Niccolo Macchiavelli - Mandragola
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SiroSe voi me ne avessi parlato a Parigi, io saprei che consigliarvi; ma ora non so io che mi vi dire.
CallimacoIo non ti ho detto questo per voler tua consigli, ma per sfogarmi in parte, e perché tu prepari l’animo ad aiutarmi, dove el bisogno lo ricerchi.
SiroA cotesto son io paratissimo; ma che speranza ci avete voi?
CallimacoAhimè! Nessuna o poche. E dicoti: In prima mi fa la guerra la natura di lei, che è onestissima e al tutto aliena dalle cose d’amore; avere el marito ricchissimo, e che al tutto si lascia governare da lei, e, se non è giovane, non è al tutto vecchio, come pare; non avere parenti o vicini, con chi ella convenga ad alcuna vegghia o festa o ad alcuno altro piacere, di che si sogliono delettare le giovane Delle persone mecaniche non gliene capita a casa nessuna; non ha fante né famiglio, che non tremi di lei in modo che non ci è luogo ad alcuna corruzione.
SiroChe pensate, adunque, di poter fare?
CallimacoE’ non è mai alcuna cosa sí desperata, che non vi sia qualche via da poterne sperare; e benché la fussi debole e vana, e la voglia e il desiderio, che l’uomo ha di condurre la cosa, non la fa parere cosí.
SiroInfine, e che vi fa sperare?
CallimacoDua cose: l’una, la semplicità di messer Nicia, che, benché sia dottore, egli è el piú semplice ed e il più sciocco omo di Firenze; l’altra, la voglia che lui e lei hanno di avere figliuoli, che, sendo stata sei anni a marito e non avendo ancor fatti, ne hanno, sendo ricchissimi, un desiderio che muoiono. Una terza ci è, che la sua madre è suta buona compagna, ma la è ricca, tale che io non so come governarmene
SiroAvete voi per questo tentato per ancora cosa alcuna?
CallimacoSí ho, ma piccola cosa.
SiroCome?
CallimacoTu conosci Ligurio, che viene continuamente a mangiar meco. Costui fu già sensale di matrimoni, dipoi s’è dato a mendicare cene e desinari e perché gli è piacevole uomo, messer Nicia tien con lui una stretta dimestichezza, e Ligurio l’uccella; e benché nol meni a mangiare seco, li presta alle volte danari. Io me lo son fatto amico, e gli ho comunicato el mio amore, lui m’ha promesso d’aiutarmi con le mane e co’ piè.
SiroGuardate e’ non v’inganni: questi pappatori non sogliono avere molta fede.
CallimacoEgli è el vero. Nondimeno, quando una cosa fa per uno, si ha a credere, quando tu gliene communichi, che ti serva con fede. Io gli ho promesso, quando e’ riesca, donarli buona somma di danari; quando non riesca, ne spicca un desinare ed una cena, ché ad ogni modo non mangerei solo.
SiroChe ha egli promesso insino a qui, di fare?
CallimacoHa promesso di persuadere a messer Nicia che vada con la sua donna al bagno in questo maggio.
SiroChe è a voi cotesto?
CallimacoChe è a me! Potrebbe quel luogo farla diventare d’un’altra natura, perché in simili lati non si fa se non festeggiare. E io me n’andrei là, e vi condurrei di tutte quelle ragion’ piaceri che io potessi, né lascerei indrieto alcuna parte di magnificenzia; fare’mi familiar suo, del marito. Che so io? Di cosa nasce cosa, e il tempo la governa.
SiroE’ non mi dispiace.
CallimacoLigurio si partí questa mattina da me, e disse che sarebbe con messer Nicia sopra questa cosa, e me ne risponderebbe.
SiroEccogli di qua insieme.
CallimacoIo mi vo’ tirare da parte, per essere a tempo a parlare con Ligurio, quando non si spicca dal dottore. Tu intanto, ne va’ in casa alle tue faccende, e, se io vorrò che tu facci cosa alcuna, io tel dirò.
SiroIo vo.
SCENA SECONDA
Messer Nicia, Ligurio.
NiciaIo credo ch’e tua consigli sien buoni, e parla’ne iersera alla donna. Disse che mi risponderebbe oggi; ma, a dirti el vero, io non ci vo di buone gambe.
