La tragedia era alle porte e il 24 ottobre 1871puntualmente scoppiò.

Ecco la famosa Calle de los Negros nel 1880, pochi anni dopo il famoso massacro. Fino al 1882 la zona si mantenne più o meno inalterata, poi gli edifici che vedete ai lati furono demoliti.
Le fonti ufficiali addussero come causa del linciaggio la solita scusa, e cioè l’assassinio di uno sceriffo zonale, tale Robert Thompson,durante un conflitto a fuoco con la mafia Cinese, cosa che a quanto pare scatenò l’ira della folla (!) al punto da torturare mutilare e infine appendere una ventina di poveri disgraziati Cinesi presi a caso. Già così le giustificazioni non reggono; se poi aggiungiamo che dopo un processo ridicolo furono indicati come colpevoli del massacro solo 8 persone, che queste furono inizialmente accusate di
” omicidio colposo ” e infine assolte con formula piena, benchè testimoni oculari avessero indicati loro e altri trenta soggetti come responsabili del fatto…beh, è chiaro che qualcosa non va.
Cominciamo col dire che il massacro non fu un evento improvviso ma che alcuni eventi precedenti avevano contribuito ad alimentare le tensioni e l’odio tra Americani e Cinesi: ho tratto parecchie delle mie informazioni dal libro The Chinatown Warche vi consiglio di leggere.

Ecco una rara immagine di Chinatown nel 1870. Ricca di empori, sale da The e drogherie Chintown si apprestava a divenire una piccola S. Francisco.
Qualche giorno prima il boss di uno dei vari clan della Mafia Cinese, tale Yo Hing, aveva organizzato il rapimento, a scopo di lucro, di una delle pochissime donne sposate di Chinatown, una certa Yut Ho,che sembra fosse bellissima. Chiaramente ciò fu possibile perché Yo Hing aveva stretti e danarosi rapporti con le Amministrazioni locali, in primis gli Sceriffi e i Tutori dell’Ordine, che non solo chiudevano un occhio sui misfatti ma anzi percepivano su di essi una grassa percentuale.. Chiaramente la fazione rivale, nella persona del boss Sam Yuenche faceva il mercante di stoffe, non digerì l’affronto che ne minava il potere zonale e, complici altri Funzionari Americani, riuscì a far sbarcare a San Francisco una banda di guerrieri Tongarmati fino ai denti provenienti freschi freschi dalla Cina. La notte del 23 ottobre, quindi, il drappello di sicari guidati da Ah Choy, che era il fratello della donna rapita, aprì un conflitto a fuoco contro Yuen, che tuttavia rimase illeso mentre Choy fu ferito a morte e lasciato agonizzante in uno dei vicoli di Chinatown. Compreso chi fosse il mandante e forte degli appoggi della polizia locale Yo Hing denunciò Yuen come mandante del tentativo di omicidio e lo spedì in prigione , dove inoltre fu fissata una cauzione di 2000 dollari, una somma abnorme per l’epoca e soprattutto per un Cinese. L’intento era quello di far marcire il rivale in galera per il tempo necessario ad ingrassare Giudici e Avvocati, farlo condannare a morte e appropriarsi del suo territorio, ma Yuen mangiò la foglia e affermò che era in grado di pagare l’ingentissima somma. Accompagnato a casa dalla Polizia si scoprì che il denaro era nascosto nel tronco di un albero, ma che ce n’era tanto, tanto in più! Una ricchezza enorme frutto di traffici clandestini, che ingolosì i Tutori dell’Ordine e non solo.
Uno degli Agenti presenti quella mattina del 24 ottobre 1874 fu un certo Jesus (!) Bilderrain,poliziotto di oscura fama noto per essere avido, ladro e profondamente razzista. C’erano inoltre parecchie denunce contro di lui per vari reati di furto, soprattutto di galli da combattimento . Era anche un giocatore d’azzardo incallito e, insieme a suo fratello Ygnacio, aveva controllato e organizzato per anni i famosi blocchi delle elezioni contro la Comunità Latina di Los Angeles per conto del partito Democratico, impedendo così alla minoranza etnica di votare . Un tale soggetto fu però teste di eccellenza e riverito come un eroe sia da parte dei Giudici che della Stampa quando si aprì l’inchiesta sul massacro, e le sue parole furono valutate come oro.

Bilderraine affermò che la sera del 24 ottobre si era recato in Negro Alleycon altri uomini perché attirato da alcuni spari; entrato in un vicolo fu poi ferito e sembra abbia chiamato in aiuto l’agente Thompson, che rimase ucciso da colpi sparati dallo stesso Yuen. L’omicidio a sangue freddo sembra abbia poi aizzato la folla che in poco tempo si è organizzata e abbia preso d’assalto la zona, arrivando infine al massacro. Benché atroce l’intero episodio fu quindi liquidato come una pazzia generale generata da un clima di malumore contro i Cinesi, che a quanto pare affamavano e sprofondavano nel vizio la città ricavandone cifre favolose. Fu addirittura rispolverata la storiella che i Cinesi stavano raccogliendo tali somme per conto di un Mandarino che aveva la velleità di diventare Governatore della California: una bufala che risaliva alla febbre dell’oro spacciata però come vera da alcuni libri dell’epoca e che purtroppo era già stata usata per sfornare le famose Leggi Razziali in base alle quali “ Nessun Cinese poteva testimoniare in processo contro un bianco” Malgrado il massacro si sia svolto praticamente sotto gli occhi del mondo, grazie anche ai resoconti impietosi scritti in tempo reale da H.M. Mitchell, cronista della Star,il processo si concluse velocemente assolvendo in pratica la città “ vittima degli orrendi commerci dei Cinesi e del clima di violenza della sua Mafia.” Non c’è dubbio che poteri politici influenti abbiano determinato l’archiviazione del processo, quegli stessi che in seguito si servirono del ricordo del massacro per imporre il famigerato “ Chinese Exclusion Act “ del 1882La verità dei fatti, come al solito, è molto più amara e perfino banale. del massacro, che raschiò a fondo nell’ animo gretto e razzista dei falsi moralisti dell’epoca, c’è l’avidità e il furto.

Contrariamente a quanto si crede in Cina l’ oppio non era utilizzato con gli stessi fini di vizio e patologici dell’Occidente, bensì il suo uso era a scopo terapeutico e religioso. Fu solo in seguito alla caduta dell’Impero Qing e alle guerre Anglo-Cinesi del 1830/40 che l’oppio fu volutamente distribuito dalla stessa Inghilterra a larghe mani tra la popolazione Cinese, allo scopo di accrescere il proprio monopolio e convertire gran parte delle coltivazioni agricole necessarie in coltivazioni di oppio, atte all’ esportazione in tutto il mondo. La Cina tentò di frenare la diffusione, ma inutilmente. In seguito alle migrazioni in America la cattiva abitudine e i traffici legati ad essa approdarono in America gestiti , di comune accordo sia dalla Mafia Cinese che dallo stesso Governo degli Stati Uniti. Nella foto una classica sala da oppio Cinese nel 1890.
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