Ursula Le Guin - Il pianeta dell'esilio
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- Название:Il pianeta dell'esilio
- Автор:
- Издательство:Nord
- Жанр:
- Год:1979
- Город:Milano
- ISBN:88-429-0092-3
- Рейтинг книги:3 / 5. Голосов: 1
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Era questa l'unica loro musica, l'unica loro danza.
Infine, un uomo balzò in piedi e raggiunse il centro del cerchio. Aveva il petto nudo, sulle gambe e sulle braccia s'era dipinto strisce nere, e i suoi capelli formavano una nuvola nera che gli circondava la faccia. Il ritmo si alleggerì, s'indebolì, si estinse. Silenzio.
— Il corriere giunto dal nord ci ha portato la notizia che i Gaal seguono il Sentiero della Costa, e giungono con grandi forze. Sono arrivati a Tlokna. L'avete saputo?
Mormorio d'assenso.
— Ora ascoltate l'uomo che ha convocato questo Pestaggio — gridò lo sciamano-cerimoniere; e Wold si alzò in piedi con difficoltà. Rimase immobile al suo posto, fissando davanti a sé: era massiccio, coperto di cicatrici, incrollabile: un vecchio macigno in forma umana.
— Un Nato Lontano si è presentato alla mia tenda — egli disse infine, con la sua voce profonda, indebolita dall'età. — È un loro capo, a Landin. Ha detto che i Nati Lontano sono pochi, e che chiedono l'aiuto degli uomini.
Un mormorio da parte dei capi di clan e di famiglie che sedevano senza muoversi, con il mento appoggiato alle ginocchia, a formare il circolo. Al di sopra del cerchio, al di sopra dei tetti di legno che li circondavano, molto in alto nella luce fredda e dorata, un bianco uccello volava in cerchio, annunciando l'inverno.
— Questo Nato Lontano ha detto che la Migrazione non si svolge sotto forma di clan e di tribù, ma sotto forma di un'unica orda; molte migliaia di Gaal condotti da un grande capo.
— Come lo sa? — ruggì qualcuno. Il protocollo non era troppo stretto nei Pestaggi di Tevar; Tevar, a differenza di varie altre tribù, non era mai stata dominata dagli sciamani. — Aveva degli esploratori a nord! — gli urlò come risposta Wold. — Ha detto che i Gaal assediano le Città Invernali e le catturano. È la stessa cosa che il corriere ci ha riferito a proposito di Tlokna. Il Nato Lontano dice che i guerrieri di Tevar dovrebbero unirsi con i Nati Lontano e con gli uomini del Pernmek e dell'Allakskat, salire fino al nord del nostro Territorio, e far deviare lateralmente la Migrazione, verso il Sentiero delle Montagne. Queste le cose che ha detto e che io ho ascoltato. Tutti le avete ascoltate?
L'assenso fu poco compatto e alquanto turbolento, ed immediatamente si alzò in piedi un capo di clan. — Anziano! Dalla tua bocca ascoltiamo la verità ogni volta. Ma quando mai un Nato Lontano ha detto la verità? Quando mai gli uomini hanno dato ascolto ai Nati Lontano? Io non ascolto nulla di ciò che questo tuo Nato Lontano abbia detto. Che importa, se anche la sua Città scomparisse a causa della Migrazione? Laggiù non abita alcun uomo! Che muoiano pure: quando saranno morti, noi uomini potremo impadronirci del loro Territorio!
Colui che aveva parlato, Walmek, era un uomo scuro e massiccio, sempre pieno di parole; Wold non aveva mai provato troppa simpatia per lui, e tale mancanza di simpatia influì sulla sua risposta: — Ho ascoltato Walmek. Non per la prima volta. I Nati Lontano sono uomini oppure… oppure che cosa? Nessuno può dirlo. Forse sono davvero caduti dal cielo, come dice la leggenda. O forse no. Nessuno è caduto dal cielo nel corso di quest'Anno… I Nati Lontano hanno l'aspetto degli uomini; combattono come gli uomini. Le loro donne sono come le donne, e questo posso garantirvelo di persona! Posseggono una certa saggezza. È meglio dare retta alle loro parole… — Il suo accenno alle donne dei Nati Lontano aveva fatto sorridere tutti, in quel cerchio di persone compassate, ma egli rimpianse di averlo fatto. Era sciocco ricordare loro i suoi antichi legami con gli stranieri. Ed era sbagliato… quella donna era stata sua moglie, in fin dei conti…
Si rimise a sedere, confuso, così indicando che aveva terminato di parlare.
