Lasciata la veranda, Marie tornò nel piccolo soggiorno. Riaccomodatasi sul divanetto che aveva già occupato poco prima, cercò di rilassarsi. In fondo, forse si trattava solo di una grande messinscena, o qualcosa del genere. Forse la signora Grace aveva sentito parlare di ciò che era accaduto a June Manor e le stava facendo uno scherzo elaborato.
Eppure, mentre il pomeriggio cedeva definitivamente il passo al crepuscolo e il cortile diventava sempre più buio, Marie avvertì che quelle erano soltanto speranze, nient'altro che pie illusioni. Persino Boo sembrava essersi un po' innervosito, man mano che si avvicinava la notte.
“Va tutto bene, Boo,” cercò di rincuorarlo. “E mi spiace averti trascinato in questa situ…”
Fu interrotta da un rumore sordo proveniente dalla cucina. Marie e Boo voltarono subito la testa. Le spalle di Marie si irrigidirono e la coda di Boo si rizzò, rimanendo immobile. Marie si accorse di essersi alzata in piedi. Sapeva cosa stava per accadere. Fece del suo meglio per evitarlo ma, prima ancora di rendersene conto, stava correndo verso la porta.
Sfrecciò attraverso l'atrio precipitandosi fuori in veranda, poi di corsa scese giù per le scale. Alla fine si fermò, affannata, rendendosi conto che era da tanto tempo che non provava un così grande spavento. Era imbarazzante ma anche rigenerante, e in un certo senso le faceva quasi piacere. Poi si guardò attorno. Ai margini della veranda era ormai calato il buio. Proprio lì, in un remoto passato, forse un uomo si era impiccato.
Lentamente, e con molto imbarazzo, Marie si rincamminò verso la casa. Aveva il cuore ancora gonfio di paura, ma ricordava bene qual era la posta in palio. Ventimila cucuzze. E una reputazione… per così dire. In parole povere, c'era troppo in gioco. Per la prima volta quella sera, fu addirittura contenta che né la signora Grace né Brendan si trovassero lì.
Quando tornò in soggiorno, trovò Boo ad accoglierla. Con il cane al suo fianco, avanzò verso la cucina. Non dovette esaminarla troppo a lungo per constatare l'origine del rumore che l'aveva spaventata. C'era una saliera di cristallo proprio al centro del pavimento. Decisamente non si trovava lì quando lei e Boo avevano fatto il primo giro della casa. La piccola saliera non si era rotta, ma il coperchio si era staccato e del sale si era sparso sul pavimento. Boo avanzò piano verso il sale, lo annusò, poi girò la testa in una smorfia di disgusto.
“Credi che possa essere semplicemente caduta?” chiese Marie.
Ma era solo una pia illusione, perché lo spargipepe che faceva il paio con la saliera era invece ancora al suo posto sul piano cucina, ad almeno un metro di distanza.
Boo annusò ancora una volta il sale sparso per terra. Poi sollevò la testa per guardare la sua padroncina ed emise un guaito sommesso.
Marie rabbrividì e pensò: La penso proprio come te, amico.
***
Il buio calò su Bloom Gardens come una coperta scura sopra un materasso, anche se in quel caso non c'era proprio nulla di confortante. Marie non sapeva bene cosa dovesse fare, anche perché il vero protagonista era Boo. Quanto a lei, le storie che la signora Grace aveva raccontato quasi le avevano fatto venire voglia di scappare a gambe levate.
E l'episodio della saliera non aiutava affatto.
Oh mio Dio, ma cosa ci faccio qui?
Nella sua testa si materializzò un grafico a torta che provò a ignorare, ma in cui poteva visualizzare la risposta. Il novantotto per cento del grafico era colorato di verde: indicava i verdoni che le erano stati promessi. L'altro due per cento era invece colorato di giallo ed era accompagnato da questa legenda: Fare colpo su Brendan.
Ripensando a lui mentre si trovava ancora in cucina, Marie prese il telefono e scrisse un messaggio molto più breve di quanto avesse inizialmente in mente: Così… la signora Grace non resta qui. Lo sapevi????
