Patricia McKillip - Il Maestro degli Enigmi di Hed

Здесь есть возможность читать онлайн «Patricia McKillip - Il Maestro degli Enigmi di Hed» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1986, ISBN: 1986, Издательство: Nord, Жанр: Фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Il Maestro degli Enigmi di Hed: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Il Maestro degli Enigmi di Hed»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

La terra di Hed, è risaputo, non è mai stata una fucina di eroi. Tutti i suoi abitanti — compresi i principi che la reggono — sono contadini, ed anche Morgon, Signore di Hed, è un contadino. Ma non solo questo. Perché in un mondo da cui la magia è misteriosamente scomparsa in un remoto passato, e nel quale il sapere esoterico è affidato ai Signori degli indovinelli, Morgon può essere considerato un adepto, il miglior allievo della scuola di Caithnard, unico risolutore di un indovinello rimasto inspiegabile per oltre settecento anni. E poi Morgon ha tre stelle in fronte, identiche a quelle incise su un’arpa che solo lui può suonare e sull’elsa di una spada che solo lui può impugnare. Così, senza volerlo, il principe di Hed viene coinvolto in un viaggio fantastico e in un’avventura misteriosa, nel viaggio verso la montagna di Erlenstar assieme all’arpista del Supremo, per cercare risposta a una domanda che neppure lui ancora conosce. Con l’aiuto di Raederle, la donna che ama e per la quale ha vinto una sfida, Morgon affronterà un difficile cammino esistenziale e avventuroso, cercando la soluzione dell’enigma che lega passato e futuro, e combattendo Ohm, il mago corrotto che vuole alterare gli equilibri del mondo.

Il Maestro degli Enigmi di Hed — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Il Maestro degli Enigmi di Hed», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Improvvisamente tacque. Morgon lo scrutò, perplesso. — Continua.

Tirnon abbassò la testa. Si afferrò a un polso di Morgon con dita gelide, e nella sua voce esplose una nota di angoscia: — No!

Morgon sollevò di nuovo la torcia. Al di là di quel cerchio di volti nivei, di snelle figure fanciullesche e immobili, un’ombra più alta scivolò fuori dal buio. La luce si riflesse su un viso aureolato da lunghi capelli neri: una donna, affascinante e bellissima, che fissandolo con strana calma gli sorrise.

Si alzò di scatto, mentre i bambini balzavano qua e là disperdendosi come foglie al vento. Tirnon era caduto in ginocchio abbassando la fronte sulle cosce nude, e Morgon poté vedere i contorni del suo corpo cominciare a dissolversi e rimescolarsi in una massa unica, quasi calcarea. Si volse e corse disperatamente fuori dalla caverna. Ma aveva appena oltrepassato la porta marmorea che vide venire verso di lui, nel lungo tunnel in discesa e alla luce di lampade azzurrine, un gruppo di individui dalle membra verdastre e mutevoli, i cui movimenti erano fluidi come le acque del mare.

Un attimo di cieco panico lo fece irrigidire, finché a stento s’accorse che sulla sua destra la roccia presentava una spaccatura alta un paio di metri. Con un’imprecazione scaraventò via la torcia, e la vide rimbalzare fin tra i piedi dei suoi inseguitori. Poi trovò alla cieca la fessura e vi si cacciò dentro ansimando, con le braccia protese nell’oscurità, sbattendo a ogni passo contro spigoli e pareti di roccia. Si allontanò più in fretta che poté, lungo un budello che faceva continue curve, scivolando, urtando le spalle e la faccia, annaspando avanti coi piedi a ogni passo. Dinnanzi a lui c’era una tenebra identica a quella in cui erano precipitati i suoi pensieri. Alle sue spalle non si scorgeva alcuna luce; l’ignoto più completo lo circondava. D’un tratto il timore lo costrinse a voltarsi, e tese gli orecchi: a parte l’ansito del suo respiro, attorno aveva soltanto l’immenso silenzio delle viscere dell’Isig. Continuò a procedere, e le sue dita si ferirono sul granito e sui nidi di cristalli; uno spigolo gli aprì sulla fronte un taglio da cui un rivolo caldo gli scese su entrambi gli occhi, e sbattendo le palpebre ebbe l’impressione di piangere sangue. E poi, senza preavviso, sotto i suoi piedi ci fu il vuoto: precipitò in basso, e il suo grido di spavento si spense in un gelido stagno d’acqua nera.

