John Florio - Giardino di Ricreatione
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Al tempo che le sarde non eran pesce.
Al vin ci vengo.
Al mangiar godiamo, al pagar sospiriamo.
Al leuar de le stuore, si vedrà ciò che da la sala.
A le spese di chi manco può.
A le spose del crocifisso.
Alle giouani i buoni bocconi, alle vecchie i strangoglioni.
A l'insegne, si conoscono le hosterie.
Al huomo moglie, al putto verga.
Andar doue vanno i sauij & i matti.
Andar bestia, e tornar bestia.
Anche le bestie amano.
A proposito sì, un chiodo da carro.
A chi non ha, vien dato, da chi non ha, vien tolto.
Alla pruoua gli asini si scorticano.
Al bugiardo non si crede la verità.
Alza dauanti, e bassa da dietro.
Allegrezza di pan fresco.
Allegrezza di cuore, fa bella pelatura di viso.
Alla fine, chi la prende la rende.
Anche io sò menar l'oche a bere, quando pioue.
A ben far non dar' dimora, perchè presto passa l'hora.
A poco a poco, il lupo mangia il lupo.
A san Luca, la merenda va nella buca.
A san Luca, le nespole si speluca.
Anche Adamo, mangiò del pomo prohibito.
Agio, e disagio, fa la donna impudica.
Aria sottile, produce ingegno sottile.
Al infermo il ragionar' altri è medicina.
Al gusto dolce, alla salute rea.
Amico tardi mi si fà, chi mi promette & non mi dà.
A cuor vile, forza non gioua.
A doppio la pazzia, cresce le forze.
Accordarsi con la pace, & col caldo, come le pecore.
Andar tentando i Monacj.
A can che fugge, dagli, dagli.
Andar' a caccia di grilli.
Andar con li zoccoli per l'asciutto.
Attaccar l'uncino alla christianella di Dio.
A modo del villan matto, doppo il danno far' il patto.
Amor' vuol fede, e fede vuol fermezza.
Andar greue dinanzi.
Amor di donna, e riso di cane, non vaglion un grano.
Arso il mortale, al ciel n'andrà l'eterno.
Altro non habbiam l'inuerno, che quel che cogliam la state.
Aleluia, ogni male fuia.
Amor dispetto, rabbia, e gelosia, in ogni donna ha signoria.
Andar ramengo, come il sole e la luna.
Andar, per la via de gambelli.
Alle fiate è meglio infermare, ch'esser ben sano.
Accettar volontieri, come l'asino la soma.
Anche Martino sa arar co' buoi.
Auaritia, scuola d'ogni vitio.
Anzi corna, che croce.
Alla terza, Dio la benedica.
A me torta di grilli, eh?
A san Michele, il calor va nel cielo.
Al soldato, pan fresco, vin vecchio, e soldo.
Anche i berteggiati, mangiano del pane.
Al buon tempo si tagliaua il sorgo con le scale.
Al far' in mar, al tondo in porto.
A chi la tocca, san Pietro la benedica.
Asino che raggia, non mangia.
Aggiungere ferro alla cazza.
Attaccare il maio alla porta.
Ancor' io, sono stato in danza.
Ancor' io, sò doue il diauol tiene la coda.
Ancor' io, sò quante paia fanno tre buoi.
Adesso vien' il buono, diceua chi sputaua il cuore.
Asciugarsi il naso col braccio.
Amar' in guisa, ch'il bastone il matto.
A buon confortatore, il capo non duole.
A zara, mio resto, io son chiarito.
Andar col cembalo, in colombaia.
A chi rincresce, pongasi a sedere.
Andar presso alle crida.
Attaccarsi la mente al petto.
Asino del pignattaio.
A chi duole il dente, se lo caui.
A chi tocca, leuisi.
Amor regge suo regno, senza spada.
A buon cugno, non accade gran mazza.
Amore è il vero pretio, con che si compra amore.
Amami poco, ma continua.
A qual cosa non stringi i cuor mortali, oh empia fame d'oro.
Adulatione, e fittione sono la pincia de' grandi.
Alla fama si và, per varie strade.
Alle cose passate, non si truoua rimedio.
Asini che non portan basti.
Assai beato muore, chi esce di dolore.
Assai acqua passa per il molino, ch'il molinaio non vede.
