La terza volta che la vedetta passò, Rose scivolò su e seguì l’uomo con un pezzo di spago che le penzolava dalla manica. L’uomo era più alto di lei, ma Rose ci era abituata. Gli mise il cavo attorno al collo in un istante, tirandolo con forza e spingendogli un ginocchio contro la schiena per portarlo a terra. L’uomo non ebbe tempo di gridare mentre lo spago affondava nella pelle. Gli sfuggì solo un breve sussulto.
Rose gettò il corpo dell’uomo in mare, tentando di farlo il più silenziosamente possibile. Era un peccato dover uccidere qualcuno che non fosse un suo bersaglio, ma il raggio di guardia dell’uomo aveva troppi pochi passi, troppi pochi spazi liberi nei quali lei sarebbe potuta scivolare al momento della fuga. Ripose il cordino. Non le sarebbe servito per quello che doveva fare adesso.
“Piano adesso,” sussurrò a se stessa mentre scendeva sottocoperta.
Poteva non avere la magia che si diceva avessero coloro che stavano qui, per scoprire i pensieri degli altri, ma aveva gli occhi per cogliere le ombre di funi arrotolate e armi riposte in ordine nel buio; orecchie per percepire il respiro degli uomini che dormivano, differenziando con cura coloro che erano profondamente addormentati da coloro che si sarebbero potuti svegliare se si fosse avvicinata troppo. Camminò in punta di piedi, tenendosi nell’ombra mentre passava vicino a spazi dove si trovavano i soldati comuni, e diretta invece verso il punto dove di certo si trovava il suo bersaglio.
Rose aprì in silenzio le porte nel buio, guardando le figure addormentate che si trovavano all’interno, cercando quella per cui era stata mandata. Trovò il suo bersaglio in una stanza contrassegnata dai colori di Ishjemme: la stanza di un capo, la stanza di un governatore. Aprì la porta silenziosamente.
Davanti a lei una candela brillava, rivelando Lars Skyddar seduto su una sedia con una spada appoggiata in grembo.
“Sei venuta per me,” disse.
Rose considerò le sue opzioni. Poteva scappare? Poteva fuggire da quella nave prima che quell’uomo chiamasse un’intera ciurma ad affrontarla?
“Come facevi a sapere che sarei arrivata?” chiese. “So di non aver fatto nessun rumore.”
“Molto tempo fa mi è stato detto che avrei affrontato la morte la notte prima della nostra più grandiosa battaglia, e che l’avrei dovuta affrontare da solo. Da quando sono arrivate le mie nipoti, ho saputo che questo momento sarebbe arrivato presto.”
Конец ознакомительного фрагмента.
Текст предоставлен ООО «ЛитРес».
Прочитайте эту книгу целиком, на ЛитРес.
Безопасно оплатить книгу можно банковской картой Visa, MasterCard, Maestro, со счета мобильного телефона, с платежного терминала, в салоне МТС или Связной, через PayPal, WebMoney, Яндекс.Деньги, QIWI Кошелек, бонусными картами или другим удобным Вам способом.