Louis rispose pronunciando lentamente le parole. — Avrebbero potuto sviluppare intelligenza. Noi l’abbiamo fatto. Volete invaderci? — Rise. — Salvarci? Gli antichi Kzinti costruirono le più grandi navi marittime della storia e ciò avvenne mille anni fa. Non usano solo lance e randelli.
— Possiamo sconfiggere le navi marittime. Che tipo di tecnologia ha il burattinaio? Roba bizzarra?
— Come faccio a sapere cosa è bizzarro? — rispose Louis in versione Luis. E udì se stesso proseguire: — Telecamere che assomigliano a ragnatele di rame? Applicate con una pistola a spruzzo? — con voce persa in un muggito registrato. Nel soffitto lampeggiava un simbolo di pericolo, a lui sconosciuto. “Squarcio dello scafo nel serbatoio di derrate alimentari sul fianco di babordo a poppa. Perdita di energia nelle sezioni Due e Tre.” Schmidt e Roxanny estrassero armi e si girarono, piegandosi per attraversare una piccola apertura ovale. Louis disse a nessuno: — Ha anche dischi passatoio. Cos’era quel rumore?
La Gray Nurse vibrò. La gravità scomparve.
Hanuman disse: — Invasori. O ci salvano o ci uccidono. Mi aspetto sorprese. Nessun difensore ci lascerebbe in mani aliene.
— Perché no? — disse Louis, accorgendosi del tono lamentoso. — Futz , perché non possono solo lasciarci in pace? — Non udì la risposta di Hanuman. Rumori da tutte le parti. Un’astronave abbordata faceva una paurosa cassa di risonanza.
Roxanny Gauthier tornò, chinandosi per varcare la porta ovale, e si spostò fuori vista. Dopo qualche istante Wembleth galleggiò, libero, troppo drogato per agire. Roxanny aprì anche la gabbia di Hanuman.
In un bisbiglio isterico disse: — Non so chi sono. Non Kzinti. Incubi. — Guardò Louis, immobile nella gabbia medica. — Scusa.
— Cosa succede? — chiese Louis. Lei gli mise sulle labbra il dito. Si puntellò dietro la gabbia medica. Puntava contro la porta l’arma a proiettili.
Da qualche parte giunse una voce, quella del detec Schmidt, fin troppo calma. — A tutto l’equipaggio. Combattiamo dal rifugio antiradiazioni. Vedo invasori nello scafo e nelle sezioni Quattro, Cinque, Sei e Dieci. I nostri motori sono bruciati, ma siamo comunque sotto accelerazione. Non sappiamo da dove proviene. Affrontiamo anche fuoco amico, missili ARM in arrivo, sessanta e passa, ancora niente assalitori alieni. L’ammiraglio Wrayne non vuole che finiamo in mano nemica, immagino.
— Perché non li abbiamo visti arrivare? — bisbigliò Roxanny. — Hanno una nave invisibile! Sst.
La voce di Schmidt (“I missili stanno virando!”) morì in un ruggito di disturbi. Un’ombra attraversò velocemente la piccola porta. Roxanny sparò e imprecò. Ciò che era entrato pareva un ometto filmato a velocità accelerata. Fu dietro Roxanny prima che lei si girasse e Louis non poté vedere il resto.
Tre figure umane più massicce varcarono la porta, muovendosi a velocità un po’ inferiore. La chiusero. Indossavano tute pressurizzate. Distesero un pallone munito di tubi per gonfiarlo: un grosso modulo di ricupero fuori standard. Non aspettarono che si gonfiasse.
Le persone delle montagne di drenaggio sono di diverse specie, ma hanno più o meno aspetto simile: corpo tarchiato, membra corte e tozze, grande capacità polmonare, folta pelliccia isolante, faccia glabra. Quei tre erano stati gente delle montagne di drenaggio. Ora non lo erano. Indossavano tuta pressurizzata e grosso casco globulare, ma erano traditi dalla faccia: bocca dura e sdentata, quasi un becco appiattito; grosso naso aquilino; pelle glabra ispessita in corazza di pieghe dure come cuoio. Un aspetto mummificato e una grazia arcana. Avevano mangiato albero-di-vita. Erano difensori.
Il quarto venne in vista, rimorchiando Roxanny priva di sensi. Era un difensore, ma non del popolo delle montagne. Più piccolo, più snello. Faccia da morto, con naso da scimmia. Louis non riconobbe la specie, ma era sicuro che non si trattava di un Sospeso. Aveva pensato che Armonista fosse coinvolto. Adesso non ne era più tanto sicuro.
