Viviamo in un mondo di casi fortuiti, in cui solo i principi estetici hanno una coerenza e solo di questi possiamo essere sicuri. Lotteremo in eterno con la ragione e il torto, e ci sforzeremo di creare e mantenere un equilibrio etico; ma il brillìo della pioggia estiva sotto i lampioni o i grandi bagliori dell’artiglieria contro un cielo notturno… ecco, questa brutale bellezza è indiscutibile.
State certi: anche se ora vi lascio, ritornerò a vele spiegate al momento appropriato. La verità è che mi dispiace di non essere sempre il narratore in prima persona! Per parafrasare David Copperfield, non so se sono l’eroe o la vittima di questa vicenda. Ma in ogni caso, non dovrei prevalere? In effetti, sono io che la narro.
Ahimè, non si tratta solo del fatto che sono il James Bond dei vampiri. La vanità può attendere. Voglio farvi sapere cosa ci accadde veramente, anche se non lo crederete mai. Almeno nella narrativa, devo avere un po’ di significato e un po’ di coerenza, altrimenti perderò la ragione.
Quindi, in attesa del momento di ritrovarci, penserò a voi, come sempre. Vi amo e vorrei che foste qui… fra le mie braccia.
DICHIARAZIONE IN FORMA DI GRAFFITI
scritta con un pennarello nero su un muro rosso
nel retro di un bar chiamato Dracula’s Daughter a
San Francisco
Figli delle Tenebre
sappiate quanto segue:
Il primo libro, Intervista con il Vampiro, pubblicato nel 1976, era una storia vera. Potrebbe averlo scritto uno qualunque di noi: è il racconto di come si diventa ciò che siamo, dell’infelicità e della ricerca. Tuttavia Louis, l’immortale bicentenario che rivela tutto, insiste sulla simpatia per i mortali. Lestat, il malvagio che fece a Louis il Dono Tenebroso, gli diede ben poco di più in fatto di spiegazioni o di consolazione. Tutto ciò vi sembra familiare? Louis non ha ancora rinunciato alla ricerca della salvazione, sebbene anche Armand, l’immortale più vecchio che avesse conosciuto, non potesse dirgli perché esistiamo e chi ci ha creati. Non è molto sorprendente, vero, vampiri e vampire? Dopotutto, un catechismo per vampiri non è mai esistito.
Cioè, non è esistito fino alla pubblicazione del
secondo libro, Scelti dalle tenebre, pubblicato proprio questa settimana. Sottotitolo «educazione e prime avventure del vampiro Lestat». Non ci credete? Andate a controllare nella più vicina libreria dei mortali. Poi andate nel più vicino negozio di dischi e chiedete di vedere l’album appena uscito, intitolato Il vampiro Lestat con prevedibile modestia. Se questo non vi basta, accendete il televisore via cavo e, se non disprezzate questo genere di cose, aspettate che vada in onda uno dei tanti video rock di Lestat, che hanno cominciato a venire trasmessi appena ieri con frequenza nauseante. Riconoscerete subito Lestat per ciò che è. E forse non vi sorprenderà sentirvi dire che intende aggravare questi oltraggi inauditi presentandosi «dal vivo» sul palcoscenico in un concerto, proprio in questa città. Sì, in occasione della festa di Halloween, avete indovinato.
Ma dimentichiamo per il momento l’evidente follia dei suoi straordinari occhi che lampeggiano dalle vetrine dei negozi di dischi, o la sua voce potente che canta nomi segreti e storie molto più antiche di noi. Perché fa tutto ciò? Che cosa ci dicono le sue canzoni? È scritto chiaramente nel suo libro. Ci ha dato non soltanto un catechismo, ma una bibbia.
