«Ce la spassavamo da circa tre o quattro settimane la prima volta che ha detto di voler scappare di casa. Mi ha chiesto se sarei andato con lei. Ha detto che voleva andare da qualche parte nella Carolina del Nord o una cosa così. Io l’ho presa in giro, perché non vedevo la ragione di trasferirsi a un solo stato di distanza, no? In più quand’era così non mi piaceva. Mio fratello scherzando diceva che le ragazze si ossessionano col primo ragazzo con cui vanno a letto. Immagino che si sia ossessionata. Comunque, impossibile che scappassi con lei. Ma il modo in cui ne parlava… si capiva bene che ci pensava sul serio.»
«Pensi che volesse scappare solo per via di quanto non le piacessero i suoi?» chiese Kate.
«Immagino di sì. Cioè, è l’unica vera ragione a cui riuscivo a pensare che l’avrebbe fatta andar via di casa. Cioè… anche i miei sono degli stronzi. Però io non sono mica scappato.»
«No» disse Barnes. «Tu ti sei trasferito a due miglia di distanza nella roulotte di tuo fratello maggiore. Magari Mercy un’opzione del genere non ce l’aveva.»
«Comunque» disse Kate assicurandosi che Barnes non li portasse troppo fuori tema. «Sei sicuro che dicesse sul serio quando parlava di scappare? Non ti stava solo riempiendo la testa di fantasie in modo che rimanessi con lei?»
«No. Però continuava a dire che sua madre avrebbe dato di matto per trovarla – non perché volesse davvero trovarla, ma perché Mercy l’avrebbe fregata, scappando.»
«Sai se c’erano abusi in casa sua?» chiese DeMarco.
«Non credo. Non di recente, comunque. Una volta però mi ha raccontato che sua madre dal nulla le ha dato un pugno in faccia quando aveva tipo undici o dodici anni.»
«E tu giuri che non se n’è mai saltata fuori dicendo che aveva intenzione di ucciderli?» chiese Kate.
«A volte l’ha fatto. Diceva “Non vedo l’ora di ucciderli”. E poi si chiedeva se l’avrebbe fatto con un coltello o con una pistola. Le piaceva proprio parlarne. Però io le dicevo di stare zitta. Quando io e Mercy ci trovavamo, era solo per il sesso. E non avevo voglia di sentire che pensava di uccidere i suoi prima che venissimo al dunque, no?»
Kate prese tutto in considerazione quando Jeremy smise di parlare e li guardò tutti e tre. Aveva mentito sul fatto che Mercy fosse promiscua. Kate si chiese se tutto il resto che aveva detto non fosse anch’esso una bugia.
Si inclinò verso uno sceriffo Barnes immobile e gli sussurrò all’orecchio: «Possiamo parlare fuori per un attimo?»
Lui annuì e si alzò, praticamente staccando gli occhi da Jeremy a fatica. Non si limitò a uscire normalmente dalla stanza – lo fece come una furia. Prima di dire una parola a Kate o DeMarco che lo seguivano, andò dritto nel suo ufficio. Tenne loro la porta aperta e la chiuse quando furono entrambe dentro.
Disse subito: «Cazzo.»
«Pensa che stia dicendo la verità?» chiese Kate.
«Penso che nella sua storia ci siano abbastanza frammenti veritieri da renderla credibile. Quella storiella di Wendy Fuller che dà un pugno a Mercy… è accaduto davvero. Mercy ha chiamato la polizia. E non era neanche triste quando ha chiamato. È stato circa cinque anni fa, però me lo ricordo bene. È stata vendicativa. Voleva assicurarsi che sua mamma finisse nei guai. Però alla fine bastò una piccola chiacchierata con la famiglia e andò tutto bene. Wendy all’epoca aveva un problema col bere. A quel che capisco io, ormai era pulita e sobria da due anni. Per quanto riguarda Mercy che odia appassionatamente i suoi… non lo so con certezza.»
«Tutto ciò che ci sta dicendo è l’esatto opposto di quello che ha detto Anne Pettus. Lei ha detto che Mercy voleva bene ai suoi… che andavano molto d’accordo.»