Alcuni degli altri uomini, comunque, erano rimasti talmente impressionati dal racconto del corriere e dall'avviso di Agat da mettersi a discutere con quelli che minimizzavano le notizie o le ritenevano infondate. Uno dei figli Nati in Primavera di Wold, Umaksuman, che amava le incursioni e le avventure, parlò chiaramente a favore del piano di Agat di marciare fino al confine.
— È un trucco per allontanare i nostri uomini, per condurli a nord del Territorio, dove le prime nevi li bloccheranno, mentre intanto i Nati Lontano ci ruberanno le mandrie e le mogli e saccheggeranno i granai, qui nella Città Invernale. Non sono uomini, non c'è niente di buono in loro! — inveì Walmek. Raramente aveva trovato un soggetto così adatto per inveirci sopra.
— Ecco che cosa hanno sempre desiderato: le nostre donne. Non c'è da stupirsi che siano diminuiti di numero e che stiano per finire, non partoriscono altro che mostri. Desiderano le nostre donne, in modo da poter allevare figli umani come se fossero loro! — Era un capofamiglia alquanto giovane, molto eccitato. — Aagh! — brontolò Wold, disgustato per quell'accozzaglia confusa di informazioni false, ma continuò a sedere e lasciò che fosse Umaksuman a mettere a posto quel tale.
— E se invece il Nato Lontano avesse detto la verità? — continuò Umaksuman. — E se i Gaal scendessero lungo il nostro Territorio tutti insieme, migliaia e migliaia? Saremmo pronti a combatterli?
— Ma le mura non sono finite, le porte non sono alzate, l'ultimo raccolto non è ancora stato immagazzinato — disse un vecchio. E questo, più che la sfiducia verso gli stranieri, era il nucleo del problema. Se gli uomini abili fossero marciati a nord, le donne, i bambini e i vecchi sarebbero riusciti a terminare tutto il lavoro di preparazione della Città Invernale prima che l'Inverno li raggiungesse? Forse sì, forse no. Era un rischio assai forte, perché lo si potesse correre basandosi sulle parole di un Nato Lontano.
Wold stesso non aveva preso alcuna decisione, e pareva volersi attenere a quella degli Anziani. Il Nato Lontano Agat gli piaceva, e pensava che non fosse né un illuso né un mentitore; ma non si può mai dire. Tutti gli uomini erano stranieri l'uno all'altro, a volte, e non solo gli stranieri. Come si poteva dirlo? Forse i Gaal stavano davvero scendendo in forma di esercito. Certamente l'Inverno era prossimo. Quale nemico affrontare per primo?
Gli Anziani parevano propensi a non assumersi iniziative, ma la fazione di Umaksuman riuscì a prevalere, almeno per quanto riguardava l'invio di corrieri ai due Territori limitrofi, Allakskat e Pernmek, per sentire le loro opinioni sul progetto di una comune difesa. Questa fu l'unica decisione che venne presa; lo sciamano slegò lo sparuto hann che aveva portato nell'evenienza che si giungesse a decidere a favore della guerra, e che la decisione dovesse venire suggellata da una lapidazione, e gli Anziani si allontanarono.
Wold sedeva nella sua tenda insieme con gli uomini del suo Clan, di fronte a una buona scodella di bhan caldo, quando dall'esterno giunsero dei clamori. Umaksuman uscì, urlò a tutti di fare largo, e rientrò nella grande tenda preceduto dal Nato Lontano Agat.
— Benvenuto, Alterra — disse il vecchio, e con un'occhiata maliziosa all'indirizzo dei due nipoti: — Vuoi sederti a mangiare con noi?
Gli piaceva stupire la gente; gli era sempre piaciuto. Era questo il motivo che lo spingeva a correre sempre dai Nati Lontano, nei tempi antichi. E questa azione servi a liberargli la mente dalla vaga vergogna che continuava a provare da quando aveva parlato, davanti agli altri uomini, della ragazza Nata Lontano che era stata sua moglie, tanto tempo addietro.
Agat, calmo e serio come prima, accettò l'invito e mangiò a sufficienza per dimostrare che aveva preso sul serio l'ospitalità; attese che tutti finissero di mangiare e che la moglie di Ikwet fosse sgattaiolata via in tutta fretta, portando via gli avanzi. Infine disse: — Anziano, ti ascolto.
— Non c'è molto da ascoltare — rispose Wold. Ruttò. — I corrieri stanno viaggiando verso il Pernmek e l'Allakskat. Ma pochi hanno parlato a favore della guerra. Il freddo aumenta di giorno in giorno, ormai: la sicurezza si trova all'interno delle pareti, sotto i tetti. Noi non camminiamo fra il passato come fa la tua gente, ma sappiamo quale sia sempre stato il Costume dell'Uomo, e ci atteniamo ad esso.
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