Robert Silverberg - Il sogno del tecnarca

Здесь есть возможность читать онлайн «Robert Silverberg - Il sogno del tecnarca» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1961, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Il sogno del tecnarca: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Il sogno del tecnarca»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Il Tecnarca McKenzie ha fretta, perché vuol gli uomini sparsi per tutto l’Universo durante il periodo del suo governo. Per questo lo irritano tanto le notizie portate dall’equipaggio dell’astronave che ha compiuto felicemente un viaggio di prova sperimentando la nuova propulsione. Gli uomini non sono i soli esseri intelligenti. Gli astronauti hanno notato tracce di attività su uno dei pianeti scelti da Tecnarca per la colonizzazione terrestre. Un’altra civiltà vi sta installando una sua colonia. Il Tecnarca McKenzie ha fretta di definire la questione, perciò bisogna mettersi in contatto con gli altri, far loro capire chi sono i terrestri, ed accordarsi perché le sfere di influenza delle due civiltà non vengano mai a conflitto, e si dividano amichevolmente l’Universo. E l’astronave appena tornata dal difficile viaggio deve ripartire subito, con lo stesso equipaggio, che è stanco ma è l’unico di cui il Tecnarca si fidi. Con l’equipaggio viaggeranno i cinque uomini migliori della Terra, ognuno eccellente nel proprio campo, per negoziare con l’altra razza e concludere secondo i desideri del Tecnarca il quale, avendo già rinunciato a una parte del suo sogno, non intende rinunciare anche alla metà dell’universo che gli è rimasta. Ma le cose non vanno come stabilito, e il Tecnarca dovrà mettersi a segnare il passo insieme a tutta la razza umana, perché la spedizione terrestre fa una scoperta che costringerà McKenzie a rinunciare ai suoi sogni.

Il sogno del tecnarca — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Il sogno del tecnarca», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

All’improvviso, sorgendo dal nulla entro il modellino galattico, una linea di luce verde circondò una sfera del diametro di circa trenta centimetri, una luminescente sezione di spazio entro la lente appiattita, larga circa tre metri, che costituiva il modellino.

«Questa è la sfera di dominio terrestre» li informò una voce rosgollana.

Un istante dopo una seconda sfera spiccò entro il modellino, stavolta rossa, più o meno della stessa misura.

«E questa è la sfera di dominio norglano» fu l’avvertimento dei rosgollani.

Norglani e Terrestri fissavano il modello, e i due insignificanti imperi stellari delimitati all’interno di esso. Aspettavano, sapendo già quello che sarebbe successo di lì a poco.

Una linea di accecante luce violetta partì infatti a zig-zag attraverso il modellino, dividendolo dall’orlo al centro, passando attraverso i fitti gruppi di stelle per dividere la galassia in due rozzi segmenti, perfettamente uguali. Ora il modello appariva come un microorganismo nel primo stadio di fissione; il violento riverbero del confine violetto feriva gli occhi di tutti. Bernard guardò altrove, e si accorse che anche gli altri facevano lo stesso.

I colori cominciarono a diffondersi attraverso tutto il modello; la luce verde riempì tutta la metà terrestre, quella rossa si diffuse nella metà norglana. Il portavoce rosgollano riprese: «Questi saranno i confini eterni del vostro dominio. Attraversarli per qualsiasi ragione, sarebbe letale in modo definitivo. Terrestri e Norglani saranno i padroni assoluti del proprio settore, ma non dovranno mai uscirne.»

«Noi… noi non abbiamo alcuna autorità per accettare un accordo senza prima informare il nostro governo dei patti concordati» protestò Stone balbettando. «Sinceramente, ci manca il potere di…»

«Gli accordi conclusi qui non vanno discussi» replicò il rosgollano. «Non perdiamo di vista i fatti. Il consenso ufficiale delle autorità non è affatto necessario. Questo non è un trattato al quale si sia giunti dopo negoziati: questa è un’imposizione dall’esterno. La situazione è chiara. Rispetterete la linea stabilita di confine. Non avete altra alternativa.»

Adesso non ci sono più dubbi pensò Bernard. I trattati vengono concordati tra poteri uguali. Questo dei Rosgollani non è un trattato, è qualcosa di completamente diverso. È un ordine perentorio.

I Norglani, logicamente sembravano piuttosto soddisfatti da quella intimazione. Skrinri dichiarò: «Voi… ci ordinate di obbedire alla vostra decisione?»

«Sì. Ve l’ordiniamo. Questi sono i confini. Vi manterrete all’interno di essi senza farvi guerra gli uni contro gli altri. Ve lo comandiamo nel nome dell’armonia galattica. Non tollereremo disubbidienze. Siamo stati chiari?»

Undici figure fissarono attonite il modello e le aeree creature che l’avevano costruito. Nessuno parlò: né i Norglani, né i Terrestri. Parecchi secondi passarono nel più assoluto silenzio, senza che ci fosse risposta.

«Intesi?» chiese il rosgollano, in tono piuttosto aspro.

Qualcuno doveva pur parlare, ammettere ciò che ciascuno in cuor suo già accettava come ineluttabile. Martin Bernard si strinse nelle spalle e dichiarò tranquillamente: «Sì. Abbiamo compreso la situazione.»

«E quelli di Norgla?»

«Compreso» disse Skrinri, imitando non solo la risposta di Bernard, ma perfino il tono rassegnato.

«E così, è deciso.»

Il modello con i confini segnati si dissolse.

«Sarete riportati sui vostri pianeti. Là informerete i capi dei rispettivi governi dell’esistenza di questi confini che noi abbiamo tracciato. Avvertirete questi governi che ogni trasgressione avrà per effetto una punizione immediata.»

Tutto era compiuto.

Irrevocabilmente?

