Sawyer Bennett
Fuorigioco
Fuorigioco - La Serie
© 2021 - Sawyer Bennett
Traduzione italiana a cura di Mark James Grilli
1 Ringraziamenti
Non mi sarei aspettata di scrivere questo libro. In effetti stavo per iniziare a lavorare al sequel di Forever Young, ma l’idea per questo romanzo mi è balzata in testa senza sosta. Così ho trascorso qualche settimana a ponderare la cosa. Ho anche provato a scrivere il sequel di Forever Young, tuttavia non sono nemmeno riuscita ad iniziare perché questo libro continuava a dominare i miei pensieri. Perciò ho deciso: diamine, fammi sgomberare la mente da questa cosa.
Ho scritto all’impazzata per una settimana buona. Circa 45.000 parole dopo avevo la mia prima bozza. Ho corretto qualcosa qua e là, anche se, fatta salva qualche modifica, in realtà il testo era pronto. A questo punto desidero ringraziare pubblicamente Kristina Sessoms e Alyssa Shaver. Entrambe si sono offerte come beta-readers, fornendomi ottimi consigli, molti dei quali sono venuti utili.
Un abbraccio in particolare ad Alyssa, la quale ha trovato il titolo del libro. Averla avuta come beta reader dev’essere stato un segno del destino, dato che è una grande appassionata di hockey, ex giocatrice lei stessa, nonché violinista. Scoprirete perché tutto ciò è importante durante la lettura di questo romanzo.
Come sempre, grazie, Shawn, per avermi permesso di inseguire i miei sogni. So che questo mi porta a prestare attenzione al mio laptop invece che a te per molte ore. Sei la cosa più bella della mia vita, tesoro!
1 Riflessioni
Non so cosa mi abbia spinto a farlo. Forse le aspettative impossibili, o magari la mia autocommiserazione. Semplicemente sapevo di avere bisogno di qualcosa di diverso. Avevo bisogno che qualcuno...qualcosa...mi riportasse sulla giusta strada.
Altrimenti mi sarei perso...sarei diventato un guscio vuoto, un relitto umano. Perciò l’ho fatto. L’ho approcciata, l’ho corteggiata, e infine l’ho conquistata. E così ha salvato la mia vita...
1 Capitolo 1
Ryan
Heh, heh, heh, heh...
Odio quei dannati maiali verdi che si prendono gioco di me. Premo il pulsante riavvia, e faccio scorrere il dito sullo schermo, tirando indietro l’uccellino blu. Lo lascio volare, picchiettando velocemente sullo schermo, e il mio missile blu peloso si divide in tre, scatenando la sua ira verso i miei provocatori. Il ghiaccio va in frantumi, ed io stermino le scrofe verdi. La vittoria è mia.
“Sbrigati, Ryan. Datti una mossa.”
Lancio un’occhiata al gruppo che cammina davanti a me. Stanno tutti ridendo, tenendosi a braccetto. Sembrano una fottuta replica di Friends. Indossiamo tutti splendidi capi firmati, omaggio dell’oscena ricchezza delle nostre famiglie. Sfoggiamo perfetti tagli di capelli, freschi di parrucchiere, mentre viviamo le nostre vite perfette da studenti del college. E a volte odio assolutamente tutto questo.
Stasera andremo in giro per i bassifondi. Stiamo passando da una festa della confraternita ad un diner aperto 24 ore su 24 nei dintorni per prendere qualcosa da mangiare. Diamine, tutto questo è imbarazzante.
A causa dell’enorme quantità di alcool e marijuana presenti alla festa siamo tutti in fame chimica. A dire il vero, il mio è più un languorino, solo dovuto alla fame, perché sfortunatamente non posso fare uso di cannabis, dato che la divisione sportiva della Northeastern sorprende i suoi atleti con test antidroga a sorpresa. E non ho alcuna intenzione di mettere a rischio il nostro campionato di hockey per qualche spinello. Mi auguro che anche Mike e Carter siano stati lontani da quella merda stasera. Dal modo in cui stanno ridacchiando le ragazze, deduco che abbiano preso parte anche loro.
Sono le 3 del mattino, e non sono abbastanza ubriaco da ignorare il fatto che vorrei poter scaricare i miei amici e tornarmene alla confraternita per dormire un po’. È stata una lunga nottata e sembra che stia per allungarsi ancora di più.
