• Пожаловаться

Ursula Le Guin: La falce dei cieli

Здесь есть возможность читать онлайн «Ursula Le Guin: La falce dei cieli» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию). В некоторых случаях присутствует краткое содержание. Город: Milano, год выпуска: 1974, ISBN: 8-429-1360-X, издательство: Nord, категория: Фантастика и фэнтези / на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале. Библиотека «Либ Кат» — LibCat.ru создана для любителей полистать хорошую книжку и предлагает широкий выбор жанров:

любовные романы фантастика и фэнтези приключения детективы и триллеры эротика документальные научные юмористические анекдоты о бизнесе проза детские сказки о религиии новинки православные старинные про компьютеры программирование на английском домоводство поэзия

Выбрав категорию по душе Вы сможете найти действительно стоящие книги и насладиться погружением в мир воображения, прочувствовать переживания героев или узнать для себя что-то новое, совершить внутреннее открытие. Подробная информация для ознакомления по текущему запросу представлена ниже:

Ursula Le Guin La falce dei cieli

La falce dei cieli: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La falce dei cieli»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

George Orr ha paura di sognare. Perchè si è reso conto che alcuni dei suoi sogni diventano realtà… nel bene e nel male. Angosciato da questo suo oscuro potere e incapace di dominarlo, George tenta il suicidio e viene così affidato a uno psicanalista che promette di aiutarlo. Ben presto, tuttavia, George scoprirà che il medico ha un piano ben preciso per sfruttare le capacità del suo singolare paziente…

Ursula Le Guin: другие книги автора


Кто написал La falce dei cieli? Узнайте фамилию, как зовут автора книги и список всех его произведений по сериям.

La falce dei cieli — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La falce dei cieli», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

— Heather, ascolta. Devo tornare.

— Tornare dove? Cosa sta succedendo? — la sua voce era sottile e acuta.

— Da Haber. Devo andare. Adesso. Aspettami… nel ristorante. Aspettami. Non seguirmi. — Si allontanò. Ma lei doveva seguirlo. George percorse senza guardarsi indietro, rapidamente, le scale, le arcate, superò le fontanelle asciutte e giunse alla stazione della funicolare. Una cabina era in attesa: George vi saltò dentro. Anche lei vi salì, senza fiato, mentre cominciava a muoversi. — Che cacchio , George? …

— Mi spiace. — Anche lui era senza fiato. — Devo andare lassù. Non volevo coinvolgere anche te.

— Coinvolgere in cosa? — Lo detestò. Si sedettero l’uno di fronte all’altra, ansanti. — Cos’è questa improvvisa follia? Perché vuol tornare?

— Haber sta… — La gola di George si seccò per un istante. — Sta sognando — disse. Un profondo terrore irragionevole si impadronì di Heather; lo ignorò.

— Sognando cosa? E allora?

— Guarda dal finestrino.

Heather aveva guardato soltanto lui, mentre correvano e mentre erano nella cabina. In questo momento la funicolare stava attraversando il fiume, alta al di sopra del livello dell’acqua. Ma non c’era acqua. Il fiume era asciutto. Il suo letto, illuminato dalle luci dei ponti, era screpolato e pieno di rigagnoli, sporco, pieno di sudiciume e ossa e rottami e pesci morti. Le grandi navi giacevano riverse e in rovina accanto ai moli alti e fangosi.

Le costruzioni della zona centrale di Portland Capitale del Mondo, gli alti, nuovi, armoniosi cubi di vetro e di marmo inframmezzati da misurate dosi di verde, le fortezze del Governo… Ricerca e Applicazioni, Comunicazioni, Industria, Pianificazione Economica, Controllo Ambientale… si stavano sciogliendo. Diventavano molli e tremolanti, come gelatina al sole. Gli spigoli erano già scivolati giù per le facciate, formando grandi gocce cremose.

La funicolare andava molto in fretta e non si fermava alle stazioni: doveva essere successo qualcosa al cavo, si disse Heather, senza sentirsene direttamente interessata. Passarono rapidamente sopra la città in dissoluzione, ma abbastanza a lungo da udire crolli e urla.

Quando la cabina si innalzò, apparve Monte Hood, dietro le spalle di George. Vedendo sul volto, o forse sugli occhi, di Heather, che gli stava davanti, il riflesso della sua luce cupa, George si voltò subito a fissare il grande cono rovesciato di fuoco.

Il vagoncino oscillò nell’abisso, tra la città che si stava sformando e il cielo senza forma.

— Tutto va per storto, quest’oggi — disse una donna dal retro della vettura, con voce tremante.

La luce dell’eruzione era terribile e magnifica. Il suo vigore possente, materiale, geologico era rassicurante, a confronto con l’area vuota che adesso si stendeva davanti alla cabina, al capolinea del Parco.

Il presentimento che aveva colpito Heather quando aveva distolto gli occhi dal cielo di giada era adesso una presenza. Era laggiù. Era un’area, o forse un tempo, che conteneva una sorta di vuoto. Era la presenza dell’assenza: un’entità che non poteva venire espressa in nessun modo, né quantitativamente, né qualitativamente, e in cui ogni cosa precipitava, senza che nessuna ne venisse restituita. Era orribile, e non era nulla. Era il modo sbagliato: il modo in cui le cose non dovevano andare.

In tutto questo si tuffò George, quando la cabina della funicolare si arrestò alla fine della corsa. Mentre vi entrava si guardò alle spalle, dicendo: — Aspettami, Heather! Non seguirmi, non venire!