Indiscutibilmente?

Una luce fosforescente avvolse le due tozze figure degli ambasciatori Norglani e immediatamente Skrinri e Vortakel sbiadirono e scomparvero. Un attimo dopo, la maggior parte dei Rosgollani era stata trasportata altrove con lo stesso sistema.

Ancora una frazione di secondo, poi i Terrestri sentirono che un’ondata di calore li sommergeva, e senza alcuna sensazione di movimento, si ritrovarono nuovamente accanto alla loro astronave.

Nel silenzio si udì una voce rosgollana che ordinava gentilmente: «Entrate nella vostra astronave. Vi riporteremo nella galassia alla quale appartenete.»

Bernard alzò gli occhi per un attimo, e incontrò lo sguardo di Laurance. Il Comandante sembrava deluso, sconcertato, umiliato. Laurance guardò subito altrove. Bernard non osò guardare nessun altro. L’intero gruppo di Terrestri, silenzioso, vergognoso, si arrampicò sull’astronave in attesa.

Peterszoon, l’ultimo a salire a bordo, attivò i comandi dei portelli, chiudendo a tenuta stagna quello principale. Si udì un leggero sibilo mentre gli equilibratori di pressione entravano in azione. Laurance e il resto dell’equipaggio si avviarono in fila indiana verso la loro cabina di prua. Bernard, Havig, Stone e Dominici si avviarono stancamente verso poppa, nella cabina passeggeri.

Nessuno parlò.

I quattro diplomatici si sistemarono sulle cuccette antiaccelerazione e aspettarono incerti, ciascuno evitando accuratamente lo sguardo dei compagni. Un senso di generale umiliazione, deprimeva i loro spiriti.

L’astronave decollò quasi immediatamente, senza che nessuno provasse la minima sensazione. Lo scafo venne semplicemente staccato dal suolo e fatto fluttuare verso lo spazio, come se la velocità di decollo sul pianeta di Rosgolla fosse zero, e i concetti inerzia e massa, parole altrettanto prive di significato.

Fu Stone quello che decise di rompere il silenzio opprimente, mentre l’astronave guadagnava quota.

«È andata così» mormorò amareggiato, fissando la parete. «Avremo una bella storia da raccontare al nostro ritorno! Farà sensazione, eh? Gli audaci Terrestri s’imbattono non in una razza estranea, ma in due, e la seconda li prende a calci ancora più forti che la prima. Certo che in questa simpatica conferenza siamo arrivati terzi su tre, vero?»

Dominici scosse la testa. Non era d’accordo. «Be’, non direi che c’è andata così male.»

«No?» disse Stone meravigliato.

«Neanche un po’» sostenne Dominici. «Direi che, tutto sommato, i Norglani ne sono usciti più spennati di noi. Non dimenticate che i Norglani pretendevano l’intero Universo salvo la nostra piccola sfera di dominio… prima che entrassero in campo i Rosgollani. E adesso anche loro devono accontentarsi di un misero cinquanta per cento della comune galassia: niente più.»

«E questa, immagino, la chiamate una vittoria per noi!» disse Stone. «Ma ragionando in questo modo si può negare anche l’evidenza più lampante di un fatto.»

«E inoltre equivale a credere che i Norglani si atterranno alla linea di confine» disse Havig.

«Io penso che lo faranno» disse Bernard. «Del resto, non vedo proprio come potrebbero fare altrimenti. Devono stare ai patti, lo vogliano o no. Questi Rosgollani sembrano dotati di poteri mentali senza limiti. Probabilmente non perderanno mai d’occhio la nostra galassia, fungendo da servizio di sicurezza e mandando all’aria ogni incidente che potrebbe sorgere da una eventuale violazione di confine.»

«Pattugliare la nostra galassia, insomma» disse cupo Stone. «Piacevole idea, vero? Così noi partiamo da Terra con squilli di tromba, come rappresentanti della razza dominante dell’Universo, e torniamo confinati in un angolino della nostra stessa galassia, e a libertà vigilata, per di più. Voglio vedere come la prenderà l’Arconato, cari miei.»

«Nessuno può prenderla bene» disse Bernard. «Ma la verità fa sempre male. E questa è una di quelle verità che ogni terrestre si dovrà ficcare bene in testa. La cosa che ora sappiamo, e che prima ignoravamo, è che non siamo affatto la razza dominante dell’Universo. Non ancora, per lo meno. I Rosgollani, e forse altri in galassie ancora più distanti, hanno il vantaggio di avere iniziato un processo evolutivo cinque o seicentomila anni prima di noi. E così noi siamo stati rimessi al nostro posto. Eravamo un gruppo di ragazzetti che credevano d’avere l’Universo in tasca. Be’, non è così, ecco tutto, e bisognerà che l’Arconato e tutti i Terrestri si adattino a quest’idea.»

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Il sogno del tecnarca»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Il sogno del tecnarca» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Robert Silverberg - Il paradosso del passato
Robert Silverberg
Robert Silverberg - El reino del terror
Robert Silverberg
Robert Silverberg - A la espera del fin
Robert Silverberg
Robert Silverberg - Il marchio dell'invisibile
Robert Silverberg
Robert Silverberg - La saison des mutants
Robert Silverberg
Robert Silverberg - El hijo del hombre
Robert Silverberg
Robert Silverberg - Al final del invierno
Robert Silverberg
Robert Silverberg - Le maschere del tempo
Robert Silverberg
libcat.ru: книга без обложки
Robert Silverberg
Robert Silverberg - Il tempo della Terra
Robert Silverberg
Robert Silverberg - L'ora del passaggio
Robert Silverberg
Отзывы о книге «Il sogno del tecnarca»

Обсуждение, отзывы о книге «Il sogno del tecnarca» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x