Andrea Lepri - Dal Vangelo Secondo Giuda

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Dal Vangelo Secondo Giuda: краткое содержание, описание и аннотация

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Anno 2178, il Progetto Cielo sta per cominciare. Sir Jonathan userà il Traslatore Spazio Temporale per andare a prelevare Gesù nell’anno 30 e portarlo nella sua epoca,  vuole donargli il mondo per-fetto che egli non è riuscito a realizzare duemila anni prima.
Sir Jonathan ha scelto Nicole come compagna di Gesù, unendosi in matrimonio i due daranno origine a una stirpe perfetta, destinata a governare il mondo nei Secoli.
Gesù, feroce tiranno di una lontana civiltà aliena, è stato esiliato ed è caduto con la sua astronave sul pianeta Terra. Qui riesce a sopravvivere trasformandosi in un essere umano, grazie a un proce-dimento di clonazione. Tutto ciò che vorrebbe è tornare sul suo pianeta per vendicarsi dei rivoluzionari che hanno sterminato la sua famiglia, ma dopo l’incontro con Giovanni Battista comincerà il difficile cammino di redenzione che lo porterà a salire sulla croce in nome dell’Amore.
Tutto questo accade mentre Giuda 1091 lotta per difendersi dagli intrighi di potere che
Giuda 1091 è un esemplare cittadino qualunque dell’anno 2178. Ha una bambina piccola, Jodie, e sua moglie Nicole è in attesa del secondo figlio. Il pianeta Terra è stato curato da quasi tutti i suoi mali, Giuda vive in un’epoca dove non ci sono delinquenza né malattie e tutti quanti hanno una casa e un lavoro. Il Potere è gestito da una casta di sacerdoti laici, che lo amministrano secondo semplici norme dettate dalla Bibbia e si trasmettono il titolo per discendenza.
Sembrerebbe tutto semplice e bello, ma sotto quella crosta di perfezione e falso benessere si snoda un filo di intrighi, misteri, e falsità. Il più potente dei sacerdoti, Sir Jonathan, porta avanti in gran segreto il Progetto Cielo: uno dei sui scienziati ha quasi ultimato la realizzazione della macchina del tempo, lui sogna di usarla per andare a prelevare Gesù nell’anno 30 e portarlo con sé, per donargli il mondo che egli non è riuscito a realizzare duemila anni prima. In quel modo, Sir Jonathan sarà glorificato in eterno perché potrà abbattere le antenne che tengono sotto un continuo stato di ipnosi i cittadini, rendendo loro la libertà per metterli di fronte a Dio in persona.
Gesù è stato il feroce tiranno di una civiltà extraterrestre, è stato esiliato e la sua astronave è caduta sulla Terra. Attraverso la clonazione della propria memoria su uno spermatozoo è riuscito a rinascere in forma umana, dopo aver abbandonato il corpo originario alla morte. Vorrebbe veder passare in fretta il tempo necessario a ricaricare le batterie solari dell’astronave, per poter tornare al suo pianeta e vendicarsi di coloro che hanno sterminato la sua famiglia. Ma grazie all’incontro con Giovanni Battista, che lo guiderà alla conversione, espierà i peccati commessi nell’altra vita e cercherà tra mille dubbi di insegnare l’Amore agli uomini. Lotterà con ardore e salirà sulla croce.
Fred è il migliore amico di Giuda, a sua insaputa è a capo della Setta, un gruppo rivoluzionario. 
E’ l’unico che, grazie a suo nonno, sa dell’esistenza delle antenne. Le vuole distruggere per rendere la libertà agli uomini, per riuscirci sta preparando un gruppo di cittadini da guidare alla rivolta.
Sir Jonathan ha individuato in Nicole, moglie di Giuda, la donna perfetta che dovrà essere la compagna di Gesù. Unendosi in matrimonio daranno origine ad una stirpe divina, destinata a governare il mondo nei secoli.
Nicole, per mezzo di una messinscena ideata da Sir Jonathan e dai suoi collaboratori, si finge morta. Così facendo salva Giuda e Jodie dal ricatto letale di cui sono inconsapevolmente oggetto. Dopo avergli tolto anche la figlia, però, Sir Jonathan decide di ibernare Giuda perché teme che possa scoprire l’inganno. Fred, che è anche membro del Nucleo Ibernazioni, lo avverte. Lui rapisce la bambina e fugge a bordo di una delle macchine del tempo.
Nasce così un vortice di inseguimenti e tradimenti, combattimenti e rivoluzioni, che si sviluppano attraverso il tempo e lo spazio. Giuda finisce nell’Anno 30, lì incontra Gesù e si unisce a lui per proteggerlo, ma a causa dell’ennesimo ricatto da parte di Sir Jonathan sarà costretto a consegnarlo ai Romani. A quel punto dovrà fare di tutto per salvarlo, altrimenti la storia si ripeterà all’infinito. E così, in parallelo tra l’anno 30 ed il ventiduesimo Secolo,  si svolgeranno gli scontri finali, gli esiti dei quali saranno incerti fino all’ultimo.

