Various - La vita Italiana nel Rinascimento. Conferenze tenute a Firenze nel 1892
Здесь есть возможность читать онлайн «Various - La vita Italiana nel Rinascimento. Conferenze tenute a Firenze nel 1892» — ознакомительный отрывок электронной книги совершенно бесплатно, а после прочтения отрывка купить полную версию. В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: foreign_home, Прочая научная литература, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:La vita Italiana nel Rinascimento. Conferenze tenute a Firenze nel 1892
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:3 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 60
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
La vita Italiana nel Rinascimento. Conferenze tenute a Firenze nel 1892: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La vita Italiana nel Rinascimento. Conferenze tenute a Firenze nel 1892»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
La vita Italiana nel Rinascimento. Conferenze tenute a Firenze nel 1892 — читать онлайн ознакомительный отрывок
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La vita Italiana nel Rinascimento. Conferenze tenute a Firenze nel 1892», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
Ed allor vi si fa con le coltella,
Ed uccide l'un l'altro, e tutta quanta
Si turba allora quella piazza bella.
Si rinnova la scena raffigurata in un affresco del monastero di Lecceto, vicino a Siena. I tre dadi caddero sulla tavola in modo che un de' giuocatori è perdente. Egli sorge in piedi, esacerbato da quel colpo dell'avversa fortuna, e afferra il vincitore per la gola, stendendo il braccio. E l'altro, fattosi pallido per l'ira e lo spavento, si cerca indosso l'arme vendicatrice. La bestemmia prorompe sui labbri de' contendenti; le grida degli astanti, delle donne, de' fanciulli echeggian paurose: “Accorr'uomo, accorr'uomo!„ – La folla indietreggia sbigottita, e quando l'Esecutore arriva – sempre tardo – co' suoi famigli, la vittima è a terra, distesa in un lago di sangue.
III
Questi i drammi, i “fatti diversi„ d'allora, che turbavano la pace della semplice vita di quei nostri bisavoli. Perchè, la novella borghese, che tenea l'ufficio delle odierne gazzette, rare volte ci narra queste scene crudeli. Piuttosto si piace di raccontarci le beffe, le burle, onde allegravasi il popolo motteggevole; perenne argomento di queti ragionari, al canto del fuoco, presso gli alari dei grandi camini, sotto la cui cappa annerita raccoglievansi le famiglie, prima che sonasse l'ora di spegnere i lumi, quando chi andava a letto “il sezzaio 11 11 Paolo di Ser Pace da Certaldo, § 23.
erasi accertato fossero ben turate le botti„ e “l'uscio e le finestre serrate„.
Non parea vero di ridere, di scordare le paure dell'oltremondano, onde gli spiriti erano stati depressi: e già l'incredulità de' nuovi tempi cominciava a metter fuori le corna, burlandosi de' cherici, e un tantino de' miracoli e di molte altre imposture. I motteggiatori, i burlevoli, che d'altrui si prendevan sollazzo e cercavano gabbare il prossimo e il mondo, si dicevano “nuovi uomini„ e “ nuove cose „ le loro malizie. I deschi e le botteghe di Mercato Vecchio, i fondachi di Calimala, le loggie che sorgevano allora presso i palagi, dove la gente stava sui banchi a conversare, echeggiavano di fresche risate argentine; cui rispondevano i crocchi femminili, bisbiglianti sulle porte di casa. Gli artisti, o come li chiamavan gli artefici , erano i più sottili architettori di coteste burle ingegnose, immaginate fra una pennellata e un colpo di stecca. E ne durò la memoria molti anni, tanto che il Vasari parecchie ne raccolse nelle sue Vite , di quelle che i novellieri non avevan consegnate alle lor cronache cittadine.
“Sempre fu che tra' dipintori si son trovati di nuovi uomeni„ 12 12 Sacchetti, n. 161.
scrive il Sacchetti; e Bonamico Buffalmacco immortalato nel Decameron , e Bartolo Gioggi, e Bruno di Giovanni, e Filippo di Ser Brunellesco e Paolo Uccello e Donatello, ci fan tornare a mente le burle fatte a Calandrino, al Grasso legnaiuolo, e a tanti altri che furon vittime di così spietati begliumori 13 13 Capricci e anneddoti di artisti , descritti da Giorgio Vasari. Firenze, Barbèra, 1878, in-64.
. Ma la voglia matta di ridere e sollazzarsi, s'appiccicava anche alla gente più grave; e dalle botteghe degli artefici entrava in quelle degli speziali, e attaccavasi a' medici, a' giudici, a' procuratori, e saliva in Palagio a rallegrare i Priori della malinconia di star chiusi, lontani dalla moglie e dalla famiglia. – Semplici uomini e semplici costumi, che ancor sapevano della rozzezza antica: la Signoria dormiva in una camera sola, e ciò era incentivo e occasione agli scherzi 14 14 Sacchetti, nov. 83, fine.
; e il proposto dei Priori poteva andare in persona alla cucina a cuocersi sulla brace una fetta di carne 15 15 Ivi, 108.
