Visione d'Amore
Ringraziamenti Ringraziamenti Vorrei rivolgere un sentito ringraziamento al mio editore e grafico, Victoria Miller. Lei mi è d’aiuto molto più di quanto posso esprimere a parole. Le sono grata per il sostegno che mi dà ogni giorno e che mi spinge a migliorare sempre di più…. Mille volte grazie. E voglio ringraziare anche Elizabeth Evans. Grazie per la tua presenza costante e per il dono della tua amicizia. Sei molto importante per me. Dirti grazie non è abbastanza, ma è tutto ciò che posso fare, quindi grazie di esistere, amica mia.
1. CAPITOLO PRIMO
2. CAPITOLO SECONDO
3. CAPITOLO TERZO
4. CAPITOLO QUARTO
5. CAPITOLO QUINTO
6. CAPITOLO SESTO
7. CAPITOLO SETTIMO
8. CAPITOLO OTTAVO
9. CAPITOLO NONO
10. CAPITOLO DECIMO
11. CAPITOLO UNDICESIMO
12. CAPITOLO DODICESIMO
13. CAPITOLO TREDICESIMO
Epilogo
QUALCHE INFO SU DAWN BROWER
LIBRI DI DAWN BROWER
ESTRATTO: Uno Scandaloso Conte In Meno
Capitolo Primo
ESTRATTO: SEMPRE IL MIO VISCONTE
Prologo
Questa è un’opera di finzione. Nomi, persone, luoghi, eventi e avvenimenti sono incidentali, usati in modo fittizio o frutto della creatività dell’Autore. Ogni riferimento a luoghi, organizzazioni o persone, vive o morte, è puramente casuale.
Visione d’Amore Copyright © 2020 Dawn Brower
Grafica di copertina e Edizione a cura di Victoria Miller
Tutti i Diritti Riservati. Nessuna parte di questo libro può venire utilizzata o riprodotta elettronicamente o stampata senza il permesso esplicito dell’autore o dell’editore, fatti salvi alcuni stralci a uso promozionale o per recensioni.
Alla mia famiglia: probabilmente, senza il vostro sostegno, avrei perso l’ispirazione già molto tempo fa. A volte sono stata scontrosa con voi, ma vi amo tanto. Grazie per avermi supportato. Non ci sono parole per dirvi quanto vi sono grata.
Vorrei rivolgere un sentito ringraziamento al mio editore e grafico, Victoria Miller. Lei mi è d’aiuto molto più di quanto posso esprimere a parole. Le sono grata per il sostegno che mi dà ogni giorno e che mi spinge a migliorare sempre di più…. Mille volte grazie.
E voglio ringraziare anche Elizabeth Evans. Grazie per la tua presenza costante e per il dono della tua amicizia. Sei molto importante per me. Dirti grazie non è abbastanza, ma è tutto ciò che posso fare, quindi grazie di esistere, amica mia.
5 Maggio, 1951
Il tempo era stato di gran lunga migliore di quanto Lady Anya Montgomery si aspettasse. Tra poche ore sarebbe iniziato il Festival of Britain e lei doveva assicurarsi che tutto andasse bene e senza intoppi. IL suo futuro lavorativo poteva dipendere da questo. D'accordo, forse era un'esagerazione. Grazie a suo padre, il conte di Parkdale, era già abbastanza ricca di suo, ma non per questo non aveva obiettivi o ambizioni. Lavorava al British Film Institute da quasi un anno come assistente regista. Anya aveva anche seguito diversi corsi alla BFI Film Academy. Sperava che un giorno, avrebbe diretto e prodotto un suo film...
Si precipitò in ufficio con una tazza di caffè per il suo capo. Lady Vivian Kendall era al telefono, seduta davanti alla sua scrivania. Lanciò un'occhiata ad Anya e le fece cenno di entrare. Non era molto più vecchia di lei, ma era una donna di polso. I suoi capelli scuri erano ben lisciati, e acconciati in una crocchia sulla nuca. Indossava un completo jacquard in raso cobalto di ottima fattura, con giacca e gonna a ruota, con un pizzo nero che le conferiva una bella lucentezza. Completava il suo outfit una cintura nera in pelle, scarpe con tacchi con cinturino a T e un paio di guanti. Anya al confronto si sentiva molto sciatta, con la sua semplice gonna rossa con camicetta bianca, e le ballerine ai piedi, ma non avrebbe resistito tutta la giornata vestita così elegantemente: le piaceva stare comoda, quando lavorava. Chiaramente, Lady Vivian non doveva sbattersi e andare avanti e indietro come lei. Se ne stava tutto il giorno in ufficio.
