Non aveva ancora prosciugato completamente il demone quando, oltre al suo urlo acuto, sentì un lieve mugolio e girò la testa dietro di sé per guardare in quella direzione. Michael spalancò i suoi occhi neri e un po’ di ametista riemerse in essi quando vide un ragazzino in piedi sotto un lampione, con indosso un completo sportivo e un pallone da calcio in mano.
Michael allentò la presa sul demone quando realizzò che il ragazzino, inorridito, stava fissando lui e non il mostro deforme che aveva tra le mani.
Kane si alzò subito in piedi, fissando il demone che era tornato al suo travestimento umano e che adesso stava strisciando sull’erba. “Non pensarci nemmeno, mostro.” sibilò piano, sperando che il demone lo sentisse.
Il ragazzino non doveva avere più di dieci anni e, poiché quello era un quartiere abbastanza sicuro per gli standard umani, probabilmente stava tornando a casa dopo essere stato con gli amici. Rimpiangeva il fatto che gli umani non sapessero dell’esistenza dei demoni. Se lo avessero fatto, allora avrebbero tenuto a bada i propri figli di notte.
Un ringhio feroce eruppe dalla gola di Kane quando il demone corse verso il ragazzino, con la chiara intenzione di usarlo come ostaggio da mettere tra sé e il vampiro contro cui stava perdendo. Kane si mosse nello stesso istante in cui si mosse Michael. Saltò dal tetto atterrando sul marciapiede e afferrò il ragazzino proprio mentre Michael braccava il demone a terra e spingeva la sua brutta faccia contro l’asfalto.
“Non ci pensare neanche.”. Michael non riusciva a controllare la propria rabbia… era uno dei motivi per cui odiava i demoni. Il loro bisogno di catturare i bambini lo disgustava, tutti quelli che avevano tolto la vita agli innocenti meritavano la morte più dolorosa che si potesse immaginare.
Poiché quella rabbia alimentò la sete di sangue, Michael scoprì i canini in un sorriso perfido, poi li affondò nella nuca del demone. Ringhiò soddisfatto quando sfiorò l’osso della spina dorsale.
Il demone si dimenava a terra, con l’acido che gli gocciolava dagli artigli nel vano tentativo di liberarsi. Essi lasciarono dei profondi solchi sul marciapiede, accompagnati dal rumore sibilante di quella sostanza corrosiva.
“Shhh, va tutto bene. Ti tengo.” sussurrò Kane, nascondendo il viso spaventato del ragazzino contro il proprio collo per non fargli vedere più di quanto non avesse già visto. I versi del demone erano già sufficienti a fargli venire gli incubi, probabilmente… dunque non c’era bisogno di aggiungere l’elemento visivo.
Voleva assicurarsi che Michael avesse tutto sotto controllo prima di andarsene con il ragazzino, ma fu allora che la terra iniziò a tremare, facendo esplodere i vetri di alcune finestre e i lampioni. Gli allarmi delle auto iniziarono a suonare insieme ai clacson e alcune case tremarono fin dalle fondamenta.
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