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«Come lo avete scoperto?»

«Una volta passato lo sbarramento, il Server Centrale rivela automaticamente la violazione e cambia immediatamente la password. Ma stavolta non è stato abbastanza veloce, perché il programma intruso ragionava molto più rapidamente.»

«Siete almeno riusciti a individuare il terminale spia?»

«Per ora sappiamo solo che è situato nel Nono Quadrante, ma ci stiamo lavorando sopra e spero che potremo essere più precisi in capo a qualche giorno. Dobbiamo ancora analizzare i tempi impiegati per la trasmissione dei dati e le distanze percorse dai files, si lavora su miliardesimi di secondo perché esistono terminali vicinissimi tra loro.»

Sir Jonathan provò un fastidioso senso di oppressione al petto. Ancora una volta, e soprattutto in un momento delicato come quello, qualcuno stava cercando ostacolarlo. Sperò che l’autore dell’intrusione non avesse trovato le informazioni sul “Giorno della Rivelazione”, o che al limite non fosse stato abbastanza intelligente da decifrarle. Si lasciò andare a un moro di stizza e sbatté con forza un piede a terra, aveva appena avuto la conferma che il suo cammino verso la Gloria era ancora lungo e impervio, a dispetto dei risultati grandiosi che aveva ottenuto fino a quel momento.

Di questo era consapevole da sempre, ma era convinto che pur di arrivare alla mèta valeva la pena di rischiare tutto ciò che aveva. Per la prima volta in vita sua, però, si trovò a domandarsi se avrebbe avuto la forza e la determinazione necessarie per portare a compimento quella sfida. Nell’Archivio Storico erano celati segreti troppo importanti, per potersi permettere che divenissero di dominio pubblico. Eppure, nonostante tutte le precauzioni prese e tutte le barriere costruite, qualcuno era riuscito a penetrarvi.

«Lei è la migliore del Reparto Antisommosse, Ann, non è un caso che ne sia il comandante assoluto. Si dia da fare, faccia quello che meglio crede e usi i mezzi che ritiene più opportuni, ma trovi l’intruso. E lo trovi alla svelta! Se anche una soltanto, tra tutte quelle informazioni riservate, cadessero in mano a qualche cittadino, sarebbe un vero disastro. Un evento del genere produrrebbe un danno irreparabile ai nostri equilibri sociali» disse, poi se ne andò senza neanche attendere la risposta della donna.

«Sempre Sia Lodato!» gli gridò polemicamente lei alle spalle per rinfacciargli la sua maleducazione, poi si rimise al lavoro sul terminale.

«Hai spiato all’interno dell’Archivio Storico?» chiese Nicole quasi gridando, era sconcertata. «Devi essere impazzito! Se ti avessero scoperto, a quest’ora saresti rinchiuso in prigione. Ti avrebbero accusato di appartenere alla Setta e ti avrebbero somministrato ogni tipo di trattamento psicologico, pur di estorcerti informazioni.»

«Ma quale Setta, sai bene che la Setta non esiste! E comunque non l’ho fatto di proposito, stavo navigando in rete quando ho notato che qualcosa non andava per il verso giusto. Mi sono ritrovato là dentro d’improvviso, probabilmente ho sfruttato involontariamente il varco creato da qualcun altro... una volta che ho capito dove mi trovavo, ho pensato che forse là avrei potuto trovare una soluzione ai nostri problemi» le spiegò Giuda allargando le braccia, ma lei continuò a scrutarlo seria, incapace di decidere se credergli o meno.

«Io non ce la faccio più a vivere in questo modo, non ce la faccio più a vedere che ti allontani da me ogni giorno di più senza che io possa fare niente... non posso limitarmi ad aspettare che si compia la tragedia» cercò di giustificarsi lui dopo un attimo di silenzio lungo come un’eternità.

