Ma subito dopo Thract mostrò di avere un guscio duro. Balzò giù dal suo trespolo e accese il proiettore. — Signor ministro, generale. — Annuì verso Nizhnimor. — Abbiamo elementi per supporre che nelle ultime quindici ore la situazione si sia stabilizzata. — Indicò con una bacchetta una delle foto che Belga gli aveva visto studiare prima della riunione. La maggior parte della Terra Meridionale era coperta da nuvole, ma le basi di lancio erano tutte sulle Montagne della Sete e perfettamente visibili dal satellite. Thract confermò che tutte le basi avevano problemi coi rifornimenti e i materiali. I Kindred vendevano armi, ma non pezzi di ricambio. — I missili a lunga gittata delle Terre Meridionali sono del vecchio tipo a carburante liquido, e non hanno carburante a sufficienza per tutti. Il loro parlamento è stato follemente bellicoso negli ultimi tempi. L’ultimatum che ci hanno appena dato, con scadenza fra tre giorni, ne è un esempio. Ma in realtà solo uno su dieci di quei missili è pronto al lancio. E nessuno degli altri può ricevere il carburante nei prossimi quattro o cinque giorni.
Belga disse: — Allora si deve pensare che un ultimatum di questo genere sia stupido, da parte loro. Lei lo crede possibile?
— Si, lo credo possibile. — Thract annuì. — Dovete considerare che il loro sistema parlamentare è molto più contorto del nostro. Questa gente è stata trascinata dai Kindred a pensare che devono combattere adesso oppure essere assassinati nel sonno. La data dell’ultimatum mi fa pensare che sia una manovra politica interna, ovvero il tentativo di mettere altri parlamentari faccia a faccia con una realtà che loro non possono affrontare… per farli retrocedere su posizioni meno estreme.
Il direttore della Difesa Aerea disse: — Così lei pensa che non faranno niente finché non avranno tutto il carburante che gli serve?
— Questo è certo. D’altra parte gli sviluppi della manovra interna di cui ho parlato sono imprevedibili per noi. Il momento cruciale lo avremo fra quattro giorni, a Meridionalia, quando il parlamento si riunirà per valutare la nostra risposta all’ultimatum… se gliene daremo una.
Pubbliche Relazioni domandò: — Perché non accettiamo le loro richieste? Loro pretendono solo che le nostre basi missilistiche meridionali siano disattivate. È da quelle che si sentono minacciati. Il nostro prestigio non ne soffrirebbe se facessimo una dichiarazione ufficiale in questo senso. Dei resto, le basi che per noi contano sono altre.
Intorno al tavolo ci fu un borbottio di indignazione. Il generale Smait rispose in tono molto più mite di quel che avrebbe fatto chiunque altro. — Sfortunatamente non è una questione di prestigio. Accogliendo l’ultimatum della Terra Meridionale ci priveremmo di un quarto della nostra difesa territoriale. Dubito molto che ciò li farebbe sentire più sicuri nelle loro profondità… ma certo questo ci renderebbe più vulnerabili a un attacco Kindred.
Chezny Neudep, direttore dell’Ufficio Vettori da Offesa, disse: — È così. La realtà è che i meridionali sono dei burattini in mano ai Kindred. La Pedure e i suoi scagnozzi stanno gongolando di gioia. Quali che siano le conseguenze di questo ultimatum, loro avranno vinto.
— Forse no — disse il ministro Nizhnimor. — Io conosco molti dei parlamentari meridionali. Non sono pazzi né maligni o idioti. Sono stati spinti sull’orlo del panico, perciò una nostra dichiarazione ufficiale significherebbe molto per loro. Sua Maestà il Re intende recarsi a Meridionalia in occasione della prossima seduta del loro parlamento. È difficile immaginare una mossa più conciliante da parte nostra… ne convenite? Io penso che questo farà abbassare il piatto della bilancia dalla nostra parte, qualunque cosa Pedure stia meditando.