LigurioPerché?
NiciaPerché io mi spicco mal volentieri da bomba. Dipoi, ad avere a travasare moglie, fante, masserizie, ella non mi quadra. Oltra di questo, io parlai iersera a parecchi medici. L’uno dice che io vadia a San Filippo, l’altro alla Porretta, e l’altro alla Villa; e’ mi parvono parecchi uccellacci; e a dirti el vero, questi dottori di medicina non sanno quello che si pescono.
LigurioE’ vi debbe dar briga, quello che voi dicesti prima, perché voi non sete uso a perdere la Cupola di veduta.
NiciaTu erri! Quando io ero piú giovane, io son stato molto randagio. E non si fece mai la fiera a Prato, che io non vi andassi; e non c’è castel veruno all’intorno, dove io non sia stato; e ti vo’ dire piú là: io sono stato a Pisa ed a Livorno, oh va’!
LigurioVoi dovete avere veduto la carrucola di Pisa.
NiciaTu vuo’ dire la Verrucola.
LigurioAh! sí, la Verrucola. A Livorno, vedesti voi el mare?
NiciaBene sai che io il vidi!
LigurioQuanto è egli maggiore che Arno?
NiciaChe Arno? Egli è per quattro volte, per piú di sei, per piú di sette, mi farai dire: e’ non si vede se non acqua, acqua, acqua.
LigurioIo mi maraviglio, adunque, avendo voi pisciato in tante neve, che voi facciate tanta difficultà d’andare ad uno bagno.
NiciaTu hai la bocca piena di latte. E’ ti pare a te una favola avere a sgominare tutta la casa? Pure, io ho tanta voglia d’avere figliuoli, che io son per fare ogni cosa. Ma parlane un poco tu con questi maestri, vedi dove e’ mi consigliassino che io andassi; e io sarò intanto con la donna, e ritroverrenci.
LigurioVoi dite bene.
SCENA TERZA
Ligurio, Callimaco.
LigurioIo non credo che sia nel mondo el più sciocco uomo di costui; e quanto la fortuna lo ha favorito! Lui ricco, lei bella donna, savia, costumata, ed atta a governare un regno. E parmi che rare volte si verifichi quel proverbio ne’ matrimoni, che; “Dio fa gli uomini, e’ si appaiono”; perché spesso si vede uno uomo ben qualificato sortire una bestia e, per avverso, una prudente donna avere un pazzo. Ma della pazzia di costui se ne cava questo bene, che Callimaco ha che sperare. Ma eccolo. Che vai tu apostando, Callimaco?
CallimacoIo ti aveva veduto col dottore, ed aspettavo che tu ti spiccassi da lui, per intendere quello avevi fatto.
LigurioEgli è uno uomo della qualità che tu sai, di poca prudenzia, di meno animo: e partesi mal volentieri da Firenze. Pure, io ce l’ho riscaldato, e mi ha detto infine che farà ogni cosa. E credo che, quando e’ ti piaccia questo partito, che noi ve lo condurreno; ma io non so se noi ci fareno el bisogno nostro.
CallimacoPerché?
LigurioChe so io? Tu sai che a questi bagni va d’ogni qualità gente, e potrebbe venirvi uomo a chi madonna Lucrezia piacessi come a te, che fussi ricco più di te, che avessi piú grazia di te: in modo che si porta pericolo di non durare questa fatica per altri, e che intervenga che la copia de’ concorrenti la faccino piú dura, o che dimesticandosi, la si volga ad un altro e non a te.
CallimacoIo conosco che tu di’ el vero. Ma come ho a fare? Che partito ho a pigliare? Dove mi ho a volgere? A me bisogna tentare qualche cosa, sia grande, sia periculosa, sia dannosa, sia infame. Meglio è morire che vivere cosí. Se io potessi dormire la notte, se io potessi mangiare, se io potessi conversare, se io potessi pigliare piacere di cosa veruna, io sarei piú paziente ad aspettare el tempo; ma qui non ci è rimedio; e, se io non sono tenuto in speranza da qualche partito, io mi morrò in ogni modo; e, veggendo di avere a morire, non sono per temere cosa alcuna, ma per pigliare qualche partito bestiale, crudele, nefando.
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