Accarezza il vecchio matto, se vuoi ricca farti a un tratto.
Amore fà molto, ma l'oro sa più fare.
A dì tre d'Aprile, il cucco de' venire, se non vien' a otto, o è preso, o morto.
Andar doue ne Papa ne Imperatore, può mandar' Imbasciatore.
A me pare vna coglioneria, lasciar di se memoria a l'hosteria.
Arbor verde, da sè vien secco.
Arbor secco non diuien piu verde, così fa donna ch'il suo tempo perde.
Al'honor chi manca d'un momento, non ripara in anni cento.
Ad ogni cosa fuor ch'a la morte, truoua rimedio l'huomo forte.
Amor non si cela sotto manto, ne si copre sotto canto.
Aspetta tempo e luoco a far vendetta, che non si fece mai ben' in fretta.
Assai guadagna chi fortuna passa, ma molto più chi le donne lassa.
Ama Dio & non fallire, fa pur bene, & lascia dire.
Al nostro tempo sono radi, a chi altro ch'il guadagno agradi.
Armato come i scudi della camera di presentia, leggiermente.
Arbor spesso trapiantato, mai di frutti è caricato.
Alhora si poteua sputar in chiesa.
Andare in frega.
Andare su le ponta de' zoccoli.
Andar come le campane di Manfredo.
Anche il granchio, corre con la volpe.
A l'acqua cede il sasso.
A spettare, come il lauoratore la ricolta.
Altro ci bisogna, dice il vangelo in volgare.
Amar come la scimia le ceriese.
Appoggiar il luccio nel serbatoio.
Attaccar couelle.
Al mare conuien pescare.
A tristo scrittore, ogni pelo impedisce.
A cane scottato, l'acqua fredda pare calda.
Anche i cuochi auanzano i capi, i piedi, & l'entraglia degl'animali.
A voler fare vno valente, conuien fargli villania.
Andar dal buio al oscuro.
A Baccano, non si farebbono.
Amoreuole come un Giudeo, a chi non ha pegno.
Aspettar la imbeccata, come fanno i passerotti.
Alla mazza vanno le naui vecchie.
Altro che terza & benedicite, ci vuole per descinare.
Andar da Batante a Ferrante.
Anche il mare, ch'è sì grande, si pacifica.
Andar doue vanno le schiaue la festa.
Altro che guanto, e lettere in mano.
Anche il vino, che ha la muffa, s'impara a bere.
Auanzare i piedi fuori del letto.
Al verbo dello alquia, disse la Betta.
Andar su le lastre del tetto, senza pedale.
Astutia vince senno.
Anche i preti vogliono menar le calcole.
A Baldo, Bartolo.
Amore regge, senza legge.
Amor da per mercede, gelosin e rotta fede.
Amare, non è honorare.
Amore col suo strale, percote ogni mortale.
Alza il matto il fai salire, se non è matto fallo venire.
A sbaraglio va in cà, a sbaraglin da' dà.
Aggiongi un pan' in tauola.
A ventidue viene la Madalena.
Aue maria, questa cappa è mia, padre nostro, dammela tosto.
A proposito cala basso, dice lo Spagnolo.
Ambasso, fatti inanzi un passo.
A l'Agosto ti voglio.
Aprir la bocca, e soffiare.
Anche Diomisio insegnò l'A.B.C.
Ad ogni vno piace la chiacchera.
A nissun' è vero amico, chi a sè è nimico.
Assiduità, genera facilità.
A chi veglia, tutto si riuela.
A longa corda tira, chi morte altrui desira.
Abondanza, vicina è d'aroganza.
A gran mal' fare, picciol tempo basta.
Al canto l'uccello, & al parlar' il ceruello.
A buona volontà, non manca facultà.
A giouane soldato, vecchio cauallo.
A grassa cucina, pouertà è vicina.
A pazzo relatore, saggio ascoltatore.
A parole lorde, orecchie sorde.
A cattiuo cane, corto legame.
A tale piede, tale scarpa.
A dura incudine, martello di piuma.
A carne di lupo, salsa di cane.
A tela ordita, Dio manda il filo.
A orgoglio, non manca cordoglio.
A pan duro, dente acuto.
A la fin si conosce il buon, e 'l fin.
A le barbe de' pazzi, il barbier impara a radere.
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