I quattro spinsero nel modulo di salvataggio Wembleth e Roxanny. Hanuman strisciò dentro senza opporre resistenza. I quattro si girarono verso Louis.
— Sono ferito — disse lui. Nessuna reazione.
I quattro esaminarono il macchinario che lo circondava, parlando in una lingua non inclusa nel traduttore di Louis. Poi spensero tutto. Uno gli infilò la mano sotto la schiena e Louis fu sopraffatto dal dolore, come se fosse stato colpito da un camion. Lottò per non perdere i sensi, concentrò l’attenzione sul respiro. In seguito ricordò parecchie cose. La sensazione delle loro mani, grandi, con dita tozze e nocche sporgenti. Occhi castani con pieghe epicantiche. Il difensore più snello dava ordini a monosillabi. Gli altri staccarono Louis dall’automed, lo spinsero nel modulo di salvataggio e lo sigillarono. Un’intelaiatura gli teneva ancora immobili l’anca e la gamba. Due esaminarono il macchinario dove Louis si era trovato, mentre un terzo tagliava nello scafo un ampio buco. L’aria spinse nello spazio il modulo di salvataggio.
14. La gente della montagna di drenaggio
La Gray Nurse era una nave da guerra della ARM, costruita più come un arpione che come una nave, con alcune navi più piccole lungo l’asta. Un intruso si era attaccato come una remora vicino al terminale di prua. Era più leggero della Gray Nurse , costruito come lo scheletro di un pesce luna: una cabina e poi un’estesa griglia di travi come quelle delle astronavi minerarie della Fascia degli Asteroidi fatte per trasportare rocce e minerali grezzi. Louis non riuscì a scorgere una sorta di motore.
I difensori seguirono nello spazio il modulo di salvataggio. Altri, tutti difensori del popolo della montagna, emersero dalla Gray Nurse , ancora più a poppa. Alcuni rimorchiarono il modulo di salvataggio e lo agganciarono alla griglia. Poi si allontanarono su pennacchi di fumo di razzi e lasciarono i prigionieri esposti allo spazio aperto.
Forse a causa dei farmaci o delle difese del suo stesso corpo, Louis sentì che il dolore era passato come una marea. Guardò intorno a sé l’universo. Una spolverata di pagliuzze luminose, immobili un attimo prima, fu spazzata via in un batter d’occhio. Sonde spia allontanate da un gesto della mano di Dio, ma come?
Roxanny si agitò, stava per svegliarsi. Hanuman si limitava a guardare. Wembleth era molto nervoso. Parlò; vide che non era stato compreso; cambiò lingua. Il traduttore disse: — Non capisco.
— Parla con me, Wembleth — disse Louis.
— Dove mi trovo, Luis?
— Sotto il Ringworld.
Wembleth guardò la parete nera che bloccava metà del cielo. — Stiamo cadendo.
— Non c’è niente su cui cadere. Ti abituerai a…
I difensori erano tornati. Due spingevano un oggetto abbastanza grosso: la gabbia medica. La agganciarono alla griglia, accanto al modulo di salvataggio. Agganciarono anche altri oggetti. Poi sciamarono nella cabina, lasciando uno di loro sulla griglia.
La Gray Nurse fu staccata bruscamente. Louis non sentì nessuna accelerazione oltre una sorta di fremito, ma sentì i capelli torcersi. Un centinaio di gravità, di sicuro. La Gray Nurse era solo scomparsa. Louis non aveva visto niente di simile a un motore a razzo, neppure un propulsore.
Wembleth si era coperto la faccia. La nave pesce luna seguì il filo di un tubo di drenaggio sotto il nero fondo del Ringworld. Dopo un’ora, secondo l’orologio sul dorso della mano di Louis, il tubo di drenaggio li portò a oltrepassare il bordo e si trovarono nel bagliore del sole.
Louis guardò giù lungo l’interno della parete del bordo, mille miglia verso i pochi e minuscoli coni alla base. Al di là c’era una vasta spiaggia… da venti a trenta miglia, considerando che guardava da molto in alto… e un’infinita distesa di acqua azzurra, che da quell’altezza lasciava vedere la conformazione del fondo marino, e alcuni gruppi sparsi di grosse isole piatte. Le isole erano bizzarre. Parevano tutte uguali e non solo. Louis non aveva mai visto niente del genere. Bastava per ritenere che quello era l’Altro Oceano.
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