• Пожаловаться

Robert Silverberg: Quellen, guarda il passato!

Здесь есть возможность читать онлайн «Robert Silverberg: Quellen, guarda il passato!» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию). В некоторых случаях присутствует краткое содержание. Город: Milano, год выпуска: 1968, категория: Фантастика и фэнтези / на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале. Библиотека «Либ Кат» — LibCat.ru создана для любителей полистать хорошую книжку и предлагает широкий выбор жанров:

любовные романы фантастика и фэнтези приключения детективы и триллеры эротика документальные научные юмористические анекдоты о бизнесе проза детские сказки о религиии новинки православные старинные про компьютеры программирование на английском домоводство поэзия

Выбрав категорию по душе Вы сможете найти действительно стоящие книги и насладиться погружением в мир воображения, прочувствовать переживания героев или узнать для себя что-то новое, совершить внутреннее открытие. Подробная информация для ознакомления по текущему запросу представлена ниже:

Robert Silverberg Quellen, guarda il passato!

Quellen, guarda il passato!: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Quellen, guarda il passato!»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Ai suoi colleghi che non hanno fatto carriera il poliziotto Quellen sembra un uomo molto fortunato. Non tanto per il prestigio del grado, o per lo stipendio più alto, quanto perchè dopo l’ultimo avanzamento Quellen ha diritto a una stanza tutta sua. Ma a lui questo lusso non basta ancora. Quellen trova che al mondo c’è troppa gente. E nel mondo dove vive Quellen sono in molti a pensarla come lui.

Robert Silverberg: другие книги автора


Кто написал Quellen, guarda il passato!? Узнайте фамилию, как зовут автора книги и список всех его произведений по сериям.

Quellen, guarda il passato! — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Quellen, guarda il passato!», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

«Nossignore!» disse Quellen irrigidendosi.

«Avete sentito cos’ha detto il signor Spanner. Mettetevi subito in moto. Scovate l’uomo che fa partire i saltati e eliminatelo, dopo avergli estorto il suo segreto, naturalmente. L’Alto Governo vuole sapere come funziona la cosa e intende far cessare questa attività illegale. È compito vostro, Quellen.»

E, con questo, venne congedato.

2

Norman Pomrath guardò freddamente la moglie. «Quando si deciderà tuo fratello a fare qualcosa per noi, Helaine?»

«Non può, te l’ho già detto.»

«Vorrai dire che non vuole.»

«Non può. Chi credi che sia, Danton? E, per piacere, vorresti toglierti dai piedi? Ho bisogno di fare una doccia.»

«Meno male che hai detto per piacere» borbottò Pomrath. «Apprezzo le piccole cortesie.»

Si fece da parte, e per un ultimo residuo di pudore non guardò la moglie che si stava togliendo la tunica verde. Helaine gettò da parte l’indumento e si mise sotto la doccia molecolare. Dal momento che gli voltava la schiena, Norman si permise di guardarla. Dava molta importanza al pudore, anche se era sposato da undici anni. Gli pareva giusto che la gente godesse di un minimo d’intimità, in quei puzzolenti alloggi di uso locale, altrimenti si finiva per diventare come le bestie. Mordicchiandosi un’unghia, lanciava occhiate furtive alle natiche magre di sua moglie.

Nell’appartamento dei Pomrath l’aria era viziata, ma lui non osava fare affluire dell’altro ossigeno. Aveva già terminato la sua razione settimanale, e, se avesse premuto il pulsante, il calcolatore seppellito chissà dove nelle viscere della terra avrebbe espresso un parere negativo sul suo conto. E Pomrath sentiva che, in quel periodo, i suoi nervi non avrebbero retto ai rimproveri di un calcolatore. I suoi nervi sopportavano pochissime cose. Pomrath apparteneva alla Quattordicesima Classe, il che era già abbastanza triste, e non lavorava da tre mesi, il che era peggio; infine suo cognato apparteneva alla Settima Classe: e questo era il colmo. Che cosa aveva mai fatto per lui, Joe Quellen? Quel maledetto non si faceva neppure vedere. Eludeva le responsabilità della famiglia.

Helaine aveva finito di fare la doccia. Per il bagno molecolare l’acqua non serviva. Solo dalla Decima Classe in su si poteva adoperare l’acqua per lavarsi. Poiché quasi tutta l’umanità apparteneva all’Undicesima Classe e a quelle inferiori, il pianeta avrebbe puzzato tanto da ammorbare l’universo, se non ci fossero stati i bagni molecolari. Ci si spogliava, ci si metteva davanti al rubinetto, e un getto di onde ultrasoniche staccava la sporcizia dalla pelle, procurando l’illusione di essere puliti. Pomrath non distolse lo sguardo quando Helaine gli passò davanti nuda. Mentre lei si infilava la tunica, pensò che un tempo la trovava desiderabile. Ma, allora, era molto più giovane. Gli sembrava che fosse dimagrita parecchio, negli ultimi tempi. Adesso era decisamente sparuta. A volte, e specie di notte, la trovava assai poco femminile.

Si lasciò cadere sulla sdraio di plastica a rete, lungo una delle pareti prive di finestre, e chiese: «Quando tornano i bambini?»

«Fra un quarto d’ora. Perciò ho fatto la doccia prima. Tu stai a casa, Norm?»

«Esco fra cinque minuti.»

«Vai alla casa dei sogni?»

