Era divertente perché Ren non sembrava il classico nerd informatico...il suo aspetto era quasi spaventoso. Aveva visto donne quasi inciampare quando lo guardavano.
I suoi capelli erano lunghi poco oltre le spalle, neri come la notte con riflessi blu quando il sole li colpiva nel modo giusto. Ma anche senza il sole, non passavano inosservate le strie argentate che facevano sembrare Ren un ragazzino ribelle più di lui. Se si aggiungevano lâorecchino pendente a croce e il fatto che vestisse sempre di nero, si otteneva una combinazione straordinaria. Per dare più effetto, le iridi di Ren erano come di argento lucido con riflessi blu e un cerchio nero intorno. Teneva sempre con sé gli occhiali da sole a causa di quella stranezza.
Quello che più lo esaltava di Ren era che i computer riuscivano a renderlo felice quanto il potere. Ren era un succubo sotto tutti gli aspetti. Se era vicino ad un computer, si alimentava della sua potenza quasi come un download...ma la sua identità di succubo gli permetteva anche di prendere il potere di chiunque e usarlo per sé.
Ad esempio...se era vicino ad un mutante, era in grado anche lui di trasformarsi. Se era vicino ad un demone, allora aveva tutto il potere di quel particolare demone, ma il lato negativo era che sembrava di usare uno specchio. Non poteva privare il demone dei suoi poteri. Entrambe le parti avrebbero avuto lo stesso potere, quindi non sempre la situazione era vantaggiosa...soprattutto quando lâavversario aveva il potere da più tempo e sapeva usarlo meglio.
Lâunico modo in cui Ren poteva sfruttare la cosa era che, se aveva a che fare con più poteri paranormali, allora bisognava stare attenti perché poteva usarli tutti a suo vantaggio.
Un altro punto negativo era che Ren non si trovava bene in squadra quindi rifiutava un partner, il che era un vero peccato. Storm avrebbe potuto affiancargli persone potenti e lui avrebbe potuto emulare chiunque di loro. Anche ora, se Ren voleva teletrasportarsi al centro del mondo e cinquantâanni indietro nel passato, poteva farlo. Per fortuna non era interessato a questo genere di cose. Storm vide la luce negli occhi di Ren spegnersi quando si destò dal mondo del cyberspazio.
Ren sbatté le palpebre e allontanò le mani dalla tastiera per appoggiarsi alla sedia girevole. âNessuno sa che sono qui?â
âSolo Zachary.â ammise Storm, sapendo che stavano per litigare a riguardo. âZachary dovrà tenere dâocchio la maggior parte di quelli che sono già qui.â
âPerché non mi piace come suona la cosa?â Ren strinse gli occhi ma ebbe la sensazione che fosse una battaglia persa. âCome mi spieghi la villa e lâorganizzazione? Vuoi corrompermi?â
Storm alzò un sopracciglio. âà un poâ difficile corrompere qualcuno che è capace di andare ad un bancomat e âconvincerloâ a dargli i soldi.â
âStai evitando la domanda.â sottolineò Ren.
âHo lasciato che ti nascondessi alle squadre investigative per tutto questo tempo e, diamine... mi sono addirittura unito a te nella tua solitudine più volte di quanto avrei dovuto.â Storm alzò una mano quando Ren fece per ribattere. âHai sempre detto di dovermi un favore...adesso te lo sto chiedendo.â
âE favore sia.â La voce di Ren aveva perso acutezza per il suo onore. Storm aveva ragione...gli doveva la vita e lui non lo avrebbe chiamato per qualcosa di stupido.
Storm iniziò a camminare avanti e indietro accanto alla scrivania. âLâunica vera risposta che posso darti al momento è che sei qui per aiutarmi a combattere. Chiederò molti favori stavolta. Porterò in città la migliore squadra del PIT e tu sei promosso a mio vice.â
âChe fortuna.â Entrambi ignorarono che queste parole fossero state pronunciate senza alcuna emozione.
