Robert Silverberg - Questa è la strada

Здесь есть возможность читать онлайн «Robert Silverberg - Questa è la strada» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1987, Издательство: Nord, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Questa è la strada: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Questa è la strada»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Questa è la strada — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Questa è la strada», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

— Vieni — mormorò Leaf. — Ti riposerai per qualche ora, Shadow si prenderà cura di te.

Sting scrollò le spalle. Era chinato in avanti, lo sguardo puntato al finestrino curvo e trasparente, ora macchiato da schizzi di acqua mista a fango.

— Quei luridi ragni — disse con voce roca e stanca. — La schifosa pioggia. Il fango. Guarda i cavalli, Leaf. Stanno morendo di paura e anch’io. Moriremo tutti su questa strada, Leaf; se non a causa dei ragni, per la pioggia avvelenata, o se non per la pioggia allora a causa dei Denti, e se non sarà per causa loro, allora sarà di certo qualche altra cosa. Non c’è altra strada che questa, per noi, lo capisci? Questa è la strada, e noi siamo legati ad essa come inermi subrazziali, e su di essa moriremo.

— Noi moriremo quando verrà la nostra ora, come per tutte le cose, Sting, e non un attimo prima.

— La nostra ora sta arrivando. Troppo presto. Troppo presto. Sento vicini i fantasmi della morte.

Sting!

— Mi sento perseguitato, su questo carro, Leaf.

Sting emise un bizzarro suono gutturale, come una specie di singhiozzo rauco. Leaf lo sollevò di peso, togliendolo dal sedile del guidatore e posandolo gentilmente nel corridoio. Era come se Sting fosse senza peso. Forse in quel momento era così. Sting aveva molte strane doti. — Avanti — disse Leaf, — riposati un po’, adesso che puoi.

— Come sei gentile, Leaf.

— E niente più discorsi di fantasmi.

— Sì — rispose Sting. Leaf lo vide lottare contro la paura, la disperazione, lo sfinimento. Sembrò illuminarsi per un attimo, sul punto di riprendere l’antica vitalità; poi il breve brillio si spense e, con un pallido sorriso ed un mormorio di ringraziamento, Sting andò a poppa.

Leaf si sistemò sul sedile del guidatore.

Guardando dal finestrino del carro (fatto di sottili e resistenti strisce di pelle arrotolata, disposte con cura e perfettamente trasparenti), si trovò di fronte ad una scena lugubre. Una pioggia scura come il sangue cadeva obliquamente, flagellando il terreno spugnoso e sollevando piccoli zampilli di fango. Un miasma bluastro si sollevava dal suolo in ondate di nebbia scura e fumigante, il cui odore acre già cominciava a pervadere il carro. Leaf sospirò e prese le redini. Fantasmi di morte, pensò. Ossessionato. Povero Sting, gli aveva dato di volta il cervello.

Eppure, eppure ripensando alle parole di Sting, Leaf si rese conto che anche lui aveva provato qualcosa di simile nei giorni precedenti: si era sentito teso, incalzato, ossessionato. Ossessionato. Come se presenze invisibili, irridenti, ostili, incombessero su di lui. Fantasmi? Era più probabile che si trattasse della tensione per tutto quello che aveva passato dal giorno del primo massacro dei Denti. Era sopravvissuto al crollo di una civiltà ricca e intricata, e ora si muoveva in un mondo strano, fatto di ceneri e alghe. Forse era ossessionato dal peso di un passato non ancora sepolto, dal ricordo di tutto quello che aveva perduto.

Forse era necessaria una formula esorcistica.

A voce alta e tranquilla disse: — Se qui ci sono dei fantasmi, voglio che mi ascoltino. Uscite da questa cabina. È un ordine. Io ho un lavoro da svolgere.

Rise. Prese in mano le redini e si preparò ad assumere il controllo delle pariglie di incubi.

La sensazione di una presenza invisibile era soverchiante. Qualcosa di intangibile e palpabile ad un tempo, lo teneva stretto in una morsa rischiosa. Si sentiva circondato e risucchiato. È la nebbia, si disse. Una nebbia scura, che premeva contro il finestrino, sigillando il carro in una sacca di vapore. O non era la nebbia? Leaf rimase assolutamente silenzioso e si guardò intorno ispezionando con attenzione la cabina. Non c’era nessuno. Era assurdo agitarsi in quel modo. Eppure il disagio persisteva. Ora non era più uno scherzo. L’ansia di Sting l’aveva contagiato e ormai si nutriva di se stessa, facendosi più intensa ad ogni istante che passava, rendendolo vulnerabile a qualunque sussurro di terrore. Solo con la tranquillità mentale poteva ottenere lo stato di trance necessario ad un guidatore di incubi: e non sarebbe entrato in trance se avesse continuato a sentire lo sguardo di un osservatore invisibile. Questa pioggia, pensò. Questa maledetta pioggia. Fa impazzire tutti. Con voce chiara e ferma disse: — Ora parlo seriamente. Mostrati ed esci da questa cabina.

Silenzio.