«È qui che mi blocco» disse Barnes. «Jeremy Branch e suo fratello maggiore non sono altro che combinaguai. Ho beccato suo fratello due volte per possesso di droga e una per atti osceni nel retro del suo furgone in stradine secondarie. Per quanto riguarda Jeremy, l’ho portato qui solo una volta – per furto minore. Però ho sempre pensato che fosse una questione di tempo prima che diventasse un ospite più regolare.»
«Lui avrebbe qualche bisogno di mentire sulla possibilità che Mercy sia l’assassina?» chiese DeMarco.
«Proprio non lo so. Però… ha parecchio senso, no? La ragazza si stufa dei suoi, li uccide e poi scappa.»
Kate annuì. Ricordò lo scenario immaginato da lei stessa di Mercy che si avvicinava ai genitori ignari e li uccideva entrambi prima che la seconda vittima fosse anche solo sicura di ciò che stava accadendo.
«Da quanto Jeremy vive col fratello?» chiese Kate.
«Non lo so. Per andare sul sicuro, forse un anno, più o meno. Anche prima, però, viveva col fratello a volte. Suo fratello è Randy Branch – un disastro permanente di venticinque anni. I genitori hanno divorziato circa dieci anni fa. Randy si è preso casa sua non appena ha potuto, quella miserabile doppia roulotte ai margini del bosco. Per un po’ penso che Jeremy sia saltato da un genitore all’altro, ma poi la madre si è trasferita con la famiglia giù in Alabama. Dopo, penso che il padre abbia semplicemente smesso di occuparsene.»
«Però vive qui intorno?»
«Sì, sulla Waterlick Road.»
«Ha idea se Jeremy stia mai da lui?»
«Non personalmente. Ho sentito delle voci, però. E una di queste voci dice che Randy fa delle festicciole piccanti. Orge, immagino, non lo so. E non permette che Jeremy se ne stia in giro. Quindi, a quel che ho sentito, nei weekend in cui fa le feste, Jeremy sta col suo vecchio.» Si fermò e poi, quasi con scetticismo, aggiunse: «Non pensate che sia stata Mercy?»
«Lei lo pensa?»
Fece spallucce. «Non voglio crederlo, però sta cominciando a sembrare così. Se devo essere sincero, è una conclusione che avevo cominciato a prendere in considerazione anche prima che arrivaste voi.»
«Teniamo qui Jeremy ancora un po’» disse Kate. «Nel frattempo, pensa che si possa mettere qualcuno a rintracciare l’indirizzo e le informazioni di contatto del padre di Jeremy?»
«Sì, ci metto Foster» disse prendendo il telefono. «Sarà contento di riuscire ad aggiungere qualche altra informazione ai dossier del caso.»
Kate e DeMarco uscirono dalla stanza, tornando nella zona uffici. Parlando sottovoce, DeMarco chiese: «Pensi che Jeremy Branch stia dicendo la verità?»
«Proprio non lo so. La sua storia sicuramente quadra e collega molti puntini. Però so anche che con tutta la droga che abbiamo trovato in quella casa ha tutte le ragioni del mondo di coprirsi il culo e distogliere l’attenzione da sé.»
«Non posso evitare di chiedermi se anche lui non sia stato coinvolto nelle morti» disse DeMarco. «Un ragazzo più grande, che vuole tenere sottochiave una ragazzina più giovane. Se lei odiava davvero i suoi genitori e lui era abbastanza pazzo, non sarebbe un sospettato?»
Era una serie di pensieri promettente, che Kate stessa aveva preso in considerazione. Non l’aveva ancora escluso, sperando che una visita alla casa del padre di Jeremy avrebbe dato loro più informazioni.
«Agenti?»
Si voltarono entrambe e videro Barnes uscire dal suo ufficio. Porse un foglio di carta a Kate e annuì. «È l’indirizzo di Floyd Branch. Un avvertimento dovuto, però… può essere un po’ bastardo. I distintivi e tutto il resto non lo preoccupano.»
«Siamo in pieno giorno» disse Kate. «È sicuro che sia a casa?»
«Sì. Lavora su piccoli motori e roba così nel suo garage.» Barnes controllò il suo orologio e sorrise. «Sono circa le tre e mezza, quindi scommetto quello che volete che ha già cominciato a bere. Se fossi in voi, uscirei di lì presto… prima che sia fradicio. Volete rinforzi? È un montanaro. Non so come altro metterla. Sta per vedere due donne che non conosce e non vi prenderà seriamente.»
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