Loretta Candelaresi - Ti Presento Francesca

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Il suo motto personale: “Nella vita bisogna sempre credere in se stessi, non mollare davanti alle difficoltà, non cambiare né per amici né per conoscenti, altrimenti che amici sono!!!! Vivi la vita con serenità e pensa Ke ogni giorno sarà meglio di quello passato. Vivi il giorno successivo pensando a ciò ke + ti piace!!! ..… E ricorda tu 6 tu e nessun altro”. L'amicizia come elemento universale trasversale che attraversa i confini, le generazioni, le difficoltà, il dolore. L'amicizia come unico rimedio e linguaggio senza confini, accettato da tutti, perché insieme all'amore rappresenta l'unico balsamo che risana la persona umana. La vita di una giovane donna, coraggiosa, mette in risalto questo immenso valore. Una storia che ci fa palpitare il cuore, che ci fa riflettere e interrogare; che ci invita ad esplorare la profondità dell'animo e che ci meraviglia continuamente. Attraverso una serie di avvenimenti si snoda il racconto della nostra protagonista che comunque ci lascia la sua eredità di eroina romantica. Lei inarrestabile, diretta come un gancio destro, dissacrante, vivace, vera, libera, sincera sempre e ad ogni costo, coerente, forte e dignitosa. PUBLISHER: TEKTIME

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Tornando a casa ho trovato un biglietto appeso sul cancello: “Ciao mamma, siamo andati a scegliere il cucciolo !!!!!!”

Ricordo la faccia di tutti loro e soprattutto di Francesca. Intenerita e allo stesso tempo entusiasta di quel batuffolo dal corpo bianco e con il muso che aveva un colore di chi sembrava averlo intinto in un secchio di miele.

Francesca, sarà stata l'incoscienza della più piccola, ma infilava la sua faccia nella scatola, che lo conteneva e non voleva saperne di staccarsi da lui.

Il nome scelto dai ragazzi per il cane è Scotch, si come il wiscky; precedentemente avevamo avuto per un breve periodo un cane trovatello che si chiamava Tequila.

Il cane si presenta subito come un tipo, un po' irrequieto: un giorno lasciato in cantina per una breve pausa, è riuscito a togliere il tappo da una botte e l'abbiamo trovato inzuppato di vino.

Gabriele con pazienza e tenacia lo ha ripulito tutto e ha capito subito, che bisognava dargli delle direttive e cercare di educarlo, in qualche modo.

Ma nel prosieguo della storia, Gabriele suo malgrado si accorgerà che non è poi così semplice. Perché anche Scotch è, come tutti, del resto in famiglia, un tipo molto indipendente ed ama fare di testa sua.

A luglio 2003, dobbiamo correre dal veterinario perché cominciamo subito con una frattura del cucciolo.

Ricordo Gabriele preoccupato a convincermi a portarlo a far vedere dal veterinario “Mamma penso a tutto io lo metto nel bagnapiede, lo carico in macchina, tu devi solo guidare, ti dirò io la strada, non possiamo aspettare che torni papà dal lavoro, il cucciolo soffre troppo.””

E così, maldestra, ma impietosita e preoccupata, sono riuscita a portare Scotch a destinazione, accompagnata dai miei due figli così premurosi.

Sempre a luglio 2003 io sono piuttosto impegnata, ad aiutare mia sorella a traslocare.

Sono parzialmente distratta dagli eventi e ricordo le acrobazie per riuscire ad essere presente, la sera della fine del centro estivo di Capocroce.

Dopo una giornata intensa passata a scaricare pacchi, di corsa una doccia, e alle h.19,00 sono pronta per la solita festa di fine centro estivo.

Durante lo spettacolo Francesca dà il meglio di sé, ma io quasi non provo più meraviglia, mi sembra così normale vederla volteggiare con naturalezza e soprattutto vederla divertirsi in mezzo agli altri.

L'estate -si sa -passa in un baleno e presto siamo di nuovo sui banchi di scuola con nuova lena ed entusiasmo.

Il ritratto di Francesca alunna è delineato dalla pagella che alla fine dell'anno scolastico 2003-2004 la descrive così

“ L'alunna ha evidenziato notevoli capacità di osservazione e riflessione, ha saputo organizzare modi e tempi del suo lavoro ed ha acquisito un buon livello di competenze in tutti gli ambiti disciplinari.

Ha raggiunto un ottimo livello di autonomia e di autostima.

L'alunna riesce a stabilire rapporti di sincera solidarietà con i compagni bisognosi di aiuto e di rispetto verso gli adulti. Mette a disposizione le proprie capacità senza far pesare il proprio aiuto. E' una persona matura e responsabile anche nel rapporto con le insegnanti.”

A ridosso dei dieci anni di età si comincia a delineare un piccolo cambiamento nell'atteggiamento di Francesca:

La sua irrequietezza e la voglia di essere parte degli altri, comincia ad essere sottolineata da una nota che giunge alla mia attenzione a fine anno scolastico 2005, che recita:

–”Francesca riconosce la necessità di rispettare le regole che stanno alla basse del vivere nella comunità scolastica anche se, qualche volta si fa coinvolgere dalla esuberanza dei compagni .