Riprese le redini. Inutile. Concentrarsi era impossibile. Lui conosceva molte tecniche per farlo, per portare la propria coscienza ad un livello di inattaccabile serenità. Ma era in grado di ottenerla, ora, così turbato e fuori fase? Ci avrebbe provato. Doveva riuscirci. Il carro aveva indugiato già troppo in quel luogo. Leaf chiamò a raccolta tutte le sue migliori risorse, purificò se stesso da ogni dissonanza, si costrinse a cadere lentamente in trance.

Sembrò funzionare. L’oscurità lo chiamò. Lui si fermò sulla soglia. Fu sul punto di attraversarla.

— Stupido, davvero uno stupido — disse all’improvviso una voce secca scaturita dal nulla, che gli perforò le orecchie come i denti aguzzi dei topi del Deserto Bianco.

La trance si interruppe. Leaf tremò come se fosse stato pugnalato e si raddrizzò con il viso rosso per l’eccitazione.

— Chi ha parlato?

— Metti giù quelle redini, amico. Continuare lungo questa strada è un grosso spreco di energie.

— Allora non ero pazzo e non lo era neppure Sting. Qui c’è qualcosa!

— Un fantasma, sì, un fantasma, un fantasma, un fantasma. — Il fantasma lo inondò con uno scroscio di risa.

Leaf sentì la tensione allentarsi. Meglio essere afflitti da un fantasma vero che essere infastidito dalle fantasie della propria mente malata. La pazzia lo spaventava molto di più dell’invisibile. E poi pensava di sapere chi fosse quella creatura.

— Dove sei, fantasma?

— Non lontano da te. Sono qui. Qui. Qui. — Una voce da tre punti diversi della cabina, in rapida successione. L’essere invisibile cominciò a cantare. Era un canto acuto e lamentoso, un suono lacerante che mise a dura prova la sopportazione di Leaf. Continuava a non vedere nessuno, pur strizzando gli occhi e sforzandosi al massimo. Pensò di intravedere un pallido velo di luce rosa che galleggiava lungo la parete della cabina, una foschia fumosa che si muoveva da un punto all’altro, una specie di patina luccicante, come un velo di olio sull’acqua, ma tutte le volte che cercava di fissarvi lo sguardo, quella vaga presenza sembrava evaporare.

Leaf disse: — Da quanto tempo sei a bordo di questo carro?

— Da quanto basta.

— Sei salito a Theptis?

— Era quello il nome del luogo? — chiese il fantasma fingendo di non saperlo. — L’hq dimenticato. È così difficile ricordare le cose.

— Theptis — disse Leaf. — Quattro giorni fa.

— Forse ero a Theptis — disse il fantasma. — Stupido! Sognatore!

— Perché mi insulti?

— Viaggi su di una strada morta, sciocco, eppure nulla ti distoglierà da essa. — La creatura invisibile fece un risolino. — Pensi che io sia un fantasma, Pura Discendenza?

— So chi sei.

— Come sei diventato saggio!

— Che fantasma miserabile! Che meschino spettro vagante! Mostrati a me, fantasma!

La risata riecheggiò dagli angoli della cabina. La voce, parlando da un punto vicino all’orecchio sinistro di Leaf, disse: — La strada che avete scelto di percorrere è stata uccisa più avanti. Ve lo avevano già detto quando siete venuti da noi, eppure avete voluto proseguire, e proseguite ancora. Perché avete tanta fretta?

— Perché non ti fai vedere? Un gentiluomo si sente a disagio quando parla al vuoto.

Dopo una breve pausa, il fantasma rinunciò compiacente ad una frazione della propria invisibilità. Una vaporosa macchia purpurea apparve nell’aria di fronte a Leaf ed in mezzo ad essa lui vide delle fattezze tenui ed inconsistenti, come una proiezione su di uno schermo di densa nebbia. Credette di riuscire a distinguere una sottile barba bianca, occhi acuti e scintillanti, labbra sottili e ricurve; un viso assolutamente arcigno, un tronco scarnificato. La macchia diventò di colore scarlatto e per un attimo Leaf vide l’intera figura dell’estraneo, un uomo alto, dall’ossatura stretta, rinsecchito e avvizzito, che lo fissava con una smorfia feroce. I bordi della figura sfumarono e divennero bruma. Leaf vide di nuovo solo vapore, e poi più nulla.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Questa è la strada»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Questa è la strada» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Robert Silverberg - He aquí el camino
Robert Silverberg
Robert Silverberg - Rządy terroru
Robert Silverberg
Robert Silverberg - Poznając smoka
Robert Silverberg
Robert Silverberg - The Old Man
Robert Silverberg
Robert Silverberg - The Nature of the Place
Robert Silverberg
Robert Silverberg - The Reality Trip
Robert Silverberg
Robert Silverberg - Second Start
Robert Silverberg
Robert Silverberg - The Songs of Summer
Robert Silverberg
Robert Solverberg - La strada del crepuscolo
Robert Solverberg
Robert Silverberg - Starman's Quest
Robert Silverberg
Отзывы о книге «Questa è la strada»

Обсуждение, отзывы о книге «Questa è la strada» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x