«Un momento, reverendo» disse Dale. «Lei non sa se è questo ciò che è accaduto.»
«Capisco» proseguì il reverendo Brisbee, un po' offeso, «perché chiunque da qualsiasi luogo dell'universo ammirerebbe l'occhio umano, come autentico esempio dell'arte divina.»
Alle nove del mattino successivo, Dale e Frank entrarono nell'ufficio privato del giudice Pringle. Linda Ziegler era già lì, così come il giurato numero 209 — una bianca grassottella di quarantun anni — e un uomo che Dale vedeva in tribunale da molto tempo, ma che non conosceva. Un istante dopo entrò il giudice Pringle, insieme a uno stenografo. Pringle aspettò che questi fosse pronto e poi disse: «Avvocato Wong, può per favore presentarsi agli altri?»
«Sono Ernest Wong, rappresento il giurato 209.»
«Grazie» disse il giudice. «Metta a verbale che sono presenti l'avvocato Ziegler per il Popolo, e l'avvocato Rice per Hask — che non è qui. Con il mio permesso, è presente anche il dottor Frank Nobilio, delegato americano nell'entourage dei Tosok. Ora, giurato 209, buongiorno.»
«Buongiorno giudice» disse il giurato 209 con una voce nervosa.
«Okay» disse il giudice Pringle. «Giurato 209, è qui il suo avvocato. Si senta libera di interrompermi ogni volta che vuole consultarsi con l'avvocato Wong, e lei — avvocato Wong — è autorizzato a sollevare obiezioni o fare domande quando vuole.»
«Grazie» disse Wong.
«Ora, giurato 209, sono state sollevati dei dubbi.» Pringle sollevò una mano, con il palmo in avanti. «Non sto dicendo che lei ha fatto qualcosa di sbagliato, ma quando ci sono dei dubbi sulla condotta o sulla scelta di un giurato, la legge qui in California prevede che io faccia un'indagine, perciò è questo che stiamo facendo. Okay? Okay. Prima di entrare a far parte di questa giuria le è stato chiesto di riempire un questionario, esatto?
«Esatto.»
«Ha risposto sinceramente al questionario?»
«Obiezione!» disse Wong. «Spinge all'autoincriminazione.»
Il giudice Pringle aggrottò le sopracciglia. «Molto bene. Giurato 209, abbiamo un problema. La domanda 192 del questionario chiedeva se avesse mai visto un disco volante. Ricorda quella domanda?»
«Non ricordo una domanda in cui ci fosse quella parola, Vostro Onore.»
Pringle era ancora più irritata. «Bene, lasci che le legga la domanda.» Rovistò sulla sua scrivania, cercando il questionario. Linda Ziegler si alzò in piedi, con la sua copia in mano. Pringle le fece cenno di portarla avanti. Il giudice prese il fascio di carte, e le sfogliò fino a trovare la pagina giusta. Poi lesse: «'Ha mai visto un UFO?' Ricorda la domanda?»
«Sì.»
«Ora la ricorda» disse Pringle.
«La ricordavo anche prima — ma lei mi ha chiesto di un disco volante, non di un UFO.»
Pringle era sempre più alterata. «Che differenza c'è?»
«Un UFO è un oggetto volante non identificato. Per definizione, è qualcosa che in natura non conosciamo.»
«E lei ha scritto che non ha mai visto un UFO.»
«È esatto.»
«La Corte ha ricevuto una lettera da un membro della sezione del MUFON della Baia. È la… la…»
«Mutual UFO Network, Rete Comune UFO» disse il giurato 209.
«Sì» disse Pringle. «Un membro della sezione del MUFON della zona della Baia dice che lei è intervenuta come speaker a uno dei loro incontri circa otto anni fa. È vero?»
«Sì. Allora vivevo a San Rafael.»
«Qual era l'argomento del suo intervento?»
«La mia esperienza di sequestro.»
«Lei è stata rapita?» disse Pringle.
«Non quel tipo di sequestro. Sono stata portata a bordo di un mezzo spaziale alieno.»
Il giudice Pringle si scostò platealmente dalla donna, spostando il peso sulla poltrona. «Portata a bordo di un mezzo spaziale alieno» ripeté, come se le parole le fossero risultate poco chiare.