Ma anche se lei cercò di obbedirgli, la cosa la raggiunse. Si estendeva come da un centro, rapidamente. Heather scoprì che tutto era scomparso e che lei era perduta nel buio spaventoso, e gridava senza voce il nome del marito, desolatamente; infine si lasciò andare a terra, raggomitolata intorno al centro del proprio essere, e cadde per sempre nell’abisso riarso.

Per pura forza di volontà, che riesce a essere davvero grande quando è esercitata nel modo giusto al momento giusto, George Orr si scoprì sotto i piedi i gradini di marmo che portavano alla torre del SURA. Avanzò, mentre i suoi occhi lo informavano che camminava sulla nebbia, sul fango, su cadaveri sfatti, su innumerevoli forme putride. Faceva molto freddo, eppure c’era puzzo di metallo rovente e di carne e pelo bruciati. Attraversò l’atrio; le lettere dorate dell’aforisma della cupola balzarono su di lui, UOMO U MO A A A. Le «A» cercarono di farlo inciampare. Salì su un nastro trasportatore, anche se non lo vedeva; passò su una scala mobile che lo fece salire verso il nulla, e che doveva essere sorretta costantemente dalla fermezza della sua volontà. Non chiuse neppure gli occhi.

Su, all’ultimo piano, il pavimento era di ghiaccio. Era spesso circa un dito, e trasparente. Al di sotto si vedevano le stelle dell’emisfero meridionale. Orr vi mise il piede sopra, e tutte le stelle emisero un suono forte e falso, come campane rotte. Il puzzo era molto intenso, e lo faceva soffocare. Andò avanti, tendendo le mani. Davanti a lui c’era la prima porta degli uffici di Haber: non poteva vederla, ma sentì il suo contatto. Un lupo ululò. La lava avanzò verso la città.

George avanzò ancora e giunse all’ultima porta. La spalancò. Dall’altra parte c’era il nulla.

— Aiutatemi — disse forte, perché il vuoto lo aspirava, lo tirava a sé. Da solo non aveva la forza di attraversare il nulla e di uscire dall’altra parte.

Ci fu una sorta di opaco risveglio nella sua mente; pensò a Tiua’c Ennebi, e al busto di Schubert e alla voce di Heather che esclamava con furia: — Ma che cacchio , George? — Forse erano le uniche cose che possedeva per attraversare il vuoto. Avanzò. E mentre avanzava, sapeva di doverle perdere.

Entro nell’occhio dell’incubo.

Era un’oscurità fredda, vagamente mobile, rotante, fatta di paura, che lo scagliava via, lo faceva a pezzi. Sapeva dove si trovava l’Aumentore. Tese la sua mano mortale nella direzione in cui vanno le cose. Toccò l’Aumentore; cercò il pulsante in basso e lo premette una volta.

Poi si stese a terra, coprendosi gli occhi e nascondendosi, perché la paura aveva fatto presa sulla sua mente. Quando alzò la testa e guardò, il mondo re-esisteva. Non era in buone condizioni, ma c’era.

Non si trovavano nella torre del SURA, ma in un ufficio più ordinario, più sporco, che George non aveva mai visto. Haber giaceva sul divano: massiccio, con la barba puntata verso l’alto. La barba aveva ripreso il suo colore rosso scuro, e la pelle era di nuovo bianca, non grigia. Gli occhi erano semiaperti e non vedevano.

Orr distaccò gli elettrodi, i cui fili correvano come vermi dal cranio di Haber all’Aumentore. Lanciò un’occhiata alla macchina, che aveva tutti i portelli aperti; bisognava distruggerla, pensò. Ma non aveva idea di come si potesse farlo, né aveva intenzione di provare. La distruzione non era il suo mestiere; e una macchina è perfino più irreprensibile, più innocente di un animale. Non ha altre intenzioni se non quelle che le diamo noi.

— Dottor Haber — disse, scuotendo leggermente le sue spalle massicce e pesanti. — Haber! Si svegli!

Dopo un poco, il grande corpo si mosse, e infine si rizzò a sedere. Era debole e rilasciato. La grande, bella testa ciondolava sulle spalle. La bocca era aperta. Gli occhi fissavano direttamente innanzi a sé, nel buio, nel vuoto, nell’an-essenza che era il centro di William Haber: non erano più opachi, erano vuoti.

Orr provò fisicamente paura di lui, e arretrò.

Devo trovare aiuto, pensò, non posso occuparmene da solo… Lasciò l’ufficio, attraversò una sala d’attesa che non conosceva, scese di corsa le scale. Non era mai stato in questo edificio e non aveva idea di cosa fosse, o di dove si trovasse. Quando giunse in strada, vide che era una via di Portland, ma nient’altro. Non era nei pressi di Washington Park, né nelle alture occidentali. George non era mai passato in quella via.

Читать дальше
Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «La falce dei cieli»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La falce dei cieli» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё не прочитанные произведения.


George Right: D
D
George Right
Stanley Elkin: George Mills
George Mills
Stanley Elkin
Ursula Le Guin: L'autre côté du rêve
L'autre côté du rêve
Ursula Le Guin
George Orwell: 1984 (fr)
1984 (fr)
George Orwell
Отзывы о книге «La falce dei cieli»

Обсуждение, отзывы о книге «La falce dei cieli» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.