Poul Anderson - Il popolo del vento

Здесь есть возможность читать онлайн «Poul Anderson - Il popolo del vento» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1978, Издательство: Armenia Editore, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Il popolo del vento: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Il popolo del vento»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Il tempo: un futuro lontanissimo, quando la stessa fantascienza sarà divenuta leggenda di ere remote. II luogo: lo spazio intergalattico, dove si prepara la più feroce guerra dell’universo.
I motivi: l’Impero Terrestre, colonialista ed espansionista, non sopporta la vicinanza del Dominio di Ythri, una federazione di mondi con un sistema sociale molto prossimo all’anarchia. Gli Ythrani, antichissimo popolo di uomini-uccello la cui storia si è già intrecciata in passato con quella umana, non hanno la forza militare necessaria a respingere l’invasione terrestre, e devono arrendersi ben presto. Tutto fa credere che per la civiltà di Ythri sia la fine, ma c’è un mondo, un solo pianeta che è capace di tenere in scacco l’immensa flotta Imperiale. E’ il mondo di Avalon, l’unico nella galassia dove umani e Ythrani convivono in perfetta armonia. La loro civiltà «mista» darà una lezione di storia (e di tattica militare, se è per questo) che difficilmente i pianeti dello spazio potranno dimenticare.

Il popolo del vento — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Il popolo del vento», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Saracoglu e Luisa passeggiavano lungo sentieri di ghiaia, conversando. Erano sorvegliati, ovvero discretamente accompagnati, ma non c’era alcuna dama di compagnia a seguirli qualche passo indietro. C’era invece un mercenario Gorzuniano, enorme e con quattro braccia, che si disinteressava completamente delle svenevolezze di un flirt.

Il problema è , pensò il governatore, che lei ha preso a conversare sul serio.

Dapprima era stato piuttosto piacevole. Lei lo aveva incoraggiato a parlare di se stesso. «… Sì, il Conte di Anatolia sono io. Onestamente, anche se il luogo è sulla Terra, è un grado di nobiltà piuttosto basso. Sono un burocrate di carriera. Forse sarebbe stato meglio se avessi fatto l’artista: io mi diletto con la creta e i colori ad olio. Ti piacerebbe vedere qualcosa? Ahimè, sai come vanno queste cose. Ci si aspetta che i nobili imperiali servano l’Impero, punto e basta. Magari fossi nato in un’era di decadenza! Sfortunatamente, l’Impero non è rimasto un minuto tranquillo, ma ha continuato ad espandersi in continuazione».

Dentro di sé, sorrideva per la sua messinscena. A cinquantatrè anni standard, tarchiato, tendente al grasso, totalmente calvo, due occhietti su un naso gigantesco e due costose amanti a palazzo… era lì a recitare la parte di un adolescente che imita un homme du monde ! Be’, ogni tanto ci si divertiva, così come gli piacevano i vestiti sgargianti e i gioielli. Gli consentivano di sfuggire alla realtà, che non gli aveva mai permesso di migliorare il suo aspetto neppure grazie alla bioscultura.

Proprio a questo punto lei domandò: «Stiamo davvero per attaccare gli Ythrani?».

«Eh?». L’angoscia di quella domanda gli fece girare bruscamente la testa per fissarla in faccia. «Beh, i negoziati sono ad un punto morto, ma…».

«Chi è che li ha portati a un punto morto?». Lei teneva lo sguardo fisso davanti a sé, mentre il tono della voce era salito di un’ottava ed il leggero accento spagnolo si era intensificato.

«Chi ha dato inizio alla maggior parte dei casi di violenza?», ribatté lui. «Gli Ythrani. Non che siano dei mostri, intendiamoci. Ma sono predatori per natura. E non hanno una forte autorità — un governo vero e proprio, anzi — che controlli gli impulsi dei gruppi. Questo è stato uno degli ostacoli più grossi nel tentativo di trovare un accordo».

«Quanto è stato sincero il tentativo… da parte nostra?», domandò lei, ancora rifiutandosi di guardarlo in faccia. «Quanto tempo è che aspettate di gettarvi nella mischia? Mio padre non mi dirà nulla, ma è evidente, è stato evidente fin da quando si è trasferito qui — succede spesso che il quartier generale della marina e quello civile si trovino sullo stesso pianeta? — è evidente che si sta preparando qualcosa».

«Donna», disse Saracoglu con gravità, «quando una flotta spaziale può trasformare in tombe interi pianeti, c’è chi si prepara al peggio e chi dà un giro di vite ai regolamenti di sicurezza». Fece una pausa. «C’è anche chi scopre che non è saggio lasciare che le rispettive sfere di influenza si intersechino, come hanno scoperto l’Impero e il Dominio. Mi sembra che tu, relegata quaggiù in un sistema relativamente isolato… mi sembra che tu ti sia messa in testa che l’Impero stia provocando la guerra allo scopo di conquistare l’intero Dominio. Questo non è vero».

«Che cosa è vero?», replicò lei acidamente.