Agitò le braccia, e l’elsa della spada che stringeva nella mano destra urtò nella roccia. Riemerse, sputacchiando, e senza lasciare l’arma si trascinò su per una superficie inclinata finché non fu di nuovo all’asciutto. Qui si fermò, bocconi, dolorante e senza riuscire a far altro che ansimare penosamente. Più tardi, quando i suoi rantoli si furono acquietati, udì uno scalpiccio e il respiro di qualcun altro, vicinissimo, e trattenne il fiato. Una mano lo toccò.

Con uno scatto repentino Morgon balzò in piedi, indietreggiando. Udì un sussurro concitato: — Morgon, attento! L’acqua…

A denti stretti s’immobilizzò e tese una mano in cerca di un appiglio, aguzzando gli occhi nel tentativo di scorgere la figura dello sconosciuto; ma l’oscurità era assoluta. Poi riconobbe la voce:

— Morgon! Sono io, Bere. Non muovetevi da lì, o cadrete ancora nell’acqua. Aspettate, vengo io verso di voi.

Per restare fermo su quel terreno scivoloso, col sangue che gli riempiva la bocca, gli occorse tutto il suo coraggio. Mai l’oscurità gli era parsa così ostile. Una mano di Bere gli afferrò un gomito. Poi sentì la spada muoversi fra le sue dita, e gli sfuggì un brontolio.

— Dunque era là! Avevate ragione, io lo sapevo. L’avrei giurato che lui aveva intarsiato la lama. È… non riesco a vederla bene. Avrei bisogno di… — Tacque un istante. — Ma che avete fatto? Vi siete tagliato la mano, stringendo la lama a questo modo.

— Bere, io non posso vederti. Non vedo niente. Ma ci sono dei cambiaforma che mi inseguono.

— Erano dei cambiaforma, allora? Li ho visti. Mi sono nascosto in una fenditura, e subito dopo voi mi siete passato davanti. Che devo fare? Volete che vi lasci qui e vada…

— No. Puoi aiutarmi a uscire da questo labirinto?

— Credo di sì. Se seguiamo il torrente sotterraneo, ci porterà quasi certamente a una delle miniere inferiori. Morgon, sono contento che siate venuto a prendere la spada; ma cosa vi ha convinto ad avventurarvi qui senza parlarne a Danan? E come avete trovato la strada? Tutti vi stanno cercando. Io ero salito da voi a vedere se non avevate cambiato idea, e non vi ho trovato. Così sono andato a cercarvi nella stanza di Deth, che stava dormendo e si è svegliato nel sentirmi entrare. Quando gli ho detto che eravate sparito è andato ad avvertire Danan, e Danan ha tirato giù dal letto i minatori. Vi stanno cercando dappertutto. Io li ho preceduti. Però non capisco…

— Se riusciamo a tornare vivi in casa di Danan, te lo spiegherò. Racconterò tutto. Ma non ora.

— Va bene. Lasciate che vi porti io la spada. — Il ragazzo lo prese per un polso. — Attento, c’è una stalattite alla vostra sinistra. Dovreste bendarvi la testa.

Si avviarono in fretta nelle tenebre, senza scambiarsi parola salvo a tratti qualche mormorio di avvertimento. Malgrado lo scampato pericolo Morgon era teso, nervoso, e si sforzava di scorgere davanti a sé il riflesso di un cristallo, lo scintillio dell’acqua, ma i suoi occhi non trovavano nulla su cui posarsi. Alla fine li chiuse, e lasciò che Bere lo conducesse dietro di sé ubbidendo passivamente alla sua mano. Il percorso cominciò a salire, irregolare, fra svolte continue. Sotto le sue dita le pareti mutavano come fossero vive, talora stringendosi al punto che rendevano difficoltoso il passaggio, talaltra allargandosi oltre la portata del suo braccio mentre il soffitto invece si faceva così basso da costringerli a piegarsi in due. Finalmente Bere si fermò, in un luogo non meno buio degli altri.

