Филип Дик - Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
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- Название:Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
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«Che c'e che non va?» le chiese Rick nello scendere dalla macchina.
La ragazza rispose, in modo evasivo: «Oh, non so. Qualcosa nel tono con cui si sono rivolti a noi al telefono. Non importa». Senza preavviso protese la mano; lui gliela strinse pensoso. «Sono Rachael Rosen. Il signor Deckard, suppongo».
«Non e stata un'idea mia», ribatte lui.
«Si, l'ispettore Bryant ce l'ha detto. Ma lei rappresenta ufficialmente il Dipartimento di Polizia di San Francisco, il quale non crede che l'unita da noi prodotta contribuisca al benessere pubblico». Lo squadro da sotto le lunghe ciglia, probabilmente finte.
Rick disse: «Un robot umanoide e come qualunque altra macchina; puo oscillare con molta facilita tra l'essere un beneficio o un pericolo. La parte benefica non ci riguarda».
«Ma se costituisce un pericolo», disse Rachael Rosen, «allora intervenite voi. E vero, signor Deckard, che lei e un cacciatore di taglie?»
Per tutta risposta Rick alzo le spalle, poi, con riluttanza, annui.
«Per lei non c'e niente di strano nel considerare un androide come una cosa inerte», disse la ragazza. «Cosi lo puo "ritirare", come si suoi dire».
«Avete preparato il gruppo selezionato per me?» chiese Rick. «Vorrei...» Non fini la frase. Perche, tutto d'un tratto, aveva visto i loro animali.
Un'azienda molto potente, si rese conto, e certo in grado di permetterseli. A livello inconscio, evidentemente, s'era aspettato di trovare una collezione del genere; non era sorpresa quella che provava quanto piuttosto una specie di struggimento. Si allontano adagio dalla ragazza, verso il recinto piu vicino. Li sentiva gia, gli odori diversi delle creature ritte
0 sedute o, come nel caso di quello che pareva essere un orsetto lavatore, addormentate. Non aveva mai visto di persona, in vita sua, un orsetto lavatore. Conosceva l'animale solo attraverso i documentari tridimensionali della televisione. Non si sa per quale motivo, la polvere aveva colpito quella specie quasi con la stessa durezza con cui aveva preso gli uccelli - dei quali non ne sopravviveva quasi nessuno, ormai. Con un riflesso automatico tiro fuori il suo consunto catalogo Sidney e cerco orsetto lavatore, con tutte le voci specifiche.
1 prezzi, naturalmente, erano stampati in corsivo; come i cavalli percheron, non ne esisteva nessuno sul mercato, per nessuna cifra. Il catalogo Sidney si limitava a riportare il prezzo pagato quando aveva avuto luogo l'ultima transazione riguardante un orsetto lavatore. Una cifra astronomica.
«Si chiama Bill», intervenne la ragazza alle sue spalle. «Bill l'orsetto lavatore. L'abbiamo acquistato l'anno scorso da un'azienda affiliata». Fece un cenno oltre di lui, e Rick si rese allora conto della presenza di guardie giurate armate di mitragliette, quelle piccole e leggere a fuoco rapido prodotte dalla Skoda. Le guardie gli avevano tenuto gli occhi addosso fin dal momento che era atterrato. Eppure, penso, la mia macchina e chiaramente identifcata come un veicolo della polizia.
«Uno dei colossi tra i produttori di androidi», disse pensoso, «investe il surplus di capitale in animali vivi».
«Guardi la civetta», disse Rachael Rosen. «Ecco, la sveglio per lei». Si avvio verso una piccola gabbia distante, al centro della quale spiccavano i rami secchi di un albero.
Le civette non esistono piu, stava per dire. O cosi ci dicono. Il Sidney, penso, nel catalogo sono elencate come estinte: i l piccolo simbolo, la E si stagliava netto pagina dopo pagina per tutto il catalogo. Mentre la ragazza lo precedeva volle comunque controllare, e vide che aveva ragione. Il Sidney non sbaglia mai, disse tra se. Anche questo lo sappiamo bene. Di che altro possiamo fidarci?
«E artificiale», esclamo, come se all'improvviso se ne fosse reso conto; il disappunto gli sgorgo dentro con acuta intensita.
«No», sorrise lei, e Dick vide che aveva piccoli denti regolari, bianchi quanto gli occhi e i capelli erano neri.
