Luigi Amabile - Fra Tommaso Campanella, Vol. 2
Здесь есть возможность читать онлайн «Luigi Amabile - Fra Tommaso Campanella, Vol. 2» — ознакомительный отрывок электронной книги совершенно бесплатно, а после прочтения отрывка купить полную версию. В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: foreign_antique, foreign_prose, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Fra Tommaso Campanella, Vol. 2
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:5 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 100
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Fra Tommaso Campanella, Vol. 2: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Fra Tommaso Campanella, Vol. 2»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Fra Tommaso Campanella, Vol. 2 — читать онлайн ознакомительный отрывок
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Fra Tommaso Campanella, Vol. 2», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
A due cose attese il Campanella assiduamente fin da' primi tempi della sua prigionia in Napoli, sollecitare la ritrattazione da coloro i quali aveano rivelato, dare animo a coloro i quali si erano mantenuti negativi o in qualunque modo gli si mostravano tuttora amici. Come già in Calabria, così in Napoli, egli rivolse le sollecitazioni particolarmente al Pizzoni e al Petrolo; non occorse che sollecitasse il Lauriana, perchè anzi costui in Gerace gli avea scritta egli medesimo una lettera, nella quale, gli comunicava l'esame di Monteleone, gli prometteva con giuramento che si sarebbe ritrattato, e finiva per dimandargli il modo di potersi ritrattare. Nè stentiamo a credere che talvolta le sollecitazioni del Campanella non sieno state espresse in forma di preghiere, onde i sollecitati poterono dire di avere avuto da lui «minacce»; se non che i pochi documenti che ne sono rimasti non lo confermano, e d'altronde vi furono tanti motivi di asserire e di smentire a vicenda queste cose, da non poterne facilmente assodare la verità. Al Petrolo, come dicemmo a tempo e luogo, avea fatte alcune sollecitazioni per via, tra Squillace e Gerace, direttamente; altre glie ne potè fare mediante Cesare Pisano in Monteleone, e poi ancora altre in Napoli ne fece di persona dalla finestra. Così gli avrebbe detto che bisognava ritrattarsi o altrimenti capiterebbe male, che era caduto in irregolarità avendo deposto in causa capitale contro particolari etc.; ma vedremo ulteriormente, che quando si pose a scrivere Poesie gli scrisse anche un Sonetto al medesimo scopo, ed in esso non si leggono minacce bensì le maggiori lusinghe. Al Pizzoni poi avea pure fatte sollecitazioni mediante fra Pietro Ponzio in Gerace, ed altre glie ne fece in Napoli per lo stesso mezzo, giacchè vedremo con certezza aver lui potuto parlare con fra Pietro dalla finestra; ma poi gli riuscì di mettersi in comunicazione diretta col Pizzoni mediante lo scambio di un Breviario, e ciò che se ne disse in sèguito mostra che nemmeno vi furono minacce; ecco pertanto come il fatto venne riferito 30 30 Ved. Doc. 376, pag. 386.
. Si trovavano ciascuno in una segreta. Il Campanella dimandò al carceriere Alonso Martines un Breviario, e il carceriere gli portò quello del Pizzoni. Nel Breviario «fra Gio. Battista pose molti signacoli di carta larghi, fatti à posta di certi modelli di musica rigati con le note, et d'una lettera nella quale si vedea che li fosse stato dato avviso, che la Causa era già stata rimessa al sig.r Nuntio et à Don Pietro di Vera, et in detti signaculi scriveva ch'esso fra Gio. Battista havea detto à frà Silvestro che insieme seco deponesse cose di santo officio per scampar quella gran furia, perchè in quel muodo la Corte secolare à viva forza l'harebbe punito per l'heresie, e Ribellione, il che non harebbe fatto per la sola ribellione, ma di fatto l'harebbe appiccati, già che quelli di Catanzaro, che la revelorno, dissero, ch'il Papa la favoriva» etc. Dimandava anche il Pizzoni, in quelle cartoline, chi fosse stato quel frate che, secondo la cronaca di S. Domenico, ebbe dalla B.ta Vergine la rivelazione che mai monaco di S. Domenico sarebbe stato eretico, se molto tempo innanzi non avesse deposto l'abito, e diceva di confidare che avrebbe potuto facilmente ritrattarsi, e ricordava diverse autorità, come il Cipolla Veronese, che permetteva dir cose di eresia a' condannati a morte per essere protetti dal S.to Officio, e S. Girolamo che concedeva il mendacio ad evadendam mortem . E il Campanella, conservando presso di sè alcune cartoline più importanti, scrisse sulle altre «che havea fatto molto bene, et che frà Domenico Petrolo à sua persuasione havea seguitato l'esempio