Joanne Rowling - Harry Potter e la pietra filosofale

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Harry Potter e la pietra filosofale: краткое содержание, описание и аннотация

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Un orfanello dotato di misteriosi poteri, due zii molto antipatici e… si entra nell’eccitante universo del Meraviglioso!
Un ragazzino con gli occhiali grossi ha conquistato la copertina del Time: si chiama Harry Potter. Nel giorno del suo undicesimo compleanno Harry si rende conto di essere dotato di straordinari poteri magici. E di potersi finalmente vendicare di tutte le angherie subite dagli odiosi zii che l’hanno allevato malvolentieri al posto dei genitori spariti nel nulla. Dovrà però frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, la migliore d’Inghilterra, in un castello dove è custodita la prodigiosa Pietra Filosofale che può sconfiggere le forze del male…

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«Le monetine di bronzo».

Harry contò cinque piccole monete di bronzo e il gufo allungò la zampa per consentirgli di mettere il denaro in un borsellino di cuoio che vi portava legato. Poi volò via dalla finestra aperta.

Hagrid sbadigliò rumorosamente, si mise seduto e si stiracchiò.

«Meglio che andiamo, Harry, abbiamo un sacco di cose da fare, oggi: dobbiamo arrivare a Londra e fare gli acquisti per la scuola».

Harry si stava rigirando tra le mani le monete magiche e le osservava. Gli era appena venuto in mente un pensiero che lo fece sentire come se quel palloncino di felicità gli si fosse bucato.

«Ehm… Hagrid?»

«Che cosa c’è?» chiese Hagrid mentre si infilava gli enormi stivali.

«Io non ho soldi… e hai sentito zio Vernon, ieri sera… Lui non tirerà fuori una lira perché io frequenti la scuola di magia».

«Che ti preoccupi?» rispose Hagrid alzandosi e grattandosi vigorosamente la testa. «Pensi che i tuoi genitori non ti hanno lasciato niente?»

«Ma se la loro casa è andata distrutta!»

«Non tenevano mica l’oro in casa, ragazzo! Allora, prima fermata alla Gringott. La banca dei maghi. Acchiappa una salsiccia; fredde non sono niente male… e non mi dispiacerebbe neanche una fetta della tua torta di compleanno».

«Esistono banche dei maghi?»

«Una sola, la Gringott. Sono i folletti che se ne occupano».

Harry lasciò cadere il pezzo di salsiccia che aveva in mano.

« Folletti

«Si… E bisogna essere matti per tentare una rapina, te lo dico io. Con i folletti non si scherza. La Gringott è il posto più sicuro del mondo, se vuoi mettere qualcosa al sicuro… tranne Hogwarts, forse. Ora che ci penso, alla Gringott ci devo andare in tutti i modi. Per Silente. Questioni che riguardano Hogwarts». Hagrid gonfiò il petto tutto fiero. «In genere lui mi manda a fare le sue commissioni importanti. Venire a prendere te… portargli certe cose dalla Gringott… Sa che di me si può fidare, capisci?

«Hai preso tutto? Allora andiamo» disse poi.

Harry seguì Hagrid fuori, sullo scoglio. Ora il cielo era terso e il mare luccicava sotto il sole. La barca che zio Vernon aveva preso in affitto era ancora lì, piena d’acqua per via del temporale.

«Come hai fatto ad arrivare fin qui?» chiese Harry guardandosi intorno in cerca di un’altra barca.

«In volo» rispose Hagrid.

« In volo

«Sì. Ma per tornare indietro useremo questa. Ora che sono con te, non devo fare magie».

Presero posto nella barca. Ma Harry continuava a guardare Hagrid, cercando di immaginarlo volare.

«Che seccatura dover remare, però» disse Hagrid lanciando a Harry un’altra delle sue occhiate in tralice. «Io cerco di fare un po’ più in fretta; ti va di non dire niente, quando saremo a Hogwarts?»

«Certo che sì» disse Harry, che non vedeva l’ora di assistere ad altre magie. Hagrid estrasse di nuovo l’ombrello rosa, lo batté due volte sulla fiancata della barca e partirono verso terra a tutta velocità.

«Perché ci sarebbe da esser matti a organizzare una rapina alla Gringott?» chiese Harry.

«Magie… incantesimi» disse Hagrid, sfogliando il giornale mentre parlava. «Dicono che a guardia delle camere blindate ci sono dei draghi. E poi bisogna trovare la strada… Vedi, la Gringott si trova centinaia di chilometri sotto Londra. Molto più giù della metropolitana. Anche se riesci a mettere le mani su un bel bottino, prima di rivedere la luce fai a tempo a crepare di fame».