«Che ci sono stati degli scontri sanguinosi in merito a dispute di territorio ed a conflitti di interesse».

«Sì. I nostri commercianti stanno perdendo degli affari potenziali».

«Fosse solo quello. Le questioni commerciali si possono sempre negoziare. Ma le rivalità politiche e militari sono ben più dure. Per esempio, chi di noi assorbirà il complesso Antoranite-Kraokan intorno a Beta Centauri? Uno di noi dovrà farlo, e quelle risorse irrobustirebbero notevolmente la Terra. Gli Ythrani, impadronendosi di Dathyna, si sono già rafforzati più di quanto a noi piaccia, visto che sono una razza potenzialmente ostile. Inoltre, rettificando questa frontiera incerta, potremmo meglio difenderci contro un attacco di fianco dei Merseiani». Saracoglu sollevò una mano per prevenire la protesta di lei. «In effetti, Donna, il Roidhunato è ben lontano e non molto grande. Ma sta sviluppandosi ad una velocità allarmante, ed un’aggressiva attitudine alla conquista è insita nella sua ideologia. Il dovere di un impero è quello di provvedere ai suoi discendenti».

«Ma perché non possiamo semplicemente stipulare un trattato, dare un quid pro quo , dividere le cose in un modo giusto e ragionevole?», chiese Luisa.

Saracoglu sospirò. «Le popolazioni dei pianeti si ribellerebbero, perché trattate come oggetti inanimati. Nessun governo con una tendenza del genere potrebbe sopravvivere». Gesticolò. «E poi, l’universo ha troppe incognite. Abbiamo viaggiato per centinaia — nei primi tempi per migliaia — di anni luce verso stelle particolarmente interessanti. Ma a quante di esse siamo passati vicino? Cosa potrebbe succedere una volta che lo scoprissimo? Nessuna autorità responsabile, umana o Ythrana, lascerà ciecamente simili opportunità ad una razza aliena.

«No, Donna, questo non è un problema suscettibile di soluzione pulita e definitiva. Dobbiamo semplicemente fare del nostro meglio, sia pure goffamente. Il che non vuol dire soggiogare gli Ythrani. Io sono il primo a garantire il diritto di Ythri ad esistere, a percorrere la sua strada, e anche a procurarsi i suoi possedimenti planetari. Ma questa frontiera si deve stabilizzare».

«Situazioni simili esistono già con altre razze, ma non rappresentano un problema…».

«Naturalmente. Perché dovremmo combattere coloro che respirano idrogeno, per esempio? Sono così diversi che a stento riusciamo a comunicare con loro. Il fatto è che gli Ythrani sono troppo simili a noi. Come dice un vecchio proverbio, sullo stesso pianeta non c’è posto per due».

«Ma noi possiamo vivere insieme a loro! Ci sono degli umani che lo fanno! E da molte generazioni!».

«Vuoi dire Avalon?».

Lei annuì.

Saracoglu intuì l’occasione per ricondurre il discorso su argomenti più agevoli. «Beh, quello è indubbiamente un caso interessante», le disse sorridendo. «Cosa ne sai, a proposito?».

«Molto poco», ammise lei, sottomessa. «Qualche notizia qua e là, da quando sono venuta su Esperance. La galassia è così grande, anche solo questa minuscola parte che ne abbiamo esplorato…».

«Potresti andarci, su Avalon», disse lui. «Non è lontano, saranno dieci o dodici anni luce. Piacerebbe anche a me. Pare che quella società sia insolita, se non addirittura unica».

«Ma non capisce? Se umani e Ythrani possono convivere su un solo pianeta…».

«È diverso. Lascia che ti spieghi meglio. Neanch’io ci sono mai stato, ma mi sono documentato bene sull’argomento».

Saracoglu respirò profondamente. «Avalon fu scoperto cinquecento anni fa dalla stessa nave per Lunghe Missioni che giunse su Ythri», disse. «Fu indicato come colonia potenziale, ma era così lontano dalla Terra che allora non interessò nessuno; lo stesso nome gli fu assegnato solo molto più tardi. Ythri era quaranta anni luce più lontano, è vero, ma era molto più interessante: un. pianeta ricco, con una razza avviata verso un moderno sviluppo, e una quantità di beni commerciabili.

«Circa tre secoli e mezzo fa, una compagnia commerciale umana fece una proposta agli Ythrani. La Lega Polesotecnica non sarebbe crollata prima di altri cinquanta anni, ma chiunque avesse un cervello funzionante poteva già intravedere che si preparavano tempi difficili. Questi umani, un gruppo eterogeneo guidato da un vecchio pioniere e affarista, intendevano salvaguardare il futuro delle loro famiglie emigrando sull’appartato Avalon, sotto la guida e la protezione della civiltà Ythri, non ancora contaminata dalla tecnica. Gli Ythrani accettarono, e naturalmente alcuni di loro si unirono alla colonia.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Il popolo del vento»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Il popolo del vento» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Il popolo del vento»

Обсуждение, отзывы о книге «Il popolo del vento» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x