d'esso frà Gio. battista, con l'istesso intento di ritrattarsi, et che quel frate della revelatione ut supra fù Reginaldo si ben si ricordava etc., et li diede esso Campanella molte altre authoritati per tal difesa». Ma passato e ripassato tra loro questo Breviario, ed esaurite le cartoline, cominciarono a scrivere sul Breviario medesimo, ove poteasi vedere di mano del Campanella scritto «bene et fideliter… ut lacrimas emiserim prae laetitia», ed inoltre «Micheas propter timorem mortis prophetavit falsum, et adiuratus se se retractavit, 3.o Reg. 24». E il Campanella si diè anche premura di far sapere queste cose a fra Dionisio che stava in un'altra segreta; ed avendogli mandata scritta «dentro un pasticcio una cartella di simili andamenti, entrati in sospetto li carcerieri, aprirono il pasticcio, et trovata la cartella quella presentarono al Vice Rè, come anco per veder così scritto et scacacciato il Breviario, quello anco presentorono al medesimo Vice Rè, et si disse, che furono da lui rimandate al fiscale». Siffatte cose, verificatesi durante un certo periodo di tempo, furono poi riferite da fra Dionisio; e potrebb' essere che vi sia stata qualche esagerazione da parte del relatore, ma bisogna convenire che nulla vi s'incontra d'inverosimile, salva sempre la quistione della serietà delle cose che si comunicavano i due scrittori nelle cartoline e nel Breviario. Poichè all'uno ed all'altro, sotto tutti gli aspetti, conveniva scrivere in quel senso; ma si può dubitare che esprimesse la verità il Pizzoni, il quale infatti non fece di poi nulla di ciò che scrisse, e si deve dubitare che esprimesse la verità il Campanella, il quale, mentre dicevasi allietato fino alle lagrime, ad ogni buon fine metteva in tasca qualcuna delle cartoline scritte dal Pizzoni, che egli oramai avea potuto ravvisare «bilingue». Vedremo infatti che al momento in cui il Campanella fu spogliato per essere sottoposto alla tortura, gli fu trovata una delle dette cartoline, ed anche un sunto dell'esame del Lauriana certamente scrittogli da costui, il quale soltanto può dirsi avere agito in buona fede, ma sotto l'impero di una stringente necessità; poichè evidentemente, spinto dal Pizzoni, si era posto in un brutto garbuglio, da cui non sapeva in qual modo districarsi, e temeva molto che ritrattandosi sarebbe capitato male. – Dobbiamo aggiungere che pure con Maurizio il Campanella si mantenne in relazione, e, a quanto sembra, dalla finestra, verbalmente, profittando del trovarsi le rispettive carceri l'una sopra l'altra; ma non dovè di certo sollecitarne la ritrattazione, ed invece si dovè forse scusare presso di lui. Come si seppe in sèguito, continuò a dirgli qualche particolare sugli uomini e sulle cose della ribellione disegnata e tanto acerbamente prevenuta: ma una volta Maurizio, abbandonata ogni illusione, gli disse che in que' travagli loro «era tempo di riconoscere Iddio, e che stava scandalizzato di quella parola che havea detto in Stilo, che Giesu christo era un'huomo da bene», immaginandosi esser lui «in opinione che christo non fusse vero figliolo di Dio»; e il Campanella gli rispose che lui, Maurizio, «non intendeva bene li negotii» nè si curò di fornirgli spiegazioni.
D'altra parte, dicevamo, il Campanella attese a dare animo agli amici: questo fece componendo Poesie, siccome troviamo ricordato dal Syntagma , dove per altro se ne parla con una completa confusione di tempi. Per fortuna, la raccolta che noi pubblichiamo, essendo stata fatta in un periodo ben determinato e relativamente breve, ci mette in grado di potere fino ad un certo punto assegnare alle diverse poesie la propria data, oltrechè ci fornisce precisamente quelle composte fin da principio e con lo scopo di rinforzare l'animo degli amici, rimaste poi naturalmente inedite perchè compromettenti. Ma è facile intendere che pochissime potrebbero riferirsi ad un periodo anteriore al cominciamento de' processi, perocchè a questi si pose mano con sollecitudine, e il maggior numero si collega con le vicende del processo della congiura così de' laici come degli ecclesiastici; laonde, per non scindere di troppo l'esposizione di queste poesie, gioverà dapprima narrare ciò che sappiamo del processo della congiura, e in sèguito ricercare le poesie da doversi dire composte nel periodo in cui il detto processo fu istituito e svolto.
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Fra Tommaso Campanella, Vol. 2»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Fra Tommaso Campanella, Vol. 2» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Fra Tommaso Campanella, Vol. 2» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.