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James Tiptree Jr.: Houston, Houston, ci sentite?

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Al loro ritorno sulla Terra gli astronauti scoprono che le cose sono cambiate dalla loro partenza, e che il mondo è popolato solo da donne. L’uomo è considerato un pericoloso residuo del passato. Vincitore dei premi Hugo e Nebula per il miglior romanzo breve in 1977.

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— Così avete perso ogni fede? — aveva detto alla fine.

— Noi abbiamo fede! — aveva protestato Judy Paris.

— Posso domandarvi in che cosa?

— Abbiamo fede in noi stesse — era stata la risposta.

— Signorina, se lei fosse mia figlia la sculaccerei — aveva detto Dave, serio. L’argomento non era stato più sollevato. Ma si è ripreso bene dopo quel primo terrificante shock, pensa Lorimer. Un dio personale, un padre modello, un uomo, ha bisogno di questo. Dave trae la sua forza da questo e noi ci affidiamo a lui. I capi forse devono aver fede. Dave è così bravo, imperturbabile, inflessibile nel calcolare pazientemente le alternative, prendendo le sue decisioni in base a fattori che Lorimer non sarebbe in grado di interpretare. Un cane rognoso… I ricordi lo riassalgono, è di nuovo sul Sunbird, la vista offuscata, ascolta il chiacchiericcio delle donne, la chiara risposta di Dave. Dio quanto chiacchierano! Ma il loro computer seleziona. Lorimer sta soffrendo anche per le astuzie di Dave, la sua riluttanza a trasmettere la loro esatta potenza e la riserva di carburante. Vuole riservarsi un certo margine, e questo costringe Lorimer a fare ulteriori calcoli. Ma i calcoli sono inutili, è subito chiaro che sono in un grosso guaio. La Terra passerà troppo lontano rispetto alla loro orbita e non hanno accelerazione sufficiente per raggiungerla prima che passi oltre. Non possono compiere una manovra senza carburante sufficiente; potrebbero ridurre la velocità in modo che la Terra li attiri nella seconda orbita, ma questo richiederebbe un altro anno e le loro riserve vitali sarebbero da tempo terminate. Nella testa di Lorimer si fa strada una domanda: le riserve sarebbero sufficienti per mantenere un solo uomo ad aspettare? La respinge. La decisione spetta a Dave.

C’è un’ultima possibilità. Venere si avvicinerà alla loro traiettoria fra tre mesi e loro potrebbero guadagnare velocità e inserirsi nella sua orbita. Si mettono al lavoro per verificare. Ma nel frattempo la Terra si allontana costantemente, da loro e dal Gloria che è più vicino al sole. Dapprima la isolano dalle interferenze solari, ma poi la perdono di nuovo.

Adesso ne conoscono l’equipaggio: l’uomo è Andy Kay, la donna più anziana è Lady Blue Parks, che sono i navigatori. Quindi c’è una Connie Morelos e le due gemelle, Judy Paris e Judy Dakar, che si occupano delle comunicazioni. Anche le principali voci dalla Luna sono donne: Margo e Azella. Gli uomini le sentono parlare con l’Escondita che adesso orbita dall’altra parte del sole. Dave insiste per controllare e registrare tutto quello che arriva, che non è altro se non un’ampia ripetizione dei loro scambi con Luna e Gloria, misti ad una varietà di messaggi strettamente personali. Notizie sulle mucche, pulcini e altri allevamenti di bestiame. Dave, con riluttanza, ha rinunciato all’idea che si tratti di un codice. Bud conta un totale di cinque voci maschili. — Bella roba! — dice. — C’erano già più donne che uomini sulle strade quando siamo partiti. Ciò significa che lo spazio è al sicuro, adesso. Le ragazze hanno preso il nostro posto. Lasciamo che siano loro a farsi il culo. — Ridacchia. — Quando lasceremo questa trappola, le stelle non vedranno più il vecchio Buddy. Nossignore. Una bella spiaggia, un miliardo di bistecche, birra, roba così. Ehi! Saremo leggende viventi. Potremo far pagare il biglietto.

La faccia di Dave assume l’espressione che indica che l’argomento è sgradevole. Più che l’impazienza di Lorimer, Dave scoraggia ogni speculazione su ciò che può aspettarli in questa Terra del futuro. Limita le loro comunicazioni ai problemi strettamente concreti. Quando Lorimer fa cenno alla questione del linguaggio immutato, Dave si limita a dire: — Più tardi. — Lorimer morde il freno. Per lui è inconcepibile essere tre secoli nel futuro, non riesce a capire. Hanno ricavato poco dai racconti delle donne. Ci sono state nove missioni Sunbird riuscite, dopo la loro, e solo un fallimento. La Gloria e la sua sorella fanno parte di un lungo progetto spaziale sui due pianeti interni.