Si evidenzia inoltre che è molto curata da parte dell'alunna l'attività grafico pittorica.

IL 2005 è anno importante per noi tutti.

A maggio Francesca riceve la sua Prima Comunione, nel Santuario di Santa Maria di Capocroce.

E sì, quante cose sono cambiate anche nell'oratorio.

Don Vincenzo il 9 aprile 2004 cessa di vivere. Noi increduli lo apprendiamo durante la messa di Pasqua l'11 aprile nella chiesa della Madonna di Capocroce.

E pensare che aveva tanto insistito la mattina di Giovedì Santo perché gli portassi i ragazzi per la preparazione della Pasqua,

“Dobbiamo organizzare la processione aveva detto”.

Io come al solito condizionata dal lavoro gli avevo risposto-” Io posso pure portarteli, anzi ne sono felice, ma chi me li riporta a casa alle ore 13,00 ?

Io sono ancora al lavoro a quell'ora!”

E lui premuroso -”Sicuro a casa te li riaccompagno io.” Ok al mattino alle 7,40 davanti all'oratorio don Vincenzo attende Gabriele e Francesca, ed insieme consumano una abbondante colazione.

Una bella mattinata , ricca di eventi raccontano i ragazzi quanto rincaso la sera, “Sai mamma alle 13,00 puntuali don Vincenzo ci ha riaccompagnato a casa.”

Come fai a credere che la notte stessa tra giovedì e venerdì Santo abbia cessato di vivere?

Tutti noi ne abbiamo sofferto intensamente; una figura così forte, pieno di energia e di amore! La Comunione di Francesca sarà infatti celebrata presso la stessa chiesa ma da un altro sacerdote il nuovo parroco.

Cambia tutto nella vita dell'oratorio, ma Francesca insiste, lei vuole partecipare comunque al centro estivo, lei lì ha le sue amicizie, e non intende rinunciare alla sua porzione di socialità e divertimento.

Gabriele ormai sedicenne è in Irlanda. E' partito per una vacanza studio a Kork.

Francesca che ha accettato sempre volentieri in quegli anni la presenza di suo fratello, stavolta punta i piedi e dice :”io voglio partecipare, non importa se lui non viene, io mi iscrivo.”

E' li in quegli anni che il rapporto con gli amici si arricchisce di nuove emozioni e si fa sempre più serrato. Francesca sembra libera ormai, tagliato il cordone ombelicale, sviluppa quell'autonomia anche nei rapporti umani che la contraddistingue .

In quel periodo amica del cuore è Elisa C.

In effetti all'inizio quando si presentano, si rendono conto, di essere le sorelle di 2 ex compagni di scuola. I rispettivi fratelli erano in classe insieme al liceo.

L'atmosfera del centro estivo dell'oratorio di Capocroce era completamente cambiata, non più l'entusiasmo e il cameratismo di una volta, l'energia e la coesione scatenata da don Vincenzo.

Tutto questo mancava senza dubbio, ma Francesca diceva che con Elisa riusciva comunque a star bene e a divertirsi.

Dedicata a Francesca da Elisa C. – tratto da facebook

“Te che la mattina appena sveglia sei nella mia mente, te che mi ricordi l'estate, le goleador, i polsini neri, gli 883, le tue converse fiammeggianti, il tuo biglietto d'auguri, il tuo modo un po' coatto di chiamarmi “amo”…e il mio scherzarci sopra; te che mi ricordi le risate a crepapelle, le verticali addosso al muro, le giornate al mare e le partite a calcio; te e i nostri segreti; te e al nostra amicizia; te che mi vieni in mente in quegli istanti lasciati un po' a metà; te che non mi lasci mai; te che torni in ogni mio pensiero; te che diventi ogni mio pensiero; te e i miei sospiri; te e la mia voglia di abbracciarti; te che mi manchi da morire; te che sei l'amore..

ed ancora Elisa su un altro post

….Ciao Amore mio, ho il tuo biglietto tra le mani: C'è scritto che mi vuoi bene, che sono fondamentale per te. Te lo ricordi amore mio? Eravamo formidabili tu ed io. Ricordi come ci chiamavano gli animatori? Pankettona e Pankettina. Ricordi le infinite partite a pallavolo? Quel campo maledetto su cui ci sbucciavamo puntualmente le ginocchia. Ricordi quando dividevamo la merenda.... quando ci bastavano gli spiccioli per comprarci le gomme e la tua gomma diventava automaticamente la mia?

Che coppia che eravamo a biliardino! “ Chi vince regna!” e noi vincevamo sempre amore mio. Ripenso a quando la gente ci chiedeva da quanto tempo fossimo amiche e noi rispondevamo che eravamo sorelle: Nessuno lo avrebbe detto. Tu alta ,magra, con quegli occhioni così espressivi ed i capelli neri; ed io invece.. biondina, alta la metà di te.

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