Various - Conferenze tenute a Firenze nel 1896
Здесь есть возможность читать онлайн «Various - Conferenze tenute a Firenze nel 1896» — ознакомительный отрывок электронной книги совершенно бесплатно, а после прочтения отрывка купить полную версию. В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: История, foreign_edu, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Conferenze tenute a Firenze nel 1896
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:5 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 100
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Conferenze tenute a Firenze nel 1896: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Conferenze tenute a Firenze nel 1896»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Conferenze tenute a Firenze nel 1896 — читать онлайн ознакомительный отрывок
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Conferenze tenute a Firenze nel 1896», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
Duecentomila poltroni da impiegare! A non vederci altro che tanti infingardi, contenti dell'ozio a cui si sentivano condannati, i poltroni d'Italia erano certamente di più. Ma egli, giunto tra noi a capo di trentaseimila combattenti, egli che più tardi, nel colmo della potenza sua, non doveva averne più di cinquecentomila, nè mai, di tal numero, oltre i due terzi raccolti sotto la mano, poteva bene restringersi allora in quei modesti confini, e non chiedere all'Italia, sua madre, più di duecentomila soldati. Era già molto, e per il tempo e per l'uomo. Ancora egli non aveva fatto altro che vincere, dodici ore innanzi, sulle alture di Montenotte; e Montenotte non doveva essere una giornata decisiva se non dopo i felici combattimenti di Dego e di Millesimo. Pure, sceso da quelle vette onde non era spazzato intieramente il nemico, e dal ponte di Càrcare conducendo all'ostacolo di Cosseria la divisione Augereau, egli si sentiva già tutto compreso del suo alto destino. Un colpo di fortuna lo aveva innalzato a Tolone; un altro gli aveva fruttato il favore del Direttorio, per le nozze con la vedova Beauharnais, amica della Tallien, la bella onnipotente del giorno. Il caso è uno stupendo artefice di eventi; ma a patto che dove passa l'occasione, sua frettolosa figliuola, si trovi in agguato chi sappia afferrarla pel ciuffo. E molti aspettano, che non la vedranno passare; alcuni l'acciuffano, che non sapranno tenerla. Audaci, ma senza il valore che giustifichi l'audacia: e meglio per essi che non fossero usciti dalla oscurità; tanto è vergogna aver tentato e non vinto.
Non così egli, venuto alla sua ora in quell'esercito d'Italia che da quattro anni facendo pochi fatti romoreggiava sempre intorno ai confini. A Nizza, trovò laceri e scalzi, senza cavalli, senza vettovaglie, trentaseimila Francesi; nè egli portava più che duemila luigi con sè. Averne quattro per testa, fu gala a giovani generali, ch'egli doveva far poi marescialli, principi e duchi, caricandoli d'oro, di feudi, perfin di corone. Ai soldati nulla; ma prometteva un paradiso terrestre, disteso sotto i loro occhi nella gran valle del Po, passando, già s'intendeva, sui ventiduemila piemontesi del Colli e sui trentaseimila Austriaci del Beaulieu. L'obbedirono; e passarono ancora sui sessantamila del Wurmser, poscia sui sessantamila dell'Alvinzy, vincendo dal Tanaro al Tagliamento, dissipando tutte le resistenze, suscitando repubbliche, abbattendo principati, o ricevendoli in alleanza, che era principio di soggezione. A questo vincitore, che non in tre mesi, come aveva promesso nel partir da Parigi, ma in due era giunto a Milano, e in dieci aveva cacciata l'Austria dalla penisola italiana, mandando alla Repubblica francese il primo tributo ch'ella avesse ancor ricevuto di milioni e d'opere d'arte; a questo vincitore, costretto a perder gente in ogni vittoria, non si spedivano aiuti se non di poche migliaia d'uomini, non si consentiva il chiesto collegamento dell'esercito del Reno: ond'egli, a non arrisicare il guadagnato, e tuttavia con audaci mosse sulle Alpi Noriche minacciando di correr su Vienna, costrinse il nemico ai patti preliminari di Leoben; e il 17 ottobre 1797, a Campoformio, con larghezza inaudita, all'Austria vinta in quindici giornate campali e in più di sessanta fazioni minori, cedeva lo Stato Veneto, dai confini della Dalmazia alla linea dell'Adige. Il 9 dicembre era a Parigi, per rientrare nella vita privata. Già troppo grande, e troppo fortunato, lo mandarono presto in Egitto, per colpir l'Inghilterra sulla via delle Indie, o piuttosto per disfarsi di lui. Fu sorte che non gli lesinassero gente, nè sussidii navali. Ebbe quarantamila combattenti, tredici vascelli di linea, a cui potè unirne due veneti da sessantaquattro cannoni, sei fregate pur venete, e otto francesi, settantadue legni minori e quattrocento trasporti, con diecimila marinai. Così, mentre la Francia rimasta senza di lui si disponeva a perdere quanto aveva per lui guadagnato di qua dalle Alpi, egli andava a vincere, come Cesare, in Egitto, e con la molteplice operosità del velocissimo ingegno ordinava quella famosa spedizione scientifica, onde ancora il suo nome è collegato al rifiorire degli studi orientali. Se l'armata del Brueys vinceva ad Aboukir, com'egli alle Piramidi e al monte Tabor, qual mutamento nel mondo! Segno che l'occasione era passata anche laggiù, lungo le foci del Nilo; e l'ammiraglio non ebbe, come il generale, la virtù di afferrarla.
