âQuindi Jeremy è tornatoâ disse Lash con voce provata, riprendendo a mescolare le carte.
Rachel guardò prima Lash e poi Naomi, gli occhi pieni di pena. Poi si girò verso Lash con un sorriso forzato. âLâho visto stamattina. Magari tu, Jeremy, e Uri potreste ricominciare a giocare a poker.â
Lash serrò la mascella. Guardò le carte mentre le faceva passare fra le dita. Diede un colpetto al mazzo sul tavolo e ricominciò a mescolare senza dire una parola.
Lâatmosfera si fece sgradevole con Lash che continuava ad evitare di rispondere.
âà unâottima ideaâ disse Naomi, sforzandosi di dare alla propria voce un tono allegro. Guardò Rachel e Uri, vide gli sguardi che si scambiavano, e sospirò. Ancora altri misteri. Ma quanti segreti câerano in questo posto? Non era abituata a persone che le nascondessero le cose, specialmente dopo che Lash le aveva finalmente rivelato di essere un serafino e Raphael le aveva comunicato che lei era il settimo arcangelo.
Lash le aveva anche raccontato della sua conversazione con Raphael e di aver saputo che Rebecca, lâangelo custode di sua nonna, era sua madre e Raphael suo padre. E quando le aveva detto che Jeremy era il suo fratello maggiore, Naomi aveva pensato che i segreti fossero finiti lì . . . ma a quanto pare non era così. Che frustrazione! Per forza Lash era lunatico quando lâaveva incontrato la prima volta. Non gliene poteva certo fare una colpa.
âSpiegami di nuovo questa cosa: perché dobbiamo usare i fagioli?â chiese Lash prendendone una manciata.
Stava chiaramente cercando di cambiare argomento. Naomi fece un sospiro. Forse era meglio continuare a giocare a tombola.
âNon dobbiamo necessariamente usare i fagioli. Andrebbero bene anche le pedine da tombola. A Welita però piaceva usare i fagioli.â Sentì un dolore al petto, cosa che succedeva ogni volta che pensava alla nonna e al cugino, Chuy.
Quando Naomi era appena arrivata in Paradiso, era andata a controllarli nelle pause fra un allenamento e lâaltro. Ma ogni volta che lâaveva fatto era diventato sempre più difficile staccarsi dal ponte sul ruscello, lâunica finestra da cui poteva osservare il loro mondo. Gabrielle si era accorta della sua incapacità di concentrazione dopo queste visite e le aveva ordinato di evitare il ponte finché il suo addestramento non fosse stato completato.
Inizialmente era arrabbiata per il fatto che Gabrielle stesse sostanzialmente chiedendole di dimenticarsi della propria famiglia. Lash, ovviamente, si era indignato e si era offerto di parlarne con Michael, sostenendo che lei stava lavorando duramente e che tenere dâocchio la famiglia la aiutava ad adattarsi meglio alla transizione per il Paradiso. Dopo essersi calmata si era però resa conto che Gabrielle aveva ragione. La sua nuova vita e la sua nuova famiglia erano qui con Lash, e il modo migliore per adattarsi era abbracciare il proprio ruolo come arcangelo.
âNaomiâ disse Lash toccandole gentilmente la spalla. âStai bene?â
âSì, stavo solo pensando a Welita. Lei e Chuy mi mancano.â
âAnche a me . . . e Bearâ disse Lash riferendosi al Chihuahua della nonna. âPazza palla di pelo.â
Naomi si chiese cosa stessero facendo in quel momento. Si chiese se fosse tarda serata come lo era in Paradiso. In che fascia oraria si trovava il Paradiso?
Chuy e il suo migliore amico, Lalo, erano probabilmente seduti a cena in questo istante, avendo lasciato da poco il lavoro. Chuy stava quasi certamente servendosi un secondo piatto e Lalo un terzo. Lalo era come un membro della famiglia, e chiamava persino la nonna âWelitaâ anziché Anita, il suo nome proprio.
Naomi riusciva a vedere, nella sua mente, Lalo che dava di nascosto pezzetti di pollo a Bear, mentre Welita era indaffarata a pulire la cucina.
Rachel fece uno sbadiglio rumoroso e si alzò in piedi, spostando la sedia. âSono stravolta. Forza, Uri, andiamo a casa. Perché non giochiamo da noi domani?â
âNon ve ne dovete andareâ disse Naomi.