— Qui c’è una scala. Conduce al pozzo principale della miniera. Volete riposarvi un po’?

— No. Vai avanti.

Gli scalini di pietra si susseguivano interminabilmente. Tremante di freddo, con le dita incrostate di sangue, Morgon cominciò a vedere ombre e chiazze di colore dinnanzi agli occhi, ma li tenne chiusi. Agli orecchi gli giungeva l’ansito di Bere, stanco quanto il suo. Da lì a poco il ragazzo emise un sospiro: — Bene. Siamo in cima. — Si fermò così bruscamente che Morgon gli urtò addosso. — C’è luce nel pozzo. Dev’essere Danan. Andiamo!

Morgon spalancò gli occhi. Bere era di fronte a lui, sotto un’arcata di mattoni le cui pareti erano soffuse di una pallida luce azzurrina. Il ragazzo chiamò, incerto: — Danan?… — Poi fece un balzo indietro e mandò un ansito di spavento. Una lama di colore grigio-verde balenò fuori dall’oscurità e gli sfiorò la testa. Bere finì lungo disteso al suolo, mentre la spada gli sfuggiva rimbalzando sonoramente, sbatté il capo e svenne.

Sbigottito Morgon fissò il corpo immobile del giovinetto, e la sua sorpresa si mutò in un impeto di rabbia animalesca. Con un ringhio scattò indietro evitando la spada che era saettata verso di lui come un serpente metallico. Si chinò, e un’altra sciabolata gli strappò un lembo della tunica; poi corse a raccogliere la spada dall’elsa stellata. Il suo assalitore lo aveva seguito con la velocità di un felino, e per schivare due fendenti successivi fu costretto a gettarsi contro la parete; ne arrestò un terzo, violentissimo e dall’alto in basso, opponendogli la sua lama, e vide scaturire dall’impatto una lingua di scintille simile a un lampo. Ma era riuscito a far ruotare la spada in semicerchio, e indietreggiando vide il sangue ruscellare sulla faccia del suo assalitore, bianca come la madreperla. Magicamente una seconda lama si materializzò in mano al cambiaforma, ed egli si trovò costretto a fronteggiarne due; con una sciabola schiacciò al suolo una di esse, evitò un affondo, fu sul punto di scivolare e imprecò furente. L’altra lama tornò ad abbattersi in cerca delle sue carni. Stavolta Morgon la evitò con un guizzo laterale e proiettò avanti la sua: sentì un contraccolpo vibrargli nel braccio fino alla spalla, e vide la spada stellata affondarsi come una scheggia di luce nel petto dell’avversario. Il cambiaforma si rovesciò all’indietro, strappandogli l’elsa dal pugno, e cadde senza un grido sull’umido e polveroso suolo della galleria.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Il Maestro degli Enigmi di Hed»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Il Maestro degli Enigmi di Hed» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Patricia McKillip - The Tower at Stony Wood
Patricia McKillip
Patricia McKillip - Harfner im Wind
Patricia McKillip
Patricia McKillip - The Bell at Sealey Head
Patricia McKillip
Patricia McKillip - The Bards of Bone Plain
Patricia McKillip
Patricia McKillip - Voci dal nulla
Patricia McKillip
Patricia McKillip - Una culla in fondo al mare
Patricia McKillip
Patricia McKillip - La maga di Eld
Patricia McKillip
Patricia Mckillip - La citta di luce e d'ombra
Patricia Mckillip
Patricia McKillip - Dziedziczka Morza i Ognia
Patricia McKillip
Patricia McKillip - Mistrz Zagadek z Hed
Patricia McKillip
Patricia McKillip - Harpist In The Wind
Patricia McKillip
Отзывы о книге «Il Maestro degli Enigmi di Hed»

Обсуждение, отзывы о книге «Il Maestro degli Enigmi di Hed» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x