Damon la strinse più forte a sé, avvolgendola nelle catene dâacciaio delle proprie braccia. Guardò fuori dalla finestra, che si affacciava su quello che si stava trasformando rapidamente in un luogo pericoloso. Prima usava quellâattico per nascondersi da Michael... adesso lo stava usando per nascondere Alicia da tutto ciò che poteva farle del male.
La verità era che... dopo quanto era successo la notte scorsa, quel posto non era più sicuro per nascondere qualcosa di così prezioso. Avrebbe dovuto trovare un posto tutto per loro, per poterlo difendere dai demoni. E poi... non vedeva lâora di combattere di nuovo con Michael.
âQuindi, per essere il tuo eroe, devo lasciarti libera in una città instabile e piena di demoni? Non è il caso.â disse Damon.
âSe non sarò costretta a sgattaiolare via, allora saprai sempre dove sono.â rispose Alicia, poi trattenne il respiro per un attimo prima di continuare âNon voglio odiare niente di te... io ti amo.â.
Damon sospirò piano âAnchâio ti amo... per questo ti darò la tua libertà , ma solo a determinate condizioni.â.
âE quali sarebbero?â chiese lei scettica.
Damon sorrise âTi insegnerò come proteggerti quando non ci sarò io a farlo.â.
âLezioni di combattimento?â Alicia non poté trattenere lâemozione. âCi sto.â.
âE fai bene, perché sei proprio una schiappa nel combattimento.â Quando lei cercò di colpirlo, Damon le bloccò le braccia e le mise lo sgambetto. Abbassandola a terra, si sentì eccitato mentre si chinava su di lei.
âQuesto è quanto.â disse lui fissandola negli occhi.
Alicia ringhiò, stringendo i denti in segno di sfida.
âE non ci saranno più segreti tra di noi.â concluse Damon con uno sguardo serio.
Il ringhio di Alicia si interruppe e lei gli rivolse un sorriso invitante, muovendosi sotto di lui. âTi voglio.â La sua voce era pura seduzione. Aspettò che lui allentasse la presa ed iniziasse ad abbassare le labbra sulle sue. Allâistante, Alicia rotolò, portandolo con sé. Piombò duramente sul suo basso ventre con un sorriso mentre lo guardava.
âQuesto è quanto.â lo prese in giro e si mosse di nuovo sensualmente.
âTu credi?â Damon si sollevò dal pavimento e la bloccò al muro prima che lei se ne rendesse conto. Portò una gamba tra le sue, sollevandola in modo da tenerla a cavalcioni sulla propria coscia. Avvicinandosi al suo orecchio, succhiò il suo delicato lobo tra le labbra e sussurrò âQuesto è un gioco che si fa in due.â.
Alicia si sentì sciogliere e si dimenò contro la sua coscia, desiderando altro. âMi piace il tuo metodo di insegnamento.â.
Damon ringhiò per lâinebriante sensualità di quelle parole ed affondò le labbra sulle sue in un improvviso impeto di desiderio. Le avrebbe dato quello di cui aveva bisogno... ma la libertà non era sulla lista. Dopo aver visto solo una parte di ciò che era uscito da quella crepa, avrebbe seguito ogni sua mossa, anche se lei non lo sapeva. Se prima lei pensava che fosse protettivo... adesso non ne aveva neanche idea.
Quello che Damon le teneva nascosto era la propria paura... la paura che se lâavesse persa di vista non lâavrebbe più trovata, viva o morta. Aveva provato il dolore di perdere una donna a lui cara, in passato, a causa della stupidità sua e di Michael. Ora la differenza era che per Damon Alicia era più che cara... lui la amava oltre la ragione.
Terminando il bacio, sorrise e la fermò quando lei cercò di raggiungerlo. Lui si diresse con passo deciso verso la camera da letto, ma perse il ritmo quando i denti di Alicia gli circondarono il capezzolo destro, seguiti da un movimento della sua lingua calda. La sua delicata mano gli scorreva sulla pelle scoperta in una dolce carezza, tentandolo ad andare oltre.
