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Ursula Le Guin: Il giorno del perdono

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Ursula Le Guin Il giorno del perdono

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Si tratta di quattro romanzi brevi collegati che hanno per sfondo l'universo futuro «hainita». In un'insegnante a riposo nelle remote paludi di Yeowe aiuta il rivoluzionario Abbarkam a venire a patti con la sua coscienza. Ne è la giovane inviata dell'Ekumene nel regno del Gatay su Werel ad aiutare la sua guardia del corpo Teyeo a riprendersi fisicamente dopo una rivolta. La terza e quarta storia sono ancor più collegate e formano una specie di romanzo: narra la vicenda di un nativo del pianeta Stse che diventa l'elemento basilare nella battaglia per l'equità dei diritti tra uomini e donne, mentre narra la storia del movimento di liberazione creato su Yeowe.

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Le PROPRIETÀerano chiamate schiavo, schiava, giovane o cucciolo. Termini dispregiativi: servo, polveroso, gessoso, bianco.

I Lul erano gli schiavi forzati, posseduti da una persona singola o da una famiglia. Tutti gli schiavi su Werel erano lul, eccetto i makil e i soldati-proprietà.

I Makil erano venduti alla Corporazione del Divertimento e da questa posseduti.

I Soldati-proprietà erano venduti all'Esercito e da esso posseduti.

I "liberi col taglio" o eunuchi erano schiavi maschi castrati (più o meno volontariamente, a seconda dell'età) in modo da acquisire posizione sociale e privilegi. Le storie wereliane ci descrivono un gran numero di eunuchi che hanno assunto posizioni di notevole potere nei vari governi, e molti altri hanno occupato posti influenti nell'apparato burocratico. I Boss della zona delle schiave del complesso erano sempre eunuchi.

L' emancipazioneera estremamente rara fino al secolo scorso, ristretta a pochi casi storico-leggendari di schiavi la cui lealtà smisurata e il cui valore avevano indotto i loro padroni a regalargli la libertà. Quando su Yeowe iniziò la Guerra di Liberazione, la pratica dell'emancipazione divenne più frequente anche su Werel, per opera del gruppo possidente La Comunità, che invocava l'abolizione della schiavitù. Una proprietà emancipata era inserita dal punto di vista legale, anche se di rado da quello sociale, nei ranghi dei gareot.

Nel Voe Deo, all'epoca della Liberazione, la proporzione proprietà/possidenti era 7:1. (Circa metà di questi possidenti erano gareot, possidenti senza proprietà o con una soltanto.) Nei paesi più poveri la proporzione scendeva o addirittura si rovesciava: negli Stati Equatoriali il rapporto proprietà-possidenti era 1:5. Su Werel nel suo complesso tale rapporto era stimato a circa tre proprietà per possidente.

La Casa e il Complesso

Storicamente, e ancor oggi nelle campagne, in tenute, fattorie e piantagioni, le proprietà vivevano in un complesso cinto da mura o steccati, con un solo cancello. Il complesso era diviso in due metà separate da un fossato parallelo al muro del cancello. Il lato del cancello erano i quartieri degli uomini, il lato interno era la zona delle donne. I bambini vivevano nell'interno, fino a quando, raggiunta l'età lavorativa (dagli 8 ai 10 anni) venivano trasferiti alla casa comune. Le donne, madri e figlie, sorelle o amiche, vivevano in capanne, da due a quattro con i loro bambini. Uomini e ragazzi vivevano nelle baracche del lato del cancello, chiamate case comuni o lunghe case. Le cucine da campo erano accudite dai vecchi o dai piccoli che non andavano ancora a lavorare: di solito i vecchi cucinavano per i braccianti, mentre le nonne dirigevano il complesso.

Gli eunuchi vivevano in case separate edificate lungo il muro esterno, con una postazione di sorveglianza sulla recinzione, e fungevano da Boss del Complesso, da intermediari tra le nonne e i Boss Bracciantili (membri della famiglia possidente, oppure gareot prezzolati incaricati della gestione delle proprietà braccianti). I Boss Bracciantili vivevano all'esterno del complesso.

La famiglia possidente e i suoi dipendenti della medesima classe occupavano la Casa. Il termine comprendeva ogni specie di edificio esterno, dai quartieri dei Boss alle stalle, ma nello specifico designava la grande magione padronale della famiglia. Nelle Case convenzionali, la zona degli uomini (azade) e quella delle donne (beza) erano rigorosamente separate. Il grado di restrizione imposto alle donne rifletteva la ricchezza, il potere e le pretese sociali della famiglia. Le donne gareot potevano godere di notevole libertà di movimento e occupazione, ma le donne delle famiglie ricche o nobili restavano sempre in casa o nei giardini cintati, e mai uscivano senza essere accompagnate da folte scorte di uomini.

Un gran numero di proprietà femmine viveva nel settore delle donne come domestiche e per il piacere dei possidenti maschi. Alcune Case avevano domestici uomini, di solito ragazzi o vecchi, altre ancora avevano come servi degli eunuchi.

