Volodyk - Paolini1-Eragon.doc

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E io l'ho portata giù, aggiunse Saphira.

Eragon si sforzò di comprendere, mentre un altro attacco di vertigini lo costringeva a chiudere gli occhi. «Ma perché nessuno dei frammenti ha colpito me o voi?»

«Sono stata io a fermarli. Quando eravamo quasi a terra, li ho tenuti sospesi, poi li ho calati piano fino a terra: altrimenti si sarebbero infranti in mille schegge che ti avrebbero ucciso» dichiarò Arya con semplicità. Le sue parole tradirono il grande potere che aveva.

Angela aggiunse amareggiata: «Già, e comunque ci è mancato poco. Ci sono volute tutte le mie capacità per mantenerti in vita.»

Una fitta di inquietudine percorse Eragon, al ritmo della sua testa pulsante. La mia schiena. ... Ma non sentiva fasciature intorno al corpo. «Da quanto sono qui?» chiese con trepidazione. «Soltanto un giorno e mezzo» rispose Angela. «Sei stato fortunato che io fossi nei paraggi, altrimenti ti ci sarebbero volute settimane per guarire... sempre che fossi sopravvissuto.» Allarmato, Eragon si tolse le coperte di dosso e protese una mano dietro la schiena per toccarsela. Angela gli afferrò il polso con una piccola mano, gli occhi colmi di apprensione. «Eragon... devi capire, i miei poteri non sono come i tuoi o quelli di Arya. Dipendono dalle erbe e dalle pozioni. Ci sono dei limiti a ciò che posso fare, specie con una...»

Eragon si liberò con uno strattone e allungò le dita dietro la schiena, tastandosi la pelle. Era liscia e calda, intatta. I muscoli si flettevano sotto i polpastrelli mentre si muoveva. Fece scivolare la mano più su, verso la nuca, e trovò un bozzo duro, largo mezzo pollice. Lo seguì verso il basso con orrore crescente. Il colpo di Durza gli aveva lasciato una profonda ferita che si allungava dalla spalla destra fino al fianco sinistro.

Gli occhi di Arya si colmarono di pietà mentre mormorava: «Hai pagato un prezzo terribile per il tuo gesto, Eragon Ammazzaspettri.»

Murtagh rise una risata triste. «Già. Adesso siamo uguali.»

Eragon si sentì sgomento, e chiuse gli occhi. Era marchiato. Poi ricordò qualcosa di quando era privo di sensi. Uno storpio che era sano... Togira Ikonoka. Aveva detto: Pensa a quello che hai fatto e rallegrati, perché hai liberato la terra da un grande male. Hai compiuto un'impresa che nessun altro avrebbe potuto compiere. Molti sono in debito con te...

Vieni da me, Eragon, perché io ho le risposte che cerchi.

Un senso di pace e di conforto lo pervase.

Verrò.

FINE DEL LIBRO PRIMO La storia continua con

Eldest

Il Libro Secondo dell'Eredità

GLOSSARIO

L'ANTICA LINGUA

Nota: Poiché Eragon non è ancora esperto dell'antica lingua, le sue parole e i suoi commenti non sono stati tradotti letteralmente, per risparmiare ai lettori la sua atroce grammatica. Tuttavia le citazioni di altri personaggi sono state lasciate intatte.

Ai varden abr du Shur'tugals gata vanta: Un Guardiano dei Cavalieri chiede passaggio. Aiedail: la Stella del Mattino

Arget: argento

Argetlam: Mano d'Argento

Atra giilai un ilian tauthr ono un atra ono waìse skòlir fra i rauthr: Che la fortuna e la felicità ti assistano e che tu possa essere protetta dalla sventura.

Bòetq istalri!: Incendio, divampa!

Breoal: famiglia: casa

Brisingr: fuoco

Deloi moi!: Terra, cambia!

Delois: una pianta a foglie verdi e infiorescenze purpuree

Domia abr Wyrda: Dominio del Fato (libro)

Dras: città

Draumr kòpa: Rifletti l'immagine.

Du grind huildr!: Cancello, fermati!

“Du Silbena Datia": "Le Nebbie Sospiranti" (un canto poetico)

Du Sùndavar Freohr: La Morte delle Ombre

Du Vrangr Gata: Il Tortuoso Cammino

Du Weldenvarden: La Foresta dei Guardiani

Edoc'sil: inespugnabile

Eitha: vai: parti

Eka al fricai un Shur'tugal!: Sono un Cavaliere e un amico!

Ethgrì: invoca

Fethrblaka, eka weohnata néiat haina ono. Blaka eom iet lam: Uccello, non ti farò del male. Vola sulla mia mano.