«È esatto, Vostro Onore.»
«Ma nel questionario lei ha specificato di non aver mai visto un UFO.»
«E non ne ho mai visti. Quello che ho visto era assolutamente identificato. Era un mezzo spaziale alieno.»
«Alieno… significa di un altro mondo?»
«Be', in realtà io credo che gli alieni vengano da un'altra dimensione — un corso temporale parallelo, se vuole. Ci sono molte prove a sostegno di questa interpretazione.»
«Quindi lei fa una distinzione tra un UFO — qualcosa di sconosciuto — e un'astronave aliena?»
«Sì.»
«Certo che lei spacca il capello, giurato 209.»
«Non credo, signora.»
«Lei non ha avuto nessun problema nel negare di aver mai visto un UFO nel questionario?»
«No.»
«Ma sicuramente il senso della domanda…»
«Non posso commentare il senso della domanda. Ho semplicemente risposto a quanto mi veniva chiesto.»
«Ma lei sapeva quale informazione volevamo.»
«Con tutto il rispetto, Vostro Onore, è scritto proprio sul questionario, dice… posso vedere il questionario?» Pringle glielo passò.«Lo dice qui, in alto, dice: 'Non ci sono risposte giuste o sbagliate. Non tentate di capire le risposte giuste per essere ammessi nella giuria o esclusi. Rispondete semplicemente alle domande così come sono poste, sinceramente e secondo le vostre conoscenze'.»
Pringle sospirò. «E lei pensava di aver dato una risposta sincera?»
«Obiezione!» disse Wong. «Autoincriminazione.»
«Va bene» disse Pringle.«Lei…»
«No, non mi dispiace rispondere» disse il giurato 209.«Sí, ho pensato di dare una risposta sincera.»
«Ma lei sa che in aula vogliamo la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità.»
«Mi perdoni, Vostro Onore, ma durante il processo è stato abbastanza chiaro che non volete niente del genere. Ho visto l'avvocato Rice, lì, e l'avvocato Ziegler, tagliare ogni tipo di risposte perché dicevano più di quanto volevano far sentire alla giuria. Per quanto ho visto, la Corte vuole risposte specifiche a domande specifiche e ristrette — ed è quello che io ho fatto.»
«Aveva delle ragioni particolari per far parte di questa giuria?»
«Obiezione!» disse Wong. «Ancora autoincriminazione.»
«Va bene, va bene» disse Pringle. «Giurato 209, non mi spaventa dirle che sono molto alterata con lei. Per il momento, lei è esclusa dalla giuria.»
«Per favore non lo faccia» disse il Giurato 209.
«Lei non mi ha dato scelta» disse Pringle. «Si accontenti del fatto che non l'ho condannata per oltraggio alla Corte. Il sostituto Harrison l'accompagnerà a casa. Cercheremo di farla arrivare lì prima che la voce arrivi alla stampa, ma sospetto che entro stasera le saranno addosso. Non posso ordinarle di non parlare, ma le chiedo di tenere conto dell'impatto che qualsiasi sua affermazione potrebbe avere sui media. Va bene? Può andare.» Pringle sospirò, poi si rivolse agli avvocati. «Troveremo il giurato più adatto per la sostituzione. Ci vediamo in aula tra — guardò l'orologio — venti minuti.»
Gli avvocati si alzarono e uscirono dall'ufficio del giudice. Frank si avvicinò a Dale. «Succede spesso?»
«Gente con un interesse personale particolare che tenta di entrare nella giuria?» Dale scrollò le spalle. «È molto frequente in processi come questo, con un grande numero di potenziali giurati. Ovviamente non ci si può offrire volontari per una giuria, ma se chiedi di presentarsi a un gruppo abbastanza grande di persone, è probabile che ci sia qualcuno che vuole farlo.»
Frank aspettò che Ziegler si allontanasse lungo il corridoio. «Questa donna… in realtà sarebbe stata dalla nostra parte, vero?»
Dale annuì. «Probabile. Una vera amante degli alieni. Comunque la rimpiazzerà uno dei giurati alternativi.»
«Speriamo qualcuno che non sia pazzo ma che ci sostenga.»
Dale brontolò.
«Cosa?» disse Frank.
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