Harry continuava a pensare a tutte queste cose mentre Hagrid leggeva il giornale, La Gazzetta del Profeta. Zio Vernon gli aveva insegnato che alla gente piace essere lasciata in pace quando legge il giornale, ma era molto difficile farlo, perché non gli si erano mai affollate in mente tante domande in vita sua.

«Il Ministero della Magia combina sempre guai, come al solito» borbottò Hagrid girando pagina.

«Esiste un Ministero della Magia?» chiese Harry, incapace di trattenersi.

«Certo» rispose Hagrid. «Naturalmente, come ministro volevano Silente, ma lui non lascerebbe mai Hogwarts, e cosi l’incarico è andato al vecchio Cornelius Caramell. È pasticcione come pochi: perciò, tutte le mattine intruppa Silente di gufi, per chiedere consigli».

«Ma che cosa fa il Ministero della Magia?»

«Be’, il compito più importante è non far sapere ai Babbani che in giro per il paese ci sono ancora streghe e maghi».

«E perché?»

« Perché ? Ma dài, Harry, perché tutti allora vogliono risolvere i loro problemi con la magia. No, è meglio che non ci immischiamo».

In quel momento, la barca urtò dolcemente la banchina del porto. Hagrid ripiegò il giornale, ed entrambi risalirono la scaletta di pietra che portava sulla strada. I passanti guardavano Hagrid con tanto d’occhi, mentre i due attraversavano la cittadina diretti alla stazione. Harry non sapeva dar loro torto. Non soltanto Hagrid era due volte più alto del normale, ma continuava ad additare cose del tutto comuni, come i parchimetri, dicendo ad alta voce: «Vedi, Harry? Questa è la roba che si inventano i Babbani!»

«Hagrid» disse Harry ansimando un poco mentre correva per tenergli dietro, «mi dicevi che alla Gringott ci sono i draghi

«Be’, così dicono» rispose Hagrid. «Perbacco, mi piacerebbe tanto avere un drago».

«Ah, si?»

«Lo desidero da quando ero piccolo… Ecco, da questa parte».

Avevano raggiunto la stazione. Il treno per Londra partiva di lì a cinque minuti. Hagrid, che non capiva i ‘soldi dei Babbani’, come li chiamava lui, diede le banconote a Harry perché comperasse i biglietti.

Sul treno la gente li scrutava più che mai. Hagrid occupava due posti a sedere e aveva preso a sferruzzare quello che sembrava un tendone da circo color giallo canarino.

«Hai ancora la lettera, Harry?» chiese mentre contava le maglie.

Harry tirò fuori dalla tasca la busta di pergamena.

«Bene» disse Hagrid. «Lì c’è un elenco di tutto quel che ti serve».

Harry spiegò un secondo foglio che la sera prima non aveva notato e lesse.

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA

DI HOGWARTS

Uniforme

Gli studenti del primo anno dovranno avere:

Tre completi da lavoro in tinta unita (nero)

Un cappello a punta in tinta unita (nero) da giorno

Un paio di guanti di protezione (in pelle di drago o simili)

Un mantello invernale (nero con alamari d’argento)

N.B. Tutti gli indumenti degli allievi devono essere contrassegnati da una targhetta con il nome.

Libri di testo

Tutti gli allievi dovranno avere una copia dei seguenti testi:

Manuale degli Incantesimi, Volume primo, di Miranda Gadula

Storia della Magia, di Bathilda Bath

Teoria della Magia, di Adalbert Incant

Guida pratica alla trasfigurazione per principianti, di Emeric Zott

Mille erbe e funghi magici, di Phyllida Spore

Infusi e pozioni magiche, di Arsenius Brodus

Gli animali fantastici: dove trovarli, di Newt Scamandro

Le Forze Oscure: guida all’autoprotezione, di Dante Tremante

Altri accessori

1 bacchetta magica

1 calderone (in peltro, misura standard 2)

1 set di provette di vetro o cristallo

1 telescopio

1 bilancia d’ottone

Gli allievi possono portare anche un gufo, OPPURE un gatto, OPPURE un rospo.

SI RICORDA AI GENITORI CHE AGLI ALLIEVI DEL PRIMO ANNO NON È CONSENTITO L’USO DI MANICI DI SCOPA PERSONALI.

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