Vedendo che era totalmente distratto, Alicia scivolò rapidamente dalle sue braccia, lasciando quattro superficiali segni di artigli sul suo petto. Non erano abbastanza da fargli male, ma erano di certo sufficienti a darle esattamente quello che voleva... se lâavesse presa.
Damon rimase stupito quando Alicia svanì allâimprovviso dalla sua vista, e sentì la porta della camera da letto chiudersi con un rumore sordo. Alzò un sopracciglio e si guardò il petto, vedendo i piccoli segni di artiglio guarire e scomparire. Guardando la porta della camera da letto strinse gli occhi, augurandosi che lei avesse intenzione di usare quella tattica di combattimento sessuale soltanto con lui... non con il nemico.
Alicia aveva chiuso la porta a chiave e indietreggiò, in attesa che Damon vi si schiantasse.
âCiao tesoro, ti sono mancato?â le sussurrò Damon allâorecchio.
Alicia gridò sorpresa e lo aggirò, allontanandosi di alcuni passi. Si fissarono a vicenda per un attimo prima che Alicia fuggisse verso il balcone. Damon sorrise e la raggiunse con facilità , avvolgendole le braccia intorno alla vita proprio quando la sua mano toccò la maniglia.
Lei lottava e si dimenava contro di lui nellâincerto tentativo di scappare, e Damon si sentì eccitato prima del previsto. Alla sua piccola streghetta piaceva essere inseguita e dominata con passione, e lui lâavrebbe accontentata. La tirò contro il proprio petto e sorrise per il suo sussulto quando la propria mano le afferrò uno dei suoi seni.
âà stato un bel modo di distrarmi.â affermò Damon mentre le strofinava il naso sul collo. Morse gentilmente il punto che aveva appena strofinato e le strinse piano il seno quando lei gli poggiò la testa sulla spalla e gemette. âMa farai meglio ad usare quel trucchetto soltanto con me.â
Alicia non poté fare a meno di ridacchiare, con il fiato rotto. âSono dâaccordo. Non credo che i capezzoli di un demone abbiano un buon sapore come i tuoi.â.
Damon ringhiò e le afferrò lâorlo della maglietta, sfilandogliela da sopra la testa con un movimento fluido.
Lâironia di Alicia andò a farsi benedire quando le mani di Damon scivolarono sulla sua maglietta e la sfilarono da sopra la testa. Sussultò quando esse tornarono sui suoi seni, strofinando il pizzo sui suoi capezzoli già turgidi, e lei inarcò la schiena per rafforzare il contatto.
Volendo sentire le sue mani direttamente sulla pelle, fece per sganciare la chiusura anteriore del reggiseno. Damon le afferrò le mani per i polsi e se le avvolse attorno al collo.
âNon muovere le mani.â le ordinò con un severo sussurro.
Alicia sussultò di nuovo quando il calore delle sue mani tornò sul seno prima di scendere lentamente verso lâombelico. Gemette quando lui le sollevò una gamba con una mano, mentre lâaltra strofinava delicatamente contro il cavallo dei suoi jeans. La stava toccando appena, ma quella sensazione accennata fu abbastanza da farla arrivare allâistante. I fianchi di lei si muovevano al ritmo della sua mano, implorandolo fisicamente per avere maggiore pressione.
Damon le rilasciò bruscamente la gamba e aprì la chiusura anteriore del reggiseno, sfilandolo rapidamente e gettandolo dietro di sé. Le mani di Alicia si unirono alle sue nel togliere i jeans, che furono presto abbandonati da qualche parte sul pavimento. Non ci volle molto prima che nulla più li separasse e Alicia godette della sensazione della sua pelle sulla propria.
Rimase stupita quando le porte del balcone si aprirono allâimprovviso e si ritrovò fuori, allâaria fresca della notte. âDamon, che fai?â gli chiese.
âNon volevi uscire?â le chiese piano, poi la sollevò, facendola sedere sulla spessa ringhiera di fronte a lui.
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