Nelle fabbriche, negli opifici, nelle miniere, eccetera, il sistema del complesso era rispettato con qualche modifica. Dove esisteva divisione del lavoro, i complessi interamente maschili erano controllati esclusivamente da gareot prezzolati, mentre nei complessi femminili erano le nonne a mantenere l'ordine, come nei complessi di campagna. Gli uomini affittati ai complessi maschili avevano un'aspettativa di vita di circa 28 anni. Durante la carestia di proprietà causata dalla tratta degli schiavi su Yeowe nei primi anni della colonizzazione, alcuni possidenti formarono dei complessi cooperativi per la riproduzione, dove delle schiave erano mantenute e procreavano di anno in anno, svolgendo mansioni leggere. Alcune di queste "fattrici" partorivano un figlio all'anno per vent'anni e anche più.

Affittati: Su Werel, ogni proprietà era posseduta individualmente. (Le Corporazioni di Yeowe cambiarono questa consuetudine: erano loro a possedere gli schiavi, che perciò non avevano più un singolo padrone.)

Nelle città wereliane, le proprietà vìvevano tradizionalmente nelle case dei loro padroni come domestici. Nell'ultimo millennio è diventato sempre più frequente che i possidenti di proprietà superflue le affittassero a imprese e fabbriche come manodopera più o meno qualificata. I possidenti o gli azionisti di una società compravano e possedevano individualmente proprietà individuali, la società affittava le proprietà, ne controllava l'utilizzo e spartiva i profitti. Un possidente poteva anche vivere sull'affitto di due proprietà qualificate. Così gli affittati, uomini e donne, diventarono il più ampio gruppo di proprietà in tutte le città e in molti villaggi. Gli affittati vivevano in "complessi sindacali", condominii gestiti da Boss gareot mercenari. Dovevano rispettare il coprifuoco e timbrare il cartellino in entrata e in uscita.

(Notate la differenza tra gli affittati wereliani, persone noleggiate dai loro proprietari, e i liberti yeowani, molto più autonomi, schiavi che pagavano al loro padrone una decima o una tassa sul lavoro liberamente scelto, chiamata "rendita della libertà". Uno dei primi obiettivi dell' Hame, il gruppo clandestino di liberazione delle proprietà del Voe Deo, fu l'istituzione della "rendita della libertà" anche su Werel.)

Quasi tutti i complessi sindacali e tutte le case di città erano divisi per sesso in azade e beza, ma alcuni possidenti privati e certe società permettevano alle loro proprietà o affittati di vivere in coppia, anche se mai di sposarsi. I loro proprietari potevano separarli per qualsiasi ragione in un momento qualsiasi. Il possidente della madre possedeva anche i figli di ogni coppia di proprietà.

Nel complesso convenzionale, l'accesso eterosessuale era controllato dai possidenti, dai Boss e dalle nonne. La gente che "saltava il fosso" lo faceva a suo rischio e pericolo. L'ideale del possidente era la totale separazione di proprietà maschi e femmine, con i Boss che gestivano la procreazione selettiva, con maschi stalloni selezionati che coprivano le femmine a intervalli ottimali per produrre il livello desiderato di prole. Nelle fattorie intensive, le proprietà femmine erano sopratuttto preoccupate a evitare gravidanze non desiderate e annuali. Nelle mani dei possidenti più benevoli, le nonne e gli eunuchi riuscivano spesso a proteggere le ragazze e le donne dagli stupri, e persino a permettere qualche accoppiamento per amore. Ma i legami fissi erano scoraggiati sia dai padroni che dalle nonne, e su Werel non era ammessa per legge o costume nessuna forma di matrimonio tra schiavi.

Religioni

Il culto di Tual, una divinità materna della pace e del perdono simile a Kwan Yin, era la religione di stato del Voe Deo. Dal punto di vista filosofico , Tual è considerata l'incarnazione più importante di Ama l'Increato o Spirito Creatore. Storicamente , è un amalgama di molte divinità locali e naturali, che localmente spesso si tornano a frammentare in manifestazioni molteplici. Dal punto di vista nazionale , la tutela della religione dello stato tendeva ad accompagnare l'egemonia voedeana negli altri paesi, anche se non si trattava di una religione intrinsecamente dedita al proselitismo o aggressiva. I preti tualiti possono ricoprire e ricoprono i massimi incarichi nel governo. Classe: le immagini e il culto tualita erano sostenuti dai possidenti in tutti i complessi di schiavi, sia su Werel che su Yeowe. Il Tualismo era la religione dei possidenti. La sua pratica tra le proprietà era incoraggiata. Pur includendo nei loro riti aspetti della mitologia e del credo tualita, quasi tutte le proprietà erano kamyite. Considerando Kamye come "Schiavo" e incarnazione minore di Ama, i sacerdoti tualiti includevano e tolleravano la pratica kamyita (che non possedeva un clero ufficiale) tra schiavi e soldati (infatti molti veot erano kamyiti).

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