Nicole lo guardò preoccupata, sapeva che non si sarebbe arreso tanto facilmente. Scese dalle sue ginocchia e tornò a sedere sulla poltrona di fronte, poi sospirò amareggiata e lo fissò dritto negli occhi, preparandosi ad ascoltare quello che era certa che non avrebbe mai voluto sentirsi dire. Lui le spiegò in poche parole che cos’era l’aborto terapeutico, praticato decenni rima, lei scattò in piedi.

«Ma ti rendi conto di cosa sei arrivato a pensare?» gli chiese sgomenta, era incredula e profondamente adirata.

«Lo so che è contro natura, che è una cosa orribile... ma io non so più dove sbattere la testa, non so più cosa fare! Quando sono da solo e mi lascio andare, penso a come potrebbe andare a finire e mi sento annientato. Mi prende un’agitazione che non riesco a contenere, il livello dell’adrenalina cresce in me con la disperazione, con la voglia di gridare e distruggere tutto ciò che ho intorno, con la voglia di fuggire in un posto che non c’è. E così mi ritrovo disteso a terra, paralizzato dal chip come quella maledetta notte, in preda a dolori tremendi e prigioniero di me stesso. Non te l’ho mai detto prima perché non volevo che ti preoccupassi per me, ma mi è già accaduto molte volte.»

Nicole mise a fuoco la sua immagine come uscendo da uno stato di torpore, gli dedicò un lungo sguardo confuso, quasi quell’uomo fosse uno sconosciuto che vedeva per la prima volta in vita sua.

«Hai pensato di uccidere nostro figlio, il frutto del nostro amore. Hai pensato di uccidere colui per il quale abbiamo già scelto un nome, per il quale abbiamo già pensato un futuro... siamo soltanto poveri esseri umani, non abbiamo il potere di decidere la vita e la morte dei nostri simili. Come sei arrivato a pensare di poter fare una cosa del genere?» Si voltò verso il fuoco come per scaldarsi, cingendosi le spalle con le sue stesse mani, lui riempì per l’ennesima volta il bicchiere. Quando se lo portò alla bocca vide nel vetro il riflesso deformato del proprio volto, allora lo posò e andò ad abbracciarla.

«Non volevo farti soffrire. Non vorrei mai farvi del male, né a te, né a lui» sussurrò carezzandole delicatamente la pancia.

«Ma la vostra vita è in grave pericolo e io vorrei poter fare qualcosa di più, che starmene qui a piangere e rimuginare. E invece tutto ciò che riesco a fare è continuare a sognare quel pazzo, che mi guarda col coltello in mano e ride. “Capirai, presto capirai” mi bisbiglia all’orecchio con la sua voce stridula, digrignando i denti gialli, e quello scricchiolio mi fa rabbrividire. Vorrei gridare e fuggire, oppure ucciderlo premendo quel dannato pulsante di sparo, ma non riesco a fare niente di tutto questo. La mia mano trema e non riesco a fare fuoco, ogni volta che lo perdo di vista mi ricompare alle spalle e ricomincia da capo, e io posso soltanto piangere, paralizzato a terra, mentre lui infierisce su di te. E allora mi sveglio di soprassalto pensando che sono un miserabile, che se mi fossi comportato da uomo tutto questo non sarebbe successo.»

Mentre ascoltava le sue parole, Nicole si era come trasformata, aveva giunto le mani sulle ginocchia e le sue spalle si erano curvate in avanti come quelle di una vecchia. Pian piano aveva assunto l’espressione sconfitta di chi viene bruscamente svegliato da un sogno bellissimo, che pur desiderandolo con tutto sé stesso non riesce a riaddormentarsi per riprenderlo da dove l’aveva lasciato.

«Io penso che se restiamo uniti ce la possiamo ancora fare» mormorò con un filo di voce, ma a Giuda sembrò che le sue parole avessero tutta l’aria di una preghiera, più che di un’affermazione.

«Smettila di illuderti, smettila dannazione!» urlò, esasperato dai suoi modi rassegnati, si alzò di scatto e ribaltò il tavolino con un calcio. Lei sussultò per lo spavento e si rannicchiò in sé stessa, intimorita dalla sua reazione, lui l’afferrò per le spalle.

«Devi guardare in faccia la realtà!» continuò a gridarle, scuotendola. «Probabilmente il bambino verrà alla luce già morto, e tu stessa rischi di morire! Di morire, capisci cosa voglio dire? Di abbandonare me e Jodie, di lasciarci soli per sempre!»

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