Rachel le andò vicino e la strinse in un abbraccio. âLo so. Ma tu e Lash dovreste stare un poâ da soli. Hai lavorato così duramente negli ultimi tempi. Fra lâaltro, Uri ha detto di avere una sorpresa speciale per me stanotte.â
âOgni notte è speciale con te.â Uri la prese fra le braccia e aprì le ali.
âUri!â squittì Rachel. âCosa stai facendo? Ho anchâio le ali, sai.â
Uri camminò intorno al tavolo e andò in sala, dove una parete di vetro guardava sulla valle. Tutte le finestre erano aperte e lasciavano entrare una brezza fresca.
âLash, sei stato furbo a lasciare la residenza condivisa e a traslocare in una casa tutta tua.â Si avvicinò alla finestra centrale e guardò giù. âLa vista da quassù è spettacolare. Ma perché così lontano da tutti?â
Per quanto Naomi amasse vivere con Lash, nella sua vecchia stanza si stava un poâ stretti. Lash aveva immediatamente risolto il problema costruendo un piccolo cottage sulla cresta di una montagna che sovrastava le residenze degli angeli. Ancora più importante, dalla casa Naomi poteva vedere il ponte, a ricordarle che Welita si trovava a pochi minuti di distanza. Lei lo adorava. Ma, nella parte più recondita della mente, si chiedeva se ci fosse unâaltra ragione perché lui voleva vivere lontano dagli altriâo magari da una persona in particolare.
Lash circondò Naomi con le braccia e le diede un bacio sul collo. âOh, diciamo che volevamo un poâ di privacy.â Sentì il suo respiro caldo sul suo orecchio mentre sussurrava: âE spazio per delle attività extra.â
Jeremy stava appoggiato al parapetto del ponte, guardando la montagna con i suoi occhi color zaffiro. In lontananza poteva vedere le luci che brillavano sulla cima più alta.
Chiuse gli occhi per un momento, aspettando che il dolore passasse. Essendo stato assente nelle ultime settimane, non si era neanche reso conto che fosse ancora lì, in attesa in fondo al suo cuore. Doveva ringraziare Gabrielle per questo. Come poteva sapere quello che stava provando quando non ci riusciva neanche lui stesso?
Aveva pensato che passare del tempo lontano da Lash e Naomi lo avrebbe aiutato a mettere in prospettiva quello che sentiva. Ma quando era rientrato ed era rimasto da solo nella stanza vuota di Lash, si era chiesto per chi stesse soffrendo il suo cuoreâLash o Naomi.
Si passò le mani sul viso per la frustrazione. Da quando era partito si era lasciato andare, quasi come per punirsi. Non gli interessava radersi. Non gli interessava nemmeno più vestirsi con i suoi completi su misura. Al contrario, si metteva addosso qualsiasi cosa gli capitasse, come pantaloni larghi neri e magliette. Anche i suoi capelli solitamente in perfetto ordine erano diversi, con ciuffi trasandati che gli cadevano sugli occhi e la chioma tanto lunga da sbattergli sulle scapole. Lâunico lusso che si concedeva era una giacca nera di pelle che si intonava con i suoi nuovi stivali di coccodrillo.
Guardò il cielo scuro, cercando di identificare il momento esatto in cui tutto era cambiato. In che momento era passato dallâessere un amico leale a qualcuno di cui non ci si deve fidare? Poteva dare la colpa a Lash se non si fidava di lui quando neanche lui stesso sapeva se poteva farlo quando si trattava di Naomi?
Jeremy si staccò dal parapetto e cominciò a passeggiare lungo il ponte, facendo ticchettare i suoi lucidi stivali neri sul legno. Stavo facendo il mio lavoro. Tutto qui.
Controllare Lash ed assicurarsi che Naomi arrivasse a Shiprockâquesto era ciò che gli era stato chiesto di fare, e lui lâaveva fatto. Aveva seguito gli ordini alla lettera. Qual era il problema se li aveva controllati un poâ di più rispetto alla richiesta che gli era stata fatta? Non câera niente di male in questo. E potrà avere anche provato un poâ di gelosiaâno, preoccupazione. Sì, esatto: si era preoccupato quando aveva notato lâovvia attrazione fra loro due. Aveva dovuto avvisare Lash di lasciarla perdere. Aveva pensato che avrebbe pregiudicato la chance che Lash aveva di tornare a casa.
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