Hal Clement - Stella doppia 61 Cygni

Здесь есть возможность читать онлайн «Hal Clement - Stella doppia 61 Cygni» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Stella doppia 61 Cygni: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Stella doppia 61 Cygni»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Nel 1942, l’astronomo americano K. A. Strand annunciava che la stella doppia 61, nella costellazione del Cigno, aveva un satellite di massa planetaria, gravitante intorno al suo sole (una delle componenti il sistema binario 61 Cygni) in poco meno di cinque anni. La massa di questo pianeta extrasolare era stata calcolata dallo Strand circa 16 volte superiore alla massa di Giove. Sebbene nei mesi successivi fossero fatte altre segnalazioni di corpi planetari gravitanti intorno ad altri Soli (per esempio il satellite della stella 70 Ophiuchi, con una massa 10 volte superiore alla massa di Giove, e il satellite di Proxima Centauri, la stella a noi più vicina, il quale non sarebbe che il doppio della massa di Giove!), pure la comunicazione dello Strand è una delle più sensazionali: per la prima volta la scienza poteva ufficialmente annunciare l’esistenza di pianeti al di là del sistema solare! E’ sul satellite planetario scoperto dallo Strand che Hal Clement, astronomo egli stesso e insegnante di matematica a Cambridge, si è ispirato per questo suo affascinante romanzo. Immaginate che cosa possa significare vivere su un immenso pianeta, la cui atmosfera è prevalentemente composta d’idrogeno, metano e ammoniaca; dove la forza di attrazione gravitazionale è circa tre volte all’equatore quella della Terra, ma per l’enorme schiacciamento dei poli sale a quasi 700 volte nelle regioni polari; dove dato il velocissimo moto di rotazione del pianeta il sole sorge e tramonta ogni venti minuti, mentre un altro sole, molto più lontano, illumina il cielo senza illuminarlo.

Stella doppia 61 Cygni — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Stella doppia 61 Cygni», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

— Sì — ammise Barlennan.

— Benissimo, allora. Una temperatura più elevata significa che l’aria di Mesklin non si rarefà tanto rapidamente con l’altezza… si potrebbe dire che tutta l’atmosfera si espande. Espandendosi, trabocca oltre l’orlo dentro quella coppa vicino a cui ti trovi ora. Come l’acqua che si rovescia in una scodella quando questa affonda in un lavandino. Quindi, passato l’equinozio invernale, le bufere cominciano a calmarsi e Mesklin ad allontanarsi dal sole. Voi meskliniti soffrite il freddo, vero? E l’atmosfera ricomincia a contrarsi. Ma la coppa del polo ne tiene imprigionata una bella quantità, con una pressione superficiale più elevata, ora, di quella che all’esterno si trova a un livello corrispondente. Una parte ne trabocca, naturalmente, e tende a precipitare dall’alto del ciglio al fondo, ma viene deviata sulla sinistra dalla rotazione del pianeta sul proprio asse. È il vento prodotto da questa rotazione che ti ha spinto su per il corso del fiume. Ed è sempre lo stesso vento che ti ha investito poco fa con quella spaventosa bufera, riversandosi fuori dall’apertura della coppa e creando un vuoto pneumatico sui due lati del varco.

— Hai pensato a tutto questo mentre io mi trovavo in mezzo a quell’inferno? — domandò Barlennan.

— Sì. Ecco perché sono convinto che l’aria sull’altopiano deve essere più densa di quanto credessimo. Chiaro?

— No. Ma se tu ne sei sicuro, ti credo sulla parola. Comincio ad avere sempre più fiducia nella scienza di voi Esseri Volanti. A ogni modo, scienza o no, che cosa capiterà a noi meskliniti nel salire quel pendìo? Una scalata come quella, con un vento simile che ti soffia contro, non sarà certo uno scherzo.

— No, ma dovrai rassegnarti. Il vento si calmerà, prima o poi, ma penso che dovranno passare molti mesi prima che la coppa si liberi di gran parte dell’atmosfera… Forse un paio d’anni terrestri. Credo proprio, Barl, che ti convenga tentare la scalata adesso, senza ulteriori indugi.

Barlennan rifletté. Sugli Orli del Mondo una simile bufera avrebbe strappato qualunque mesklinita dal suolo per gettarlo chissà dove. Ma sugli Orli, un vento del genere non avrebbe mai potuto formarsi, perché l’aria rimasta prigioniera nella coppa avrebbe conservato solo una frazione del suo peso attuale. Questa era una cosa che ormai Barlennan cominciava ad avere chiara in mente.

— Partiamo subito! — disse bruscamente alla radio, e si girò per impartire gli ordini necessari all’equipaggio.

La «Bree» fu guidata attraverso il fiume, dato che Barlennan l’aveva ormeggiata sulla riva più lontana dalla frana. Poi, tirata la nave in secco, l’equipaggio la legò a due pali preventivamente piantati sulla sponda, in mancanza di piante capaci di reggere il peso morto dell’imbarcazione. Cinque marinai furono scelti per rimanere a guardia della «Bree»; gli altri, carichi di vettovaglie e arnesi, si accinsero alla scalata senza perdere altro tempo.

Per un po’«il vento non li disturbò, e in pochi giorni la colonna giunse su uno dei lati dell’apertura. Qui il vento soffiava con maggior forza e i massi diventavano più grossi, man mano che la marcia li portava lungo il ventaglio della frana. In prossimità del ciglio dell’apertura, il vento fuoriusciva con un rombo continuo che impediva lo scambio d’ogni parola.

Ogni tanto dei mulinelli investivano il gruppo, dando loro un assaggio di ciò che li aspettava presso il varco.