. La burla, lo scherzo rasentava talora la truffa; ma una buona risata dava torto a chi aveva avuto colle beffe anche il danno, e tutti pari. Perchè a quegli anni, quand'ognuno pensava a sè, a' casi proprii, al proprio interesse, la gente non aveva pietà o compassione pei gonzi. Le più sottili malizie erano anche permesse ai mercanti, e quei di Firenze eran famosi per la gran furberia.
Racconta il Sacchetti quel che intervenne ad un Friulano, che aveva nome Soccebonel, e che andò a comprare panno da un di costoro. Ne misuran quattro canne, e il fiorentino glie ne mangia una mezza. Poi, per ricoprire l'inganno, gli dice: “Vuo' tu far bene? attuffalo in una bigoncia d'acqua, e lascialo stare tutta la notte, sì che bea bene, e vedrai poi panno ch'el fia.„ – Soccebonel così fa, e poi manda il panno al cimatore. “Soccebonel va per esso e dice: Che dei tu avere? Dice il cimatore: E' mi par nove braccia: da' nove soldi. Dice costui: Come nove braccia? oimè! che di' tu?„ Lo rimisurano; ma il panno non cresce. Soccebonel va dal ritagliatore, va di qua, va di là. E uno gli dice: “Questi panni fiorentini non tornan nulla all'acqua.„ “Uno comprò un braccio di panno fiorentino, e la sera l'attuffò, come tu facesti questo, in un bigonciuolo d'acqua, e lasciovvelo stare tutta notte; la mattina, lo trovò tanto rientrato, che non c'era più nulla„ 16 16 Sacchetti, n. 92.
.
IV
Ma i codici de' mercanti, chi li cerchi e li legga tra la polvere degli archivi e delle librerie, paiono disdegnare simili imbrogli. In quelle carte che cominciano tutte “al nome di Dio amen,„ piene di “buoni asempri e buoni chostumi e buoni proverbi e buoni amaestramenti„, troviamo precetti teorici ispirati alla più rigida e severa moralità. Scrive un di cotesti savi: “Tieni a mente quando ài a dare alchuna sentenzia di darla diritta, e leale, e giusta, e di questo non ti rivolgere mai nè per prezzo, nè per amore, nè per paura, nè per parentado, nè per amistà, nè per compagnia…„, perchè la persona “contro cui la darai fia tuo nemico e quei cui tu servirai non t'avrà nè per leale, nè per diritto, anzi si guarderà sempre di te e vitupereratti sempre.„ Ma subito, più sotto, leggiamo: “S'hai bisogno in piato o in altro tuo fatto dell'amistà d'alcuno signore o di rettore di terra, – ti dico che co' presenti s'acquista molto agevolmente. Guata chi è di sua famiglia, più suo segretario e con quel cotale prima ti domestica, e dona a lui alcuna cosa, e poi a lui chiedi aiuto e consiglio ed e' t'insegnerà a venire in amore del suo signore e presentargli quella cosa di che e' sentirà che sia più vago„ 17 17 Paolo di Ser Pace da Certaldo, § 56.
.
E non basta; la morale pratica porge ancora più opportuni consigli: “Quando comperi biada, guarda che non ti sia empiuta la misura a un tratto, che sempre ti calerà 2 o 3 per cento; e quando vendi il fa', e cresceratti la tua biada„ 18 18 Ivi, § 76.
. – “Di' sempre bene di quelli che reggono il Comune. Sta' sempre bene co' tuoi vicini, però che de' tuoi fatti e' sono sempre domandati prima di te, e negli onori e ne' disonori e' póssonti molto nuocere e giovare.„ E così consigliavano e ammaestravano i figliuoli, che crescevano destri ed esperti e consumati nell'arte del saper vivere, fra mezzo a gente che della vita conosceva le malizie e gl'inganni. Nè è meraviglia che un predicatore, per far gente e non parlare al deserto, annunziasse voler proclamare dal pergamo che l'usura non è peccato 19 19 Sacchetti, nov. 32.
, anzi “è sovvenimento„, e così avesse tutta la quaresima “infino a Domenica dell'olivo„, attento e affollato uditorio.
La famiglia che allargavasi e alleavasi nella consorteria , aveva unico fondamento la proprietà, guarentita da una selva di leggi e privilegi. Il padre era padrone dispotico de' beni personali: poteva lasciarli a chi meglio volesse, anche a' nipoti o ad alcun luogo pio 20 20 Perrens, III. 330, 331, 335 e segg.
, anche ai figli dell'amore cresciutigli in casa. Così per testamento: e si comprende di colpo l'importanza che aveano allora i notari ed i chierici. Le donne, succedendo ab intestato , avean soltanto diritto al quarto de' beni dei loro figliuoli: in ogni caso, ai semplici alimenti. Tutto cospirava a preservare l'integrità del patrimonio, ad impedire che uscisse fuori della famiglia, della consorteria, del comune.
Интервал:
Закладка:
Похожие книги на «La vita Italiana nel Rinascimento. Conferenze tenute a Firenze nel 1892»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La vita Italiana nel Rinascimento. Conferenze tenute a Firenze nel 1892» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «La vita Italiana nel Rinascimento. Conferenze tenute a Firenze nel 1892» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.