Lui la guardò seccato: magro com’era e col viso segnato dalla sconfitta, riusciva facilmente a essere arcigno. «No» rispose, «non alla casa dei sogni. Alla macchina del lavoro.»

«Ma sai che la macchina si metterebbe in contatto con te se avesse del lavoro da darti…»

«Voglio andarci di persona» replicò Pomrath, con fredda dignità. «Non voglio aspettare i comodi della macchina. Poi, probabilmente, andrò anche alla casa dei sogni: a festeggiare il successo o ad annegare il dolore.»

«Lo sapevo.»

«Accidenti, Helaine, perché non mi lasci in pace? È colpa mia se sono disoccupato? L’intelligenza e la capacità non mi mancano. Dovrei avere la possibilità di lavorare. Ma c’è una ingiustizia cosmica, nell’universo, che mi mantiene disoccupato.»

Lei scoppiò in una risata aspra. L’asprezza era una nota nuova, frutto degli ultimi anni. «Hai lavorato esattamente ventitré settimane in undici anni» disse. «Per il resto del tempo abbiamo vissuto di sussidi. Dalla Ventesima Classe sei riuscito a risalire fino alla Quattordicesima, e di lì non ti sei più mosso. Gli anni passano e non approdiamo a nulla, e i muri di questa maledetta casa sono per me come le sbarre di una gabbia, e quando ci sono i bambini mi viene voglia di romper loro la testa, e…»

«Helaine, smettila» disse lui senza perdere la calma.

Helaine ubbidì, con suo grande stupore. Le vibrava un muscolo sulla guancia, per non essere riuscita a sfogarsi fino in fondo, ma riprese con più calma: «Scusami, Norm. Non è colpa tua se siamo prolets. Trovare lavoro è una cosa così rara. Anche con la tua intelligenza…»

«Sì, lo so.»

«Così va il mondo. Non volevo fare una scenata, Norm. Ti amo, lo sai? Nel bene e nel male, come si dice.»

«Certo, Helaine, Sta’ tranquilla.»

«Forse verrò con te alla casa dei sogni. Lascia che sistemi i bambini…»

L’uomo scosse la testa. Quell’improvvisa manifestazione di affetto era commovente, ma vedeva già abbastanza sua moglie, a casa, giorno e notte, e non voleva che lo seguisse quando si prendeva i suoi meschini piaceri.

«Stavolta no, dolcezza» disse in fretta. «Ricorda che prima devo passare dalla macchina del lavoro. Va piuttosto a trovare qualcuno. Beth Wisnack, per esempio.»

«Suo marito non è ancora tornato.»

«Chi, Wisnack? Non lo hanno ancora rintracciato?»

«Credo che… sia saltato. Insomma, l’hanno cercato col televettore, e con non so che altro, ma non hanno trovato niente. Scomparso.»

«Ma tu credi davvero in questa faccenda dei saltati, Helaine?»

«Certamente.»

«Credi che sia possibile viaggiare nel tempo? È una cosa senza senso. Parlando in termini di teologia, se s’incomincia a capovolgere l’universo, se si confondono le direzioni in cui si svolgono gli avvenimenti, Helaine…»

Lei lo fissava con gli occhi spalancati: «Ne parlano anche i giornali. Se ne sta interessando l’Alto Governo. L’incarico delle ricerche è stato affidato al reparto di Joe. Norm, come puoi dire che non ci sono saltati, quando tutti i giorni scompare qualcuno? Quando Bud Wisnack che sta al piano di sopra…»

«Non esistono prove che l’abbia fatto.»

«E allora, dov’è?»

«Forse nell’Antartide. O in Polonia. O su Marte. Anche un televettore può sbagliare. Non posso mandare giù la storia dei viaggi nel tempo. Helaine. È irreale, fantastica, pare uscita dal sogno di un drogato.» Pomrath tossì. Ultimamente aveva preso l’abitudine di parlare troppo. Pensava a Bud Wisnack, piccolo e calvo, con la barba sempre lunga, e si chiese se avesse davvero fatto un salto indietro nel tempo, arrivando nel 1999, o giù di lì.

I Pomrath stettero a guardarsi per un momento, in un silenzio carico di disagio. Infine, Helaine disse: «Facciamo un’ipotesi, Norm. Se, per esempio, ora tu esci e ti si avvicina un uomo che dice di occuparsi dei viaggi nel tempo, e ti offre la possibilità di andartene, cosa risponderesti?»

«Gli direi di no» rispose il marito, dopo aver riflettuto sulla domanda. «Risponderei così, perché non mi sembrerebbe onesto abbandonare mia moglie e la mia famiglia. Può darsi che Bud Wisnack l’abbia fatto, ma io non sono tipo da sottrarmi alle mie responsabilità.»

Sorridendogli, come per mostrargli che era inutile che la prendesse in giro, lei rispose: «Molto nobile da parte tua, Norm. Tuttavia, sono convinta che anche tu te ne andresti.»

«Sei padrona di pensare quello che vuoi. Comunque sono tutte ipotesi campate in aria, e la cosa non ha importanza. Adesso vado a dare un’occhiata alla macchina del lavoro. Le dirò il fatto suo, e chissà che non riesca a farmi promuovere alla Settima Classe, come Joe.»

Читать дальше
Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Quellen, guarda il passato!»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Quellen, guarda il passato!» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё не прочитанные произведения.


Отзывы о книге «Quellen, guarda il passato!»

Обсуждение, отзывы о книге «Quellen, guarda il passato!» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.