Gli uomini della nostra allegra combriccola rappresentano una fetta della prima linea della squadra di hockey della Northeastern. Siamo alquanto uniti. Il mio braccio destro e migliore amico, Mike Yanalas, si rivolge ad un gruppo di giovani teppisti appoggiati ad una vecchia Dodge Charger fumando sigarette. Sta stringendo a sé la sua fidanzata, Cameron.
“Che cazzo guardate?” gli urla Mike. È ubriaco marcio, ed io sospiro tra me e me. Non voglio assolutamente dover parare il suo culo ubriaco in una rissa stasera.
Fortunatamente questi aspiranti gangster non rispondono, sgattaiolando via nell’oscurità. Non mi sorprende, a dirla tutta. Siamo tizi ben piantati, e la maggior parte delle persone sarebbe pazza a sfidarci.
Svoltiamo in Hay Street, sbucando nella mia zona. La palestra dove mi alleno è a pochi isolati di distanza, e la mia confraternita è nella direzione opposta. Sally’s Diner è situato quasi al centro di questi due punti, ed è stato il nostro punto di ritrovo dopo le feste nei miei tre anni da studente alla Northeastern. Allungo il passo per raggiungere gli altri.
Entrando da Sally, respiro a pieni polmoni l’aroma inebriante del bacon e delle patatine fritte. Il posto è abbastanza pieno, anche se sono le prime ore del mattino. Ci sono parecchi tavoli gremiti di studenti ubriachi, e un vecchio seduto al bancone con una tazza di caffè.
Dopo aver unito alcuni tavoli, il gruppo si siede, tirando fuori i menu appiccicaticci dai segnaposto al centro dei tavoli. Avvolgo un piede attorno ad una sedia scalciando indietro, in modo da tirarla fuori da sotto il tavolo. Mi metto comodo, stendendo le gambe di fronte. Incrociando le caviglie, continuo ad ignorare il gruppo giocando ad Angry Birds.
Ignoro il menu. So già che ordinerò l’Husky Special. Un cheeseburger con sopra un uovo fritto e una valanga di patatine fritte come contorno. Mi sto allenando duramente per prepararmi al campionato di hockey che inizierà tra qualche settimana, quindi posso sopportare il sovraccarico calorico.
“Bleah…questo tavolo è disgustoso. Non capisco perché ci ostiniamo a venire sempre qui.”
Rimango concentrato sulla mia missione di distruggere il maggior numero di maiali possibile, mentalmente esasperato da Angeline. Il fatto che sia qui con noi mi fa girare le palle, e il suo piagnisteo da viziata mi sta facendo saltare i nervi.
Sono rimasto sbalordito quando si è presentata alla festa stasera, dato che abbiamo tentato furiosamente di evitarci da quando ci siamo lasciati qualche settimana fa. Tuttavia, suppongo che rivederci fosse inevitabile, dato che la nostra cerchia sociale era molto unita. Non aiuta nemmeno il fatto che Mike sia il mio migliore amico, e Cameron la sua.
Lancio una rapida occhiata ad Angeline, scuotendo la testa. Sta cercando di pulire il tavolo con il disinfettante per le mani ed i tovaglioli, la faccia contorta in una smorfia. Osservarla mentre si affanna a pulire un tavolo sporco, mi fa capire ancora una volta che ho preso la decisione giusta quando l’ho lasciata. Angeline è un po’ troppo pignola per i miei gusti. Cavolo, si rifiutava di abbracciarmi dopo le partite se non dopo aver fatto la doccia. Col senno di poi, mi stupisce che non mi abbia disinfettato con il suo gel prima di fare sesso. O che non mi abbia fatto infilare il cazzo in due preservativi.
Mi mordo il labbro inferiore, sbigottito. Vedere Angelina stasera è stato surreale. Mi aspettavo che fosse ancora furiosa con me per averla scaricata. Invece mi è venuta incontro e mi ha abbracciato forte, dicendomi di essere felice di vedermi. Ho ricambiato il complimento, anche se non lo pensavo davvero. Era la cosa più cortese da fare.
Col trascorrere della notte, Angeline è passata dalla chiacchierata amichevole al flirtare sfacciatamente. Non ho potuto ignorare le innumerevoli volte in cui ha appoggiato la mano sul mio braccio mentre mi stava parlando, o il modo in cui stava in punta di piedi per sussurrarmi qualcosa all’orecchio.
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