Perduto il buon punto sul mare, tornava inutile, o quasi, proseguir l'impresa per terra. Risoluto il ritorno dopo le tristi nuove del continente (e fu altra fortuna che l'ammiraglio nemico gli mandasse, quasi a scherno, i pubblici fogli), trafugatosi per prodigio alla crociera inglese, giunto inaspettato a Parigi, fatto il colpo del 18 brumale contro l'Assemblea dei Cinquecento, non più servitore ma arbitro e console, lascia ai due colleghi del triumvirato il governo, e con arditezza di concepimento non altrimenti superata che dalla celerità dell'atto, si difila dalle Alpi a capo di sessantamila combattenti, piomba su Milano, si volge su Marengo, e in un colpo fulmineo restaura le sorti della guerra. A quel colpo l'Italia inferiore, come la superiore, si costituisce tutta in repubbliche. Troppe, e fu errore, ond'egli pure partecipò; scusabile, nondimeno, poichè non era stabilmente il padrone. Quando lo fu, come primo console, poi come imperatore, non vide opportuno nè maturo il consiglio di uno Stato solo dalle Alpi alla Sicilia; aspettava un'altra occasione, la preparava: frattanto l'Italia dava a lui ben più di duecentomila spoltroniti, per le sue guerre d'Austria, di Germania e di Russia. E questa Italia mostrò di sentire tutta la grandezza dell'eroe, che in Francia non aveva destato estri di poeti inneggianti, nè meditazioni di cospiranti intelletti. Il Genio del Cristianesimo e il Concordato con Roma furono due opere affini; ma i loro autori non s'intesero, e il visconte di Chateaubriand, ingegno e stile mirabilmente adatto a magnificare, rimase malcontento, si trasse in disparte. Quanto alla signora di Stael, la dotta Corinna non diede altro all'Impero se non un libro avverso, l' Allemagne , glorificazione del genio d'un popolo nemico. Ed egli, che amava i vasti concepimenti dell'epica, vedendo già un altro Omero in quello smilzo Ossian del Macpherson, rimpolpato e rimpannucciato dall'arte del Cesarotti, egli che amava i forti contrasti della tragedia e volentieri avrebbe fatto principe dell'Impero il Corneille, se l'autore del Cinna si fosse degnato di nascere un secolo e mezzo più tardi, non ebbe un grande artista della parola che celebrasse le sue grandi imprese e i suoi vasti disegni. Il suo prosatore Fontanes tesseva discorsi accademicamente laudatorii, ma gli guastava i concetti universitarii, per vantarsene poscia ai ritornati Borboni. Più fortunato di qua dalle Alpi, ebbe dal Monti il Prometeo e il Bardo della Selva Nera , classiche e romantiche costruzioni di un ingegno poderoso, ma non condotte a termine; e forse avrebbe meritato assai più di rimanere in tronco la senile Pronea tra le stanche mani del traduttore e ricreatore di Ossian. Abbondavano, è vero, da noi le cantate cortigiane; ma non fu di cortigiano il panegirico di Pietro Giordani, o fu di tale che intese nel potentissimo uomo l'altissimo spirito, e perchè lo intese, e come lo intese, non dubitò di esaltarlo. Ugo Foscolo volle e non volle; sentiva il grand'uomo, ma ricordava Campoformio: e chi, riconducendosi col pensiero a quel tempo e ai giudizi d'allora, vorrebbe dargliene biasimo? Serviva intanto colla spada; restò in forse colla penna; ad ogni modo, irrigidendo davanti al re dei re i nervi della sua prosa, solo assai tardi uscì nelle mal celate ostilità dell' Ajace . Taccio dei minori, che il favore del trono accomunava allora, ed anche preponeva ai maggiori, come il Paradisi e il Lamberti. Se gl'ingegni italiani non fecero di più, pensiamo che si dolevano non avesse fatto anch'egli di più per la fortuna d'Italia, dond'era così lietamente incominciata la sua.
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Conferenze tenute a Firenze nel 1896»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Conferenze tenute a Firenze nel 1896» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Conferenze tenute a Firenze nel 1896» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.