"Non transigo su questo! - stava urlando Lady Vivian al telefono - E non accetto scuse. Sapete bene quanto sia importante questo festival, e non possiamo permetterci che qualcosa vada storto. È già stato politicizzato più del dovuto, e l’evento è su tutti i giornali come l’espressione massima della cultura Britannica!” Sospirò. “E’ fondamentale che tutto vada bene. La guerra è stata lunga e penosa, e un evento come questo risolleverà gli animi di tutti.”
Anya non voleva nemmeno sapere contro chi si stava scagliando oggi il suo capo. Probabilmente, si trattava dell’ennesimo problema in grado di rovinare il festival. Si augurò che anche questa volta la cosa si potesse risolvere; aveva lavorato tanto, per quell’evento, e non sopportava l’idea di veder andare in fumo tutta la sua fatica. Si fissò la mano con l'anello di opale che le aveva regalato sua nonna. Un disegno floreale era stato inciso sulla fascia argentata e circondava la pietra, tonda e levigata, nella parte superiore. Quando sua nonna glielo aveva regalato, le aveva detto di ascoltare il suo cuore. Aveva seguito alla lettera quel consiglio, quando aveva accettato l’incarico al British Film Institute.
"Va bene!” stava concludendo Lady Vivian. Il suo tono era molto frustrato. "Tenetemi aggiornata. Verrò a South Bank il prima possibile. " Posò il telefono sul ricevitore e rivolse la sua attenzione ad Anya. "Vi prego, ditemi che quello è caffè." disse.
"E’ caffè." rispose Anya, e le porse una tazza. “Ho pensato che vi avrebbe fatto piacere. Ma se preferite un the…”
Lady Vivian scosse la testa. “No, il caffè va benissimo. Mia madre è americana, quindi ho imparato ad apprezzare più il caffè che il the.” Ne fece un lungo sorso e sorrise. "Già pronta per una nuova estenuante giornata di lavoro?"
"Certo!" Anya le sorrise. “Tra poco devo correre al Telecinema. Qui ho finito. C’è qualcosa che posso fare, prima che me ne vada?”
Lei scosse la testa. "No. Vi raggiungo tra poco, non appena avrò finito il mio caffè. Dite a Ben che devo parlargli subito. Ci sono delle modifiche urgenti da fare al padiglione di proiezione entro stasera.”
"Bene." Anya annuì . Dei cambiamenti? Discutevano tutto in dettaglio da mesi, e i padiglioni non erano venuti su dall'oggi al domani. Qualche nuovo problema burocratico? "Comunque spero che non si debbano cambiare anche i film."
"No, quelli no. Ma forse ci saranno modifiche nell’ordine di proiezione. E quello dovrete farlo voi, cara. Il problema è che i programmi sono già pronti e non c’è tempo per stamparne altri. Dovrete farvi venire in mente qualcosa. Magari, potremmo affiggere sui padiglioni il nuovo orario di proiezione, in modo che la gente sappia prima di entrare cosa sta andando a vedere.”
Anya non era molto contenta, ma abbozzò. Fece per andarsene, quando Lady Vivian la chiamò di nuovo. "Aspettate un attimo."
"Che c’è?” chiese Anya.
"Avete finito quel promemoria che vi avevo chiesto di preparare?"
"Ovviamente. Volete dargli un’occhiata? Ve lo porto?" Avrebbe dovuto immaginare che Lady Vivian avrebbe voluto vederlo. Era un po’ asfissiante, a volte. Se non controllava e ricontrollava la stessa cosa più volte non era contenta.
"Sì, ve ne prego. - rispose infatti Lady Vivian - Portatemelo prima di andarvene, così gli do un’occhiata e vedo se ci sono modifiche da fare. Quando ci vedremo al Telecinema vi dirò se va bene, e potrete spedirlo urgentemente a tutti i reparti.”
Anya andò alla sua scrivania e tirò fuori il promemoria da una pila di pagine dattiloscritte. La maggior parte di loro doveva essere ancora inserita nelle buste e spedita per posta. Mancava la firma di Vivian, ma lei di sicuro l’avrebbe messa solo all’ultimo momento, una volta sicura che era tutto a posto e che null’altro avrebbe potuto invalidare l’evento. A suo avviso, le lettere potevano aspettare ancora un poco. Anya prese il promemoria e lo portò a Vivian. "Ecco qui." disse.
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