieta che il sensitivo Erede di Ymris non fosse lì. Il Re sorrise. — C’è qualcosa che io possa fare per voi? Se è così, non avete che da darmi i vostri ordini.
Raederle era abituata alle galanterie. Annuì. — Gradirei parlare con voi un momento, se non disturbo.
— È un piacere.
— Potreste… avreste la possibilità di fare a meno di una delle vostre navi da guerra per riportare Tristan a casa sua? Bri Corbett dovrà fermarsi a Caithnard per sbarcare Lyra e prendere a bordo mio fratello. Tristan è irragionevolmente decisa a recarsi al Monte Erlenstar, e se a Caithnard potesse trovare il modo di sfuggire a Corbett non esiterebbe. Vuole andare nel settentrione, non importa se a piedi o via nave, e questo la riporterebbe nel mezzo dei vostri campi di battaglia.
Il Re inarcò un sopracciglio. — È una che non cambia idea, eh? Come Morgon.
— Già. E se lei… se le accadesse qualcosa, per il popolo di Hed sarebbe una tragedia. Corbett potrebbe sbarcarla a Hed prima di portarci a Caithnard, è vero, ma non si fida a navigare in quelle acque. Athol e Spring di Hed furono fatti misteriosamente naufragare proprio là, dove anche Morgon per poco non affogò. Mi sentirei più tranquilla se a proteggerla ci fosse qualcosa di meglio che poche ragazze e dei marinai.
Lui rifletté un attimo. — A questo non avevo pensato. Comunque soltanto cinque delle navi sono addette al trasporto di truppe; due sono più leggere e adibite alla sorveglianza costiera. Potrò incaricare della missione una di queste. Se potessi le invierei tutte quante con voi a Caithnard. Per esser franco, mai ho visto un tale insieme di persone del vostro rango imbarcarsi in un viaggio così… sconsiderato, se mi è permesso dirlo.
Lei arrossì lievemente. — Lo so. Abbiamo fatto un errore a portare con noi Tristan così lontano.
— Tristan! E che mi dite di voi e dell’Erede della Morgol?
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