«Ma il listino del Sidney...» disse cercando di mostrarle il catalogo a mo' di prova.
La ragazza rispose: «Noi non compriamo mica dal Sidney, ne da altri commercianti di animali. Tutti i nostri acquisti provengono da privati e le cifre che paghiamo non stanno in alcun listino». Aggiunse: «Inoltre abbiamo i nostri naturalisti; adesso sono impegnati in Canada. C'e rimasta ancora un bel po' di foresta lassu, quantomeno in termini relativi. Quanto basta per gli animali di piccola taglia e di tanto in tanto un uccello».
Rick rimase a fissare per parecchio tempo la civetta che sonnecchiava sul trespolo. Gli vennero in mente mille pensieri, pensieri sulla guerra, sui giorni in cui le civette erano come piovute dal cielo; si ricordo di quando durante la sua infanzia si era scoperto che una specie dopo l'altra era scomparsa e di come i giornali ne parlassero ogni giorno - le volpi un mattino, i tassi il seguente, finche la gente aveva smesso di leggere questi perpetui annunci mortuari degli animali.
Penso, anche, al suo bisogno di un animale vero; dentro di lui si manifesto ancora una volta un vero e proprio risentimento nei confronti della pecora elettrica, che lui doveva tenere e curare come se fosse viva. La tirannia di un oggetto, penso. Non sa neanche che io esisto. Come gli androidi, non e in grado di rendersi conto dell'esistenza di un altro. Non aveva mai pensato in questi termini prima d'allora, non aveva mai considerato l'analogia che c'era tra un animale elettrico e un droide. L'animale elettrico, medito, potrebbe venire considerato una subspecie dell 'androide, un tipo di robot assai inferiore ad esso. O, al contrario, si poteva considerare l'androide una versione altamente sviluppata ed evoluta dell'animale finto. Entrambi i punti di vista gli ripugnavano.
«Se vendeste la civetta», chiese alla giovane Rachael Rosen, «quanto vorreste, e che percentuale in anticipo?»
«Non venderemo mai la nostra civetta». Lo osservava con un misto di piacere e di commiserazione; o cosi gli parve di leggere l'espressione apparsa sul volto della ragazza. «E anche se lo vendessimo, lei non sarebbe mai in grado di pagare quel prezzo. Che animale ha a casa?»
«Una pecora», disse. «Una pecora del Suffolk dal muso nero».
«Allora dovrebbe essere contento».
«Sono contento», rispose. «Solo che ho sempre voluto una civetta, anche prima che cadessero tutte morte stecchite». Si corresse. «Tutte tranne la vostra».
Rachael disse: «II nostro attuale programma intensivo come anche il piano globale prevede ora una ricerca per procurarci un'altra civetta che possa accoppiarsi con Scrappy». Indico la civetta che sonnecchiava sul trespolo; aveva per un istante aperto entrambi gli occhi, fessure gialle i cui margini si ricongiunsero allorche la civetta si riaccinse a continuare il suo sonno. Il petto le si alzo e riabbasso in modo alquanto evidente, come se la civetta, in quello stato ipnagogico, avesse profondamente sospirato.
Staccandosi da quella vista - che fondeva un'amarezza assoluta con la sua precedente reazione di soggezione ammirata e di intenso desiderio - Rick disse: «Vorrei sottoporre all'esame il gruppo selezionato, adesso. Possiamo scendere?»
«Mio zio ha risposto alla chiamata del suo superiore e ormai dovrebbe aver...»
«Siete una famiglia?» l'interruppe Rick. «Un'impresa di queste dimensioni e a conduzione familiare?»
Completando la frase, Rachael disse: «Lo zio Eldon dovrebbe aver finito di preparare il gruppo di androidi e il gruppo di controllo. Andiamo». S'incammino decisa verso l'ascensore, le mani di nuovo ficcate con forza nelle tasche del cappotto; non si volse a guardarlo, e lui esito un attimo, seccato, prima di cominciare finalmente a seguirla.
«Che cos'ha contro di me?» le chiese mentre scendevano insieme.
Lei ci riflette un po' su, come se fino ad allora non l'avesse saputo. «Insomma», disse infine, «lei, un semplice dipendente di un dipartimento di polizia, si trova in una posizione unica. Capisce cosa voglio dire?» Gli lancio di traverso uno sguardo pieno di malizia.
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