E proprio in tempi biblici veniamo condotti a conoscere i nostri progenitori, Enkil e Akasha, sovrani della valle del Nilo prima che venisse chiamata Egitto. Dimenticate quell’assurda storia di come, sulla faccia della terra, apparvero i primi bevitori di sangue; ha appena un po’ di senso in più della storia circa il modo in cui la vita prese a esistere su questo pianeta, o in cui i feti umani si svilupparono da cellule microscopiche nel grembo di madri mortali. La verità è che discendiamo da quella coppia venerabile e, ci piaccia o no, c’è motivo di credere che il generatore primordiale di tutti i nostri poteri deliziosi e indispensabili risieda nell’uno o nell’altro dei loro corpi antichissimi. Che cosa significa? Per dirla in parole povere, se Enkil e Akasha dovessero entrare in una fornace tenendosi per mano, bruceremmo con loro. Schiacciateli e riduceteli in polvere scintillante, e noi verremo annientati.
Ah, ma c’è una speranza. Loro due non si sono mossi da più di cinque secoli! Sì, è esatto. A parte il fatto che Lestat sostiene di averli destati entrambi suonando un violino ai piedi del loro sacrario. Ma se respingiamo la favola stravagante secondo la quale Akasha l’avrebbe preso tra le braccia e l’avrebbe fatto partecipe del suo sangue primordiale, restiamo con la versione più verosimile, corroborata dalle antiche storie, secondo la quale i due non hanno più battuto ciglio da prima della caduta dell’Impero Romano. Per tutto questo tempo sono stati custoditi in una cripta privata da Marius, un antico vampiro romano, il quale sa certamente cos’è meglio per tutti noi. E fu lui a raccomandare al vampiro Lestat di non rivelare mai il segreto.
Il vampiro Lestat non è un confidente degno di fiducia. E quali sono i motivi per cui ha realizzato il libro, l’album, i video e il concerto? È impossibile sapere cosa passa per la mente di quel demonio, ma è certo che, con notevole coerenza, vuole fare ciò che fa. Dopotutto, non aveva creato una bimba vampira? E non ha trasformato in vampira sua madre Gabrielle, che per anni è stata la sua amorosa compagna? Forse questo diavolo ha messo gli occhi sul papato, così per divertirsi!
Dunque, ecco la situazione: Louis, un filosofo vagabondo che nessuno di noi riesce a trovare, ha confidato i nostri più profondi segreti morali a innumerevoli sconosciuti. E Lestat ha osato rivelare la nostra storia al mondo, mentre esibisce i suoi poteri sovrannaturali davanti al pubblico mortale.
E ora, ecco il problema: perché quei due continuano a esistere? Perché non li abbiamo annientati? Oh, il pericolo rappresentato per noi dalla grande mandria non è affatto una certezza. I paesani non sono ancora alle porte, torce alla mano, per incendiare il castello. Ma il mostro sta cercando di cambiare la prospettiva dei mortali. E sebbene noi siamo troppo astuti per confermare agli umani le sue sciocche invenzioni, l’oltraggio supera ogni precedente. Non può rimanere impunito.
Altre osservazioni: se la storia narrata dal vampiro Lestat è vera — e sono in molti a giurarlo anche se non sanno spiegarsi il perché — non è possibile che il bimillenario Marius si faccia avanti per punire la disobbedienza di Lestat? O forse il re o la regina, se hanno orecchi per udire, si sveglieranno nel sentire i loro nomi diffusi per tutto il pianeta dalle eteree onde della radio. Cosa potrebbe accadere a tutti noi, se ciò avvenisse? Prospereremo sotto il loro nuovo regno? Oppure stabiliranno il tempo della distruzione universale? In ogni caso, il rapido annientamento del vampiro Lestat non potrebbe scongiurarla?
Ecco il piano: annientare il vampiro Lestat e tutte le sue coorti non appena oseranno mostrarsi. Annientare tutti coloro che gli sono fedeli.
Un avvertimento: è inevitabile che vi siano altri vecchissimi bevitori di sangue. Ogni tanto tutti noi li abbiamo intravisti o abbiamo percepito la loro presenza. Le rivelazioni di Lestat, più che scandalizzare, destano in noi una consapevolezza inconscia. E senza dubbio, con i loro grandi poteri, gli antichi possono udire la musica di Lestat. Quali esseri vecchissimi e terribili, incitati dalla storia, dalla finalità o dal semplice riconoscimento, potrebbero avanzare lentamente e inesorabilmente per rispondere al suo appello?
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