— Andiamo sempre in coppia — spiega Judy, — ma quei pianeti non sono adatti; comunque valeva la pena di vederli.

— Per l’amor del cielo, Dave, chiedi loro quanti pianeti sono stati esplorati — protesta Lorimer.

— Più tardi. — Ma improvvisamente, durante il quinto intervallo-pasto, la Luna offre spontaneamente le spiegazioni. — La Terra sta preparando una storia per voi, Sunbird — dice la voce di Margo. — Sappiamo che non volete sprecare energia comunicando, così abbiamo pensato di trasmettervi i pochi elementi principali. — Ride. — È più difficile di quanto pensavamo. Nessuno qui da noi studia la storia.

Lorimer approva tra sé. Si era chiesto cosa avrebbe potuto dire a un uomo del 1690, che avesse voluto sapere cosa successe a Cromwell (era Cromwell poi?), e a chi non aveva mai sentito parlare dell’elettricità, dell’atomo e degli Stati Uniti.

— Vediamo, probabilmente la cosa più importante è che non c’è più tanta gente come un tempo. Siamo poco più di due milioni. Non molto dopo la vostra epoca, ci fu un’epidemia mondiale. Non uccideva la gente, ma riduceva la popolazione. Cioè, non c’erano più bambini nella maggior parte del mondo. Sterilità. Il paese chiamato Australia fu colpito per ultimo. — Bud alza un dito. — Neanche il Canada se la passò troppo bene. Così, tutti i sopravvissuti si riunirono nella parte meridionale degli stati americani, dove avrebbero potuto coltivare e dove c’erano il miglior sistema di comunicazioni e le fabbriche.

— Nessuno vive nel resto del mondo, ma ci viaggiamo qualche volta. Abbiamo cinque attività fondamentali; era «industrie» la parola? L’alimentare, che consiste in pesca e agricoltura. Le comunicazioni, i trasporti e la ricerca spaziale, cioè noi. Le fabbriche che abbiamo ci bastano. Viviamo più semplicemente di voi, credo. Siamo circondate da cose costruite da voi, e ve ne siamo grate. Vi interesserà sapere che usiamo i dirigibili proprio come voi, ne abbiamo sei grossi. La nostra quinta occupazione sono i figli, bambini. Vi è d’aiuto? Sto usando un libro per bambini che abbiamo qui. — Gli uomini si sono raggelati durante il racconto. Lorimer tiene in mano una busta di cibo misto fresco. Bud ricomincia a masticare e si ingozza. — Due milioni di persone e la possibilità di andare nello spazio. — Tossicchia. — È incredibile!

Dave osserva il ricevitore rimuginando tra sé. — Ci sono un mucchio di cose che ci nascondono.

— Gliele chiedo — dice Bud. — Okay.

— Stai attento — annuisce Dave.

— Grazie per la storia, Luna — dice Bud. — L’abbiamo apprezzata molto. Ma non riusciamo a immaginare come possiate tenere un programma spaziale con solo un paio di milioni di persone. Potete dirci di più su questo?

Nella pausa Lorimer cerca di afferrare le immagini vacillanti. Da otto miliardi a due milioni… Europa, Asia, Africa, Sud America, l’America stessa cancellate. Non c’erano più bambini. Sterilità mondiale causata da cosa? La Morte nera, la carestia in Asia, quelle erano state decimazioni. Ma tutto ciò era enormemente peggio. No, è sempre lo stesso; al di là di ogni comprensione. Un mondo deserto, cosparso di rifiuti.

— Sunbird? — risponde Margo. — Penso che vogliate sapere qualcosa sullo spazio. Bene. Abbiamo solo quattro vere e proprie astronavi e una in costruzione. Ne conoscete già due. Poi ci sono Indira e Pech, che adesso sono dirette su Marte. Forse il cielo di Marte era così anche ai vostri giorni. Voi avevate una stazione orbitante? E, naturalmente, il vecchio cielo della Luna. Ricordo che durante l’epidemia cercarono di creare delle colonie, di allevare bambini, ma l’epidemia arrivò anche là, lottarono duramente. Vi dobbiamo molto, a voi uomini intendo. È tutto nella storia; quanto avete lavorato, senza un minimo programma vitale, mantenere tutti e salvarli dalla follia… È stato un eroico tentativo. Ah! Sul registro, qui, c’è uno dei vostri nomi: Lorimer. Ci teniamo a mantenere tutto funzionante e cerchiamo di perfezionarlo. Noi tutte amiamo viaggiare. L’uomo è un vagabondo; è uno dei nostri motti. — Sentite anche voi quello che sento io? — fa Bud ammiccando comicamente. Dave continua a fissare il trasmettitore. — Nessun accenno al loro governo. Niente sulle condizioni economiche, stiamo parlando con una tribù di scimmie.

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