Naturalmente era per quello che servivano i Re, ma la notizia del ministro li lasciò sbalorditi. Anche il vecchio “Megamorti” Neudep ebbe un gesto di stupore. — Signora… so che simili iniziative rientrano nei poteri del Re, ma non posso essere d’accordo sul fatto che questo sia un problema di fiducia. Certo, nel parlamenti dei Meridionali ci sono persone onorevoli. Fino a un anno fa erano quasi nostri alleati. Abbiamo simpatizzanti a tutti i livelli del governo. Il colonnello Thract ci ha detto che abbiamo molte spi… molti collaboratori fra loro. Se non fosse per questo non avremmo mai incoraggiato le nostre industrie a comprare materie prime laggiù. Ma in meno di un anno il nostro vantaggio politico si è capovolto, e quella nazione è stata completamente infiltrata da agenti Kindred. Comprata dal denaro Kindred. Anche se la maggior parte dei loro parlamentari fosse onesta, al potere ci sono i corrotti. — Neudep alzò due braccia verso Thract. — La sua opinione, colonnello?
Le analisi di Thract non trovavano d’accordo molti. Questo era il motivo per cui Neudep lo tirava di nuovo in ballo. Nelle ultime riunioni il capo delle operazioni segrete all’estero era sempre stato sul banco degli imputati.
Thract rivolse un mezzo inchino a Megamorti Neudep. — Signore, le sue affermazioni sono genericamente corrette. Ma le infiltrazioni Kindred nella Terra Meridionale esistono a livello delle forze armate. Il governo è ancora sostanzialmente dalla nostra parte, e questo grazie all’opera di convincimento dei funzionari del mio ufficio. Purtroppo i Kindred sono stati più attivi di noi in un settore drammatico… quello delle eliminazioni fisiche. Abbiamo perduto intere catene di agenti, e i Kindred hanno scatenato la stampa di quella nazione ai nostri danni. Sono molto astuti.
— E così l’Onorevole Pedure è un genio superiore alle nostre capacità? — disse il direttore della Difesa Aerea. Il sarcasmo ammorbò l’aria.
Per qualche momento Thract tacque, muovendo nervosamente le mani nutritive. Nelle riunioni precedenti era solito contrattaccare con statistiche e nuovi progetti. Ora… qualcosa sembrava essersi rotto dentro di lui. Belga lo aveva visto come un burocrate a lei ostile fin da quando i figli del generale erano stati rapiti, ma adesso si sentiva a disagio per lui. Quando finalmente Thract parlò, la sua voce fu uno squittio rauco. — No, non è un genio. Voi non sapete che io… avevo degli amici, laggiù. Li ho mandati alla morte. E altri li ho perduti perché qualcuno li tradiva. Per molto tempo ho pensato che nel Servizio Informazioni ci fosse qualcuno al soldo del nemico. Ho dovuto tenere nascosti certi fatti perfino ai miei superiori… — Ebbe un cenno verso il generale Smait. — Negli ultimi anni sono filtrate al nemico informazioni che io avevo tenuto per me, o comunicato ai miei agenti solo in codice.
Ci fu silenzio, mentre le implicazioni di quelle parole penetravano nella mente dei presenti. Con voce più calma Thract continuò: — Ho cominciato a comportarmi con una cautela che in altri tempi avrei definito paranoica. Ho usato diversi sistemi di comunicazione, altri codici, altri espedienti… e vi dico che il nostro nemico sta oltre l’Onorevole Pedure. È qualcun altro. È come se la nostra evoluta tecnologia lavorasse contro di noi.
— Controsensi! — sbottò Difesa Aerea. — Il mio dipartimento usa la tecnologia più di chiunque altro, e siamo più che soddisfatti dei risultati. In mani competenti, le reti di computer e i satelliti da osservazione sono strumenti formidabili. Guardate le nostre analisi sui segnali radar non identificali. Certo, le reti di computer sono sottoposte ad abusi. Ma noi siamo all’avanguardia nei mondo con queste tecnologie, e disponiamo di sistemi anti-decifrazione a prova di bomba… o lei sta affermando che il nemico decifra le nostre comunicazioni criptografate?
Accanto al podio del proiettore Thract parve vacillare. — No, questo è stato il mio primo sospetto ma noi eravamo in grado di decifrare tutte le comunicazioni Kindred, almeno fino a qualche tempo fa. Perciò sappiamo che loro non potevano fare altrettanto con noi. — Allargò le braccia verso i presenti. — Ancora non capite? Vi sto dicendo che c’è una forza attiva all’interno delle nostre reti di computer, una forza che lavora ai nostri danni. Qualunque cosa facciamo essa se ne accorge, e porta aiuto ai nostri nemici…
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