Problemi indicibili con spiegazioni senza parole, la soluzione sarà andare senza fermarsi, problemi inesistenti, dei loro, senza la testa, ostacoli puri. La legge governa sempre anche dopo che rivedrai la luce del giorno, il quesito che ti ha posto non è tuo, vedrai domani… è un questionario nazionale, non c’è nessuno nella stanza. I loro stessi amici non superano il male e sono il male, cambiamo argomento con allora mambo: siamo già finiti e dobbiamo pagare, lo so non si deve parlare ma, si può ridere della nostra esperienza che nessuno dice reale, si guarda da un’altra parte poi si vedrà dove o cosa penserai domani, dove qualcuno crede.
L’impotenza dell’ignoranza, quello che non vuoi, esperienze o cose orrende dove viviamo in Calabria, ti credevi ci fosse una lettera di nero su un foglio bianco invece non c’era niente, però esisteva l’inferno e la morte più della carne e degli organi addosso, invece niente più di niente, soli! Proseguendo continua una serata che poi finisce, vedrai la luce di un nuovo giorno, meglio la legge e… insomma non sarà niente domani ma almeno un giorno in meno sulla Terra, il riposo di una giornata di lavoro. Mi sembra sia ora di questo ennesimo omicidio dormire, cos’è un reato penale.
Bipolare questa sera non ho proprio niente da fare, scrivo per dirti di questa sera talmente lontana che le parole si sono perse, non ci sono più motivi da vivere qui, dove si dice d’essere presenti nel mondo, non si vive nemmeno di cosa si pensa, chi supera ha le chiavi, quindi dove resti e dove essere vivo o morto… dei ricordi e le cose passate, il disgusto o la riconoscenza di cos’era per dirti che ci hanno fatto il male e forse lo sai dove credi di vivere, allora vedi cosa hai sbagliato o, perché non si ritorna. Gli altri non ci sono per riconoscere quei problemi, che non si trovano, non si ricercano, si dice dove ti sei perso. Siamo grandi oramai, il nostro tempo molto passato nel futuro, sarà una notte dove chi vuole non lo fa, riposati non saranno affari nostri, se non agisci contro te stesso o non fai il male a qualcuno, cosa può la normalità.
Sembra piacevole vivere qui tanto caro, forse mi conosci non ti dico più niente, dato che non sei qui e quelle mi sembrano forbici ma non hai perso, non ti sei smarrito, ci dovrebbe essere un medico per il resto, non ci supponevamo nemmeno una società dove dovevamo far tutto noi, dove non si parla per non commettere errori o se perdi hai perso per sempre, quindi fai attenzione… ricordi serve uno stop se vuoi capire cosa sta succedendo, lì devi evitare gli orrori o cosa stanno dicendo persone che non hanno pensato.
Il codice delle parole sono i fatti che non cambiano, saranno anni che funziona ma è sempre meglio riposare, evitare non fare insomma. Il contatto sarà una perdita: sabato sera cosa hai fatto, durante la settimana o ti sei sposato… cosa non sostieni, l’irrisolto è anche mentre tutto ha un nome, tutte le cose descritte ma solo qualcuno ne parla di una realtà molto pesante per la tua vita e i doveri pubblici, tranne che per testi secolari: oggi così, domani chissà. Ancora credi che io non vedo, guarda non sarà lo stesso di loro cosa hanno perso, sono situazioni incongrue dove tu non ci stai, ma crescerai e capirai fino alla fine… continua la vita, in qualsiasi secolo vivi di sicuro sarà quell’ombra oscura sopra e intorno a te, che fa finta di non conseguirti per entrare dentro di te poi stasera… sai da questa parte la sera è molto particolare, piena di umani il giorno che non hanno fatto niente per delle solite e gravi questioni, di chi sarà la colpa? Saremo un po’ trasandati per dire questo, ognuno di noi sa come tante e colorate altre cose. La colpa resta di quel di cui già si diceva tempo fa credo, cos’è successo per dire d’essere riconoscibile è già da tempo lo stesso, non da cinque minuti o dieci, la trasparenza del nostro corpo è un’altra cosa: ci si ripara per non perdere sangue tutto ‘l resto del giorno… ed era già tutto così come volano le foglie d’inverno, le vie e le strade con il buon gusto di quel ch’era, scusa ma i lavori vanno fatti.
Da soli nel nostro piccolo gruppo, ti puoi sbrigare solo questioni che sanno di Stato e gli occhi appagano, o sempre la solita confusione nei giorni passati, ora sicuri di parlare d’altro e che gli altri non parlano di loro per ch’è troppo, sono delle sanguisughe e cose che non si dicono dagli errori o dalla semplicità… così abbiamo perso cioè non possiamo esser chiamati se non davanti a un avvocato da come ci hanno sistemato, non sarebbe meglio accendere la televisione. Vado a vedere s’è rimasto del caffè in cucina, nel riepilogo di una settimana dove il mondo non resterà, quel che vuoi sapere non resterà dentro di noi. Il primo istinto, il resto della Terra che ci ruota attorno senza oppure con noi, vitamine o medicine del resto se guardi dove non esiste la c’è ehm, non ingerire.
“Cosa fare o cosa ci darà l’aria, i sensi, l’impulso, l’espressione meglio non essere polemici il tempo, i temporali l’oggi e ‘l ieri sono già fatti di cosa succederà.” Ciao G.
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