Anya si vestì da timido agnellino. “Sto imparando tante cose, negli ultimi tempi. Dicono di Wagner che sia un artista illuminato."
Ottimo! Non avrebbe potuto trovare parole più azzeccate! Dopotutto, a un uomo come il padre di Ana poteva far comodo una figlia che simpatizzasse per gli ideali nazisti. Non l’aveva forse fidanzata a uno dei gerarchi Tedeschi?
"Dubito che in quella deliziosa testolina possa entrare qualcosa di diverso da abiti e fronzoli. Cosa sperate d’imparare andando all’opera? Siete una femmina.” disse l’uomo, con aria beffarda.
Anya strinse i denti. Quanto l’odiava! "Avete ragione, padre. Ma mi piacerebbe davvero avvicinarmi alla cultura Tedesca. In fondo…diventerò la moglie di un ufficiale, dovrei pur condividere i suoi interessi e le sue ideologie.” In questo non mentiva. Voleva davvero toccare con mano la follia nazista, altrimenti non avrebbe avuto armi sufficienti per combatterla.
L’uomo sembrò colpito. Il discorso di sua figlia non faceva una piega. “Va bene. - capitolò - Voglio accontentarvi.“ Posò la penna. “Dirò al signor Jones di accompagnarvi. Ma dovete tornare subito a casa, non appena finito lo spettacolo. D’accordo?”
"Vi obbedirò, padre." rispose Anya, puntando discretamente lo sguardo verso il pavimento. Non era così che si comportava una brava bambina che aveva appena ricevuto un regalo? L’uomo infatti apprezzò, e si rimise a scrivere soddisfatto.
Bene. Se lo avesse guardato con sfrontatezza, quell’uomo non gliel’avrebbe fatta passare liscia. Non era lei ad avere vinto con la sua insistenza, ma lui ad averle concesso qualcosa per la sua magnanimità. Almeno così ragionava quell’uomo, stando ai discorsi che aveva fatto con Ida. E di certo quella non era una donna che mentiva. Povera Ana! “Tornerò subito dopo lo spettacolo, senza attardarmi a parlare con nessuno.” aggiunse.
"Perfetto. - disse l’uomo - Ora andate. Ho già perso troppo tempo con voi e le vostre fantasie infantili.”
Che persona disgustosa! Si rivolgeva alla figlia come se lei non contasse proprio niente, come se fosse un grazioso cagnolino senza cervello da esibire per i propri interessi e basta! Anya pensò che avrebbe dovuto adoperarsi per cambiare l’immagine femminile nel collettivo maschile…ma non prima di avere fatto qualcosa per gli Ebrei. Quella era la sua priorità.
Anya annuì e lasciò la stanza, tra la completa indifferenza di suo padre. Comunque, non avevano nient'altro da dirsi, e lei doveva assicurarsi che il suo piano proseguisse senza intoppi. Per fortuna, il suo fidanzato era lontano, altrimenti le sarebbe stato difficile ingannarlo. Ma ben presto avrebbe avuto il piacere di conoscere Dierk Eyrich. L’idea era di riuscire a manipolarlo, entrare nelle sue grazie per farsi raccontare dei segreti, o comunque ottenere informazioni importanti per la sua causa. Sarebbe stata una fidanzata dolce e devota, e gli avrebbe carpito nell’intimità tutto quello che voleva sapere. Non era certo un’attrice…ma aveva visto tanti di quei film, nella sua epoca!
Rifece all’indietro tutto il corridoio e tornò nella sua camera da letto. Ora che aveva ottenuto il permesso, doveva prepararsi per la serata. Per prima cosa, avrebbe dovuto scegliere l’abito adatto. Poi si sarebbe fatta un bel bagno e infine…l’Opera, con quel fusto di Arthur Jones. Andava allo spettacolo per fini sociali, ma ciò non significava che non dovesse farsi bella e divertirsi un po’…
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