Immaginò che dovesse essere impegnato con il convegno e che per un po' non avrebbe potuto risponderle, ma inviò il messaggino comunque.
O, perlomeno, provò a inviarlo. Il messaggio risultava sempre in corso d'invio, ma sembrava impossibile riuscire a spedirlo correttamente. Eppure c'era campo e…
Ma mentre Marie aveva gli occhi fissi sul cellulare, il segnale pieno si azzerò repentinamente. E la stessa cosa accadde alla batteria, che passò dal quarantacinque per cento a zero in cinque secondi netti. Fino a che il telefono non si spense del tutto.
“Che diavolo succede?”
Non aveva mai avuto un solo problema con quel telefono. Aveva meno di un anno e aveva sempre funzionato perfettamente. La sua mente dunque saltò subito alla (non tanto) logica conclusione: era colpa della casa. In qualche modo, la casa o le forze che la occupavano stavano sabotando il suo telefono.
Uscì dalla cucina, chiedendosi se per caso non fosse una zona senza segnale. Ma il telefono rimase morto anche in soggiorno, nello studio e in corridoio.
Percorrendo a passo lento la casa con Boo sempre al suo fianco, poté percepire immediatamente che qualcosa era cambiato lì dentro; dopo lo spegnimento del telefono, era diventato evidente. Non erano più lievi brividi di freddo che Marie sentiva adesso, ma era una specie di torpore che si stava impadronendo di lei. Inoltrandosi lungo i corridoi per controllare ogni camera, iniziò ad avere l'impressione che il pavimento fosse fatto di gomma rovente, e questo le rendeva difficile camminare.
Si aggrappò al pensiero di ciò che le aveva detto Brendan, che non l'avrebbe mai lasciata sola se avesse pensato che potesse essere in pericolo. Gli credeva, ma sapeva anche che la loro soglia di tolleranza nei confronti delle situazioni spaventose era piuttosto diversa.
Fece due giri della casa, senza sapere esattamente cosa stesse cercando. A ogni passo era sempre più terrorizzata, ma la parte di lei che continuava a considerarsi una smaliziata scettica era determinata a voler scoprire cosa di preciso in quella casa sembrasse così disturbante. Mentre camminava nell’edificio, le venne in mente che forse era tutta una gran perdita di tempo. Dopo tutto… non era lei ad avere poteri paranormali, lì dentro. Era Boo. E, per quanto ne sapeva, la sua performance a June Manor, quando si era scatenato contro gli spettri, avrebbe potuto essere semplicemente il frutto di una pura combinazione. Dunque, rendendosi conto di quanto fosse inutile la sua presenza Marie decise di tornare in soggiorno. Immaginò che poteva non essere una buona idea quella di mettersi a guardare la TV; non voleva disturbare i fantasmi, o come li si volesse chiamare, che occupavano la villa. Allo stesso tempo, però, non riusciva a sopportare il silenzio della casa.
Alla fine, scelse di accendere la TV e tenere il volume basso. Notò immediatamente che Boo sembrava inquieto. Rimaneva seduto accanto a lei solo per un attimo, poi si rimetteva sulle quattro zampe per fare un altro giro della casa. Continuò a comportarsi così per un'ora. Marie iniziò a guardare un altro episodio di The Good Place. Era una delle sue serie preferite ma, dato che era confusa e spaventata, non la stava trovando molto divertente né rassicurante.
Mezzanotte si stava avvicinando e, poiché dubitava che sarebbe stata in grado di dormire, immaginò che dovesse almeno sforzarsi di tenere la mente più concentrata possibile. Rimanere senza telefono e con il ronzio della televisione in sottofondo non era il miglior esercizio mentale, dunque pensò che avrebbe potuto dare un'occhiata ai libri della signora Grace. Era sul punto di alzarsi quando notò che Boo stava tornando nella stanza, dopo una delle sue avventure solitarie.
Camminò in tondo un paio di volte poi si accovacciò ai suoi piedi. A quanto pareva, per quella notte per lui bastava così, ed era pronto a dormire. Buona idea. Marie sentì gli occhi socchiudersi, lentamente… fino a che non fu del tutto addormentata.
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