Massimo Azeglio - Dell'Emancipazione civile degl'Israeliti
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Roma, che generalmente fu pur la più mite delle città Italiane verso gl'Israeliti, ne fece tuttavia uccisione nel 1321. Ma il popolo, non i Papi, ne furono autori. Sedeva in Avignone Giovanni XXII, il quale, ad esempio di San Gregorio Magno, Innocenzo III, Innocenzo IV, Alessandro II, Alessandro III, d'Onorio III e d'Urbano V, scrisse e s'adoperò in favor degli Ebrei manomessi, vilipesi, taglieggiati e straziati generalmente allora da Principi e da Popoli. Altrettanta benignità usò cogli Israeliti, un secolo di poi, Martino V.
Ma la persecuzione violenta della spada e del fuoco dona spesso, e non toglie, vigore ed energia alle nazioni: bensì toglie ad esse queste nobili qualità l'astuta ed abbietta persecuzione della corruzione lenta, e della vessazione continua ed oscura, che dissecca ogni fonte di vita, tronca i nervi d'ogni virtù; contamina, onde aver pretesto di calpestare; e toglie così alle sue vittime non solo la difesa, ma persino il compianto.
Di cotali persecuzioni ne offrirono esempi, e ne provaron gli effetti, anco popoli non circoncisi.
Le progressive modificazioni di quello d'Israele, del suo costume, dell'insieme delle sue condizioni sociali, servon di prova alle suddette verità.
Avvolto nelle sanguinose vicende che abbiamo accennate nel medio evo, straziato, proscritto, cacciato di terra in terra come un gregge immondo, si temprava al fuoco della persecuzione; non perdeva, anzi fecondava e nutriva nel suo seno, il germe delle scienze, delle arti e di ogni sapere. La filosofia, l'astronomia, la medicina, la matematica, ebbero fra gl'Israeliti ardenti seguaci; e lo spazio compreso tra l'XI ed il XVI secolo, fu per essi l'epoca più luminosa della scienza e della letteratura. In Ispagna fiorirono sommi ingegni di codesta nazione; ed ebbe scrittori, siccome nota Ritter nella sua Storia, i quali furono parte importante degli studi filosofici del medio evo. Le famose tavole Alfonsine ebbero per autori dotti Israeliti; molti di loro per lunga serie furono archiattri pontificj; ed altri, adoperati da vari Principi in cose di Stato ed in ambascerie (fra' quali l'esule Abarbanel, dotto e nominato scrittore), corrisposero all'accordata fiducia con retto operare ed intemerata fede.
Il regno di Ferdinando ed Isabella, durante il quale fu decisa in Ispagna la lotta ostinata che da tanti secoli durava tra l'Islamismo e la Cristianità, vide la maggiore e la più tremenda di quante calamità avessero percosso il popolo d'Israele. Il grande Inquisitore Cardinal Torquemada imprese e condusse a fine l'enorme fatto di strappare 150 mila famiglie (circa 80,000 individui) alla terra ov'eran nate e vissute, e cacciarle alla ventura fuor de' confini del regno; e ciò col breve termine di tre mesi, senza concedere a quegli sbanditi di portar con loro oro nè argento. Fu veduto in quell'occasione «darsi una casa per un giumento, una vigna per una misura di panno o di tela»; ed un tanto numero d'infelici spogliati d'ogni bene, si sparse per i regni d'Europa, ove l'attendevano non men dure fortune. Parte veleggiò per Italia. Giunti a Genova, fu loro appena concesso di sbarcare al molo, ed ivi rimanere. Molti vi perirono di stento e di fame. Altri, confidatisi a scellerati padroni di nave, che piuttosto si mostrarono poi assassini o pirati, vennero traviati a spiagge lontane, e venduti come schiavi. Alcuni furon lasciati nudi sopra aridi scogli; ed i più, preferendo una pronta fine alla lenta agonia che li aspettava, si sommersero volontarj nel mare.
Quegli Israeliti invece, che per sottrarsi all'esilio ed a tutti i mali suddetti, aveano abbracciata la religione cristiana, erano vigilati dalle spie dell'Inquisizione, ed ove cadessero in sospetto di giudaizzare , tratti nelle carceri del tremendo tribunale. Ognun sa de' suoi roghi e de' suoi tormenti: ma non sanno tutti che in quel tempo si giunse (a Siviglia) persino a violare la santità de' sepolcri, col pretesto di disperdere anco le ceneri degli Israeliti, e col fine di rubare quanto di prezioso era stato sepolto coi loro cadaveri.
L'agitazione religiosa del secolo XVI, che tanti mali addusse all'Europa cristiana, fu cagione agli Israeliti di nuove e non minori sventure. Persecuzioni ed eccidi li colpirono negli anni 1541, 1554, 1559, 1574: nè il susseguente secolo sorse ad essi più mite; ma gli anni 1614, 23, 34, 48, 53, ricondussero su loro rinnovate le medesime crudeltà. Sino a un'età assai vicina alla nostra, al cominciare del secolo scorso, occorsero esempi di persecuzione brutale e violenta; e sotto il regno di Carlo I di Borbone, quegli Israeliti che, senza formar corpo o società separata, trovavansi in Napoli, ne furono per decreto del re interamente sbanditi.
II
Con questo fatto si poneva finalmente un termine alla violenta persecuzione informata della ferocia del medio evo; ma ne sottentrava un'altra più o meno aperta ed ostile, secondo il diverso carattere degli Stati e dei Governi Europei: persecuzione, come abbiamo osservato, assai più fatale ad un popolo, e più efficace a condurlo ad una morale e materiale dissoluzione.
Questa persecuzione non è però generale ora in Europa, ed anzi è quasi cancellata dalle leggi e dalle tradizioni popolari in molti Stati.
In Inghilterra gl'Israeliti hanno superato ormai ogni difficoltà. Essi ottennero la facoltà di venir nominati alla carica d' Alderman e di Sceriffo , e la pienezza del diritto municipale. Il primo collegio elettorale del regno ha ora presentato uno di loro alla camera de' Comuni: fatto gravissimo, se si consideri il vincolo che stringe la Chiesa stabilita col potere sovrano.
L'Olanda appena sottrattasi alla dura dominazione spagnuola, era stata agli Israeliti larga de' suoi favori. Mentre ancora durava nel resto d'Europa la loro oppressione, ottennero quivi gradi, uffici e titoli di nobiltà; e all'occasione si mostrarono buoni cittadini, ponendo le sostanze e la vita in difesa di quella terra che tanto s'era loro mostrata ospitale. Il nuovo regno de' Paesi Bassi si attenne riguardo ad essi alla medesima politica.
In Francia, dalla Rivoluzione in qua, agli Israeliti sono concessi que' diritti medesimi che possiede ogni altro cittadino.
La Spagna ed il Portogallo, che più d'ogni altro Stato si mostraron crudeli contro gl'Israeliti, seguono ora l'esempio de' più civili popoli dell'Europa occidentale; ed è fatto curioso il vedere l'Ordine d'Isabella la Cattolica, di quella regina che tanto inesorabile si mostrò contro gl'Israeliti del suo tempo, appeso ora sul petto d'un Toscano di loro fede.
Il resto dell'Europa, che pur finalmente anch'essa si veste di più giusto e mite animo verso gli Israeliti, offre nonostante ancor molti esempi d'oppressione e d'ingiuste esclusioni.
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