Garjzla: luce

Gath un reisa du rakr!: Compatta e solleva la nebbia!

Gedwéy ignasia: palmo luccicante

Gèuloth du knìfr!: Smussa la lama!

Helgrind: i Cancelli della Morte

Iet: mio (informale)

Jierda: spezza: colpisci

Jierda theirra kalfis!: Spezzagli gli stinchi!

Martin! Wyrda! Hugin!: Memoria! Fato! Pensiero!

Moi stenr!: Pietra, cambia!

Nagz reisa!: Coperta, sollevati!

Osthato Chetowa: il Saggio Dolente

Pòmnuria: mio (formale)

Ristvak'baen: il Luogo del Dolore (ben usato qui e in Urù'baen, la capitale dell'Impero è sempre un'espressione che indica tristezza, sofferenza)

Seithr: strega

Shur'tugal: Cavaliere dei Draghi

Skulblaka, eka celòba ono un mulabra ono un onr Shur'tugal né haina. Atra nosu waise fricai: Drago, ti rendo onore e non intendo fare del male né a te né al tuo Cavaliere. Ti chiedo amicizia.

Slytha: dormi

Stenr reisa!: Pietra, sollevati!

Thrysta: spingi: comprimi

Thrysta deloi: Comprimi la terra.

Thverr stenr un atra eka hórna!: Attraversa la pietra e

fammi sentire!

Togira Ikonoka: lo Storpio Che è Sano

Tuatha du orothrim: la Temperanza dello Sventato (uno dei livelli di addestramento dei Cavalieri)

Varden: guardiani

Vóndr: un ramoscello dritto e sottile

Waise heill!: Guarisci!

Wiol pòmnuria ilian: Per la mia felicità.

Wyrda: fato: destino

Yawé: pegno di fiducia

LA LINGUA DEI NANI

Akh Guntéreaz dorzàda! : Per amor di Guntéra!

Àz knurl deimi lanok: Attenzione, la roccia cambia. Barzul: maledizione, sventura

Carkna bragha!: Grave pericolo!

Dùrgrimst: clan (letteralmente il nostro casato, la nostra dimora) Egraz Carn: uomo calvo

Farthen Dùr: Nostro Padre

Hìrna: statua; effigie

Hf carnz orodiim: È il fato, l'obbligo di ciascuno

Ingietum: metallurgici; fabbri

Isidar Mithrim: Zaffiro Stellato

Knurl: pietra; roccia

Knurla: nano (letteralmente, uomo di pietra)

Kóstha-mérna: Pie di Monte (un lago)

Oei: sì; affermativo

Otho:fede

Sheilven: codardi

Tronjheim: Elmo dei Giganti Voi Turin: la Scala Infinita LA LINGUA DEGLI URGALI

Drajl : larve

Ithro Zhàda (Orthiad): la Rovina dei Ribelli

Kaz jtierl trazhid! Otrag bagh: Non attaccate! Circondatelo. Ushnark: padre

RINGRAZIAMENTI

H

o creato io Eragon, ma il suo successo è il risultato di entusiastici sforzi di amici, familiari, fan, bibliotecari, insegnanti, studenti, dirigenti scolastici, distributori, librai, e molti altri. Vorrei poterli citare tutti per nome, ma la lista è molto, troppo lunga. Voi sapete chi siete, e

vi ringrazio!

Eragon è stato pubblicato la prima volta all'inizio del 2002, dalla società editrice dei miei genitori, la Paolini International LLC. Avevano già pubblicato tre libri, e perciò ci è sembrato naturale fare lo stesso con Eragon. Sapevamo che Eragon sarebbe piaciuto a un vasto pubblico di lettori; la nostra sfida era diffondere la voce.

Durante il 2002 e rinizio del 2003, ho viaggiato in lungo e in largo per gli Stati Uniti, partecipando a più di centotrenta presentazioni in scuole, librerie e biblioteche. Mia madre e io ci siamo occupati dell'organizzazione di tutti gli eventi. Al principio mi limitavo a due presentazioni al mese, ma via via che diventavamo più bravi, il nostro tour si è allargato tanto che mi sono ritrovato quasi sempre in viaggio.

Ho conosciuto migliaia di persone meravigliose, molte delle quali sono diventate amiche e seguaci fedeli. Una di queste è Michelle Frey, che oggi è la mia editor di Knopf Books for Young Readers: fu lei che mi propose di acquistare Eragon. Inutile a dirsi, fui incantato all'idea che la Knopf fosse interessata al mio libro.

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