Tuttavia, sia pure con estrema lentezza, si arrampicavano senza sosta. Ma che il vento potesse rappresentare un grave pericolo, nonostante la gravità, divenne presto evidente. Un marinaio, assalito dalla fame, si era fermato dietro quello che gli era parso un riparo per prendere un po’«di cibo dal suo zaino. Subito un turbine di vento, originato probabilmente dalla sua stessa presenza, che aveva turbato l’equilibrio raggiunto dopo tanti anni da quella corrente incessante, aggirò la roccia dietro cui si riparava il marinaio e investi in pieno la sacca dello zaino: questa si aprì come un paracadute e strappò il poveretto dal suo nascondiglio, trascinandolo giù per il dirupo. Scomparve in un nugolo di polvere e di sabbia sollevate dal corpo, e i suoi compagni guardarono altrove, allibiti. Una caduta da soli quindici centimetri d’altezza, a quella gravità, bastava per morire; e il loro compagno ne avrebbe fatte molte di più prima di giungere in fondo alla slavina. A meno che il quintale e più del suo peso non fosse andato a schiacciarsi prima contro qualche masso, ammazzandolo lo stesso. I superstiti puntarono bene i piedi in terra e rimandarono ogni idea di mangiare a quando fossero stati al sicuro in qualche angolo riparato oltre il ciglio.

Il sole fece moltissime apparizioni splendendo attraverso l’apertura. Moltissimi passaggi fece alle loro spalle, gettando la sua luce abbagliante nel varco dalla direzione opposta. Ogni volta che le rocce intorno si illuminavano, si trovavano un po’«più in alto, e ogni volta sentivano che il vento diventava un po’«meno furioso mentre sfiorava rombando i loro lunghissimi corpi. Il varco si era fatto sensibilmente più largo, il pendio meno ripido. Adesso potevano vedere il ciglio del precipizio, lì davanti ai loro occhi, allungarsi su ogni lato. Finché la strada, di fronte a loro, divenne praticamente orizzontale, e i meskliniti poterono spaziare con la vista sulle estese regioni dell’altopiano che li attendeva. Il vento era ancora forte, ma non più irresistibile, e a mano a mano che Barlennan guidava i suoi marinai verso sinistra, diminuì ancora. Alla fine, arrivarono in un punto dove una sosta non poteva rappresentare più un pericolo per nessuno. Tutti aprirono le sacche e gustarono il loro primo pasto dopo trecento giorni: un lungo digiuno anche per dei meskliniti.

Saziata la fame, Barlennan cominciò a scrutare la terra che si stendeva davanti a loro. Aveva fatto fermare la colonna dietro un lato della fenditura nel muraglione, e il terreno davanti a lui scendeva dolcemente in quasi tutte le direzioni.

Ma quello che vide era per lo meno scoraggiante. Le rocce erano enormi massi, intorno a ognuno dei quali sarebbe stato necessario fare un lungo giro, dato che non c’era la minima possibilità di arrampicarcisi sopra. Era assolutamente da escludere anche di poter marciare tutti insieme in fila indiana, nella stessa direzione: nessuno avrebbe potuto vedere a più di qualche metro di distanza, in mezzo a quelle rocce. E non c’era nemmeno da pensare di potersi orientare col sole. Sarebbe stato necessario tenersi abbastanza vicino (ma non troppo vicino, e al pensiero Barlennan non poté fare a meno di rabbrividire mentalmente) all’orlo del precipizio. Il problema di ritrovare il razzo, una volta giunti nei suoi dintorni, sarebbe stato risolto al momento: i Volatori non avrebbero certo fatto mancare il loro aiuto.

Un altro problema di non facile soluzione era quello delle vettovaglie. Nelle sacche che ognuno portava sul dorso ce n’era a sufficienza per parecchio tempo, probabilmente anche per ripercorrere i millecinquecento chilometri che li separavano dal punto dove la «Bree» aveva fatto la sua prima lunga tappa. Ma ora occorreva decidere come fare e cosa fare per reintegrare in futuro le scorte alimentari, dato che quelle attuali non sarebbero mai bastate per arrivare al razzo, sostarci un tempo indeterminato e tornare indietro. Per un po’«Barlennan non vide alcuna via d’uscita; poi, lentamente, una soluzione cominciò a delinearsi. Dopo aver rimuginato ancora a lungo sui particolari, si decise e chiamò Dondragmer.

Il Secondo sembrava essere in ottime condizioni morali e fisiche. Ascoltò gli ordini del Comandante senza mostrare la minima emozione. Dopo di che, chiamò a raccolta i marinai della sua squadra di vedetta e metà di quella del Comandante; furono ridistribuiti sacche e zaini; al gruppo relativamente poco numeroso che restava con Barlennan vennero consegnati tutti i viveri e tutta la corda, tranne l’equipaggiamento dell’intera compagnia di Dondragmer. L’esperienza precedente li aveva ammaestrati, e non volevano che si ripetesse.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Stella doppia 61 Cygni»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Stella doppia 61 Cygni» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Hal Clement - Luce di stelle
Hal Clement
Hal Clement - Hot Planet
Hal Clement
Hal Clement - Still River
Hal Clement
Hal Clement - Ocean on Top
Hal Clement
Hal Clement - The Nitrogen Fix
Hal Clement
Hal Clement - Star Light
Hal Clement
Robert Heinlein - Stella doppia
Robert Heinlein
Отзывы о книге «Stella doppia 61 Cygni»

Обсуждение, отзывы о книге «Stella doppia 61 Cygni» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x