âZachary sarà responsabile se accade qualcosa.â Storm fece unâimportante considerazione. âE prima o poi dovrete scambiarvi informazioni, voi due...soprattutto se io non sono reperibile.â
âBeh, questo non mi suona bene.â Ren si accigliò, chiedendosi silenziosamente perché Storm non avesse ancora le risposte alle sue stesse domande. Per qualcuno capace di viaggiare nel futuro era strano non sapere chi avrebbe vinto una guerra.
âNon sarò in giro per un poâ poiché dovrò rintracciare buona parte delle squadre. Anche se lavorano in coppia hanno la cattiva abitudine di scomparire dal radar e seguire casi per conto loro quando li trovano.â Si passò le mani tra i capelli. âSarà difficile rintracciarli persino per me.â
âE quando li scaricherai qui io dovrò fargli da babysitter?â gli chiese Ren, desiderando un chiarimento.
âNo.â Storm scosse la testa e sorrise a quel pensiero. âNon sono bambini. Il loro compito è uguale al tuo...proteggere la città . Comunicare tra voi sta a te. Ma con il tuo potere, puoi creare una griglia della città per mostrare loro quali sono tutte le zone calde. Questa è solo la base, per ora. Tu e Zachary sarete gli unici a potermi contattare quando non ci sono.â
âSul serio?â Ren scuoteva la sedia avanti e indietro, incuriosito da tutto quel mistero. âPensavo di essere io lâasociale tra me e te.â dichiarò Ren. âHai intenzione di scomparire?â Doveva essere uno scherzo...ma, quando notò lâespressione di Storm, smise di dondolarsi sulla sedia.
Storm si strofinò la nuca, dovendo stare molto attento alle proprie parole. âSono un viaggiatore nel tempo in questa dimensione, ma se in unâarea le pareti dimensionali sono assottigliate o rotte... ...allora il mio potere viene rifiutato.â Per dirla con un eufemismo.
Capire Storm era diventata una scienza per lui e Ren capì improvvisamente la ragione per cui Storm non sapeva chi avrebbe vinto la battaglia. âFin qui ti seguo.â gli disse.
Storm si avvicinò alla grande finestra che si affacciava sullâoceano e picchiettò sul vetro. âQuesto vetro è più che antiproiettile.â Sospirò mentre si girava e vi si appoggiò. âMa non protegge dal male.â Fece un cenno con la testa verso il divano da cui si era appena alzato e sussurrò parole dimenticate dalla storia.
Ren gridò quando il soffitto e il pavimento si illuminarono con un ampio cerchio che circondò buona parte del lato destro della stanza, con il divano al centro. Poteva anche vedere le pareti luminose della barriera, che collegavano il cerchio sul soffitto al cerchio sul pavimento.
âChe cosâè?â Cercò di trattenere lo stupore dalla propria voce ma fallì miseramente.
âIn termini tecnici...è una trappola per demoni.â rispose Storm, gongolando del fatto di aver ufficialmente stupito Ren, cosa molto difficile da fare. âVaâ avanti...cammina attraverso la barriera. Non ti farà del male.â
Ren allungò una mano ma si fermò prima di toccare. âDevo aspettarmi un ospite demoniaco?â
Storm inclinò la testa. âLascia che ti ricordi una cosa. Se un figlio di caduti ti si avvicina, allora sarai tu a diventare...il demone.â Abbassò la voce facendola suonare terrificante mentre diceva âil demone.â Lui e Ren non erano dâaccordo a riguardo. Ren aveva ancora pregiudizi su tutto quello che non capiva.
Ren fece un passo indietro da ciò in cui Storm gli diceva di entrare. Ci mise alcuni secondi per pensare ad una buona risposta. âAlmeno sarò io quello che sa dovâè la chiave della gabbia. La domanda è...come faccio ad intrappolarli, metto esche per demoni sul divano?â
Storm sorrise e spinse Ren nel cerchio.
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